03.02.2015 - Didattica
Le premesse sinottiche che giovedì porteranno la NEVE in val Padana

Una panoramica a scala sinottica ci permette di fare il punto della situazione e di porre le basi per inquadrare correttamente la fase apicale di questo guasto invernale, che ormai sta per entrare nel vivo.  In figura è rappresentata la mappa relativa al campo di geopotenziale a 850hpa, isoipse colore nero (circa 1.500 metri di quota) e il relativo campo di temperatura, isoterme colore bianco, prevista per le ore 06 UTC di domani dal modello americano GFS.

Nella figura n.1, pubblicata in alto, si nota la grande ruota depressionaria centrata sull'Europa, che si spinge fin sul nord Africa e che costringe le correnti perturbate a scendere di latitudine lungo i meridiani occidentali europei, sotto la pressione imposta dall’asse anticiclonico atlantico, in fase di sviluppo contrapposto fin sull’Islanda. Seguendo il percorso delle isoipse ( e le frecce nere) si evince che gli impulsi di aria polare marittima partono proprio da alte latitudini atlantiche e finiscono per confluire entro il centro motore della depressione, un minimo a occhiale posto al traverso dei golfi del Leone e Ligure.

Il minimo ligure-tirrenico (n.1 in figura) è legato alla perturbazione giunta oggi, martedì, quello che vedete sul golfo del Leone (n.2), in procinto di completare un processo di ciclogenesi, andrà in fase con il primo, attivando la perturbazione che risulterà determinante nel generare il nuovo peggioramento, quello che domani pomeriggio (mercoledì) prenderà il via sulle nostre regioni centro-settentrionali.  Come potete notare, il richiamo temperato sud-occidentale non permetterà ancora alla neve di raggiungere quote di pianura in modo organizzato ed esteso, ma solo temporaneo e localizzato.

Attenzione però: nelle prossime 24-36 ore, l’asse dell’alta atlantica, stirato verso est dalla ripresa del flusso occidentale alle alte latitudini, finirà per coricarsi verso la penisola Scandinava, causando una spinta retrograda delle correnti fredde. Queste ultime, dall’Europa settentrionale, finiranno per confluire entro il minimo destinato al golfo Ligure attraverso la via franco-iberica, portandosi dietro in testa quella lingua di aria molto fredda che vedete distesa tra Svezia e Danimarca (n.3) e in coda aria ugualmente fredda di natura via via più continentale (n.4), che invece vediamo giacere sulla Russia e che perverrà sull'Italia a mezzo di freddi venti da nord-est.

Ne deriverà un ulteriore approfondimento del minimo ligure con conseguente sviluppo di un articolato sistema frontale, il cui ramo caldo, scorrendo al di sopra dell’aria fredda inseritasi da nord-est, darà luogo nella giornata di giovedì ( e forse anche nella prima parte di venerdì) a diffuse nevicate anche in pianura sulle nostre regioni settentrionali. Per motivi legati all'orografia, il flusso freddo da est si accumulerà in due settori ben precisi: il primo a ridosso della pedemonana emiliana e il secondo entro la conca del basso Piemonte. Questi saranno pertanto i settori che potranno beneficiare (se così si può dire) nelle nevicate più consistenti. La neve arriverà comunque anche sul resto del Piemonte e su gran parte della pianura lombardo-veneta, nonchè sull'entroterra ligure centrale, con eventuali sconfinamenti possibili sino a quote costiere tra Genovese e Savonese (figura n.2).  

Luca Angelini

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