



Giuseppe Figliola
Giuseppe Figliola
Dopo il primo vero disturbo del vortice polare troposferico (VPT) ad opera di un blocking barico in area scandinava, il VPT si ricompatta disassandosi verso l’emisfero a noi più distante. L’AO, indice che caratterizza la circolazione sub-polare nord emisferica, torna temporaneamente positivo.
Il jetstream diverge in modo da mantenere attiva una debole pulsazione anticiclonegetica in Europa (area A in figura). D’altro canto, sul nordamerica i venti zonali legati al getto polare appaiono in difficoltà soprattutto in terra canadese orientale con un collasso del getto in alta quota (area B).
Questo non depone bene per un’ulteriore espansione dell’oscillazione artica che con difficoltà riuscirebbe ad interessare il nord Atlantico e la Groenlandia.
Se la wave 2 è latitante, l’approfondimento depressionario sul tratto aleutinico ed est-siberiano è invece perfettamente in media col raffreddamento radiativo. Questo contribuisce a mantenere il PNA a cavallo della linea media senza ulteriori sussulti in attesa che venga forzato dall’entrata del pattern de La Nina. Essa è prevista dal CFS in fortissimo rinforzo a novembre (forse estremo come rinforzo rispetto agli altri modelli) ma attualmente permane su livelli al più moderati e limitatamente al settore orientale.
A riprova del comportamento di un pattern in ambito Pacifico che è ben lungi dallo stabilizzarsi in accordo all’ENSO, l’area di convezione intertropicale collegata alla MJO subisce un vero tracollo proprio sul settore indiano ed indo-pacifico dopo aver impattato sul settore 8 ed ancor più in 1, corrispondente all’Atlantico tropicale e all’Africa (Figura 2). Inoltre la MJO è prevista rimanere debole nelle prossime due settimane nei settori 3, 4 e 5. Le implicazioni sulla wave 2 (cioè il rafforzamento della semipermanente nord-atlantica) non dovrebbero essere preminenti.
Anche perché si confermano quei disturbi sopra la tropopausa artico-canadese e groenlandese (Figura 3) che erano stati inquadrati fin dall’inizio della stagione autunnale, associabili alla mancata riflettività e maggiore assorbimento nel campo dell’infrarosso su vaste porzioni dell’Oceano Artico rimaste prive della banchisa polare.
Come tutto ciò si riflette sul pattern euro-atlantico ?
L’indebolimento della NAO che pur ancora in territorio positivo è destinata progressivamente a scendere fin alla neutralità a fine periodo considerato appare un naturale sbocco ad una situazione che alla divergenza del getto in quota associa una più che probabile frattura del tripolo da NAO+ sulle SST atlantiche (Figura 4).
La prima conseguenza sarà il cedimento della struttura depressionaria in Atlantico. Successivamente la frattura più netta del tripolo che si verrebbe a generare tenderebbe a sfilacciare a monte il campo dei venti zonali: le perturbazioni raramente riuscirebbero a sfilare franche sull’Europa centrale ma scorrerebbero più a nord mentre la saccatura atlantica si indebolisce verso sud-est ed inserimenti di fronti atlantici andrebbero ad attivare la depressione latente tra il nord Africa, la Spagna ed il vicino Atlantico.
L’anomalia del geopotenziale a 500 hPa vedrebbe un lungo corridoio positivo dal medio Atlantico fino alla Russia del nord, passando appunto sui meridiani centrali europei. Regime di tipo EEH (East-European High) di cui la Figura 5 ottenuta con un flottaggio. Forte negatività sul sud-ovest Europa e moderata sul nord-est Atlantico. Turchia, Egeo e a tratti la Grecia presi dal rientro dei venti continentali.
Andrea Rossi
Cristian Rendina
Giuseppe Figliola
Luca Bargagna
Partiamo con la situazione prevista il 14 ottobre. Quella che osserviamo riprodotta in figura 1 potrebbe essere lo sblocco di una configurazione ostruita da lungo tempo: una pulsazione ad onda corta si sgancia dalla Galizia muovendosi verso Irlanda e UK e punta dritta alla Scandinavia.
