Perturbazione nord-atlantica in arrivo sull'Italia

Dopo questa parentesi tardo estiva che ci ha accompagnati quasi ininterrottamente da inizio autunno meteorologico, una perturbazione di origine nord- atlantica si appresta ad attraversare il nostro paese con molta rapidità. Infatti già nella giornata di sabato abbandonerà quasi del tutto la penisola non senza aver abbassato le temperature di una decina di gradi. Ma vediamo in dettaglio. Attualmente un lungo fronte freddo, ben evidenziato dalla struttura nuvolosa ad esso associato si estende tra Spagna settentrionale e penisola scandinava (fig. 1). Le precipitazioni sono dunque estese lungo questa linea WSW-ENE e si apprestano in serata ad interessare il settore occidentale delle Alpi.  Un nucleo instabile interessa le isole britanniche spostandosi verso l'Europa nel corso della giornata di domani.

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Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 16.15 UTC del 06-10-2011. Fonte www.sat24.com
In nottata il fronte come detto in precedenza si porterà sulle Alpi, interessando dapprima con precipitazioni intense la parte estera grazie anche all'effetto stau (fig. 2), e formando un debole fronte caldo sul settore nord orientale della penisola (fig. 3). Lo zero termico scenderà velocemente da valori attorno 3000-4000 m verso i 2000 m.
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Figura 2. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork

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Figura 3. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

Il 7 ottobre in giornata il fronte si sarà ondulato a causa della barriera alpina. Parte del fronte freddo si porterà su Sardegna, Toscana e mar Tirreno con precipitazioni a carattere temporalesco. Il debole fronte caldo stazionerà nei pressi del settore nord-orientale (fig. 4) con precipitazioni molto intense sul Friuli e Veneto, nevose oltre i 1500 m. Precipitazioni convettive interesseranno anche parte della Lombardia ed Emilia-Romagna, mentre il resto del nord-ovest rimarrà per lo più in ombra ( a meno di prefrontali non previsti dai modelli, fig. 5). Un piccolo prefrontale interesserà le coste dei Balcani e l' Albania.
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Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

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Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork
Il 7 sera il minimo di pressione al suolo di natura orografica si sposterà verso il meridione, con il fronte freddo che arriva fino al Golfo di Taranto, mentre il fronte caldo si estenderà da quel punto fino in Albania e Macedonia (fig. 6).  Le precipitazioni caleranno generalmente di intensità ed interesseranno per  lo più il settore tirrenico meridionale , Sicilia e Calabria, dopo aver attraversato tutto il centro Italia. Possibile ombra pluviometrica per le coste Toscane e del Lazio. Puglia in leggera ombra a causa dell'Appennino, a meno di temporali locali. Precipitazioni intense invece nei Balcani con neve a quote molto basse. A causa di una linea di instabilità al nord delle Alpi precipitazioni residue saranno possibili al nord -est nevose fino ai 1000 m (fig. 7).

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Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 08/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

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Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 08/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork
Durante sabato 8 le precipitazioni residue interesseranno ancora il meridione, ma ormai la perturbazione principale si sposterà verso le coste del nord Africa e della Grecia. Le temperature saranno molto basse per il periodo, ma in netta ripresa già dalla serata, per l' arrivo di un nuovo campo di alta pressione. Ancora possibili precipitazioni sul versante nord-orientale delle Alpi, per la linea di instabilità citata in precedenza.
Autori: 

Cristian Rendina

Rapida sciabolata Polare nel bel mezzo di una tardiva Estate

Quante volte avete sentito dire il detto “non esistono più le mezze stagioni” ? Anche quando magari è risultato solo un modo di dire, ebbene nei prossimi giorni la situazione meteo cambierà radicalmente con un deciso balzo in avanti della stagione, passando da temperature praticamente ancora Estive (solo un paio di giorni fa qualche record di caldo di Ottobre è caduto in alcune stazioni ufficiali dell’Aeronautica) a valori, in alcune regioni, da fine Autunno !



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Avevamo annunciato giorni fa questa possibilità e oggi i modelli matematici tolgono ogni dubbio di sorta; In realtà non è la dinamica in arrivo a risultare eccessiva ma il caldo che ancora sta persistendo in tutta la sua forza con scenari che stanno cominciando a divenire decisamente anomali per il periodo in essere, senza che vi sia stato un cambio graduale delle condizioni meteo da quelle Estive a quelle Autunnali. Ma tali scenari Estivi, con queste temperature da medie di fine Agosto, decisamente poco consone al mese di Ottobre, sembrano essere agli sgoccioli.


