22.08.2015 - Comitato Tecnico Scientifico
Pericoli autunnali

Si sta per concludere un'estate che ha saputo mostrare il suo volto più rovente, caratterizzata da uno schema configurativo bloccato (WR3) che si è venuto a creare nella seconda metà di giugno e ci ha accompagnato fino alla prima decade di agosto

Le conseguenze a livello termico sono state 2, le anomalie positive su Europa Continentale e bacino del Mediterraneo  e quelle di segno opposto su Gran Bretagna e Nord Europa.

Ma partiamo proprio da qui, per analizzare alcuni elementi che potrebbero far presagire una stagione autunnale piuttosto movimentata dal lato pluviometrico, per il nostro Paese.

Iniziamo col dato di fatto dell'affermazione, negli ultimi 10 anni, di un surplus termico importante sui Balcani e sull'Europa Orientale durante il trimestre estivo.

Questo riscaldamento, unito ad un'anomalia negativa delle precipitazioni nelle stesse zone, va a sfociare con i suoi effetti direttamente in autunno, con un aumento di frequenza di formazione di blocchi altopressori proprio sull'Est Europa

Anche quest'anno l'estate è trascorsa con temperature sopra la media su quelle zone, andando a ricreare le condizioni per la formazione di HP est-europei nel prossimo trimestre.

Passiamo ora ad anallizare il prossimo elemento, ovvero le anomalie termiche delle acque superficiali del Mediterraneo. Ad ora troviamo anomalie ben positive su tutto il bacino del Mare Nostrum

Queste temeprature elevate, figlie della calda estate avutasi proprio in queste zone, se mantenute anche nei prossimi mesi apporteranno parecchia energia nei contrasti appena una saccatura nordatlantica si getterà su queste acque.

Andiamo ora all'ultimo elemento, l'intesa fase di Nino che sta interessando le acque equatoriali pacifiche. Ebbene, seppur non direttamente le anomalie in zona ENSO possono avere leggere influenze anche nel Vecchio Continente. Come si vede dalla carta sotto, c'è correlazione negativa tra Nino in zona 3.4 e anomalia di geopotenziali sull'Ovest del nostro Continente durante la stagione autunnale, mentre correlazione positiva sulla penisola balcanica.

Tiriamo quindi le somme di tutto questo discorso, abbiamo il surplus termico su Europa Orientale e la fase Enso positiva che propendono per una maggiore ingerenza del getto atlantico sull'Europa Occidentale e di contrasto maggiori possibilità di formazione di anticicloni di blocco su Balcani ed est Europa. Il nostro Paese potrebbe trovarsi proprio tra le 2 circolazioni con rischio di forti contrasti e correnti spesso cicloniche meridionali, specie al Nord e regioni tirreniche. Oltre a questi 2 ingredienti il sale potrebbe essere fornito dalle ssta positive sui nostri mari, per quello che (ad ora) ha tutte le possibilità di diventare un pericoloso mix alluvionale già troppe volte visto negli ultimi anni, purtroppo.

Abbiamo ancora qualche settimana per migliorare la situazione, se il Nino ormai è assodato, un radicale cambio di circolazione potrebbe portare piogge e refrigerio duraturi sui terreni est-europei o magari far calare le temperature marine del Mediterraneo. Per ora dai modelli non si vedono tali possibilità, il tempo corre, occhi aperti…

 

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