Fra Atlantico e Azzorre

La prima pertubazione, vera, autunnale, ha fatto purtroppo parlare di se in negativo per la tremenda alluvione registrata nel Levante Ligure, che è costata la vita ad almeno 9 persone e danni per milioni di euro fra i comuni di Borghetto Vara, Pignone, Monterosso e Vernazza, in provincia di La Spezia. L’evento eccezionale è stato causato dall’eccessiva persistenza di un flusso di correnti instabili, che han generato poi un intenso groppo temporalesco che si è soffermato, troppo a lungo, anche a causa dell’orografia, su tali zone, riversando praticamente la metà dell’acqua che cade in un anno in una comune località tirrenica in quasi 6 ore (picchi fino a 500 mm di pioggia) ! La tragedia era quindi quasi inevitabile, ma come spesso diciamo, anche la scarsa manutenzione in termini di abbandono del territorio e la localizzazione delle aree abitative incide in modo netto sul realizzarsi di tante sciagure, appena due anni fa infatti, il 1° Ottobre 2009 un alluvione simile colpì l’area a Sud di Messina e anche in quel caso il dissesto idrogeologico e la distribuzione delle abitazioni in luoghi dove non si dovrebbero costruire, fecero il resto.
 
alluvione_liguria1
 
Ha piovuto quindi non solo in Liguria ma in diverse regioni, limando un po’ quel deficit in cui versavano diverse aree. All’abbandono della pertubazione, si è nuovamente instaurato un campo di Alta Pressione sulla penisola, con due effetti: un generale aumento termico, soprattutto nelle temperature massime, infatti sono tornati valori diurni al di sopra dei +20+22 gradi in molte località, e il fenomeno della Nebbia, specie in Val Padana e questa mattina sulle coste del versante Adriatico fino nelle zone più interne, con la presenza di nubi basse. Altrove il sole la fa da padrona, alternato a qualche velatura e, come ribadito, un clima molto piacevole, più tipico di una mezza primavera che di fine Ottobre.
 
In realtà in vasto campo alto pressorio si troverà a “lottare” con gli strascichi Atlantici ancora presenti sul Mediterraneo occidentale ed infatti nubi a carattere temporalesco sono presenti poco a largo della Sardegna, dove sono in atto piogge e qualche temporale durante il pomeriggio e per questa sera il sistema instabile “sbarcherà” fino in Sicilia, che sarà anch’essa interessata da temporali che potrebbero rivelarsi anche di forte intensità.
 
 pubsat
Durante il ponte di Ognisanti quindi sarà costante la presenza di fenomeni di instabilità poco a largo della penisola, mentre rimarrà saldo il corridoio di Alta Pressione, che troverà terreno fertile progressivamente verso Est, sulle restanti regioni: le temperature tenderanno a calare di qualche grado, soprattutto nelle minime, ma le giornate saranno comunque abbastanza miti per il periodo, con valori di +2/+4 gradi sopra la media. Soffierà un vento debole di tramontana che tenderà ad acutizzare la sensazione di freddo, che in realtà non c’è.
 
Successivamente dovrebbe riapparire in modo più deciso l’avanzare del vortice islandese a largo della coste Francesi e Inglesi e appena dopo il 2 Novembre potrebbero ripresentarsi condizioni simili a quella della passata pertubazione Atlantica, con forti piogge prima sul NordOvest, Liguria e Alto versante Tirrenico e successivamente su tutte le restanti regioni, a causa dell’avanzare del fronte instabile da Ovest verso Est. Ovviamente l’augurio è quello che non si ripresentino gli eventi alluvionali di cinque giorni fa in Liguria, anche se con queste correnti il carico di pioggia è spesso consistente sulle aree occidentali della penisola, come mostrato dall'immagine che segue. Tuttavia il peggioramento sembra, allo stato attuale, apparire meno intenso del preedente ma potrebbe durare più a lungo, poichè potrebbe isolarsi la depressione Atlantica proprio sul Mediterraneo Occidentale sul finire della prossima settimana.
 
pubmap
 
Le temperature come ribadito rimarranno complessivamente miti per tutto il periodo, generalmente al di sopra della media specie sulle regioni meridionali, anche per l’assenza di saccature a carattere freddo in discesa sul Mediterraneo, d’altronde quando le correnti atlantiche tentano un dominio sulle altre configurazioni, è difficile che si possano realizzare scenari in grado di far calare il freddo dalle alte latitudini sulle nostre regioni, almeno per il momento. Riprenderanno a soffiare venti di scirocco e poi di libeccio sui quadranti meridionali della penisola.
Autori: 

Giuseppe Figliola

Con lo sguardo rivolto alla metà di Novembre

Dopo il primo vero disturbo del vortice polare troposferico (VPT) ad opera di un blocking barico in area scandinava, il VPT si ricompatta disassandosi verso l’emisfero a noi più distante. L’AO, indice che caratterizza la circolazione sub-polare nord emisferica, torna temporaneamente positivo.
Il jetstream diverge in modo da mantenere attiva una debole pulsazione anticiclonegetica in Europa (area A in figura).  D’altro canto, sul nordamerica i venti zonali legati al getto polare appaiono in difficoltà soprattutto in terra canadese orientale con un collasso del getto in alta quota (area B).
Questo non depone bene per un’ulteriore espansione dell’oscillazione artica che con difficoltà riuscirebbe ad interessare il nord Atlantico e la Groenlandia.