Il tutto si concretizzerà grazie ad una veloce ma tagliente rasoiata fredda accompagnata da aria Polare-Marittima che tracimerà l’arco alpino, dopo aver percorso mezzo Vecchio Continente, dalla giornata di Venerdì 7. La dinamica si realizzerà per l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre che, dopo tantissime settimane di permanenza sul Mediterraneo e su gran parte d’Europa, proverà a slanciarsi verso Nord in pieno Atlantico, questo causerà la discesa del fiume d’aria fredda che da troppo tempo staziona al di sopra del 60° parallelo e che fin'ora non ha avuto modo di scendere almeno parzialmente, vista la tenacia dell'Alta Pressione sul continente: l’irruzione delle masse d’aria Polare farà calare bruscamente le temperature un po’ ovunque, ma il cambio vero e proprio non sarà per tutti e non durerà molto a lungo.


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Infatti l’Anticiclone rimarrà comunque molto vicino all’Italia e sempre in procinto di invadere il “campo”, l’ingresso dell’aria fredda infatti riguarderà soprattutto il settore Adriatico e il Centro-Sud e poco più a Ovest il bel tempo sarà sempre presente, non ci sarà occasione infatti di generare instabilità e maltempo diffuso vista la velocità in cui si realizzerà la dinamica dell’ingresso delle masse d’aria Polare, che molto rapidamente trasleranno sui Balcani. Il discorso sarebbe stato diverso se, al posto dell’Alta Pressione si fosse spalancata la porta Atlantica con il corredo di pertubazioni a seguito, ma ciò appare una svolta davvero difficile da individuare in questo Autunno anomalo, per il momento.

 

In attesa della passata fredda il tempo è ancora stabile e pure ieri le temperature hanno raggiunto valori anche di 5/7 gradi oltre la media specie su regioni centrali e pianure orientali del Nord Italia, dove si sono sfiorati persino i +30 gradi ! Solo la Sicilia, che a dire la verità è alle prese con una certa instabilità latente da oltre una settimana, risente di un clima più vivace, altrove bisognerà attendere ma ormai relativamente poco, infatti già da questa il fronte freddo tenderà ad avvicinarsi alla barriera alpina e ciò provocherà, la prossima notte, un netto peggioramento delle condizioni meteo a causa dello scontro fra un debole richiamo d’aria umida e l’aria fredda che velocemente si “intrufolerà” dalla porta della Bora, fenomeni saranno attesi per la mattinata di Venerdì 7 al Nordest e alto Adriatico, con piogge e temporali ma in rapido scivolamento lungo l’Adriatico e al Centro-Sud. Nevicate sulle creste alpine di confine e sulle Alpi orientali potranno essere possibili anche a quote collinari in mattinata e nel primo pomeriggio di Venerdì, ma si tratterà come detto di un passaggio molto repentino in quanto l’aria fredda troverà facile via più a Est, senza creare depressioni in grado di generare piogge più consistenti e diffuse.


Dalla sera di Venerdì il flusso Polare-Marittimo avrà raggiunto le regioni Settentrionali e i fenomeni rimarranno isolati alla Romagna, alle Marche e alle regioni Adriatiche interne con zero termico in netto calo ma il crollo delle temperature si raggiungerà solo nella giornata di Sabato 8, che sarà con molta probabilità la giornata più fredda da qui a Marzo scorso ! In giornata instabilità sarà presente su gran parte delle regioni Centro-Meridionali con piogge a macchia di leopardo e nevicate potranno comparire al di sopra dei 1800 metri sull’Appennino Centro-Meridionale e in tarda serata qualche fiocco potrà essere possibile anche più in basso, sui 1500 metri ove vi saranno precipitazioni. Domenica 9 giornata di freddo Autunnale accentuato al Centro-Sud e settore Adriatico con venti forti da quadranti Nordorientali, ma il peggioramento andrà gradualmente a spegnersi verso Sudest, e un fresco sole splenderà su gran parte delle regioni con freddo mattutino ovunque, con le minime che piomberanno al di sotto dei 10 gradi su buona parte delle regioni, ancora rovesci comunque saranno possibili su Puglia, Calabria e Sicilia fino a sera.



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Si avrà quindi un consistente calo delle temperature, elemento saliente della fase che stiamo per vivere, anche di 10/12 gradi in meno rispetto alle temperature di questi giorni, che risulteranno di 3/5 gradi inferiori alla norma specie al Centro-Sud, dopo un mese e mezzo di anomalie termiche positive a tutto spiano, sarà quindi bene coprirsi con abiti adeguati visto che quasi tutti noi ancora oggi camminiamo con magliettine corte e leggere, valori che comunque già da Lunedì 10 riprenderanno velocemente ad aumentare soprattutto al Centro-Nord e regioni occidentali per l’ingerenza dell’Anticiclone delle Azzorre che coprirà nuovamente la penisola col suo fianco orientale.

