04.12.2014 - Comitato Tecnico Scientifico
Transizione del pattern globale ?

Questo breve articolo focalizza l’attenzione sul cambio di pattern a livello emisferico che avverrà dalla seconda decade di dicembre. Tuttavia è bene tener presente che i riflessi sul Mediterraneo avverranno con gradualità. Da sempre “mare di mezzo” in cui avviene lo scontro e la mediazione tra le gelide masse d’aria addossate all’Europa orientale e le umide correnti miti atlantiche, il Mediterraneo non subirà una particolare ondata di gelo, sebbene il solo fatto di subire un rientro in media o anche sotto sulle regioni settentrionali, essendo abituati a 2 mesi di mitezza fuori norma (mediamente +2°), la farà sembrare proprio come un ondata di gelo.

Figura 1. Anomalia termica in Europa tra ottobre e novembre (NCEP/NCAR reanalysis)

 

Il fatto è che il tri-annuale blocco barico sull’ovest del continente americano verrà rimosso a favore di una profonda saccatura dalla California all’Alaska, etero diretta dalla bassa pressione aleutinica, del nord Pacifico. Questo è dovuto al transito secco e perentorio dell’Oscillazione Antartica (AAO) in territorio positivo, non lontano dal fondo scala (+4) partendo da una situazione di negatività. 

Figura 2. Transizione di pattern globale: oscillazione antartica vs artica via MJO

 

Con un onda di Kelvin latente e potenzialmente attiva sull’Oceano Indiano, questa è la classica situazione che si riflette sul pattern a scala globale. Infatti, con un profondo vortice polare antartico vi è una corona anulare regolare (Southern Annular Mode, SAM) di alte pressioni alle latitudini temperate dell’emisfero SUD che forza l’aliseo di sud-est sull’Oceano Indiano e su quello Pacifico. Essi sono percorsi in continuità dagli alisei non essendoci sbarramenti montuosi e in più con la scarsità di terre emerse. Questo provoca risalita di acque calde o upwelling fin a ridosso della costa africana dell’Oceano Indiano (Magadascar). La Madden Julian Oscillation (MJO) nasce in fase 2, transita in 3 e si rinforza man mano che si avvicina al Pacifico, in fase 4 e 5. Una volta entrata su questo oceano comincia a forzare l’uscita del getto eurasiatico verso l’area tropicale e prosegue con la fase 6, 7 ed eventualmente la 8. La risposta è un treno d’onda da ovest verso est sul nord Pacifico fino alla completa rimozione del pregresso blocco sull’ovest del continente nordamericano. Il PNA cambia repentinamente da negativo ad ampiamente positivo, come si vede nella proiezione ENS e il vortice canadese viene svuotato di vorticità positiva, espulsa sulla Groenlandia ed il nord Atlantico con fase AO molto positiva.

Se prima trovavamo un tipo di tempo prettamente atlantico sull’Europa occidentale per via dell’ingerenza del lobo canadese sull'oceano, una volta svuotato di vorticità e sostituite quest'ultime da un sistema di alte pressioni sugli USA, l’azzorriana “seguirà la sua controparte” semipermanente islandese e non sarà più defilata ad ovest dell’oceano ma controllerà l’est Atlantico. Ragion per cui le traiettorie dei fronti diverranno più meridiane, come anticipato nell’outlook, e non ci sarà più spazio per affondi troppo ad ovest (est Atlantico) in quanto il long range è ora descrivibile con NAO positiva.

Prende così corpo quanto scrissi a commento del precedente articolo in cui riponevo fiducia nel pattern EA-, nonostante che abbiamo avuto finora una positività prolungata ed esasperata di quel pattern. Intanto sull'Italia questo passaggio particolare su scala globale, si annuncia con una prima discesa di aria nord atlantica dalla valle del Rodano e poi dalla bocca della Bora all'inizio della prossima settimana.

Figura 3. Il primo inserimento invernale 2014-15

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