24.06.2013 - Veneto
Tornado di Brugine (PD), analisi dell'evento e dei danni

Veneto che si conferma ancora una volta terra fertile di fenomeni vorticosi, dopo il tornado di Venezia nel giugno scorso ora è la volta di Padova esattamente a Brugine, nel pomeriggio del 31 agosto, report completo a cura di Alberto Gobbi.

Nel corso della giornata di venerdì 31 agosto 2012 l'approfondimento di una saccatura in quota dalla Francia e Germania, associata ad un discreto raffreddamento in media troposfera e ad un minimo al suolo sulla Pianura Padana, ha innescato intensi sistemi temporaleschi anche a supercella sul Veneto grazie in particolare al wind shear positivo in direzione e velocità (correnti sud-orientali umide nella bassa troposfera e forti venti sudoccidentali alle quote medie) e alla convergenza al suolo dovuta alla vicinanza del succitato minimo rispetto alla pianura veneta.

Mappa GFS a 500 hPa (circa 5500 m di quota) ore 14 locali del 31 agosto 2012

A Campolongo Maggiore (VE) – paese dal quale sono scattate le seguenti foto – intorno alle ore 17 si ha una debole ventilazione sud-orientale e si viaggia sui 24.5°C con umidità relativa sul 78-80% pari ad un dew point medio di 20.5°C. Alle 17.12 verso sud-ovest si staglia il temporale in arrivo dal padovano che per il momento non mostra forme particolari: si nota il classico cuneo (freccia nera) di quella che credevo essere una shelf cloud.

Alle 17.18 comincia ad evidenziarsi uno scalino (indicato dalla doppia freccia nera) ovvero un salto di quota tra la base del temporale e la base di un lowering. Comincio ad escludere quindi che si possa trattare di una shel cloud… I tuoni sono ininterrotti, segnale da tenere sempre in seria considerazione!!

Volgendo lo sguardo dietro di me (verso nord) posso osservare la massiccia incudine del sistema temporalesco con una certa quantità di knuckles -frecce nere- (ore 17.20).

Il classico cielo verdognolo della grandine… tuoni sempre continui (ore 17.23).

A est invece vedo transitare verso nord (verso sinistra nella foto) una base scura… è la base di una flanking line (pseudo fronte freddo supercellulare)!

…la “clear slot” si evidenzia come una regione di cielo chiaro (per via dell'intrusione di aria secca fatta ruotare dal mesociclone stesso) dietro una base scura in salita verso nord (freccia nera) ma davanti a quello che ormai ho compreso essere senza ombra di dubbio un mesociclone in piena regola! (ore 17.27)

La rotazione del mesociclone è evidentissima (si vedano i video proposti di seguito) e la base ormai sfiora il suolo. Non c'è neanche lo spazio per la formazione di una wall cloud!

La base del mesociclone si inclina ancora di più verso l'area delle precipitazioni e nel contempo si abbassa generando uno o più tornado sopra l'abitato di Brugine (PD), indicati dal cerchio giallo. Ad occhio nudo la debris cloud rotante al suolo era visibile per circa un minuto (ore 17.32).

Propongo anche due fotogrammi tratti dal video in cui si possono scorgere 3 vortici all'opera: siamo quindi in presenza di un tornado a vortice multiplo! Purtroppo la distanza di osservazione non indifferente (7500 metri in linea d'aria) ha limitato l'osservazione dettagliata del fenomeno.

Alle 17.34 la base del mesociclone si solleva aumentandone così la luminosità: l'occlusione ormai ha avuto luogo e con essa il tornado (o i tornado!).

Alle 17.36, nonostante l'innalzamento della circolazione mesociclonica, sembra prendere forma un altro tornado (freccia rossa) di una certa consistenza…

…tuttavia la rotazione dell'intero mesociclone si sta estinguendo (ore 17.40), la base si alza ulteriormente con la graduale dissoluzione delle pareti. Il mesociclone quindi passerà sopra il mio punto di osservazione rimanendo in quota (poichè osservavo da nord il tornado: posizione PERICOLOSA!). Alla fine nel mio paese solo qualche goccia, ma subito ad ovest del mesociclone si sono avuti nubifragi e forti grandinate.


 

Il tornado (o uno dei tornado) in piena azione è stato fotografato da Mirco Falasco dalla zona industriale di Brugine (vedi foto seguente).

foto di Mirco Falasco 


Alle 17.30 il radar ARPAV di Teolo (PD) mostrava un piccolo uncino (indicato dalla freccia nera) sulla porzione meridionale del sistema temporalesco: si tratta del mesociclone che è transitato sopra Brugine.

Scansione del radar del Centro Meteorologico di Teolo (ARPAV) – ore 17.30 locali

Alle 17.43 la flanking line ha ormai superato il mio punto di osservazione e si dirige verso Mestre/Venezia.

Seguono 3 immagini da satellite, rispettivamente delle ore 17.15-17.30-17.45 locali: in tutte le foto si vede bene la flanking line (indicata dalla freccia verde) associata alla supercella in esame.

 
Immagini al satellite visibile. Fonte sat24.com

Alle 17.50 mi muovo quindi verso Venezia per scattare delle foto (da sud questa volta)…

ancora persiste la circolazione mesociclonica, tradita dalla base più bassa ed inclinata di quella nube sulla destra nelle seguenti due immagini: una sorta di grossa “inflow tail” indice di forti e concentrate correnti di inflow in entrata nel mesociclone.

 

 

Panoramica della struttura temporalesca (unione di 4 foto) vista da Giare di Mira (VE), ormai oltre Venezia con flanking line sulla destra, downdraft sulla sinistra e updraft al centro.

 Abbondante produzione di pileus sulle sommità di quella che sembra essere “regredita” a una comune multicellula.


Vista al tramonto del medesimo temporale, sempre accompagnato da abbondante produzione di pileus.


La mattina del giorno seguente al tornado sono andato a fare un sopralluogo e raccogliere testimonianze a Brugine (PD), precisamente nelle vie Palù Superiore e Puccini, le più colpite dal tornado (si contano una decina di case danneggiate, per lo più al tetto). Segue una mappa con un tentativo approssimativo di ricostruzione del path del tornado, tuttavia il percorso potrebbe essere stato assai più lungo e averne di paralleli se davvero si fosse verificato un “multivortex”. Il centro di Brugine è in basso a destra nella mappa.

Le seguenti due foto ritraggono la casa colpita dalla tettoia citata nell'articolo sopra riportato (Mattino di Padova, 1/9/2012)… il buco indicato dalla freccia bianca è dovuto ad una delle travi in ferro della tettoia che si è conficcata nel muro!

…quest'altra foto è quanto rimane della tettoia in questione.

Il cartello di Via Puccini infangato dalla furia del tornado…

 
 
Infine, il classico avvolgimento in varie direzioni delle canne di mais, indice di moti rotatori associati ad un tornado.
 
 
 
 
 
 
 
Alberto Gobbi.
 
 
 


 

 

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