 

Insomma una pagina climatica Italiana di questo Ottobre appena per ricordarci che il freddo può essere dietro l’angolo ma le vere piogge autunnali quest'anno sembrano essere davvero un miraggio.

Autori: 

Giuseppe Figliola

Alta Pressione regna sovrana, timidi segnali di cambiamento in un “non Autunno”

Ci siamo appena lasciati alle spalle il mese di Settembre che è stato il più caldo degli ultimi 24 anni, il secondo più caldo dal Dopoguerra (dietro appunto al 1987, inarrivabile quasi) e il terzo più caldo dall’inizio del XX° secolo (dietro 1987 e 1932). Questi i numeri che d’altronde confermano le sensazioni di molti: l’Estate è cominciata praticamente a metà Agosto e prosegue ancora oggi imperterrita grazie alla potenza di un Anticiclone, ormai in completo possesso di tutta l’Europa Centrale, li dove oggi dovrebbero scorrere in maniera abbastanza sostenuta le correnti Atlantiche. Nell’immagine l’anomalia geopotenziale del periodo in esame, 16 Agosto-28 Settembre sulla ’81-’10.


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Anomalie elevate in qualsiasi settore della penisola, e non, con un anomalia che si aggirerà intorno ai “ben” +2.8 complessivamente sulla media di riferimento ’71-’00, anche a causa dell’assenza di ingressi pertubati sul Mediterraneo, se si esclude il veloce break del 18-19 del mese. Insomma un Estate che coraggiosamente sta invadendo il campo Autunnale, uno scenario del quale eravamo abbastanza disabituati negli ultimi anni, come è stato già detto più volte, per il fatto che di recente l’Estate, anche se partiva con netto anticipo, ha sempre chiuso i battenti intorno alla metà di Settembre se non prima.


E così anche in questi ultimi giorni, a causa del posizionamento dell’Anticiclone su quasi tutta Europa, le temperature sembrano più quelle tipiche di fine Agosto che di fine Settembre/inizio Ottobre, con temperature che quasi ovunque da giorni superano i +25 gradi senza fatica e con massime comprese in gran parte fra +22 e +28 gradi, come si vede dalle temperature registrate ad ora di pranzo oggi dalla rete Meteonetwork, le minime invece stanno calando progressivamente durante la notte e non solo nelle zone soggette ad inversione, ma si tratta di temperature che la mattina appena ci ricordano che siamo in Autunno, di quelle che il giacchettino nelle ore centrali del giorno è meglio tenerlo chiuso nell’armadio ancora, viste anche le splendide giornate di sole che si susseguono da settimane.


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Qualche deficit comincia a registrarsi anche a livello pluviometrico, in particolar modo sulle regioni centrali, dove gli accumuli da inizio anno sono abbastanza irrisori, c’è però da annotare che gli ultimi 30 mesi circa sono risultati sopramedia pluviometrica su tutto il paese come non accadeva da tempo e adesso le precipitazioni sono calate a causa delle anomalie presenti sul Pacifico: ci troviamo infatti in un periodo di Nina dall’Inverno scorso e quando le anomalie termiche delle acque a Ovest del Cile e del Perù sono negative è facile che il Mediterraneo di riflesso diventi sede di Anticicloni, quindi il clima diventa più secco; anche nel 2007 e inizio 2008 per esempio, le piogge sono risultate al di sotto della media e questo a causa della Nina. Anche nei prossimi mesi probabilmente il trend rimarrà più o meno immutato poiché sta per riconfermarsi una Nina piuttosto forte, con apice ad inizio 2012.


Uno scenario più Estivo che Autunnale quindi che ancora nei prossimi giorni troverà conferme grazie alla robustezza dell’Alta Pressione, anche se a livello dinamico la cellula anticiclonica fra ieri e oggi ha toccato l’apice massimo sull’Europa Centrale e comincerà a frantumarsi coi giorni a venire, tuttavia le temperature rimarranno invariate ancora sulla nostra penisola e saranno diffusamente oltre la media del periodo soprattutto sulle regioni Centro-Settentrionali almeno per tutta la prossima settimana, in una settimana che si trasformerà in un ennesimo colpo di coda Estivo, anzi, come il prolungamento di un Estate partita male e che adesso non ha voglia di finire.


