Uno sguardo all'inverno: nevicate più probabili nella seconda parte?

In attesa che il Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork elabori l'outlook per l'inverno che verrà, proviamo ad analizzare alcuni elementi che possono darci qualche suggerimento in merito. Prima di tutto una premessa: le informazioni qui proposte, pur essendo indicative, sono allo stesso tempo da considerarsi relativamente affidabili qualora la stagione non dovesse discostarsi molto dalla media statistica. In altre parole, più l'inverno sarà “normale” e più questa proiezione farà centro. Ma veniamo al dunque, cosa è emerso da una prima analisi di tutti questi elementi? 

Il fisiologico rinzorzo del Vortice Polare Stratosferico e l'assenza di evidenti disturbance da parte dell'indice NAM, fa pensare ad una prima parte della stagione (dicembre-metà gennaio) prevalentemente interessata dalla corda atlantica. Questo vuol dire frequenti situazioni piovose per nord e centrali tirreniche (buone nevicate su Alpi e nord Appennino), ma anche tempo più asciutto su medio Adriaico e meridione, maggiormente coinvolti dai vicini campi di alta pressione. Un siffatto quadro suggerisce inoltre l'assenza di importanti discese di aria fredda verso l'Italia, evenienza quest'ultima che pare riservare basse probabilità di successo sino a tutta la prima decade di gennaio. Poi però le cose potrebbero cambiare.

 L'inversione delle correnti stratosferiche legate all'indice QBO, che cambia di segno e diventa negativo, potrebbe risultare determinante nel contesto teleconnettivo in atto. Il conseguente rallentamento del Getto Polare e la sua rimanipolazione da parte delle anomalie superficiali delle acque atlantiche, potrebbe andare a costruire un asse di blocco anticiclonico intorno al meridiano di Greenwich. L'alta pressione in sviluppo lungo i meridiani atlantici sarebbe condizione sine qua non le masse d'aria fredda vengano prelevate dall'Artico e veicolate verso le nostre latitudini.

Ecco la  maggior probabilità di nevicate a bassa quota, persino in pianura, soprattutto al nord, ma in parte anche al centro e sulle meridionali adriatiche. Nonostante il quadro possa sembrare completo, la nostra analisi proseguirà alla luce dei risvolti meteo-climatici che si andranno snodando strada facendo. Il Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork sarà certamente più dettagliato nel relazionare il lungo percorso di studio e analisi indispensabile per la stesura dell'outlook ufficiale, quello definitivo.

Luca Angelini

MeteoNetwork esce dai confini nazionali: siglato uno storico accordo con l’Associazione francese Infoclimat

In undici anni di attività sono stati indubbiamente numerosi i traguardi raggiunti e con essi le tappe che hanno inevitabilmente segnato il nostro cammino. Gioie e soddisfazioni, figlie di progetti e propositi andati a buon fine, si sono spesso alternate a delusioni e scoraggiamenti, frutto viceversa di scelte forse un po’ troppo azzardate e precipitose. Una caleidoscopica giostra emotiva che negli anni ha forgiato il nostro carattere, arricchendo senza ombra di dubbio la nostra esperienza associativa.

Il Memorandum Of Understanding controfirmato nelle scorse settimane, esula però da quanto finora realizzato, al punto da scardinare letteralmente il nostro tradizionale areale di pensiero e di azione. Per la prima volta nella sua storia, infatti, MeteoNetwork esce dai confini nazionali e stringe una fondamentale collaborazione con un partner internazionale: l’Associazione francese Infoclimat (www.infoclimat.fr).

Tra le principali realtà transalpine del settore, Infoclimat è membra del Conseil Supérieur de la Météorologie (CSM) – Commission Education-Formation, a testimonianza dell’assoluto prestigio che l’Associazione ha ormai raggiunto nel proprio paese. La collaborazione (i cui dettagli tecnici verranno approfonditi nei prossimi giorni) prevederà ovviamente uno scambio reciproco di stazioni meteorologiche, dando così vita per la prima volta in Italia ad una comunità meteorologica amatoriale internazionale, in nome di una scienza sempre più senza frontiere e sempre più unita. 

Netatmo Urban Weather Station: report preliminare

La stazione Netatmo e le sue caratteristiche

La stazione dispone di diversi sensori per l’acquisizione di temperatura e umidità dell’aria (indoor e outdoor), la pressione atmosferica, il sensore di CO2 e il sonometro.

L’ottimo software predisposto consente grande versatilità e la possibilità di acquisire i dati in tempo reale direttamente consultabili sui propri smartphone.


Temperatura (interna)
Misura: da 0°C a 50°C
Accuratezza: +-0,3°C.

Temperatura (esterna)
Misura da: da -40°C a 65°C
Accuratezza: +- 0.3°C

Igrometria (interna e esterna)
Misura: dal 0 al 100%
Accuratezza: +- 3%

Barometro
Misura: da 260 a 1160 hPa
Accuratezza: +- 1 hPa


Obiettivi di ricerca

L’obiettivo del seguente report preliminare è mostrare il confronto delle variabili acquisite con un’altra stazione meteorologica ben nota sul mercato italiano, quale la stazione Davis Vantage Pro 2.