fig 1

Figura 1 – Schema della correnti occidentali in alta troposfera previsti Domenica 30 Ottobre

Se la wave 2 è latitante, l’approfondimento depressionario sul tratto aleutinico ed est-siberiano è invece perfettamente in media col raffreddamento radiativo. Questo contribuisce a mantenere il PNA a cavallo della linea media senza ulteriori sussulti in attesa che venga forzato dall’entrata del pattern de La Nina. Essa è prevista dal CFS in fortissimo rinforzo a novembre (forse estremo come rinforzo rispetto agli altri modelli) ma attualmente permane su livelli al più moderati e limitatamente al settore orientale.
A riprova del comportamento di un pattern in ambito Pacifico che è ben lungi dallo stabilizzarsi in accordo all’ENSO, l’area di convezione intertropicale collegata alla MJO subisce un vero tracollo proprio sul settore indiano ed indo-pacifico dopo aver impattato sul settore 8 ed ancor più in 1, corrispondente all’Atlantico tropicale e all’Africa (Figura 2). Inoltre la MJO è prevista rimanere debole nelle prossime due settimane nei settori 3, 4 e 5. Le implicazioni sulla wave 2 (cioè il rafforzamento della semipermanente nord-atlantica) non dovrebbero essere preminenti.

fig 2

Figura 2 – Percorso seguito dalla MJO negli ultimi 30 giorni (linea rossa) e sua previsione probabilistica (area grigia) su base Ensemble (linee gialle)

Anche perché si confermano quei disturbi sopra la tropopausa artico-canadese e groenlandese (Figura 3) che erano stati inquadrati fin dall’inizio della stagione autunnale, associabili alla mancata riflettività e maggiore assorbimento nel campo dell’infrarosso su vaste porzioni dell’Oceano Artico rimaste prive della banchisa polare.

fig 3

Figura 3 – Debole ma esteso riscaldamento sulla bassa stratosfera groenlandese e canadese

Come tutto ciò si riflette sul pattern euro-atlantico ?
L’indebolimento della NAO che pur ancora in territorio positivo è destinata progressivamente a scendere fin alla neutralità a fine periodo considerato appare un naturale sbocco ad una situazione che alla divergenza del getto in quota associa una più che probabile frattura del tripolo da NAO+ sulle SST atlantiche (Figura 4).

 

fig 4

Figura 4 – SSTA, anomalia delle acque oceaniche superficiali del 25 Ottobre

La prima conseguenza sarà il cedimento della struttura depressionaria in Atlantico. Successivamente la frattura più netta del tripolo che si verrebbe a generare tenderebbe a sfilacciare a monte il campo dei venti zonali: le perturbazioni raramente riuscirebbero a sfilare franche sull’Europa centrale ma scorrerebbero più a nord mentre la saccatura atlantica si indebolisce verso sud-est ed inserimenti di fronti atlantici andrebbero ad attivare la depressione latente tra il nord Africa, la Spagna ed il vicino Atlantico.
L’anomalia del geopotenziale a 500 hPa vedrebbe un lungo corridoio positivo dal medio Atlantico fino alla Russia del nord, passando appunto sui meridiani centrali europei. Regime di tipo EEH (East-European High) di cui la Figura 5 ottenuta con un flottaggio. Forte negatività sul sud-ovest Europa e moderata sul nord-est Atlantico. Turchia, Egeo e a tratti la Grecia presi dal rientro dei venti continentali.

fig 5

Figura 5 – Anomalia GPT a 500 hPa localizzata attorno alla metà di Novembre
Autori: 