La fine di tale anomalia si potrebbe avere al termine della settimana prossima stessa, con la discesa di nuclei d’aria di estrazione Artica sul Mediterraneo ma vi è ancora una certa incertezza riguardo tale dinamica, poiché i modelli matematici, come in una sorta di balletto, tendono a spostare anche di migliaia di chilometri la discesa della saccatura fredda che sia ad Est o ad Ovest a seconda dell’uscita modellistica. Non si tratterebbe certamente di una novità comunque, se dal tepore quasi Estivo ci trovassimo catapultati da un giorno all’altro in uno scenario con temperature più vicine a quelle tipiche mesi Invernali.


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Del tipico Autunno comunque, nemmeno l’ombra ancora.



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Autori: 

Giuseppe Figliola

Amarcord Settembre 2008: un mese a due facce





Il mese di settembre del 2008 viene ricordato come un mese dal doppio volto: la prima metà un proseguo dell’estate, mentre la sua parte finale l’esatto opposto. 

La prima decade del mese iniziò con una vasta depressione atlantica posta sul Regno Unito come da immagine sottostante:


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La vasta depressione atlantica si trovò però incastonata tra due blocchi anticiclonici, uno ad ovest, l’altro ad est ad inglobare tutta l’Europa centro orientale, Italia compresa. In tale prima decade, si ebbero ancora condizioni estive nella nostra penisola, con temperature molto elevate, abbondantemente sopra i +30°C nelle regioni sud orientali, con scarti dalla media di oltre 2°C. 

Ma… la situazione iniziò radicalmente a cambiare da inizio seconda decade con crisi di zonalità nell’Europa Settentrionale:


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Così fu che l’ex ciclone tropicale Hanna partorì il cut off in direzione del Golfo di Carcassona destinato a cambiare le sorti del meteo italiano catapultato in autunno pieno. 

Il giorno seguente, il 14 settembre, si scavò una robusta bassa pressione con perno sul Centro Italia con forte maltempo:


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In Europa si venne a creare la configurazione, che nel gergo meteorologico, prende il nome di Rex Block con blocco bicellulare che si ha quando due figure bariche opposte si contrappongono: difatti a sud si ebbe una figura depressionaria contrapposta a nord da un forte anticiclone russo scandinavo tale da formare il ponte di Wejkof. 


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La penisola italiana venne a trovarsi per molti giorni sotto il tiro di correnti orientali molto instabili tali da creare minimi depressionari nel Mediterraneo centrale e temperature molto sottomedia tali da azzerare lo scarto di oltre 2° accumulato nella prima decade. 

Però tale cambio di configurazione era prevedibile soprattutto se si va ad analizzare la carta delle anomalie dei venti zonali a 500 hpa dal 1 agosto al 1 settembre:


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Situazione che si rispecchia nell’andamento delle precipitazione del mese in questione:


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Le precipitazioni risultarono sopramedia nelle regioni sud orientali europee mentre situazioni siccitose hanno riguardato l’Europa Settentrionale; dal punto di vista termico, specie la seconda parte del mese, si può affermare di aver avuto un’Europa capovolta con la penisola Scandinava con le maggiori anomalie positive, mentre le zone mediterranee con la anomalie più negative. 

Le cause di tale configurazione furono molte, in primis la disposizione delle Ssta atlantiche e la Pdo- che favorirono illo tempore la formazione di robusti anticicloni alle elevate latitudini con tutte le conseguenze del caso.

Le temperature massime, specie nel versante adriatico furono sotto i 20°C, comprese tra i +15 ed i +18°C per via anche dei cieli nuvolosi con temporali sul mare, mentre ad ovest qualche grado in più, ma pur sempre sottomedia. 

Come ogni Rex Block, anche in questo caso la situazione si sbloccò con il finire del mese con una forte incursione nord atlantica. 

Autori: 

Andrea Giulietti

Anticiclone semi-estivo ci incammina verso l’Autunno, sul finire di un Settembre molto caldo

Dopo il rapido, anche se intenso, passaggio di un nucleo di aria fresca Polare-Marittima in discesa dal Regno Unito durante la prima parte della settimana, le condizioni del tempo sul nostro paese han visto rientrare in scena l’Anticiclone Azzoriano, così le temperature hanno nuovamente avuto modo di risalire su valori molto più che gradevoli ovunque, anche se la fase caldissima, che perdurava dallo scorso Ferragosto, ha avuto il suo termine.

