In questo lavoro sono esposti i concetti di base sulla struttura termica e sinottica della stratosfera, che hanno l’obiettivo di mettere a disposizione una chiave di lettura sui possibili scenari configurativi emisferici indotti da particolari dinamiche stratosferiche. Lo scopo divulgativo con cui ci si è mossi nel redigere il lavoro, attraverso un uso di terminologia il più possibile semplificata e senza scendere troppo in dettagli tecnici, si rivolge sia a chi si sta avvicinando per la prima volta all’argomento, sia a chi vuole approfondire concetti già noti e confrontare nuovi risultati attraverso l’analisi di alcuni casi di studio.
Categoria: Attività Associativa
verifica di Giugno

Blocchi e regimi di persistenza
Le correnti occidentali (westernlies) generalmente mostrano una ampia variabilità di situazioni, ma a volte possono subire una sorta di interruzione: questo tipo di pattern circolatorio va sotto il nome di blocco atmosferico. In relazione a questo argomento è stato redatto un breve contributo in pdf, diviso in più parti. Dopo aver identificato e classificato i blocchi, si è dato spazio al loro meccanismo di innesco e al loro mantenimento, facendo osservare come questi rappresentino un fenomeno dalle caratteristiche più generali quale quello di un persistente flusso anomalo. Nella seconda parte del lavoro è stata infatti affrontata la variabilità a bassa frequenza e i regimi di persistenza. La dispensa si rivolge anche ad un pubblico dotato di competenza tecniche, mostrando un semplice modello di formazione di onde stazionarie risonanti orografiche.
L'impatto dell'Oceano Atlantico sul clima europeo
Al giorno d'oggi si sente spesso parlare della Corrente del Golfo, soprattutto in relazione al clima europeo e ai cambiamenti a vasta scala che potrebbe portare una sua alterazione. Nello specifico ci si chiede quali potrebbero essere le conseguenze dell'arresto di una delle maggiori correnti oceaniche della Terra: una nuova era glaciale? stavolgimenti climatici globali immediati?
In realtà molti sono i fraintendimenti che ruotano attorno al mito della tiepida corrente atlantica: innanzitutto la Corrente del Golfo, nella sua corretta denominazione oceanografica, non potrà MAI fermarsi, almeno fin quando esisteranno i venti, i continenti saranno disposti come oggi e la Terra girerà; quello che potrebbe avvenire è un arresto, o rallentamento, della Corrente del Nord Atlantico, non della Corrente del Golfo, da cui si distingue.
Ma a parte questa improprietà dell'uso dei termini, non c'è alcuna evidenza, per ora, che negli ultimi decenni il trasporto di calore attraverso l'oceano verso l'Europa sia diminuito. In questo senso gli studi sono constrastanti nel diagnosticare l'eventuale cambiamento della circolazione atlantica.
Questo approfondimento non ha il compito di cercare delle risposte che solo ulteriori studi potranno fornire, ma di spiegare la conoscenza dello stato attuale delle cose per eliminare molti equivoci sorti su questi argomenti.
Ho pensato di fornire una prima parte propedeutica alla comprensione dei temi che verranno trattati (THC, MOC, AMO) in cui si discutono le principali caratteristiche della circolazione oceanica globale, pur senza una rigorosa spiegazione matematica dei fenomeni che appesantirebbe non poco la lettura.
Claudio Stefanini
Teleconnessioni – Introduzione Generale
Salve a tutti! Ho il piacere di inaugurare questa nuova sezione del portale, dove verranno raccolti i lavori redatti dai membri del Comitato Scientifico Meteonetwork, per permettere a chiunque l'approfondimento di tematiche che riguardano la previsione a lunga scadenza, l'analisi teleconnettiva e il raffronto climatologico.
L'obiettivo di “Teleconnessioni – Introduzione Generale” (la dispensa è qui allegata in formato pdf) è quello di fornire le prime nozioni basilari in campo teleconnettivo attraverso una forma semplice e sintetica, illustrando schematicamente tutti quegli elementi che entrano in gioco nel momento in cui si compie un'analisi a scala globale, con particolare focus sull'influenza – diretta e indiretta – di questi, nel condizionare l'evoluzione sinottica e climatica dell'area europea e mediterranea.
Il documento risulta così suddiviso:
1) Parte introduttiva e brevi cenni storici, dai primi studi teleconnettivi ai tempi recenti.
2) Elenco delle principali teleconnessioni atmosferiche (NAO, AO, EA, PNA, SCAND, EA/WR, POL, WP, EP/NP)
3) Teleconnessioni oceaniche (ENSO, PDO, AMO, IOD)
4) Teleconnessioni ibride derivanti dal coupling oceano-atmosfera (MJO)
5) Teleconnessioni stratosferiche (QBO).
6) Link utili e fonti web e bibliografiche.
Buona lettura!