Andrea Rossi

Arriva lo Scirocco

Dopo questa parentesi piuttosto fresca per il periodo, anche se con precipitazioni ancora di stampo per lo più convettivo (con notevoli disagi soprattutto a Roma), ci attendono ancora 24 ore di relativa calma meteorologica. Attualmente una depressione molto allungata sui meridiani, dal Marocco all'Islanda sta scalfendo l' alta pressione situata sull' Europa centrale sul suo bordo occidentale, costringendola a spostarsi più a est (fig. 1.). Questo favorirà la presenza di correnti meridionali su tutto il Mediterraneo centro-occidentale, con alti tassi di umidità e temperature nella norma o poco sopra, tranne ove ci saranno effetti locali di compressione.
analisi1500utc23102011
Figura 1.Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 15.00 UTC del 23-10-2011. Fonte www.sat24.com 
Come detto domani sul nostro paese la situazione sarà ancora di calma piatta, con residue precipitazioni convettive e irregolarmente distribuite al sud, per via della debole area depressionaria presente in quota, residuo della precedente perturbazione di qualche giorno fa, destinata però ad esaurirsi e a spostarsi verso est. Il fronte avanzerà verso est, disteso da nord a sud dall' Islanda fino alla Spagna centrale, per poi curvarsi verso sud ovest giungendo fino alle coste marocchine. Precipitazioni interesserano dunque isole britanniche Francia, Spagna e Marocco (figg 2-3). una piccola onda baroclina si formerà sulla Tunisia, relegando alcune precipitazioni in loco.
press1
Figura 2. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 24/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
prec1
Figura 3. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 24/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Domani in nottata il fronte si appresterà a spezzarsi all'altezza del Golfo del Leone per effetto della presenza della barriera orografica Alpina. Quindi un minimo poco profondo si formerà sul golfo, pronto a spostarsi verso est. In questa fase le precipitazioni cominceranno ad interessare il settore di nord ovest, nelle province di Imperia e Cuneo. Quota neve sui 1500 m. ma in aumento(fig. 4-5) Residue precipitazioni all' estremo sud, per via della piccola onda descritta in precedenza che si troverà sullo Ionio.
press2
Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 25/10/2011 sull'Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
prec2
Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 25/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Martedì mattina il fronte avrà formato un minimo separato dal fronte principale, e le correnti meridionali la faranno da padrone su tutta la penisola (escluso correnti settentrionali nei bassi strati in Piemonte, tipica circolazione presente in queste situazioni.). Le precipitazioni insisteranno sul Piemonte, la Liguria, ove localmente potrebbero raggiungere accumuli notevoli, e gran parte delle Prealpi fino al nord-est. Al sud ancora precipitazioni residue dovute all'onda baroclina sullo Ionio. (figg 6-7).
press3
Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 25/10/2011 sull'Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
prec3
Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 25/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Nella nottata tra martedì 25 e mercoledì 26 il minimo sarà ben formato sul Mar Ligure, ma con valori pressori piuttosto alti, quindi i venti non saranno troppo sostenuti. Il fronte freddo si sposterà su Toscana Emilia-Romagna e Lombardia, ma la seconda potrebbe rimanere in ombra pluviometrica, mentre al nord-est potrebbero esserci accumuli notevoli (figg. 8-9). Possibile acqua alta a Venezia, ma con valori di altezza non eccezionali. Per il proseguio, il fronte dovrebbe spostarsi lentamente verso est- sud-est, apportando precipitazioni sulle restanti regioni italiane. Ma al momento è ancora presto per previsioni dettagliate, anzi ancora qualcosa da qui a martedì potrebbe cambiare, pur rimanendo simile l'impianto generale.
press4
Figura 8. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 26/10/2011 sull'Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
prec4
Figura 9. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 26/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Autori: 

Cristian Rendina

Altri impulsi da Nord poi timide velleità Atlantiche

La notizia meteo del giorno è sicuramente il fortissimo nubifragio che ha colpito questa mattina la Capitale, notevolissimi accumuli precipitativi, compresi, nell’intera provincia romana, fra 55 mm fino a picchi di 145 mm nella parte Sud-Ovest della città, caduti in poco meno di due ore, un evento inconsueto quindi, ma non eccezionale o mai visto, come sovente si vuol far passare in questi casi: infatti l’evento ha colpito un intera area metropolitana che risente di notevoli disagi e allagamenti in questi casi, ma piogge di questo genere, con accumuli così elevati, capitano praticamente tutti gli anni in diverse parti d’Italia, solo che la memoria facilmente dimentica questi episodi e risaltano più quando capitano nelle grandi città, soggette appunto a problematiche più vistose.
 
accumuli lazio
 
Nubifragio generato da una sottile linea temporalesca che ha “tagliato” di netto il Lazio e sconfinando poi nelle zone interne centrali, in queste ore le piogge più consistenti si stanno concentrando su Molise e Nord della Puglia, ma groppi temporaleschi sono ancora presenti in mare aperto a largo delle coste Campane, non sono esclusi temporali anche di una certa intensità nelle zone appena citate nelle prossime ore. Il tempo comunque andrà velocemente migliorando già dalla mattinata di domani, con gli ultimi strascichi del maltempo che si isoleranno fra Sicilia, Calabria e Puglia, mentre la goccia fresca in quota, responsabile della formazione dell’ammasso temporalesco di oggi, andrà a colmarsi sulle regioni settentrionali: le temperature tenderanno a calare nuovamente, dopo una leggera ripresa i giorni scorsi, soprattutto sulle regioni del Centro-Nord, a causa dell’aria fredda d’origine Marittima che si sta riversando in queste ore dalla porta della Bora (e infatti già oggi nevicate si sono registrate anche a quote collinari sulle Alpi orientali), sul resto d’Italia infine saremo comunque in media con le temperature stagionali previste per la seconda parte di Ottobre.
I cieli tuttavia non andranno rasserenandosi del tutto al passaggio definitivo del fronte pertubato ma anzi, residua instabilità rimarrà comunque presente all’estremo Sud con locali rovesci e temporali a cui seguirà  probabilmente l’avvicinarsi di una configurazione che fin’ora ha sempre latitato in questo primo scorcio autunnale: le pertubazioni Atlantiche.
 
sinottica 20.10
 
Infatti l’Anticiclone tenderà definitivamente a liberare il campo sull’Europa Centro-Occidentale, dov’era fin’ora stato presente con decisa fermezza e, al suo posto, un flusso di correnti Nord Atlantiche, ora presenti fra Islanda e Groenlandia, piegheranno sul Golfo di Biscaglia inviando sistemi pertubati in rapida successione sul Mediterraneo Occidentale, tipica configurazione Atlantica autunnale. Tale flusso Atlantico accosterà la penisola nei primi giorni della prossima settimana, solitamente in questi casi le regioni che risentono di più del cambiamento sono quelle Settentrionali, specie settore Nord-Occidentale e le regioni del versante Tirrenico e saranno proprio queste a beneficiare del mite e umido flusso pertubato, che ancora viene visto tuttavia con poca incisività dai modelli matematici, come se anche gli stessi modelli bramino nel’insicurezza previsionale, dopo un lungo periodo di clima per lo più secco per le nostre “lande”.
 
