Nella giornata di domani una vasta saccatura discenderà da Nord in direzione del Bacino del Mediterraneo, ricolma di aria artica marittima fredda. I primi fenomeni associati al richiamo mite da Sud Ovest, indotto dalla bassa pressione, si attiveranno sul settore alpino di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino-Alto Adige. Inoltre, anche su Mar di Sardegna e Corsica e omonime isole. Saranno generalmente di debole intensità, al più moderata tra Alto Piemonte e Svizzera meridionale. Dei fenomeni potranno prendere piede anche lungo l’Appennino, specialmente sul Centro Italia e più a Sud sui rilievi di Calabria e Sicilia, nella seconda parte del giorno. Il livello 0 per i primi settori citati varrà per piogge e possibili grandinate di piccole dimensioni. Sulle Alpi, inoltre, non si escludono fenomeni di graupeln. Tra Sardegna, Corsica, Appennino Centrale, Sicilia e Calabria, tale livello varrà per piogge e grandine di piccole dimensioni e tra Sardegna e Corsica non è esclusa qualche tromba marina.
Il mese di aprile si aprirà senza fenomeni di rilievo sul nostro dominio di previsione. Un minimo di pressione sul Nord Africa porterà dei rovesci di debole o moderata intensità tra Tunisia, Libia e la porzione di Mar Ionio a ridosso di questi due Stati. Qui il livello 0 è stato posto per piogge e trombe marine. Spostandoci al Nord Italia, un debole fronte freddo transiterà tra Germania e Austria in direzione dell’Europa orientale. Specialmente nella seconda parte del giorno saranno probabili dei rovesci sulle Alpi centro-orientali (Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli). I fenomeni saranno organizzati prevalentemente a cella singola: si sottolinea il fatto di come non sono escluse delle grandinate di piccole dimensioni molto localizzate o graupeln sui monti tra Tirolo, Alto Adige e Alto Bellunese. Il livello 0 varrà per grandine/graupeln e piogge.
L’anticiclone che nei giorni precedenti aveva portato i massimi di pressione sulle isole Britanniche, tende ad interessare maggiormente l’Europa centrale e l’Italia settentrionale. Sulla parte meridionale della nostra penisola invece sarà ancora in riassorbimento una blanda depressione associata al richiamo di aria più fredda dalla penisola balcanica. Proprio la presenza d’aria fredda in quota potrebbe favorire la formazione di locali deboli temporali o rovesci sulla Calabria meridionale e sulla Sicilia orientale a partire dalle ore centrali del giorno quando inizierà ad essere rilevante la radiazione solare. Le celle convettive quindi si svilupperanno a cella singola o al più in pulse-storm. Potrebbero verificarsi accumuli di grandine di piccole dimensioni.
In quota si assiste alla rimonta di un promontorio anticiclonico su Europa occidentale ad isole britanniche e fino alla Scandinavia meridionale, il quale tende ad interessare maggiormente il centro-nord della penisola tramite flussi nord-orientali secchi e stabili. Nel contempo una vasta saccatura, presente su Europa nord-orientale, si estende fino al settore balcanico ed al Mediterraneo centro-orientale, ma con particolare riferimento al comparto tirrenico meridionale, basso Adriatico e Ionio, con chiusura di un cut-off sul piano isobarico di 500 hPa sullo Ionio. Ad essa saranno associate masse d’aria ancora fredda (-24/-26°C a 500 hPa) ed assai instabile veicolate da correnti da nord-est a spiccata curvatura ciclonica tra Adriatico meridionale, sud Tirreno e Ionio settentrionale; da W su Ionio meridionale ed Egeo. Il minimo è previsto evolvere verso il Mar Egeo in serata. Nei bassi strati ciò corrisponderà alla presenza di un vasto anticiclone con massimi fino a 1035 hPa a nord delle Alpi, ma in grado di interessare il centro-nord Italia con condizioni stabili ed aria asciutta. Più a sud si avrà la presenza di un minimo depressionario in chiusura su Ionio meridionale (1010 hPa) con interazione tra masse d’aria fredda in ingresso dalla penisola balcanica e flussi più miti in risalita dallo Ionio meridionale. La struttura sarà in movimento verso levante con associato un sistema frontale di cui il ramo occluso agirà su regioni meridionali e quello freddo su Ionio meridionale. Non si esclude, in caso di convezione particolarmente profonda e prolungata, l’innesco di una struttura alla mesoscala con evoluzione in TLC (soddisfatti i criteri di warm core low) su Ionio meridionale con rapido approfondimento del minimo al suolo, forti venti ed intense piogge, ma che comunque non interesserebbe la terraferma o le aree incluse nel dominio di previsione. Pertanto si attende instabilità crescente, con rovesci, temporali anche forti, e raffiche di vento, procedendo da Puglia, Basilicata e Calabria verso sud, con livello di pericolosità 0 tra Puglia settentrionale, nord Basilicata, Campania e Sicilia occidentale; 1 su resto della Puglia e della Basilicata, Calabria e Sicilia orientale; 2 su Ionio.