Ne esce fuori un temporaneo blocco ad invito continentale all’altezza delle Isole Britanniche con una bassa pressione sul Tirreno generata dalla discesa delle correnti artiche sul bordo orientale della cella di alta pressione che tende ad erodere il piede della struttura di blocco. Lo scivolo delle correnti umide atlantiche è molto lontano per interagire con la depressione mediterranea.
Da notare che iniziano a manifestarsi quei problemi sulla forza del vortice polare attesi per il mese di ottobre: un nocciolo artico-marittimo tende arricciarsi a sud-est della Groenlandia perdendo i contatti con le vorticità positive tipiche del tratto groenlandese (e artico canadese) sotto una rimonta anticiclonica presente sull’altipiano della grande isola artica.
Come anticipato all’inizio di settembre, quest’anno con molta probabilità la responsabile della rottura traumatica della configurazione estiva è un’ondulazione a rapida espansione che prende le mosse dall’ovest Europa/Isole Britanniche in direzione della partner continentale.
Successivamente, in un altro editoriale, si evidenziava come in realtà una pulsazione ad onda corta partita dalla zona Irlanda/UK verso la Scandinavia fosse stata la premessa di una pionieristica irruzione di aria polare marittima, appena oltre la metà di settembre. Ma la configurazione era rimasta di tipo estivo con l’indice che caratterizza questa configurazione in pieno segno positivo (NAO+) ed associato ad una situazione di blocco delle correnti zonali che gli amanti delle analisi di lungo termine chiamano “regime del tempo” o “configurazione tipo” EUH per indicare in modo rapido un omega con cedimento del getto in Atlantico ed in Russia (EUrope High, alte pressioni anomale centrate in Europa).
In quello stesso articolo si era ipotizzato che una scudisciata dell’indice del nord Pacifico (il PNA), che passava a valori di quasi -2 il 30 settembre a valori di oltre +1 il primo ottobre, avrebbe dato una sferzata alla configurazione di blocco in Atlantico con un lag temporale di 2-3 settimane. Cioè poco oltre la metà di ottobre. L’ipotesi era che il pozzo depressionario (ovvero la wave positiva) in ovest Atlantico sarebbe stata sostituita da uno scivolo delle correnti atlantiche verso l’ovest Europa (ovvero una polar break: promontorio atlantico collegato all’alta polare sulla Groenlandia).
Figura 2 – Regimi del tempo prima decade ottobre (da sinistra a destra): 1-5 ottobre EH; 6-9 ottobre AR; 10-12 ottobre MH; 13-15 ottobre British Blocking (BB) con primo piccolo break del VP.
Dopo il rovesciamento del PNA il blocco europeo ha cambiato faccia secondo lo schema di figura 2. Dapprima si configurava come un’alta sul centro-est Europa (East-european High, EH – configurazione che porta seccohezza e caldo al nord-est) poi, dopo il colpo di maglio artico marittimo che ha preso la via adriatica e balcanica si è riposizionato in est Atlantico (Atlantic Ridge, AR) per poi ritornare sui suoi passi ma fermarsi in ovest Europa (Midwest-european High, MH, configurazione che porta fohn al nord-ovest) associata a flusso zonale in centro-nord Europa e ad un vortice polare in grande rinforzo (AO > +2).
Perché il rientro verso est del blocco si è fermato in ovest Europa ? la mia ipotesi è che le correnti continentali associate al cedimento del getto sulla Russia siano molto più attive di quelle associate al cedimento atlantico per cui siano riuscite ad erodere meglio il blocco durante l’aggiramento sul bordo orientale e ad infilare addirittura un inizio di tunnelizazione sotto il blocco ad opera della cut-off tirrenico riportato in figura 1. Questa la possiamo vedere come una piccola retrogressione che per poco non riesce a “trovare” il ramo depressionario atlantico.
La grande forza contenitiva del vortice polare è stata coadiuvata anche da parte delle SST atlantiche dove il rischio di un tripolo da NAO positiva è attualmente molto concreto (figura 3). Tuttavia questa disposizione delle anomalie superficiali in Atlantico sta rimarginando pian piano la frattura del getto: lo scivolo atlantico si alzerà un po’ con l’effetto di smettere di puntare verso le Isole Azzorre.
Figura 3 – 9/10/2010 tripolo da NAO+: anomalia positiva in sandwich tra quella negativa sotto il 35°N e sopra il 50°N.