Se sarà o meno la svolta definitiva per un clima più piovoso non lo possiamo dire con certezza, potrà trattarsi forse di un solo passaggio instabile, certamente però negli ultimi dieci giorni abbiamo potuto apprezzare il notevole distacco da quelle caratteristiche climatiche estive che ancora imperversavano in modo anomalo durante l’intero del mese di Settembre ad una situazione più Autunnale, con temperature più basse pur con l’assenza di apporti precipitativi consistenti, vedremo se sarà la volta buona questa in arrivo.
Autori: 

Giuseppe Figliola

Autunno: secondo tempo

Siamo quasi arrivati al giro di boa dell’Autunno meteorologico, dopo aver vissuto una prima parte di stagione decisamente sopra le righe a causa del predominio quasi costante di strutture anticicloniche ben strutturate nel cuore del continente europeo; la goccia fredda del 19-20 Settembre e la saccatura artica dello scorso week-end sono stati solo due episodi isolati, anche se hanno apportato una fenomenologia localmente importante con nevicate a quote molto basse per il periodo nelle zone più esposte (settore alpino di Nord-Est a Settembre, Appennino centrale lo scorso week-end).
Le seguenti mappe di reanalisi (ricavate dal sito internet dell’ente americano ESRL-NOAA), relative al quadro delle anomalie di geopotenziale sul piano isobarico dei 500 hPa (Figura 1) ed a quello delle anomalie termiche alla quota prossima a quella del suolo (1.000 hPa, Figura 2), sono la testimonianza di quanto detto finora, evidenziando una marcata anomalia di geopotenziale centrata sul settore alpino ed un quadro termico decisamente sopra la norma su tutta la penisola (solo le isole maggiori ricadono al di fuori della zona con anomalia di +2°C rispetto alla media 1981-2010).

Aut_1
Figura 1 – Anomalie geopotenziale 500 hPa (in dam) – Periodo 1 Set-5 Ott (http://www.esrl.noaa.gov)

Aut_1temp

Figura 2 – Anomalie temperature 1.000 hPa (in °C) – Periodo 1 Set-5 Ott (http://www.esrl.noaa.gov)
Nell’ultimo articolo di Andrea Rossi, incentrato sull’analisi del comportamento della corrente a getto nell’ultimo mese, viene ipotizzata la possibilità che la parte finale di Ottobre ed il mese di Novembre si presentino con caratteristiche differenti rispetto a quanto visto fino ad oggi. Tale ipotesi è suffragata dall’analisi su base statistica dell’andamento di due importanti indici teleconnettivi quali l’AMO e la PDO nell’ultimo trimestre.
L’AMO, acronimo di Atlantic Multidecadal Oscillation, è un indice legato alle temperature delle acque superficiali (SST) della porzione boreale dell’Oceano Atlantico, tra l’equatore e la Groenlandia. Valori positivi dell’AMO sono correlati ad anomalie SST positive e viceversa.
La PDO, acronimo di Pacific Decadal Oscillation, è invece legata alle SST del Pacifico settentrionale. La fase positiva della PDO è associata ad anomalie SST positive lungo le coste nord-americane e ad anomalie SST negative nella porzione centro-occidentale del Pacifico settentrionale; quando la disposizione delle anomalie è opposta abbiamo una PDO negativa.
Utilizzando i database storici del NOAA è possibile risalire ai valori mensili di questi due indici a partire dal 1871 fino ad oggi; attraverso un confronto tra l’andamento di questi due indici nel trimestre appena concluso (Lug-Ago-Set 2011) con quello dei trimestri Lug-Ago-Set del passato, è stato possibile individuare un set di anni con caratteristiche di AMO e PDO affini a quelle di questo scorcio di 2011.
Riguardo all’AMO, i trimestri Lug-Ago-Set più affini al 2011 sono risultati il 1958, il 1876, il 1942, il 1936, il 1888 ed il 1927. Prendendo a riferimento questi anni, la risultante delle anomalie a 500 hPa per questa seconda parte di Autunno è la seguente (Figura 3). Gli scostamenti rispetto alla media sono relativi al periodo 1981-2008:

11_AMO

Figura 3 – Analisi statistica trimestre Lug-Ago-Set (AMO) – Anomalie geopotenziale 500 hPa (in dam) previste per il mese di Novembre (http://www.esrl.noaa.gov)
La stessa analisi comparativa è stata effettuata sul database relativo ai valori mensili della PDO. I trimestri più affini al Lug-Ago-Set 2011 sono risultati il 1955, 2010, 1933, 1876 e 2001. Prendendo a riferimento questi anni, la risultante delle anomalie a 500 hPa per questa seconda parte di Autunno è la seguente (Figura 4):

11_PDO
Figura 4 – Analisi statistica trimestre Lug-Ago-Set (PDO) – Anomalie geopotenziale 500 hPa (in dam) previste per il mese di Novembre (http://www.esrl.noaa.gov)
In entrambi i casi si nota come siano presenti consistenti anomalie negative di geopotenziale sul Mediterraneo centro-occidentale, ed al contrario siano presenti valori di GPT più alti della norma tra Gran Bretagna ed Islanda, identificando un pattern completamente opposto (reversal pattern) rispetto a quello dominante che ha caratterizzato la prima parte della stagione (vedi Figura 1).
Si prepara un mese di Novembre grigio e piovoso? Tra non molto potremo verificare questa ipotesi.
Autori: 

