A Expo 2015 venerdì 12 giugno il punto sullo stato della meteorologia in Italia.

Negli ultimi anni il settore della meteorologia in Italia è cresciuto in modo costante. Attualmente è oggetto di interesse quotidiano per milioni di cittadini, nonché fonte inesauribile di passione e di studio da parte di numerosi scienziati, ma anche preda di realtà più interessate ad un facile business che alla correttezza delle informazioni divulgate.

In un Paese come l’Italia in cui la variabilità climatica è particolarmente rilevante e il rischio idrogeologico può rappresentare una minaccia per oltre 6.600 Comuni, un settore così importante come la meteorologia non può essere trascurato e lasciato nella giungla senza regole in cui si trova, purtroppo, oggi.

Il Centro Epson Meteo, Content Partner di Aquae Venezia 2015 – il padiglione satellite a Venezia di Expo Milano 2015 dedicato all’acqua in tutte le sue forme e promosso da Expo Venice – nell’ambito dei numerosi appuntamenti previsti in questi mesi sul tema del tempo e dei cambiamenti climatici, organizza un importante evento sullo stato della meteorologia in Italia per venerdì 12 giugno a partire dalle ore 11.

I meteorologi del Centro Epson Meteo Meteo.it Andrea Giuliacci, Daniele Izzo e Flavio Galbiati con Luigi Latini, Produttore Esecutivo del Centro Epson Meteo, approfondiranno il tema delle previsioni meteorologiche e del modo con cui vengono comunicate.

In seguito, a iniziare dalle ore 16, nella tavola rotonda si farà il punto sullo stato della meteorologia in Italia. Parteciperanno alcuni tra i massimi esperti del settore: Carlo Cacciamani, Direttore Servizio IdroMeteoClima ARPA EmiliaRomagna, il Colonnello Mario Giuliacci, Meteorologo, Vincenzo Levizzani, Dirigente di Ricerca presso ISACCNR, Rolando Rizzi, Professore di Fisica dell’atmosfera presso l’Università di Bologna, Filippo Thiery, Meteorologo televisivo per Geo – Rai3, Dino Zardi, Professore di Fisica dell’atmosfera presso l’Università di Trento. Modererà Anna Maria Girelli Consolaro, giornalista della redazione del Centro Epson Meteo Meteo.it.

Il Centro Epson Meteo, uno dei più importanti Centri meteorologici privati a livello europeo, fornitore delle previsioni per il portale Meteo.it , sta dando il proprio contributo al “Teatro del Clima”, una tra le sezioni fondamentali di Aquae Venezia 2015, dedicata alle previsioni meteorologiche, ai mutamenti climatici, alla prevenzione delle calamità e alla riduzione di rischi dovuti alle intemperie. Sono oltre 100 gli eventi interattivi, sempre differenti, con approfondimenti sul tema dell’acqua e dei cambiamenti climatici, che si terranno nei mesi presso l’esposizione Aquae Venezia 2015. 

Ecco il programma dettagliato della giornata:

12 giugno 2015 – ore 11:00 Flavio Galbiati

Come si fanno le previsioni meteorologiche?
L’esperto ci racconta in parole semplici come viene elaborata una previsione meteorologica a partire dai dati di osservazione fino al prodotto finale che arriva all’utente.

12 giugno 2015 – ore 12:00 Daniele Izzo

Le previsioni del tempo oggi
Grazie al quotidiano lavoro di migliaia di scienziati sparsi per tutto il mondo, la meteorologia negli ultimi decenni ha fatto passi da gigante. Le persone, infatti, si affidano sempre di più alle previsioni meteorologiche. Eppure il tempo che farà sarà sempre una previsione e non una certezza e tale sarà anche fra 10.000 anni. L’esperto vi spiegherà il perché e che la colpa è anche delle farfalle!