In realtà le temperature, come accennato poc’anzi, sono ritornate su valori praticamente estivi un po’ ovunque, e la veloce fase di maltempo ha fatto credere, probabilmente a molti, che si potesse assistere ad  un rapido passaggio dall’Estate più “infuocata” all’Autunno inoltrato. La neve è addirittura scesa intorno ai 1000 metri sulle Alpi Centrali e Orientali con accumuli anche notevoli per il periodo  (circa 30 cm sulle Dolomiti a 1500 metri, con neve che in Austria è riuscita a cadere fino a 500 metri di quota !) ma basti pensare che nell’arco di 4 giorni le temperature, sulle stesse vallate alpine, sono risalite fino agli attuali +17/+22 gradi e di neve neanche l’ombra ! Il respiro mite dell’area di Alta Pressione Azzoriana quindi, ci terrà ancora compagnia per il periodo a seguire e sarà la protagonista assoluta dell’ultima parte del mese di Settembre, così come d’altronde lo è stata per quasi tutto il mese, mese di Settembre molto caldo con anomalie notevoli un po’ ovunque, anche in assenza di ondate di calore eccezionali, Settembre 2011 che potrebbe risultare quindi il più caldo dal 1987 in Italia, ma avremo modo di controllare il dato a mese concluso. Nell’immagine le anomalie termiche, su base ’81-’10, dal 1° al 20 Settembre 2011.

 

 

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Tornando all’analisi per i prossimi giorni, si conferma quindi l’ottima tenuta dell’area di Alta Pressione che prenderà anzi, possesso di buona parte dell’Europa Continentale nei prossimi giorni, ciò avverrà per la discesa di nuclei d’aria Artica in pieno Atlantico a causa delle anomalie oceaniche ora presenti in Oceano, tale situazione quindi farà velocemente risalire aria calda sul fianco sinistro dell’Anticiclone che andrà a gonfiarsi in maniera vigorosa su tutto il comparto Europeo e Mediterraneo. Questa situazione porterà ad un generale rialzo termico su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale, con valori massimi giornalieri superiori ai +22/+26 gradi, quindi ben al di sopra delle medie del periodo. Stessa situazione sulla nostra penisola, tuttavia sul bordo orientale dell’Anticiclone filtrerà aria più fresca e instabile.

 

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Ciò potrebbe causare un richiamo di correnti relativamente più fresche sulle regioni Centro-Meridionali a partire dalla prossima settimana e generali condizioni di instabilità, instabilità che comunque è già presente sulle zone interne e sull’Appennino Centro-Meridionale a causa del distacco di nuclei d’aria fresca in quota da Nord. Nei prossimi giorni rovesci e temporali tenderanno ad interessare principalmente le aree insulari della penisola, in particolar modo la Sicilia ma anche la Calabria e le regioni Joniche, altrove il sole la farà da padrona in un contesto di generale stabilità, anche se non del tutto convincente: la fragilità della zona bassa dell’Anticiclone infatti, potrebbe consentire l’ingresso di nuclei instabili via via sempre più poderosi sul Mediterraneo, sia di natura contientale che di natura atlantica, le temperature tuttavia, come detto, rimarranno ancora al di sopra delle medie, anche se i valori notturni tenderanno a calare nelle zone soggette ad inversione. Insomma se l’Estate vera e propria potremmo definirla un ricordo, dell’Autunno canonico, con le classiche pertubazioni Atlantiche ancora non vi è traccia certa.

 

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Autori: 

Giuseppe Figliola

Quando i tempi sono scanditi dal Nord Pacifico

Nel precedente editoriale del 2 settembre accennavamo a morbide ondulazioni calde in direzione delle Isole Britanniche come una tregua dopo una non-estate che ha colpito quelle zone, l’elemento di novità capace di creare la rottura della stagione estiva. In effetti, la seconda ondulazione del 14-15 settembre si è strutturata come una pulsazione ad onda corta capace di trasmettere un po’ di instabilità sul Mediterraneo centrale e di alimentare una lingua calda in rimonta dall’Europa fin verso le latitudini subpolari del continente eurasiatico: centro d’azione ad est della penisola artica della Nova Zemlja.

Ci si attendeva anche una confluenza tra le correnti da est subsidenti al ponte e deboli infiltrazioni umide dalle Baleari. Luca Bargagna nell’articolo pubblicato ieri ha messo bene in evidenza come la terza ondulazione che partirà nella giornata odierna porti a confluire le opposte masse d’aria con la possibilità di fenomeni particolarmente violenti dal prossimo fine settimana, segnatamente su Sicilia e versanti ionici in generale.