Luca Bargagna

E l’autunno ? Un ultimo episodio invernale poi qualcosa cambia

Partiamo con la situazione prevista il 14 ottobre. Quella che osserviamo riprodotta in figura 1 potrebbe essere lo sblocco di una configurazione ostruita da lungo tempo: una pulsazione ad onda corta si sgancia dalla Galizia muovendosi verso Irlanda e UK e punta dritta alla Scandinavia.
Ne esce fuori un temporaneo blocco ad invito continentale all’altezza delle Isole Britanniche con una bassa pressione sul Tirreno generata dalla discesa delle correnti artiche sul bordo orientale della cella di alta pressione che tende ad erodere il piede della struttura di blocco. Lo scivolo delle correnti umide atlantiche è molto lontano per interagire con la depressione mediterranea.
Da notare che iniziano a manifestarsi quei problemi sulla forza del vortice polare attesi per il mese di ottobre: un nocciolo artico-marittimo tende arricciarsi a sud-est della Groenlandia perdendo i contatti con le vorticità positive tipiche del tratto groenlandese (e artico canadese) sotto una rimonta anticiclonica presente sull’altipiano della grande isola artica.

 

pp1

 

Come anticipato all’inizio di settembre, quest’anno con molta probabilità la responsabile della rottura traumatica della configurazione estiva è un’ondulazione a rapida espansione che prende le mosse dall’ovest Europa/Isole Britanniche in direzione della partner continentale.
Successivamente, in un altro editoriale, si evidenziava come in realtà una pulsazione ad onda corta partita dalla zona Irlanda/UK verso la Scandinavia fosse stata la premessa di una pionieristica irruzione di aria polare marittima, appena oltre la metà di settembre. Ma la configurazione era rimasta di tipo estivo con l’indice che caratterizza questa configurazione in pieno segno positivo (NAO+) ed associato ad una situazione di blocco delle correnti zonali che gli amanti delle analisi di lungo termine chiamano “regime del tempo” o “configurazione tipo” EUH per indicare in modo rapido un omega con cedimento del getto in Atlantico ed in Russia (EUrope High, alte pressioni anomale centrate in Europa).
In quello stesso articolo si era ipotizzato che una scudisciata dell’indice del nord Pacifico (il PNA), che passava a valori di quasi -2 il 30 settembre a valori di oltre +1 il primo ottobre, avrebbe dato una sferzata alla configurazione di blocco in Atlantico con un lag temporale di 2-3 settimane. Cioè poco oltre la metà di ottobre. L’ipotesi era che il pozzo depressionario (ovvero la wave positiva) in ovest Atlantico sarebbe stata sostituita da uno scivolo delle correnti atlantiche verso l’ovest Europa (ovvero una polar break: promontorio atlantico collegato all’alta polare sulla Groenlandia).

pp2

 

Figura 2 – Regimi del tempo prima decade ottobre (da sinistra a destra): 1-5 ottobre EH; 6-9 ottobre AR; 10-12 ottobre MH; 13-15 ottobre British Blocking (BB) con primo piccolo break del VP.

Dopo il rovesciamento del PNA il blocco europeo ha cambiato faccia secondo lo schema di figura 2. Dapprima si configurava come un’alta sul centro-est Europa (East-european High, EH – configurazione che porta seccohezza e caldo al nord-est) poi, dopo il colpo di maglio artico marittimo che ha preso la via adriatica e balcanica si è riposizionato in est Atlantico (Atlantic Ridge, AR) per poi ritornare sui suoi passi ma fermarsi in ovest Europa (Midwest-european High, MH, configurazione che porta fohn al nord-ovest) associata a flusso zonale in centro-nord Europa e ad un vortice polare in grande rinforzo (AO > +2).

Perché il rientro verso est del blocco si è fermato in ovest Europa ? la mia ipotesi è che le correnti continentali associate al cedimento del getto sulla Russia siano molto più attive di quelle associate al cedimento atlantico per cui siano riuscite ad erodere meglio il blocco durante l’aggiramento sul bordo orientale e ad infilare addirittura un inizio di tunnelizazione sotto il blocco ad opera della cut-off tirrenico riportato in figura 1. Questa la possiamo vedere come una piccola retrogressione che per poco non riesce a “trovare” il ramo depressionario atlantico.

La grande forza contenitiva del vortice polare è stata coadiuvata anche da parte delle SST atlantiche dove il rischio di un tripolo da NAO positiva è attualmente molto concreto (figura 3). Tuttavia questa disposizione delle anomalie superficiali in Atlantico sta rimarginando pian piano la frattura del getto: lo scivolo atlantico si alzerà un po’ con l’effetto di smettere di puntare verso le Isole Azzorre.

 

pp3

Figura 3 – 9/10/2010 tripolo da NAO+: anomalia positiva in sandwich tra quella negativa sotto il 35°N e sopra il 50°N.