12 giugno 2015 – ore 14:00 Andrea Giuliacci

Da Bernacca al Centro Epson Meteo: l'importanza della comunicazione delle previsioni del tempo. Anche la previsione del tempo più corretta può essere percepita sbagliata se non viene comunicata nel migliore dei modi: ecco perché, nonostante l’utilizzo dei grandi mezzi di comunicazione crea limiti difficilmente superabili, il meteorologo deve necessariamente dimostrarsi anche abile divulgatore.

12 giugno 2015 – ore 14:45 Luigi Latini

Meteo terrorismo: cos'è e come si combatte
Previsioni del tempo in Italia: una giungla senza regole
La differenza tra una previsione corretta e una previsione inventata è lontana soltanto un click mentre la meteorologia privata italiana è senza regole né controllo: è giunto il momento di affrontare e risolvere il problema.

12 giugno 2015ore 16:00
Tavola Rotonda: Lo stato della meteorologia in Italia
Insieme ai massimi esponenti della meteorologia italiana ci si confronta sullo “stato di salute” della meteorologia nel nostro Paese, sull’influenza della stessa nella vita quotidiana e sulle prospettive future. 

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Nella giornata di giovedì 12 giugno p.v.  grazie all’organizzazione Expo Aquae 2015 e all’interessamento del Centro Meteo Epson che organizza gli eventi  sarà possibile entrare al padiglione di Venezia gratuitamente, previo iscrizione entro le ore 20 di giovedì 11 giugno inviando una e-mail con nome e cognome a expo@meteonetwork.it 
Istruzioni per ritirare l’accredito gratuito: presentarsi alle casse con un documento che attesti lidentità  citando “ Ingresso gratuito Centro Epson  Meteo “ 

Expo Aquae Venezia, biglietti agevolati per soci e simpatizzanti

Importanti novità  per i soci ed i simpatizzanti  di MeteoNetwork che intendono visitare nelle date del 26 giugno e 3 settembre il padiglione EXPO Aquae di Venezia.

Tali date come ben saprete saremo ospiti del Centro Epson Meteo con le seguenti conferenze :

– L’Associazione Onlus MeteoNetwork: storia di una metamorfosi, il 26 giugno p.v.

– Cacciatori di tornado Italiani: avventure e aneddoti di chi insegue venti a 300 km/h, il 3 settembre p.v.

Info come arrivare al padiglione Expo Aquae di Venezia: LINK

Info su come ottenere i biglietti a prezzi agevolati: LINK

Padiglione Expo Aquae visto dall'esterno

Stand Centro Epson Meteo, parte dello staff con dei futuri meteorologi.

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Informazioni sempre aggiornate  relative agli eventi Expo Venezia sul forum LINK o sulle pagine dei  social network Facebook  – Twitter: @meteonetwork

MeteoNetwork ad Expo Aquae Venezia 2015

Con grande orgoglio possiamo oggi comunicarvi che la nostra Associazione prenderà ufficialmente parte ad Aquae Venezia 2015, padiglione collaterale di EXPO 2015 dal 3 maggio al 31 ottobre a Venezia. Due in particolare gli appuntamenti che ci vedranno protagonisti: il 26 giugno con la presentazione ufficiale della realtà associativa e l’illustrazione dei nostri principali progetti e il 3 settembre prossimo, con un’attenta disamina incentrata sui cacciatori di temporali e sulle loro esperienze. Per la prima volta veniamo così proiettati su un palcoscenico di prestigio internazionale, grazie alla sensibilità e alla disponibilità del Centro Epson Meteo (Content Partner dell’evento) a cui va ancora una volta la nostra più viva e sincera riconoscenza. Un’occasione unica e insperata che speriamo di poter condividere materialmente con molti di voi. Nelle prossime settimane sarà nostra cura aggiornarvi in tal senso, fornendovi quindi maggiori dettagli e maggiori informazioni; per ora ci prepariamo del tutto increduli all’evento, ovviamente “always looking at the sky”. 

MeteoNetwork all’interno di un progetto curato dal Centro Euro – Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

É stato siglato proprio in questi giorni un importante accordo di collaborazione tra la nostra Associazione e il Centro Euro – Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), illustre ente di ricerca no-profit di stanza a Lecce, fondato nel 2005 con il supporto e su iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT), del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) e del Ministero delle Finanze (MEF).

