05.06.2015 - Comitato Tecnico Scientifico
Outlook estate 2015

INTRODUZIONE

Analisi primavera

Nell’Europa centro-occidentale la primavera è stata calda e secca. Le maggiori anomalie si sono registrate nel sud-ovest (Spagna, Francia e nord Italia) e nel nord Europa, risultando agganciate ad un’area di caldo intenso localizzato sull’Africa occidentale. I massimi di geopotenziale si sono posizionati proprio su questa area, ma l’anomalia si è estesa comunque a tutta l’Europa. L’anomalia positiva sulla Scandinavia è invece risultata agganciata ad una vasta area sul nord della Russia e sull’Artico eurasiatico, conseguenza di un inverno molto anomalo in quell’area.

Progressivamente in primavera il getto atlantico si è rinforzato alle basse latitudini del nord Atlantico, distendendosi poi sul vecchio continente. Tale rinforzo è stato puramente zonale, ma tra l’est Atlantico e il Nord Europa il JS ha assunto una inclinazione debolmente da sud-ovest a nord-est.

Le anomalie di temperatura delle acque del nord Atlantico sono suddivise in fasce longitudinali: negativa la fascia tropicale tra Sudamerica e nord-ovest Africa e quella polare oltre i 55° di latitudine, positiva la fascia delle medie latitudini tra i Caraibi e la penisola iberica. Tecnicamente si tratta di tripolo da NAO+. Questa disposizione riflette la fase positiva dell'oscillazione multidecennale atlantica (ciclo AMO), anche se in marzo e aprile (il dato di maggio non è ancora noto) tale indice ha mostrato valori debolmente negativi (analogamente al 2009 e al 2014). In particolare, due settori caratterizzano le SSTA atlantiche: 1) la regione RM, a sud-est dell’isola di Terranova, che è in calo costante da qualche mese dopo i picchi elevati registrati tra autunno ed inverno, 2) la regione WHWP, centrata nell’area caraibica, che al contrario è moderatamente positiva. In zona equatoriale, nell’area del Golfo di Guinea, le anomalie risultano ancora molto positive, con importanti effetti quali il ritardo del monsone ovest-africano ed una linea di convergenza intertropicale (ITCZ) più bassa della media sul settore occidentale.

Le acque superficiali dell’Oceano Indiano sono passate in debole positività da questa primavera, e riflettono una partenza in sordina del monsone indiano. Lo scorso anno si ebbe una breve fase debolmente positiva tra fine primavera ed inizio estate, ma poi girarono in negativo nella rimanente parte della stagione in concomitanza con una debole fase di Niño.

Gli indici legati all'attività del ciclo solare, soprattutto la fase di forte irradianza solare (TSI) in abbinamento con l'indice di attività geomagnetica (Ap Index) ed il particolare ciclo della QBO rilevata a 45 hPa, lasciano propendere per un’entrata del getto con asse principale tra UK e Baltico, con un debole ramo secondario da NW/SE verso il Mediterraneo occidentale.

Il decadimento stagionale del Vortice Polare Stratosferico mostra alcune affinità evolutive con lo scorso anno (FW late simultaneo o preceduto di poco da riscaldamento di tipo Major con inversione dei gradienti di geopotenziale e temperatura tra 60° e 90°N), ma con sostanziali differenze nel campo delle anomalie di geopotenziale. Il 2015 vede infatti geopotenziali mediamente molto più bassi del 2014, con stratcooling primaverile e numerosi picchi positivi di AO. In entrambi gli anni si nota la modulazione operata dalla PDO+ con un pattern PNA ben positivo, ma con effetti differenti sul comparto europeo, dove nella primavera 2014 un getto molto teso ha disteso lungo i paralleli l’alta pressione sub tropicale in area atlantica, mentre nel 2015 abbiamo avuto un'uscita del getto dal continente nordamericano di pari intensità ma con una buona divergenza in Atlantico, che ha prodotto venti zonali a 500 hPa molto superiori alla media del periodo sia nel nord che in medio Atlantico. Questo comportamento ha modulato le SSTA atlantiche come accennato in precedenza.

Periodo recente (maggio)

Nelle ultime due decadi del mese di maggio il getto polare sul nord Atlantico è stato piuttosto attivo. La presenza di una struttura stabilizzante sulle Azzorre ha prodotto, nella sua fase di sviluppo centrata nella prima parte del mese, un rinforzo del getto subtropicale da est sull’Africa settentrionale. Tuttavia, nella seconda parte del mese una corrente umida e instabile di provenienza dal Golfo del Messico si è mossa alle latitudini tropicali dell’oceano, rovesciando completamente il vettoriamento delle masse d’aria in libera atmosfera sul nord Africa. Cambiamenti così repentini sono indice di estrema volatilità dei pattern atmosferici tra Oceano Atlantico ed Europa, e probabilmente sono effetto di profondi cambiamenti a livello oceanico su scala globale. A fronte di un ENSO su scala biennale, questo episodio del 2015 si sta differenziando da quelli più affini per il momento in cui raggiunge la sua massima intensità, ovvero in piena estate, e localizzato in zona Nino1+2 con magnitudine forte (>+2). Infatti, pur rimanendo la marcatura tipica degli ultimi 3 anni per quanto riguarda il getto tra nord Atlantico, nord Africa ed Europa centro-ovest, ci sono delle analogie riguardanti gli anni con ENSO strong east-based come il 1983.