A questo punto i due elementi sopra elencati, e cioè lo scivolo atlantico orientato verso le coste europee e l’erosione ai piedi del blocco, aprirebbero la strada ad un primo cambiamento in versione autunnale.
In figura 4 è rappresentato il disegno che potrebbe attuarsi nel lungo termine: il collassamento del getto sul nord Atlantico, il conseguente spostamento del nocciolo di aria artico-marittima verso l’Europa occidentale, la rotazione del blocco e suo indebolimento verso est. In pratica si avrebbe un rovesciamento della configurazione tipo attuale che da EUH diventa EUL (Europe Low) un po’ occidentale.

 

pp4

 

Figura 4 – rovesciamento della situazione di partenza in divenire nel lungo termine (terza decade ottobre)

La tempistica di questa evoluzione merita un certo approfondimento. L’avvicinamento del nucleo artico non avverrà in un’unica soluzione ma va messo in relazione con il break del getto in uscita dal nord America. Infatti, sarebbe questa l’azione che permette d’intercettare all’altezza delle Isole Britanniche un nuovo nucleo di aria artica in spostamento meridiano.

In conclusione lo scivolo atlantico avanza e con esso avanzano le prime piogge della stagione su una buona fetta di territorio che non è ancora riuscito a ricevere questo tipo di contributo.
Con novembre si chiuderà la stagione autunnale in modo molto diverso da quanto visto finora ?

Autori: 

Andrea Rossi

Perturbazione nord-atlantica in arrivo sull'Italia

Dopo questa parentesi tardo estiva che ci ha accompagnati quasi ininterrottamente da inizio autunno meteorologico, una perturbazione di origine nord- atlantica si appresta ad attraversare il nostro paese con molta rapidità. Infatti già nella giornata di sabato abbandonerà quasi del tutto la penisola non senza aver abbassato le temperature di una decina di gradi. Ma vediamo in dettaglio. Attualmente un lungo fronte freddo, ben evidenziato dalla struttura nuvolosa ad esso associato si estende tra Spagna settentrionale e penisola scandinava (fig. 1). Le precipitazioni sono dunque estese lungo questa linea WSW-ENE e si apprestano in serata ad interessare il settore occidentale delle Alpi.  Un nucleo instabile interessa le isole britanniche spostandosi verso l'Europa nel corso della giornata di domani.

analisi16.15utc06102011

Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 16.15 UTC del 06-10-2011. Fonte www.sat24.com
In nottata il fronte come detto in precedenza si porterà sulle Alpi, interessando dapprima con precipitazioni intense la parte estera grazie anche all'effetto stau (fig. 2), e formando un debole fronte caldo sul settore nord orientale della penisola (fig. 3). Lo zero termico scenderà velocemente da valori attorno 3000-4000 m verso i 2000 m.
Fig2_Rend

Figura 2. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork

Fig3_Rend

Figura 3. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

Il 7 ottobre in giornata il fronte si sarà ondulato a causa della barriera alpina. Parte del fronte freddo si porterà su Sardegna, Toscana e mar Tirreno con precipitazioni a carattere temporalesco. Il debole fronte caldo stazionerà nei pressi del settore nord-orientale (fig. 4) con precipitazioni molto intense sul Friuli e Veneto, nevose oltre i 1500 m. Precipitazioni convettive interesseranno anche parte della Lombardia ed Emilia-Romagna, mentre il resto del nord-ovest rimarrà per lo più in ombra ( a meno di prefrontali non previsti dai modelli, fig. 5). Un piccolo prefrontale interesserà le coste dei Balcani e l' Albania.
FIg4_Rend
Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

Fig5_Rend

Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 07/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork
Il 7 sera il minimo di pressione al suolo di natura orografica si sposterà verso il meridione, con il fronte freddo che arriva fino al Golfo di Taranto, mentre il fronte caldo si estenderà da quel punto fino in Albania e Macedonia (fig. 6).  Le precipitazioni caleranno generalmente di intensità ed interesseranno per  lo più il settore tirrenico meridionale , Sicilia e Calabria, dopo aver attraversato tutto il centro Italia. Possibile ombra pluviometrica per le coste Toscane e del Lazio. Puglia in leggera ombra a causa dell'Appennino, a meno di temporali locali. Precipitazioni intense invece nei Balcani con neve a quote molto basse. A causa di una linea di instabilità al nord delle Alpi precipitazioni residue saranno possibili al nord -est nevose fino ai 1000 m (fig. 7).

Fig6_REnd

Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 08/10/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork

Fig7_Rend

Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 08/10/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork
Durante sabato 8 le precipitazioni residue interesseranno ancora il meridione, ma ormai la perturbazione principale si sposterà verso le coste del nord Africa e della Grecia. Le temperature saranno molto basse per il periodo, ma in netta ripresa già dalla serata, per l' arrivo di un nuovo campo di alta pressione. Ancora possibili precipitazioni sul versante nord-orientale delle Alpi, per la linea di instabilità citata in precedenza.
Autori: 

Cristian Rendina

Rapida sciabolata Polare nel bel mezzo di una tardiva Estate

Quante volte avete sentito dire il detto “non esistono più le mezze stagioni” ? Anche quando magari è risultato solo un modo di dire, ebbene nei prossimi giorni la situazione meteo cambierà radicalmente con un deciso balzo in avanti della stagione, passando da temperature praticamente ancora Estive (solo un paio di giorni fa qualche record di caldo di Ottobre è caduto in alcune stazioni ufficiali dell’Aeronautica) a valori, in alcune regioni, da fine Autunno !



