Se stessimo vivendo una estate come quelle degli anni passati – spesso bollenti e afose per settimane intere – potremmo pensare magari al fatto che la stagione sta superando il suo periodo migliore e sta per avviarsi verso un cedimento graduale.
Ma la realtà dell'estate 2014 ci ha abituati ai capricci, al caldo non così pesante, ai temporali: quasi una novità, qualcosa che non si presentava dal 2002.
E allora anche i primi segni del cambiamento graduale dei venti e della circolazione delle perturbazioni tipico della fine dell'estate potrebbe risultare meno interessante del solito, se non fosse per un particolare di cui spesso ci dimentichiamo: spesso e volentieri il primo strappo al dominio delle alte pressioni calde sull'Italia è dovuto – direttamente o indirettamente – NON alle basse pressioni artiche che scendono verso sud, bensì all'arrivo sull'Europa di perturbazioni nate da vecchi cicloni tropicali ormai passati a miglior vita.
Eh, già.
Sarà per quel “quid” di energia in più che una tempesta o un uragano ha in seno, ma è quasi sempre così.
E quest'anno la tradizione non verrà interrotta, o magari non lo sarebbe se avessimo avuto alta pressione salda e forte nel periodo centrale della bella stagione.
E' infatti in dirittura d'arrivo sull'Europa il vecchio ciclone tropicale “Bertha”, atteso domenica nel Regno Unito con le caratteristiche di depressione “post-tropicale”, piccola ma forte, capace di scatenare venti inusuali per il periodo estivo e pioggia battente ed abbondante.
Tradizione vorrebbe che ad accoglierla ci fossero le alte pressioni, con un gran caldo su tutto il Continente, un caldo che – fronteggiando l'aria più fresca risucchiata dal ciclone di passaggio alle alte latitudini – andrebbe ad accelerare e piegare la Corrente a Getto in arrivo dall'Oceano verso la Scandinavia, favorendo così la crescita di una saccatura dentro la quale i venti freschi artici potrebbero spingere di contro verso di noi, portando qui i primi temporali, o comunque le prime raffiche di vento a seguire il solleone.
Stavolta però le alte pressioni non sono così robuste, il caldo non è particolarmente acceso (almeno fin sull'Europa centrale), e di conseguenza la Corrente a Getto potrà continuare il suo pellegrinaggio da ovest verso est per alcune centinaia di chilometri sulla terraferma, richiamando l'aria più calda presente sulla Spagna e l'Algeria NON in direzione della Francia e della Germania – come veloce ondata calda prima del cambiamento – bensì verso il basso Mediterraneo dove andrà così a portare più caldo per diversi giorni coprendo anche il Sud e buona parte del Centro Italia, da lunedì in poi.
Il Settentrione verrà invece toccato dal ramo freddo della depressione, e quindi qui l'eventuale passaggio di aria calda a precedere sarà molto breve.
A seguire?
Davvero impossibile dirlo adesso. I modelli numerici usati in Europa e nel Nord America fanno una gran fatica a prevedere la traiettoria di basse pressioni nate ai tropici, perché queste sono pilotate da processi fisici diversi da quelli che comandano le normali depressioni delle nostre zone.
Dovremo quindi aspettare che Bertha completi il suo ciclo vitale, tra domenica e lunedì, per cominciare ad avere un po' più chiara la tendenza del tempo da Ferragosto in poi.