A questo punto i due elementi sopra elencati, e cioè lo scivolo atlantico orientato verso le coste europee e l’erosione ai piedi del blocco, aprirebbero la strada ad un primo cambiamento in versione autunnale.
In figura 4 è rappresentato il disegno che potrebbe attuarsi nel lungo termine: il collassamento del getto sul nord Atlantico, il conseguente spostamento del nocciolo di aria artico-marittima verso l’Europa occidentale, la rotazione del blocco e suo indebolimento verso est. In pratica si avrebbe un rovesciamento della configurazione tipo attuale che da EUH diventa EUL (Europe Low) un po’ occidentale.
Figura 4 – rovesciamento della situazione di partenza in divenire nel lungo termine (terza decade ottobre)
La tempistica di questa evoluzione merita un certo approfondimento. L’avvicinamento del nucleo artico non avverrà in un’unica soluzione ma va messo in relazione con il break del getto in uscita dal nord America. Infatti, sarebbe questa l’azione che permette d’intercettare all’altezza delle Isole Britanniche un nuovo nucleo di aria artica in spostamento meridiano.
In conclusione lo scivolo atlantico avanza e con esso avanzano le prime piogge della stagione su una buona fetta di territorio che non è ancora riuscito a ricevere questo tipo di contributo.
Con novembre si chiuderà la stagione autunnale in modo molto diverso da quanto visto finora ?
Andrea Rossi
Questo fine mese di novembre ha anticipato l’inizio della stagione invernale con una serie di perturbazioni che hanno portato neve fino in pianura sul Nord Italia. Nell’articolo analizzeremo quanto successo dal 28 novembre in poi con l’aiuto di immagini satellitari elaborate dal CS.
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Figura 2. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork
Figura 3. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork
Cristian Rendina
Quante volte avete sentito dire il detto “non esistono più le mezze stagioni” ? Anche quando magari è risultato solo un modo di dire, ebbene nei prossimi giorni la situazione meteo cambierà radicalmente con un deciso balzo in avanti della stagione, passando da temperature praticamente ancora Estive (solo un paio di giorni fa qualche record di caldo di Ottobre è caduto in alcune stazioni ufficiali dell’Aeronautica) a valori, in alcune regioni, da fine Autunno !
Avevamo annunciato giorni fa questa possibilità e oggi i modelli matematici tolgono ogni dubbio di sorta; In realtà non è la dinamica in arrivo a risultare eccessiva ma il caldo che ancora sta persistendo in tutta la sua forza con scenari che stanno cominciando a divenire decisamente anomali per il periodo in essere, senza che vi sia stato un cambio graduale delle condizioni meteo da quelle Estive a quelle Autunnali. Ma tali scenari Estivi, con queste temperature da medie di fine Agosto, decisamente poco consone al mese di Ottobre, sembrano essere agli sgoccioli.
Il tutto si concretizzerà grazie ad una veloce ma tagliente rasoiata fredda accompagnata da aria Polare-Marittima che tracimerà l’arco alpino, dopo aver percorso mezzo Vecchio Continente, dalla giornata di Venerdì 7. La dinamica si realizzerà per l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre che, dopo tantissime settimane di permanenza sul Mediterraneo e su gran parte d’Europa, proverà a slanciarsi verso Nord in pieno Atlantico, questo causerà la discesa del fiume d’aria fredda che da troppo tempo staziona al di sopra del 60° parallelo e che fin'ora non ha avuto modo di scendere almeno parzialmente, vista la tenacia dell'Alta Pressione sul continente: l’irruzione delle masse d’aria Polare farà calare bruscamente le temperature un po’ ovunque, ma il cambio vero e proprio non sarà per tutti e non durerà molto a lungo.
Infatti l’Anticiclone rimarrà comunque molto vicino all’Italia e sempre in procinto di invadere il “campo”, l’ingresso dell’aria fredda infatti riguarderà soprattutto il settore Adriatico e il Centro-Sud e poco più a Ovest il bel tempo sarà sempre presente, non ci sarà occasione infatti di generare instabilità e maltempo diffuso vista la velocità in cui si realizzerà la dinamica dell’ingresso delle masse d’aria Polare, che molto rapidamente trasleranno sui Balcani. Il discorso sarebbe stato diverso se, al posto dell’Alta Pressione si fosse spalancata la porta Atlantica con il corredo di pertubazioni a seguito, ma ciò appare una svolta davvero difficile da individuare in questo Autunno anomalo, per il momento.