Centro di eccellenza per lo studio integrato di temi riguardanti i cambiamenti climatici, negli anni è parimenti diventato un punto di riferimento istituzionale per i decisori pubblici, le istituzioni e le aziende pubbliche o private che necessitano di supporto tecnico-scientifico.

Tra i progetti di ricerca sviluppati all’interno dello stesso, OFIDIA (Operational FIre Danger preventIon plAtform) riveste senza dubbio un’importanza strategica, in virtù della sua finalità di costruire un’infrastruttura operativa transnazionale atta a prevenire i principali pericoli di incendio, da raggiungersi con un monitoraggio ambientale più ramificato, con la costruzione di modelli climatici appositi, con una previsione di incendio più dettagliata e con un accesso automatico ai dati storici ad essi collegati.

Proprio in questa fase l’integrazione con i server di MeteoNetwork, attraverso il porting del WRF associativo sul sistema di calcolo OFIDIA e la sua modifica finalizzata ad ottenere una risoluzione maggiore (vicina ad 1km dove possibile).

In parallelo la possibilità di inserire le stazioni meteorologiche appositamente installate per il progetto stesso, all’interno della nostra Rete Stazioni.

Una collaborazione d’altissimo livello che ci inorgoglisce profondamente, insomma, e che ci sprona a proseguire sulla strada finora intrapresa. 

E' arrivato MeteoNetwork Widget su Google Play Store

Consulta i dati della tua Stazione Meteo preferita con un comodo widget! Disponibile gratuitamente per tutti i dispositivi Android, smartphone o tablet! 

Hai una vasta scelta di stazioni meteo professionali ed amatoriali, appartenenti alla Rete MeteoNetwork: al momento la copertura è soprattutto in Italia e Francia.

La Rete MeteoNetwork è una piattaforma di raccolta dei dati proveniente da stazioni meteo amatoriali, accuratamente selezionate: possiedi una Davis Vantage Pro tramite Weatherlink, Oregon Scientific, LaCrosse o altre stazioni meteo professionali? Iscriviti gratuitamente su my.meteonetwork.it !

Scaricala subito dal Play Store!

Invia le tue meteo-foto via WhatsApp!

Vuoi condividere una foto appena scattata di una nevicata, di un temporale o di un favoloso tramonto? Inviale a MeteoNetwork, le più belle verranno pubblicate sulla pagina Facebook dell'Associazione!

Da oggi è ancora più facile: scatta e invia subito a MeteoNetwork tramite WhatsApp!

Ecco come fare:

  1. Annota nella tua rubrica il numero 392/3851044 (su smartphone, clicca qui!) e registraci con il nome “MeteoNetwork
  2. Scatta una foto con il tuo smartphone!
  3. Inviala con WhatsApp come allegato a MeteoNetwork, segnalando obbligatoriamente nella didascalia: Nome e Cognome – Luogo – Descrizione

La tua foto verrà quindi ricevuta dal nostro Team Facebook, quindi pubblicata il più presto possibile.

 

 

Attenzione:

  • Le foto inviate senza la didascalia ed ANONIMI non verranno accettati;
  • Inviando la foto, l'Utente concede in licenza l'uso della stessa all'Associazione MeteoNetwork e relative collaborazioni;
  • L'Associazione MeteoNetwork si riserva il diritto di non pubblicare foto opportune e di bloccare in modo definitivo le Utenze che non rispettano il regolamento.

I dati delle stazioni dell'Agenzia per l'Ambiente del Veneto nella Rete MeteoNetwork/Meteotriveneto

Abbiamo sempre disdegnato l’autocelebrazione e i toni enfatici, quasi a volerci tutelare da quella deriva sensazionalistica che soprattutto al giorno d’oggi offusca una parte del mondo della meteorologia. La sinergia collaborativa concretizzatasi in questi giorni, tuttavia, rappresenta per la nostra Associazione e forse per l’intera meteorologia amatoriale italiana, un traguardo eccezionalmente elevato, senza dubbio insperato fino a qualche anno fa.