Persiste sull’Atlantico un promontorio altopressorio, che continua a interessare marginalmente con il suo bordo orientale la Francia Sud-occidentale, la Penisola Iberica e lo Stretto di Gibilterra. Il promontorio Atlantico nelle prossime ore tenderà a salire di latitudine coinvolgendo anche i settori Sud-occidentali delle Isole Britanniche, dove sono attesi massimi di geopotenziale sui 1038 hPa. A causa dell’accrescimento del promontorio Atlantico, verso latitudini maggiori, assisteremo allo scorrimento da Nord/N-E di aria più fredda in quota verso il nostro dominio previsionale (aria fredda di origine polare marittima). La dislocazione del flusso in senso meridiano, dal Mar del Nord in direzione delle Alpi occidentali, ha determinato inoltre la formazione di un nuovo minimo pressorio in prossimità del Mar Ligure e del Golfo del Leone. Dalla sera di martedì 26 andrà a consolidarsi definitivamente l’isolamento di una goccia fredda sul Mediterraneo centro-occidentale, con un minimo al suolo in prossimità della Corsica. Sempre dalla tarda sera di martedì 26 e le prime ore di mercoledì 27 marzo, il minimo pressorio chiuso avente vorticità positiva sul piano isobarico dei 500 hPa interesserà il Mar Tirreno centrale, provocando anche un’intensificazione generale della ventilazione lungo le coste orientali di Corsia e Sardegna, a causa del rafforzamento del gradiente barico. Nella giornata di mercoledì i temporali più forti e organizzati potranno interessare l’Italia meridionale, dove è stato emesso un livello 1 di pericolosità per il rischio di forti piogge intermittenti, occasionali raffiche di vento e possibili trombe marine. Sui restanti settori a livello 0 di pericolosità saranno possibili temporali isolati o generici.
Una robusta zona di alta pressione di stampo azzorriano si consolida sul bacino atlantico ponendo i suoi massimi di geopotenziale e pressione poco Una robusta zona di alta pressione di stampo azzoriano si consolida sul bacino atlantico ponendo i suoi massimi di geopotenziale poco a sud della Gran Bretagna. Ciò ha determinato la discesa di una veloce saccatura di origine polare marittima sull’Italia. Tale spostamento permetterà l’isolamento di una massa d’aria fredda in quota (cut-off) sulle isole Baleari. Questa figura di bassa pressione con minimi al suolo stimati attorno a 1008 hPa permetterà la formazione di sistemi temporaleschi, anche organizzati, sul comparto meridionale e centrale del Tirreno in primis sulla Sardegna. Sulla costa orientale di Corsica e Sardegna, infatti, si è deciso di emettere un livello di rischio 1 derivante dalla possibilità di piogge intense concetrate, grandinate di piccole dimensioni. Su queste zone sarà possibile la formazione di waterspouts (trombe marine) a ridosso della costa specie della Corsica. Un altro livello di pericolosità 1 è stato emesso per la linea di costa che va dalla bassa Toscana alla Campania dove saranno possibili celle temporalesche anche di forte intensità con forti raffiche di vento; bassa la probabilità di trombe marine. Un ultimo livello di pericolosità 1, seppur al limite con un livello più basso, è stato emesso per la dorsale Adriatica dove il rischio sarà connesso alle forti raffiche di vento, di bora, di natura sinottica e convettiva >25m/s. Un ruolo importante verrà giocato dalla componente orografica che potrebbe portare alla concentrazione di cumulate precipitative anche abbondanti a ridosso degli Appennini e relative coste.
Nella giornata di domani un robusto anticiclone delle Azzorre muoverà i suoi massimi verso le Isole Britanniche, consentendo a una saccatura Nord Atlantica di traslare verso i Balcani. La massa d’aria associata a quest’ultima sarà di matrice artica marittima fredda, direttamente dal Mar di Norvegia, Groenlandia e Islanda. Le Alpi, come ben sappiamo, saranno un baluardo difficilmente valicabile. L’aria fredda fra il suo ingresso sulla Penisola italiana in maniera decisa a partire dalla prima serata di domani, lunedì 25. Sul settore alpino non sono attesi fenomeni, mentre dei fenomeni andranno a svilupparsi tra Veneto, Friuli, Emilia-Romagna e Alto Adriatico. Su tali aree il livello 1 è stato emesso per venti anche convettivi intensi, per grandinate (generalmente di piccole dimensioni, ma non sono da escludersi dei locali accumuli al suolo), mentre il livello 0 varrà per piogge e trombe marine. Si tiene a sottolineare come i fenomeni saranno molto rapidi specialmente tra Veneto, Friuli e Alto Adriatico, sospinti dai forti venti orientali verso Sud-Est. Un livello zero, inoltre, è stato esteso su Liguria, Appennino tosco-emiliano, Basso Piemonte, Golfo Ligure e parte della Lombardia, per il possibile sviluppo di qualche cella temporalesca a ridosso dei monti in movimento verso Sud. Tale livello varrà per vento, pioggia e grandinate di piccole dimensioni.
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