In attesa della passata fredda il tempo è ancora stabile e pure ieri le temperature hanno raggiunto valori anche di 5/7 gradi oltre la media specie su regioni centrali e pianure orientali del Nord Italia, dove si sono sfiorati persino i +30 gradi ! Solo la Sicilia, che a dire la verità è alle prese con una certa instabilità latente da oltre una settimana, risente di un clima più vivace, altrove bisognerà attendere ma ormai relativamente poco, infatti già da questa il fronte freddo tenderà ad avvicinarsi alla barriera alpina e ciò provocherà, la prossima notte, un netto peggioramento delle condizioni meteo a causa dello scontro fra un debole richiamo d’aria umida e l’aria fredda che velocemente si “intrufolerà” dalla porta della Bora, fenomeni saranno attesi per la mattinata di Venerdì 7 al Nordest e alto Adriatico, con piogge e temporali ma in rapido scivolamento lungo l’Adriatico e al Centro-Sud. Nevicate sulle creste alpine di confine e sulle Alpi orientali potranno essere possibili anche a quote collinari in mattinata e nel primo pomeriggio di Venerdì, ma si tratterà come detto di un passaggio molto repentino in quanto l’aria fredda troverà facile via più a Est, senza creare depressioni in grado di generare piogge più consistenti e diffuse.
Dalla sera di Venerdì il flusso Polare-Marittimo avrà raggiunto le regioni Settentrionali e i fenomeni rimarranno isolati alla Romagna, alle Marche e alle regioni Adriatiche interne con zero termico in netto calo ma il crollo delle temperature si raggiungerà solo nella giornata di Sabato 8, che sarà con molta probabilità la giornata più fredda da qui a Marzo scorso ! In giornata instabilità sarà presente su gran parte delle regioni Centro-Meridionali con piogge a macchia di leopardo e nevicate potranno comparire al di sopra dei 1800 metri sull’Appennino Centro-Meridionale e in tarda serata qualche fiocco potrà essere possibile anche più in basso, sui 1500 metri ove vi saranno precipitazioni. Domenica 9 giornata di freddo Autunnale accentuato al Centro-Sud e settore Adriatico con venti forti da quadranti Nordorientali, ma il peggioramento andrà gradualmente a spegnersi verso Sudest, e un fresco sole splenderà su gran parte delle regioni con freddo mattutino ovunque, con le minime che piomberanno al di sotto dei 10 gradi su buona parte delle regioni, ancora rovesci comunque saranno possibili su Puglia, Calabria e Sicilia fino a sera.
Si avrà quindi un consistente calo delle temperature, elemento saliente della fase che stiamo per vivere, anche di 10/12 gradi in meno rispetto alle temperature di questi giorni, che risulteranno di 3/5 gradi inferiori alla norma specie al Centro-Sud, dopo un mese e mezzo di anomalie termiche positive a tutto spiano, sarà quindi bene coprirsi con abiti adeguati visto che quasi tutti noi ancora oggi camminiamo con magliettine corte e leggere, valori che comunque già da Lunedì 10 riprenderanno velocemente ad aumentare soprattutto al Centro-Nord e regioni occidentali per l’ingerenza dell’Anticiclone delle Azzorre che coprirà nuovamente la penisola col suo fianco orientale.
Insomma una pagina climatica Italiana di questo Ottobre appena per ricordarci che il freddo può essere dietro l’angolo ma le vere piogge autunnali quest'anno sembrano essere davvero un miraggio.
Giuseppe Figliola
Ci siamo appena lasciati alle spalle il mese di Settembre che è stato il più caldo degli ultimi 24 anni, il secondo più caldo dal Dopoguerra (dietro appunto al 1987, inarrivabile quasi) e il terzo più caldo dall’inizio del XX° secolo (dietro 1987 e 1932). Questi i numeri che d’altronde confermano le sensazioni di molti: l’Estate è cominciata praticamente a metà Agosto e prosegue ancora oggi imperterrita grazie alla potenza di un Anticiclone, ormai in completo possesso di tutta l’Europa Centrale, li dove oggi dovrebbero scorrere in maniera abbastanza sostenuta le correnti Atlantiche. Nell’immagine l’anomalia geopotenziale del periodo in esame, 16 Agosto-28 Settembre sulla ’81-’10.