Tra i primi enti pubblici in Italia, da tempo l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Veneto (ARPAV) ha deciso di pubblicare tutti i propri dati con licenza aperta come OpenData. Questo significa che i dati delle stazioni di monitoraggio di ARPAV possono essere liberamente utilizzabili da tutti con l'unico vincolo di citare la fonte.

Già questa è una novità nel panorama italiano. Ma siamo riusciti a fare un passo in più. Grazie alla collaborazione attiva instaurata, da oggi è possibile trovare i dati di alcune strumentazioni meteorologiche di ARPAV all’interno della nostra Rete Stazioni. Ben sessantanove nuove segnalazioni provenienti da località celebri e strategiche del Veneto, dai 3256m di Punta Rocca della Marmolada al litorale di Jesolo, da Sappada a Livinallongo del Col di Lana.

Un’operazione ovviamente rilevante per la varietà, la quantità e la qualità delle nuove stazioni inserite (che vanno ad integrare quelle già presenti nella zona grazie al determinante contributo degli amici di MeteoTriveneto), ma soprattutto una collaborazione dalla straordinaria valenza etica: sapere che un ente ufficiale e professionale come l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto abbia deciso di condividere con noi alcuni dati meteorologici, ci inorgoglisce profondamente e ci provoca, non ve lo nascondiamo, una forte emozione.

Quando dodici anni fa costituimmo l’Associazione infatti, ci ponemmo tra gli obiettivi più utopistici quello di arrivare un giorno a confrontarci con gli enti pubblici del settore, al fine di agevolarli nella creazione di una coscienza critica collettiva sulle tematiche meteorologiche. Oggi, forse, quel giorno è arrivato e non possiamo quindi che guardare al futuro con maggior determinazione e ottimismo.

Addio ad Andrea Baroni, il saluto commosso degli appassionati

Neanche un vero addio, e adesso cala il sipario sulla sua vita straordinaria.

Se ne è andato in questa timida giornata di metà novembre, dove anche la pioggia e il vento sembrano essersi fermati in onore del Generale di Fabriano. Andrea Baroni non entrerà più nelle nostre case, ma rimarrà sempre nei nostri cuori. Con lui il tempo si è portato via un'epoca, quando il valore di quello che facevi contava davvero. Di lui rimangono l'esempio, quelle parole sempre pronte, quel sorriso disegnato all'ora di cena, di lui riecheggia l'entusiasmo di chi fu il custode del passaporto per le nuvole, risplende l'ardimento di un vero pioniere, la maestria di un grande divulgatore, la dottrina di un abile scienziato, la modestia di un vero signore, l'amorevolezza di un vero appassionato. Da oggi siamo tutti un po' più soli, ma anche un po' più ricchi, impreziositi dall'eredità che lui, il signore nelle rose e delle nuvole, ha concepito nei cuori di chi ha saputo ascoltarlo. Da oggi siamo anche tutti un po' più uniti, più responsabili, consapevoli che un pezzetto di lui può vivere in ognuno di noi.

Neanche un vero addio, ma ora la scena si chiude. Rimarrà un grande vuoto. C'è chi vorrà piangere ricordando quelle nevicate annunciate. Chiedo scusa ma le altre parole non riescono a uscire. 

Ci mancherai, addio Andrea!

Luca Angelini

Il Mediterraneo e i suoi cicloni

La stagione degli uragani non è prerogativa solo delle regioni tropicali. Anche il Mediterraneo può può generare i suoi “mostri”, seppur nelle dovute proporzioni. La loro classificazione, in tutto e per tutto analoga a quella dei sistemi tropicali, include diversi gradi di potenza e, di conseguenza, diverse denominazioni: si va dalla depressione tropicale mediterranea, la meno forte, allatempesta tropicale mediterranea e, infine, all’uragano tropicale mediterraneo, altresì noto come Medicane (Mediterranean Hurricane) il più potente, la cui magnitudo può sprigionare venti superiori a 120 km/h, pari alla categoria 1 della scala Saffir-Simpson.