Il cambio di direzionalità del getto in libera atmosfera sul nord Africa ha aiutato l'ITCZ in zona orientale ad andare sopra la media, anche per la presenza di un'area di forte convezione tropicale con trasporto meridionale di calore attraverso le regioni centro-orientali africane (Rep. Centrafricana, Ciad e Sudan). Al contrario, l'entrata del getto mantiene l'ITCZ sul settore occidentale molto più bassa della media, anche per la presenza di un Golfo di Guinea particolarmente caldo che limita il gradiente con il caldo entroterra sub-sahariano.

Il monsone indiano mantiene un legame piuttosto coerente con il Niño, mostrando una partenza sottotono come in occasione di eventi di ENSO moderato. Quando però il Niño è molto forte è spesso anche molto spostato ad est: in tali casi c’è margine per la ripresa dei venti occidentali alle latitudini equatoriali del settore indo-pacifico, in grado di riportare il monsone su valori in media o anche sopra, come ad esempio nel 1997-98. Quest’anno i principali modelli propendono per un ridimensionamento dell'intensità del Niño nel corso della stagione e per uno spostamento del “core” delle anomalie verso ovest, ragion per cui ad uno sviluppo del monsone indiano in media se non leggermente sopra ne seguirebbe un anticipato e lento declino.

Le SSTA atlantiche si sono modificate in primavera, culminando in maggio con uno spostamento molto evidente verso est dell’anomalia negativa di temperatura sul nord Atlantico. Alcuni modelli propendono per una interruzione dello spostamento di queste anomalie, che manterrebbero così la loro attuale posizione, mentre altri modelli vedono queste anomalie perdere di significato, “spalmandosi” verso sud. In generale, l’anomalia positiva sulle coste europee e nord-ovest africane dovrebbe ridimensionarsi, mentre l’anomalia positiva di temperatura molto accentuata sul Mediterraneo tenderà a persistere, coerentemente ad annate come il 2009 e in misura minore al 2003.

Per quanto riguarda il vortice polare, le differenze tra il maggio 2014 e quello del 2015 mostrano quest'anno un VP più proteso verso l’oceano Atlantico, ma al tempo stesso più ridotto di dimensione rispetto al 2014. In Oceano Atlantico risultano determinanti le modalità di uscita del getto dal nord America, che in accoppiata con il PNA tendono ad orientare il getto in entrata sull'Europa con un asse più inclinato da sud-ovest rispetto all’anno scorso.

Infine, dopo oltre un mese e mezzo di debolezza, con l'esordio della stagione estiva la Madden Julian Oscillation sembra mostrare un notevole rinforzo nella fase 1, che in associazione ad ENSO+ mostra una certa correlazione con periodi di anomalia positiva di geopotenziale nel bacino centro-occidentale del Mediterraneo, in associazione ad anomalie negative centrate tra Islanda, Irlanda e Gran Bretagna (vedi Tabelle MJO – MeteoNetwork).

Outlook stagionale

Relativamente alla prima parte della stagione, la nostra visione è quella di una corrente a getto atlantica tendente a rinforzare sopra le coste europee nord-occidentali, limitando progressivamente l'influenza sul vecchio continente da parte dell'Anticiclone delle Azzorre e facendo emergere al tempo stesso come figura dominante della stagione l'anticiclone centro-settentrionale europeo. Il tipo di tempo in Atlantico appare più dinamico, contrapponendosi pertanto alla stabilità sull'area europea e all'instabilità in area basso-mediterranea (che comunque tenderà a ridursi con il passare delle settimane).

L’andamento dei primi due mesi potrebbe quindi essere caratterizzato da risalite di aria subtropicale oceanica passanti attraverso la penisola iberica, con strutture altopressorie in trasferimento sul centro-ovest europeo, che lascerebbero passare di tanto in tanto brevi impulsi di aria instabile di estrazione atlantica in discesa dal Golfo di Biscaglia o dal Mare del Nord. Dovrebbe mantenersi altresì una circolazione depressionaria residua in zona Lapponia-Mar di Barents, derivante dagli strascichi del FW avutosi in primavera.

Si dovrebbe assistere ad una progressiva instaurazione di un'anomalia negativa di geopotenziale a largo dell'Irlanda, associata a SSTA altrettanto negative, mentre le anomalie positive maggiori dovrebbero traslare verso l'est Europa. La sinottica presenterebbe una cella subtropicale ben radicata in quota su Marocco/Algeria, ed una fascia di GPT più alti della media tra Francia, Danimarca e area balcanica.

Figura 1 – Mappa di anomalia geopotenziale a 500 hPa prevista per la prima parte dell'estate 2015

Nel delineare la tendenza per la seconda parte stagione estiva 2015, al momento riteniamo che l’area di anomalia negativa di geopotenziali in Atlantico precedentemente descritta potrebbe influenzare più direttamente il tempo europeo rispetto alla prima parte, contrapponendosi ad un HP di blocco tra Europa settentrionale ed Europa orientale; si rimanda tuttavia a luglio per una descrizione maggiormente dettagliata delle configurazioni previste e degli effetti ad esse correlate.

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