31.10.2014 - Attività Associativa
Uno sguardo all'inverno: nevicate più probabili nella seconda parte?

In attesa che il Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork elabori l'outlook per l'inverno che verrà, proviamo ad analizzare alcuni elementi che possono darci qualche suggerimento in merito. Prima di tutto una premessa: le informazioni qui proposte, pur essendo indicative, sono allo stesso tempo da considerarsi relativamente affidabili qualora la stagione non dovesse discostarsi molto dalla media statistica. In altre parole, più l'inverno sarà “normale” e più questa proiezione farà centro. Ma veniamo al dunque, cosa è emerso da una prima analisi di tutti questi elementi? 

Il fisiologico rinzorzo del Vortice Polare Stratosferico e l'assenza di evidenti disturbance da parte dell'indice NAM, fa pensare ad una prima parte della stagione (dicembre-metà gennaio) prevalentemente interessata dalla corda atlantica. Questo vuol dire frequenti situazioni piovose per nord e centrali tirreniche (buone nevicate su Alpi e nord Appennino), ma anche tempo più asciutto su medio Adriaico e meridione, maggiormente coinvolti dai vicini campi di alta pressione. Un siffatto quadro suggerisce inoltre l'assenza di importanti discese di aria fredda verso l'Italia, evenienza quest'ultima che pare riservare basse probabilità di successo sino a tutta la prima decade di gennaio. Poi però le cose potrebbero cambiare.

 L'inversione delle correnti stratosferiche legate all'indice QBO, che cambia di segno e diventa negativo, potrebbe risultare determinante nel contesto teleconnettivo in atto. Il conseguente rallentamento del Getto Polare e la sua rimanipolazione da parte delle anomalie superficiali delle acque atlantiche, potrebbe andare a costruire un asse di blocco anticiclonico intorno al meridiano di Greenwich. L'alta pressione in sviluppo lungo i meridiani atlantici sarebbe condizione sine qua non le masse d'aria fredda vengano prelevate dall'Artico e veicolate verso le nostre latitudini.

Ecco la  maggior probabilità di nevicate a bassa quota, persino in pianura, soprattutto al nord, ma in parte anche al centro e sulle meridionali adriatiche. Nonostante il quadro possa sembrare completo, la nostra analisi proseguirà alla luce dei risvolti meteo-climatici che si andranno snodando strada facendo. Il Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork sarà certamente più dettagliato nel relazionare il lungo percorso di studio e analisi indispensabile per la stesura dell'outlook ufficiale, quello definitivo.

Luca Angelini

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