Marco Magnani
A spasso per il mondo: Febbraio 2008
Ecco una nuova puntata di “a spasso per il mondo”. In questo caso riflettori puntati sul Febbraio 2008 per evidenziare quali possano essere state le caratteristiche più importanti sia da un punto di vista teleconnettivo che attraverso l'analisi di altri parametri quali le temperature oceaniche (SST) e i vector wind. Se da una parte in Italia si è dimostrato un mese “senza arte ne parte”, nel resto del mondo ci sono stati dei dati di rilievo.Un dato realmente importante anche in chiave di future previsioni estive è senza dubbio stato il riscaldamento del territorio asiatico ed la concomitante drastica riduzione
dello snow cover, che dopo il record di Gennaio, si avvia ad un rapido decremento ugualmente
notevole. Ma andiamo a vedere cosa è successo…
Luigi Bellagamba
A spasso per il mondo
Dopo l’inverno 2006/2007 e quello appena trascorso, sempre più spesso ci capita di lamentarci di quanto la stagione fredda non soddisfi le nostre aspettative. Mi è sembrato opportuno perciò cominciare a lavorare in un’ ottica non più meramente “orticellistica”, e vedere se effettivamente quanto avvenuto negli ultimi due inverni in Italia sia da inquadrare in un ambito strettamente locale oppure in un ambito emisferico. Nasce così l’idea di una rubrica periodica mensile per capire se effettivamente tutto l’emisfero boreale si muove nella stessa direzione o se siamo semplicemente vittime del ciclico evolvere delle condizioni climatiche. Ecco quanto ottenuto dalla comparazione di alcuni parametri, quali la temperatura, la pressione, le SST ( temperature delle acque) e le precipitazioni sul nostro emisfero.
Buona lettura,
Luigi Bellagamba.
La fase invernale di Pasqua
Quando ormai molti si erano rassegnati ad archiviare l’inverno 2007-2008 come una stagione da archiviare senza grossi ricordi, e quando molti ormai avevano i pensieri proiettati verso l’imminente primavera , ecco che abbiamo dovuto fare i conti con la più decisa pagina invernale proprio nel periodo di Pasqua. Nel nostro forum sono perciò stati sviluppati thread che descrivevano il succedersi degli eventi sia in termini didattici sia come semplice nowcasting.
E’ scaturita così l’idea di mettere insieme i numerosi frammenti di questo episodio e di farne un lavoro in due parti, dove potremo trovare sia le belle analisi sinottiche del nostro Catania, le analisi del nostro 4ecast , ma non potevano neppure mancare le foto che molti di voi hanno postato nel nostro forum.
Auguro a tutti buona lettura.
Luigi Bellagamba.
Proseguono le analisi del Progetto Clima: Dicembre 2007
L’analisi che vi propone il Progetto Clima per il mese di dicembre analizza dettagliatamente il comportamento del tempo nel primo mese invernale dell'inverno 2007-2008. Nel primo pdf allegato trovate la statistica suddivisa in tre macro-aree: Nord, Centro, Sud e Isole. Ai dati puntuali riferiti ad alcune delle sessanta stazioni della rete dell’Aeronautica Militare si accompagnano alcuni grafici che danno un andamento d’insieme per ogni macro-area, mentre la tabella riassuntiva e il relativo grafico ci permettono di quantificare le medie e le anomalie pesate su tutta l’Italia.
Nel secondo pdf, invece, trovate un’analisi dell’ondata di freddo che ha colpito il Centro-Sud tra il 14 e il 16 dicembre. Infine, nel terzo pdf, il resoconto mensile per la città di Milano curato da Gianfranco Bottarelli.
La Quasi-Biennial Oscillation (QBO) e il suo impatto sul clima
La Quasi-Biennial Oscillation (QBO) domina la variabilità della bassa stratosfera equatoriale e può essere
brevemente descritta come la propagazione verso il basso di regimi di venti occidentali e orientali, con un periodo
medio variabile che in media è lungo 28 mesi. Sebbene sia un fenomeno tropicale, la QBO influenza il flusso
stratosferico da un polo all’altro modulando gli effetti delle onde extratropicali, incidendo sulla quantità di ozono
presente alle alte latitudini e sulla forza del vortice polare stratosferico (VPS). Lo studio della QBO non può essere
separato dallo studio dei moti delle onde atmosferiche (waves) che la guidano, da essa modulate e che verranno
sommariamente presentate all’inizio del primo capitolo. Anche la possibile influenza del ciclo solare di Schwabe
non può prescindere dal considerare la fase della QBO, a seconda della quale cambia l‘interazione tra stratosfera e
segnale solare. Ma secondo alcuni studi l’attività solare potrebbe influenzare il clima anche in un altro modo:
attraverso la modulazione dei raggi cosmici che sono in grado di modificare la nuvolosità delle basse latitudini (e
quindi le SST) con tutti gli effetti che ne derivano.