09.10.2014 - Didattica
Il fiume artico si è svegliato

I pochi giorni di alta pressione che ci hanno fatto compagnia la settimana scorsa; lo Scirocco leggero che inizia a soffiare adesso tra le montagne del Nord e i mari tra Ligure e Tirreno; i tanti temporali che hanno attraversato la Manica e il Regno Unito da inizio settimana.
Sono tutti effetti di una stessa causa: l'apertura dei rubinetti freddi da parte della Groenlandia dopo la pausa estiva.

La Groenlandia è un po' il serbatoio di freddo e gelo per buona parte dell'Europa atlantica e una fetta di quella centrale: in inverno i venti che soffiano sugli altopiani artici attraversano a ondate l'oceano, caricandosi di umidità e rovesciandosi poi sulla terraferma europea sotto forma di acquazzoni accompagnati da forti e fredde raffiche di vento, rovesci improvvisi di neve alternati a sole e calma piatta, ma anche vere e proprie bufere sulle coste più esposte.
Anche l'Italia – sempre in inverno – è più soggetta a venti freddi che partono dall'isola artica piuttosto che al gelido e asciutto vento russo, decisamente raro.

Come già scritto, durante l'estate la circolazione dei venti non permette alla Groenlandia di avere voce in capitolo sul tempo europeo e oceanico, permettendogli a malapena di sbuffare qualche refolo fresco nelle immediate vicinanze dell'Artico, dove così costruisce perturbazioni solitamente moderate, non in grado di raggiungere l'Italia se non dopo un lungo stemperamento.
Ma in autunno la ripartenza del fiume d'aria fredda può diventare spettacolare, proprio come sta succedendo in questi giorni: l'aria sull'Oceano, ancora mite, scontrandosi e poi rimescolandosi ai venti artici costruisce perturbazioni molto lunghe, profonde, accompagnate da fronti ampi anche più di 4-5000 chilometri, basse pressioni che scendono fin sotto i 960 hPa e venti rafficati ben oltre i 100 chilometri orari. E allora anche il satellite ci restituisce immagini che sottolineano l'imponenza di queste strutture da ammirare per la loro potenza, essendo capaci di risucchiare venti miti fin sull'Italia nonostante transitino lontane da noi per parecchie centinaia di chilometri.

Uno spettacolo grandioso, talvolta pericoloso quando raggiunge estremi esagerati nella prima parte dell'inverno con vere e proprie tempeste, ma comunque un qualcosa cui dovremmo essere abituati data la sua presenza costante ogni anno.

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