Anomalie elevate in qualsiasi settore della penisola, e non, con un anomalia che si aggirerà intorno ai “ben” +2.8 complessivamente sulla media di riferimento ’71-’00, anche a causa dell’assenza di ingressi pertubati sul Mediterraneo, se si esclude il veloce break del 18-19 del mese. Insomma un Estate che coraggiosamente sta invadendo il campo Autunnale, uno scenario del quale eravamo abbastanza disabituati negli ultimi anni, come è stato già detto più volte, per il fatto che di recente l’Estate, anche se partiva con netto anticipo, ha sempre chiuso i battenti intorno alla metà di Settembre se non prima.
E così anche in questi ultimi giorni, a causa del posizionamento dell’Anticiclone su quasi tutta Europa, le temperature sembrano più quelle tipiche di fine Agosto che di fine Settembre/inizio Ottobre, con temperature che quasi ovunque da giorni superano i +25 gradi senza fatica e con massime comprese in gran parte fra +22 e +28 gradi, come si vede dalle temperature registrate ad ora di pranzo oggi dalla rete Meteonetwork, le minime invece stanno calando progressivamente durante la notte e non solo nelle zone soggette ad inversione, ma si tratta di temperature che la mattina appena ci ricordano che siamo in Autunno, di quelle che il giacchettino nelle ore centrali del giorno è meglio tenerlo chiuso nell’armadio ancora, viste anche le splendide giornate di sole che si susseguono da settimane.
Qualche deficit comincia a registrarsi anche a livello pluviometrico, in particolar modo sulle regioni centrali, dove gli accumuli da inizio anno sono abbastanza irrisori, c’è però da annotare che gli ultimi 30 mesi circa sono risultati sopramedia pluviometrica su tutto il paese come non accadeva da tempo e adesso le precipitazioni sono calate a causa delle anomalie presenti sul Pacifico: ci troviamo infatti in un periodo di Nina dall’Inverno scorso e quando le anomalie termiche delle acque a Ovest del Cile e del Perù sono negative è facile che il Mediterraneo di riflesso diventi sede di Anticicloni, quindi il clima diventa più secco; anche nel 2007 e inizio 2008 per esempio, le piogge sono risultate al di sotto della media e questo a causa della Nina. Anche nei prossimi mesi probabilmente il trend rimarrà più o meno immutato poiché sta per riconfermarsi una Nina piuttosto forte, con apice ad inizio 2012.
Uno scenario più Estivo che Autunnale quindi che ancora nei prossimi giorni troverà conferme grazie alla robustezza dell’Alta Pressione, anche se a livello dinamico la cellula anticiclonica fra ieri e oggi ha toccato l’apice massimo sull’Europa Centrale e comincerà a frantumarsi coi giorni a venire, tuttavia le temperature rimarranno invariate ancora sulla nostra penisola e saranno diffusamente oltre la media del periodo soprattutto sulle regioni Centro-Settentrionali almeno per tutta la prossima settimana, in una settimana che si trasformerà in un ennesimo colpo di coda Estivo, anzi, come il prolungamento di un Estate partita male e che adesso non ha voglia di finire.
La fine di tale anomalia si potrebbe avere al termine della settimana prossima stessa, con la discesa di nuclei d’aria di estrazione Artica sul Mediterraneo ma vi è ancora una certa incertezza riguardo tale dinamica, poiché i modelli matematici, come in una sorta di balletto, tendono a spostare anche di migliaia di chilometri la discesa della saccatura fredda che sia ad Est o ad Ovest a seconda dell’uscita modellistica. Non si tratterebbe certamente di una novità comunque, se dal tepore quasi Estivo ci trovassimo catapultati da un giorno all’altro in uno scenario con temperature più vicine a quelle tipiche mesi Invernali.
Del tipico Autunno comunque, nemmeno l’ombra ancora.
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Giuseppe Figliola