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Figura 1 – Situazione europea vista dal modello ECMWF per il 28 settembre

Detto questo, lo schema di circolazione sull’Europa come mostrato in figura non rappresenta un sostanziale elemento di rottura con quella nata a fine estate. L’anticiclone africano è stato inibito sul Mediterraneo dal ramo discendente di queste ondulazioni ma l’Alta delle Azzorre si è sostituita ad esso estendendosi verso l’Europa centro meridionale.

Tuttavia l’azione combinata di una coppia di nuclei artici in discesa meridiana sulla Russia e sulla Siberia che verranno intrappolati dalla preesistente lingua calda ed un nuovo promontorio esplosivo ad onda corta sulle Isole Britanniche sarà a medio termine capace di agganciare la partner continentale e di trasferire un nuovo corposo blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico. Ma andiamo per gradi.


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Figura 2 – Pulsazione esplosiva ad onda corta sulle Isole Britanniche con trasferimento di un blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico.

Una modifica dello schema generale di circolazione nord-emisferica è in atto sul Pacifico centro-settentrionale (area Namias), associato all’anomalia calda delle acque superficiali e costantemente sospinta verso l’alto dall’oscillazione decadale pacifica (PDO) e dal rinforzo della Nina. La fase negativa della PDO vede un raffreddamento superiore al normale di fronte alla costa occidentale del Nord America ed un anomalo riscaldamento sul Pacifico centro-settentrionale. 

Ci si attendeva lo sviluppo di un promontorio di alta pressione in area Namias con ad est una forte depressione che si stabilizza sul Golfo d'Alaska. L’attesa termina con la temporanea transizione verso la negatività dell’indice circolatorio del Nord Pacifico (PNA-). Il gioco adesso passa in mano alla circolazione generale in quanto condizionata sempre di più dal vortice polare in rinforzo stagionale. Per il gioco delle onde, sarà richiamato un ridge ben strutturato sul Nord America settore centrale con uscita tesa del getto da Labrador e da Terranova che va a scavare una seconda onda a vorticità positiva sul nord-ovest Atlantico. 


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Figura 3 – Climate Prediction Center: 8 to 14 Day 500mb Outlook


E’ il 2-wave pattern, L’elemento di novità rispetto a quanto detto il 2 settembre. Tuttavia l’approfondimento della bassa pressione sul Nord Pacifico, come del resto quella nord-atlantica, è soggetto ad una forte variabilità intra-stagionale. A meno che non sussistano forzanti particolari, il passaggio alla fase negativa del PNA è da ritenere temporaneo ed il vortice polare potrebbe assestarsi con un differente wavenumber.


Quali sono le novità in ambito euro-atlantico ? Il profondo vortice Atlantico si allungherà verso sud ed inizierà a scontrarsi ad est con una figura bloccante di tutto rilievo in area continentale. Questa è una situazione tipica del regime del tempo europeo cosiddetto Atlantic Low /Scandinavian High (ATL/SCH in acronimo). 

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Figura 4 – Il regime del tempo Atlantic Low / Scandinavian High (ATL/SCH) descritto con le anomalie di geopotenziale a 500 hPa.


Le isole Britanniche si trovano nella zona di confine tra la bassa e l’alta pressione ottenendo il massimo delle precipitazioni. Talvolta il lobo atlantico tende ad essere progressivamente livellato dal rinforzo del getto oppure indebolito da una modifica del getto in uscita dal Nord America e l’Alta delle Azzorre domina incontrastata oppure non subisce importanti cambiamenti sul centro-sud Europa. Talvolta invece tale pattern evolve incuneando la depressione madre atlantica sotto alla figura di blocco tra la Russia ed il nord-est Atlantico (Figura 4): per esempio, lo spumeggiante inizio d’inverno un paio d’anni fu introdotto proprio dal regime ATL/SCH con il PNA che rimase negativo per settimane.


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Figura 5 – Il regime del tempo associato ad un cavo d’onda sull’Europa occidentale (EA/WR-).


Talvolta invece è proprio un tempestivo cambio di segno del PNA che strattona la corda del getto d’alta quota e l’ondulazione si trasmette al di qua del continente nordamericano spostando temporaneamente il vortice atlantico verso le coste europee con richiamo umido da sud sull’Europa centrale e sull’Italia. La transizione avviene tipicamente con un lag temporale di un paio o tre di settimane.

Sara questa terza via quella su cui verremo convogliati ?

Autori: 

Andrea Rossi

Possibilità di un Tropical Like Cyclone (TLC) per la settimana prossima?