Come si sviluppano queste macchine da tempesta?

  • La fase iniziale prevede l’approfondimento di un normale centro depressionario delle medie latitudini con meccanismo baroclino (scontro tra aria calda e fredda), spesso esaltato nei bassi strati atmosferici dall’azione imposta dalle catene montuose che cingono il Mare Nostrum e che ne favoriscono l’ulteriore sviluppo. Concorrono poi anche la vorticità, che si prende cura del tiraggio verticale su indicazioni della corrente a getto, e lo squilibrio termodinamico tra i flussi caldi che vi entrano dai bassi strati sul lato anteriore e quelli freddi che si sovrappongono in quota da quello posteriore.
  • Il passo successivo prevede il distacco del vortice dalla saccatura madre e il suo isolamento sulle acque del mare. A questo punto ci troviamo però di fronte ad un normalissimo cut-off, una generica “goccia di aria fredda” come tante. E’ vero, ma non abbiamo ancora introdotto in fattore scatenante, la marcia in più che questo sistema potrebbe acquisire. Se ci troviamo tra agosto e dicembre come avviene di norma per tutti gli altri uragani, ma soprattutto nel periodo autunnale, le temperature del nostro mare sono potenzialmente determinanti per la successiva eventuale degenerazione del sistema. Si può innescare la tropical transition e allora sono dolori.

Secondo i diversi studi condotti in materia, e pubblicati da svariati autori, acque con temperature superficiali comprese tra 23 e 27°C sono l’ideale affinchè il vortice inizi ad auto-alimentarsi. Questo avviene grazie a due meccanismi:

  • il primo prevede che i flussi di calore sensibile (aria calda) e latente (aria umida) in ingresso nel cono vorticoso prendano il sopravvento sulle altre correnti;
  • il secondo prevede che il processo di convezione profonda (formazione di temporali)  attorno al minimo, con pescaggio caldo-umido diretto dalla superficie calda del mare, contribuisca a iniettare una ulteriore quantità di energia sotto forma di calore latente di condensazione.

E’ lo stesso identico meccanismo dei cicloni tropicali, noto come barotropico. Il ciclone sopravvive non più per scontro tra aria calda e fredda ma per la convezione massiva. Ecco dunque che il nostro mostricciattolo è degenerato diventando un TLC, ossia un Tropical Like Cyclone, un ciclone mediterraneo di tipo tropicale. Ne vediamo un esempio al largo dello Ionio nell’immagine satellitare qui a fianco, relativa al 15 gennaio 1995.

Nel comparto italiano, le zone più battute sono i Canali di Sardegna e di Sicilia, il medio-basso Tirreno e lo Ionio. Se visto dal cielo la nostra trottola, come tutti i cicloni che si rispettino, si mostra in tutta la sua simmetria spiraliforme che ruota minacciosamente in senso antiorario; laddove la potenza della struttura sia massima, si potrebbe addirittura individuare il classico “occhio” centrale attorno al quale ruotano le masse nuvolose. Ora il suo cuore, inizialmente colmo di aria fredda, è diventato caldo rispetto all’aria circostante, soprattutto alle quote medio basse della troposfera.

Le dimensioni di queste autentiche bombe mediterranee non superano i 250-300km di diametro. Tutto sopravvive fintanto che la trottola non finisce per impattare la terraferma, dove le temperature improvvisamente più basse, tagliano i vitali rifornimenti marittimi di energia e calore. Le zone interessate subiscono pesanti nubifragi, alluvioni lampo e, a volte, anche venti tempestosi e mareggiate estreme con annesso fenomeno di storm surge (innalzamento livello del mare) . L’attrito però mina inevitabilmente la sua struttura. La spirale cede di schianto. E’  la fine del nostro ciclone mediterraneo. Che paura, ma anche che spettacolo.   

     

     Luca Angelini

Associazione MeteoNetwork OdV
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