Senza titolo-3


Avevamo annunciato giorni fa questa possibilità e oggi i modelli matematici tolgono ogni dubbio di sorta; In realtà non è la dinamica in arrivo a risultare eccessiva ma il caldo che ancora sta persistendo in tutta la sua forza con scenari che stanno cominciando a divenire decisamente anomali per il periodo in essere, senza che vi sia stato un cambio graduale delle condizioni meteo da quelle Estive a quelle Autunnali. Ma tali scenari Estivi, con queste temperature da medie di fine Agosto, decisamente poco consone al mese di Ottobre, sembrano essere agli sgoccioli.


Il tutto si concretizzerà grazie ad una veloce ma tagliente rasoiata fredda accompagnata da aria Polare-Marittima che tracimerà l’arco alpino, dopo aver percorso mezzo Vecchio Continente, dalla giornata di Venerdì 7. La dinamica si realizzerà per l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre che, dopo tantissime settimane di permanenza sul Mediterraneo e su gran parte d’Europa, proverà a slanciarsi verso Nord in pieno Atlantico, questo causerà la discesa del fiume d’aria fredda che da troppo tempo staziona al di sopra del 60° parallelo e che fin'ora non ha avuto modo di scendere almeno parzialmente, vista la tenacia dell'Alta Pressione sul continente: l’irruzione delle masse d’aria Polare farà calare bruscamente le temperature un po’ ovunque, ma il cambio vero e proprio non sarà per tutti e non durerà molto a lungo.


Senza titolo-2



Infatti l’Anticiclone rimarrà comunque molto vicino all’Italia e sempre in procinto di invadere il “campo”, l’ingresso dell’aria fredda infatti riguarderà soprattutto il settore Adriatico e il Centro-Sud e poco più a Ovest il bel tempo sarà sempre presente, non ci sarà occasione infatti di generare instabilità e maltempo diffuso vista la velocità in cui si realizzerà la dinamica dell’ingresso delle masse d’aria Polare, che molto rapidamente trasleranno sui Balcani. Il discorso sarebbe stato diverso se, al posto dell’Alta Pressione si fosse spalancata la porta Atlantica con il corredo di pertubazioni a seguito, ma ciò appare una svolta davvero difficile da individuare in questo Autunno anomalo, per il momento.

 

In attesa della passata fredda il tempo è ancora stabile e pure ieri le temperature hanno raggiunto valori anche di 5/7 gradi oltre la media specie su regioni centrali e pianure orientali del Nord Italia, dove si sono sfiorati persino i +30 gradi ! Solo la Sicilia, che a dire la verità è alle prese con una certa instabilità latente da oltre una settimana, risente di un clima più vivace, altrove bisognerà attendere ma ormai relativamente poco, infatti già da questa il fronte freddo tenderà ad avvicinarsi alla barriera alpina e ciò provocherà, la prossima notte, un netto peggioramento delle condizioni meteo a causa dello scontro fra un debole richiamo d’aria umida e l’aria fredda che velocemente si “intrufolerà” dalla porta della Bora, fenomeni saranno attesi per la mattinata di Venerdì 7 al Nordest e alto Adriatico, con piogge e temporali ma in rapido scivolamento lungo l’Adriatico e al Centro-Sud. Nevicate sulle creste alpine di confine e sulle Alpi orientali potranno essere possibili anche a quote collinari in mattinata e nel primo pomeriggio di Venerdì, ma si tratterà come detto di un passaggio molto repentino in quanto l’aria fredda troverà facile via più a Est, senza creare depressioni in grado di generare piogge più consistenti e diffuse.


Dalla sera di Venerdì il flusso Polare-Marittimo avrà raggiunto le regioni Settentrionali e i fenomeni rimarranno isolati alla Romagna, alle Marche e alle regioni Adriatiche interne con zero termico in netto calo ma il crollo delle temperature si raggiungerà solo nella giornata di Sabato 8, che sarà con molta probabilità la giornata più fredda da qui a Marzo scorso ! In giornata instabilità sarà presente su gran parte delle regioni Centro-Meridionali con piogge a macchia di leopardo e nevicate potranno comparire al di sopra dei 1800 metri sull’Appennino Centro-Meridionale e in tarda serata qualche fiocco potrà essere possibile anche più in basso, sui 1500 metri ove vi saranno precipitazioni. Domenica 9 giornata di freddo Autunnale accentuato al Centro-Sud e settore Adriatico con venti forti da quadranti Nordorientali, ma il peggioramento andrà gradualmente a spegnersi verso Sudest, e un fresco sole splenderà su gran parte delle regioni con freddo mattutino ovunque, con le minime che piomberanno al di sotto dei 10 gradi su buona parte delle regioni, ancora rovesci comunque saranno possibili su Puglia, Calabria e Sicilia fino a sera.



Senza titolo-4

 

Si avrà quindi un consistente calo delle temperature, elemento saliente della fase che stiamo per vivere, anche di 10/12 gradi in meno rispetto alle temperature di questi giorni, che risulteranno di 3/5 gradi inferiori alla norma specie al Centro-Sud, dopo un mese e mezzo di anomalie termiche positive a tutto spiano, sarà quindi bene coprirsi con abiti adeguati visto che quasi tutti noi ancora oggi camminiamo con magliettine corte e leggere, valori che comunque già da Lunedì 10 riprenderanno velocemente ad aumentare soprattutto al Centro-Nord e regioni occidentali per l’ingerenza dell’Anticiclone delle Azzorre che coprirà nuovamente la penisola col suo fianco orientale.