Ebbene si, se  le ultime proiezioni modellistiche si confermeranno, la settimana prossima ci potrebbero (ripeto POTREBBERO) essere le condizioni adatte per lo sviluppo di un TLC tra il mar Ionio e il Canale di Sicilia. In realtà non ci sono condizioni ben definite per stabilire se ci sarà la formazione di tale fenomeno come può essere per gli uragani, ma sicuramente quelle che elencherò possono aiutare in tal senso. Innanzitutto ci sarà una blanda circolazione depressionaria in quota, come si evince da questa mappa di altezza di geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare (fig. 1). Questa tenderà a rendere l'atmosfera in quell'area abbastanza instabile da essere favorevole allo sviluppo di convezione, inoltre la baroclinicità del sistema è ridotta al minimo e tendente subito alla barotropicità (minimo al suolo coincidente con quello in quota)

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Figura 1. Altezza di geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.



Tale convezione sarà anche favorita dall'abbondante quantità di carburante (calore latente e sensibile) fornito da un mare piuttosto caldo per il periodo, con temperature superiore ai 25-26 °C e anomalia calda molto evidente (figg 2-3).


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Figura 2. Temperatura della superficie del mare prevista dall'INGV sul Mediterraneo per il 26/09/2011.


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Figura 3. Anomalie di temperatura della superficie del mare prevista dall'INGV sul Mediterraneo per il 26/09/2011.


La temperatura alla pressione di 850 hPa sarà anch'essa molto calda, con valori oscillanti tra i 14 e 18 °C (fig. 4). Questo permetterebbe la formazione del cosiddetto “cuore caldo” nella bassa pressione presente nei bassi strati della troposfera. 

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Figura 4. Temperatura alla pressione di 850 hPa prevista dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.


Infine il vento, che dovrebbe essere debole un po' a tutte le quote, con sostanziale assenza di wind shear direzionale che sappiamo essere una condizione che tende a distruggere un ciclone tropicale (fig. 5)


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Figura 5. Vento alla pressione di 300 hPa previsto dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.


Chiaramente se dovesse formarsi, l'intensità e la traiettoria del sistema saranno ancora più difficili da prevedere, con la possibilità che resti magari confinato in mare aperto come successo in altre occasioni. Vorrei inoltre ricordarvi che queste mappe sono indicative per il periodo (cioè non ho scritto che si formerà esattamente il 26 settembre)

Insomma alcuni ingredienti che possono portare allo sviluppo di un TLC potrebbero esserci tutti (resta sempre una previsione a 6 giorni da verificare) ma occhio ai facili entusiasmi, per cui monitoriamo la situazione e capiremo se potremo assistere a qualche evento raro per la nostra area geografica.

Autori: 

Cristian Rendina

Verso il break pre-natalizio

Sempre orientati verso un’analisi che prescinda dall’essere puramente astratta e che sia invece di senso pratico per un episodio invernale sull’Italia, è forse arrivato il momento buono per inquadrare un break natalizio (ovvero nella terza decade) di breve durata ma con buona probabilità proficuo per chi voglia passare qualche giornata in montagna con la neve.
In questa ottica, non avrebbe avuto molto senso prospettare una tale eventualità in un long-range che segue una propagazione verso il basso di forte raffreddamento stratosferico. Infatti abbiamo trascorso i canonici 20 giorni di nulla assoluto, con l’indice AO che se ne è andato per il quarto periodo dal 1950 sopra i +5. Se non fosse stato per un abbassamento del flusso zonale che ha portato timide precipitazioni sui versanti occidentali dopo un autunno tra i più secchi di sempre, sarebbe continuato ad emergere lo stesso pattern dominante.
Abbiamo appena assistito ad un primo debole segno di vita della wave 3, ovvero una risposta troposferica a carico degli eddy euroasiatici. Che porta a quotare un allentamento dei nefasti effetti sul vortice polare del raffreddamento stratosferico di fine novembre.
Ma una configurazione emisferica deve incastrare diversi tasselli per andare a buon fine. Non basta certo un’attesa di mancata previsione NCEP/GFS sul rientro della convezione intertropicale in seguito ad una abnorme convergenza sul Pacifico occidentale.
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Anomalia di velocità potenziale
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Proiezione statistica MJO. Migliore verification sulla linea rossa, a seguire la linea verde..
E’ una condizione necessaria per produrre una rottura d’onda in uscita dagli States ma non è sufficiente affinchè sia proprio il Mediterraneo centrale a beneficiare della ritrovata wave atlantica. L’entrata della MJO in fase 6 è invece sufficiente ad imprimere maggiore potenza nell’alta aleutinica con un incremento del flusso degli eddy sul tratto canadese. 
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Anomalia delle altezze nel campo del geopotenziale a 200 hPa
Il tutto si tradurrà con un warming nella bassa stratosfera dello stesso tratto canadese. Da non confondersi con il Canadian Warming che implicherebbe pure l’inversione dei venti zonali su quel tratto.
La sinergia delle wave 1 e 3 fa rallentare la trottola della semipermanente ma, stante la condizione iniziale del getto, questo ancora non basta certamente a sciogliere la prognosi. 
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Anomalia delle altezze nel campo del geopotenziale a 100 hPa previste all’inizio terza decade
Tra qualche giorno un evento molto limitato su scala spaziale trova le condizioni (le condizioni premesse) per stravolgere totalmente il quadro circolatorio del quadrante emisferico di nostro riferimento. Brevemente, una depressione tropicale in risalita di fronte alla costa est del nord America, approfonditasi sulla linea del fronte polare al contatto dell’aria fredda in discesa dal mar del Labrador diventa una struttura depressionaria con forza pari alla Cat 1 (e forse qualcosa di più). Questa struttura ha la capacità di andare in poche ore a catturare tutta la vorticità potenziale associabile alla semipermanente islandese producendo un cambiamento profondissimo quanto brevissimo (perché mancano le condizioni di base) sullo schema di circolazione atlantica. La depressione con forza di uragano va a colpire l’Europa centro-settentrionale con un rinforzo del ridge atlantico (ATH) dietro ad essa. Quello che rimane dopo è la meridianizzazione della struttura con affondo nord-atlantico sul Mediterraneo centrale.
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Vorticità a carico della semipermanente risucchiate sul Mar del Nord
Autori: 