 

Insomma una pagina climatica Italiana di questo Ottobre appena per ricordarci che il freddo può essere dietro l’angolo ma le vere piogge autunnali quest'anno sembrano essere davvero un miraggio.

Autori: 

Giuseppe Figliola

Alta Pressione regna sovrana, timidi segnali di cambiamento in un “non Autunno”

Ci siamo appena lasciati alle spalle il mese di Settembre che è stato il più caldo degli ultimi 24 anni, il secondo più caldo dal Dopoguerra (dietro appunto al 1987, inarrivabile quasi) e il terzo più caldo dall’inizio del XX° secolo (dietro 1987 e 1932). Questi i numeri che d’altronde confermano le sensazioni di molti: l’Estate è cominciata praticamente a metà Agosto e prosegue ancora oggi imperterrita grazie alla potenza di un Anticiclone, ormai in completo possesso di tutta l’Europa Centrale, li dove oggi dovrebbero scorrere in maniera abbastanza sostenuta le correnti Atlantiche. Nell’immagine l’anomalia geopotenziale del periodo in esame, 16 Agosto-28 Settembre sulla ’81-’10.


Figliola 2


Anomalie elevate in qualsiasi settore della penisola, e non, con un anomalia che si aggirerà intorno ai “ben” +2.8 complessivamente sulla media di riferimento ’71-’00, anche a causa dell’assenza di ingressi pertubati sul Mediterraneo, se si esclude il veloce break del 18-19 del mese. Insomma un Estate che coraggiosamente sta invadendo il campo Autunnale, uno scenario del quale eravamo abbastanza disabituati negli ultimi anni, come è stato già detto più volte, per il fatto che di recente l’Estate, anche se partiva con netto anticipo, ha sempre chiuso i battenti intorno alla metà di Settembre se non prima.


E così anche in questi ultimi giorni, a causa del posizionamento dell’Anticiclone su quasi tutta Europa, le temperature sembrano più quelle tipiche di fine Agosto che di fine Settembre/inizio Ottobre, con temperature che quasi ovunque da giorni superano i +25 gradi senza fatica e con massime comprese in gran parte fra +22 e +28 gradi, come si vede dalle temperature registrate ad ora di pranzo oggi dalla rete Meteonetwork, le minime invece stanno calando progressivamente durante la notte e non solo nelle zone soggette ad inversione, ma si tratta di temperature che la mattina appena ci ricordano che siamo in Autunno, di quelle che il giacchettino nelle ore centrali del giorno è meglio tenerlo chiuso nell’armadio ancora, viste anche le splendide giornate di sole che si susseguono da settimane.


Figliola3



Qualche deficit comincia a registrarsi anche a livello pluviometrico, in particolar modo sulle regioni centrali, dove gli accumuli da inizio anno sono abbastanza irrisori, c’è però da annotare che gli ultimi 30 mesi circa sono risultati sopramedia pluviometrica su tutto il paese come non accadeva da tempo e adesso le precipitazioni sono calate a causa delle anomalie presenti sul Pacifico: ci troviamo infatti in un periodo di Nina dall’Inverno scorso e quando le anomalie termiche delle acque a Ovest del Cile e del Perù sono negative è facile che il Mediterraneo di riflesso diventi sede di Anticicloni, quindi il clima diventa più secco; anche nel 2007 e inizio 2008 per esempio, le piogge sono risultate al di sotto della media e questo a causa della Nina. Anche nei prossimi mesi probabilmente il trend rimarrà più o meno immutato poiché sta per riconfermarsi una Nina piuttosto forte, con apice ad inizio 2012.


Uno scenario più Estivo che Autunnale quindi che ancora nei prossimi giorni troverà conferme grazie alla robustezza dell’Alta Pressione, anche se a livello dinamico la cellula anticiclonica fra ieri e oggi ha toccato l’apice massimo sull’Europa Centrale e comincerà a frantumarsi coi giorni a venire, tuttavia le temperature rimarranno invariate ancora sulla nostra penisola e saranno diffusamente oltre la media del periodo soprattutto sulle regioni Centro-Settentrionali almeno per tutta la prossima settimana, in una settimana che si trasformerà in un ennesimo colpo di coda Estivo, anzi, come il prolungamento di un Estate partita male e che adesso non ha voglia di finire.


La fine di tale anomalia si potrebbe avere al termine della settimana prossima stessa, con la discesa di nuclei d’aria di estrazione Artica sul Mediterraneo ma vi è ancora una certa incertezza riguardo tale dinamica, poiché i modelli matematici, come in una sorta di balletto, tendono a spostare anche di migliaia di chilometri la discesa della saccatura fredda che sia ad Est o ad Ovest a seconda dell’uscita modellistica. Non si tratterebbe certamente di una novità comunque, se dal tepore quasi Estivo ci trovassimo catapultati da un giorno all’altro in uno scenario con temperature più vicine a quelle tipiche mesi Invernali.


Figliola1


Del tipico Autunno comunque, nemmeno l’ombra ancora.



.

Autori: 

Giuseppe Figliola

Associazione MeteoNetwork OdV
Via Cascina Bianca 9/5
20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964