Andrea Rossi

Reversal pattern in ottobre?

Da due mesi a questa parte, stiamo assistendo ad un rinforzo della semipermanente islandese con blande ondulazioni limitate al solo Atlantico centrorientale, con il risultato che il Mediterraneo centrale ha subito il progressivo rafforzamento del campo anticiclonico.
La particolare disposizione delle SSTA atlantiche ha giocato un ruolo chiave, a mio avviso, nel favorire il permanere di condizioni miti e stabili anche nel mese di Settembre, interrotte solo da fugaci eventi perturbati.
Nella figura sottostante, che rappresenta l’anomalia delle temperature superficiali marine, ho evidenziato un’area molto estesa con SSTA negative. Il particolare dipolo, SSTA- nel Nord Atlantico e SSTA+ nella fascia centrale dell’Atlantico settentrionale, è probabilmente favorito dal permanere di condizioni Nina nel Pacifico e ha importanti implicazioni nel medio e nel lungo periodo.

Figura1

Costruendo un indice che contempli le SST nell’area evidenziata sopra (45N-60N e 40W-10W) si possono analizzare più in dettaglio le correlazioni con le altezze geopotenziali nei mesi autunnali sul comparto europeo.
Partiamo dal lag 0, ossia tra le SST in tale area nel mese di settembre e le correlate altezze geopotenziali nello stesso mese. Le altezze geopotenziali correlate, rispecchiano in maniera fedele le anomalie osservate nei primi 15 giorni del mese. Anomalie che con ogni probabilità sono destinate a persistere anche nella seconda metà del mese.
N.B: essendo le SSTA in tale area negative, a correlazioni positive corrisponderà una maggiore probabilità di avere altezze geopotenziali negative rispetto alla media, e viceversa.

Figura2

Ed eccoci al mese di ottobre, con correlazione a lag 1 (ovvero con le SSTA del mese di settembre). In questo caso – ecco spiegato il titolo dell’articolo – si osservano invece correlazioni quasi opposte rispetto a settembre. Quindi SSTA nagative nell’area sopra descritta, sembrerebbero favorevoli ad un “reversal pattern” (ovvero una configurazione barica opposta rispetto a quella settembrina) accompagnato quindi da una instabilità persistente nel Mediterraneo centrale.

Figura3

Ovviamente si tratta di supposizioni esposte valutando come unico predictor, l’attuale dipolo Atlantico, che necessiteranno di essere vagliate più approfonditamente nelle prossime settimane in sede di analisi modellistica.
Volendoci spingere ancora più in là, novembre e dicembre vedrebbero il ritorno di condizioni più stabili, rispetto alla media.

Figura4

Bisogna però tenere conto che all’aumentare del lag, le correlazioni diminuiscono drasticamente. Pertanto sarà meglio riaggiornarsi e nel frattempo continuare a seguire gli sviluppi sul fronte della NAO prevista nei prossimi mesi:



 
Autori: 

Marco Magnani

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