Periodo di acquisizione dati: 8-13 novembre 2013

Variabili confrontate: temperatura e umidità dell’aria sia per il sensore indoor che outdoor della stazione Netatmo, posizionati entrambi in questa prima fase in ambiente interno, e la pressione atmosferica.


La stazione Davis Vantage Pro 2

Temperatura (interna)
Accuratezza: +-0.5°C.
Misura da: 0°C a 60°C
Igrometria (interna)
Misura: dal 0 al 100%
Accuratezza: +- 3% (4% oltre 90%)
Barometro
Misura: da 540 a 1100 hPa
Accuratezza: +- 1 hPa


 

Dati di confronto – Temperatura


Dati di confronto – Umidità relativa

 


Dati di confronto – Pressione atmosferica

 

Risultati e discussione

I valori di temperatura e pressione atmosferica misurati dai sensori Netatmo non mostrano scarti particolari e rimangono allineati a quelli misurati dalla stazione Davis.
 
I valori di umidità relativa misurati dai sensori della stazione Netatmo sovrastimano di circa 18% e 13% rispettivamente per il sensore indoor e outdoor rispetto al sensore posizionato all’interno della console Davis.

 


Conclusioni

Il primo confronto tra la stazione Netatmo, distribuita dalla Nital di Torino, e la stazione Davis Vantage Pro 2 hanno mostrato risultati soddisfacenti per le variabili confrontate quali temperatura dell’aria e pressione atmosferica. Tuttavia, per quanto riguarda l’umidità relativa si è notata una sovrastima da parte dei sensori Netatmo rispetto ai valori osservati dalla stazione Davis.
 
Pur analizzando una serie di dati pari a circa 1400 valori, tale studio è tuttavia una prima analisi preliminare atta a valutare le caratteristiche della stazione Netatmo rispetto ad altre centraline meteorologiche presenti sul mercato.
 
Nei prossimi mesi seguiranno ulteriori test sia in ambiente interno che esterno, monitorando anche il livello di CO2 nell’ambiente e il grado di inquinamento acustico.
 
Un aspetto più che positivo della stazione Netatmo è la capacità di avere un software di gestione e visualizzazione dei dati rilevati  molto versatile con la possibilità di leggere i valori ambientali direttamente sui propri smartphone.

Netatmo Urban Weather Station, la stazione meteo che misura (anche) la qualità dell'aria

Composta da due piccoli cilindri in alluminio, la Weather Station di Netatmo misura temperatura, pressione e umidità dell'aria, offrendo previsioni meteo a sette giorni. In più, grazie a sensori integrati, rileva anche la quantità di CO2 nell'aria in ambiente interno. Il tutto senza display o pulsanti, ma sfruttando un software che impressiona per chiarezza e aspetto grafico.

Articoli vari e messaggi promozionali sono on-line da qualche mese. Noi di MeteoNetwork abbiamo voluto saperne di più e capire, in quali termini, la Urban Weather Station, stazione meteo della casa francese Netatmo (http://www.netatmo.com/), potesse ritagliarsi un ruolo nel panorama delle weather station più note per gli appassionati di meteorologia, fino a oggi dominato da brand quali Davis, Oregon Scientific e La Crosse.

L'invito da parte della Nital di Torino (http://www.nital.it/) – distributore ufficiale per l'Italia, da circa un ventennio, dei prodotti a marchio Nikon e, più di recente, di brand ad alto contenuto tecnologico quali iRobot, Koubachi e Netatmo – a eseguire dei test mirati, ha rappresentato la giusta occasione per fare chiarezza.

Abbiamo accettato la proposta e ricevuto in prova un'unità Netatmo dopo pochi giorni. Il tempo di aprire la confezione, constatare il look del tutto inedito, registrare la meteo station sul sito ufficiale (il che permette la consultazione anche da PC o Mac), installare la app dedicata nello smartphone/tablet Android (o nell'iPhone, iPad e iPod), settare la comunicazione wireless con il router, e tutto era pronto per iniziare le osservazioni.

La confezione della Netatmo Urban Weather Station contiene due elementi di forma cilindrica e aspetto elegante: un modulo interno, da collegare alla presa elettrica o al PC/Mac mediante il cavo USB, e un modulo esterno, alimentato da quattro pile stilo e leggermente più piccolo del primo.

Entrambi sono muniti di Led e sensori per la misura della temperatura, umidità, pressione atmosferica e livello di inquinamento. Il modulo interno, inoltre, funziona anche da sonometro, rilevando la rumorosità dell'ambiente (in dB), e da misuratore di CO2. Quello esterno, per quanto riguarda gli inquinanti, rileva la presenza di CO2, NO2 ed SO2.

La capacità di misurare la qualità dell'aria di un dato ambiente, con relativa segnalazione all'utente non appena si supera la soglia di tolleranza, è una feature insolita e lodevole, soprattutto se si considera la fascia di prezzo in cui la stazione meteo Netatmo si colloca: 169 € IVA inclusa.

Dopo qualche ora di utilizzo, deriviamo già le prime considerazioni. La Netatmo Urban Weather Station colpisce l'attenzione per almeno quattro peculiarità:

  • il design innovativo e ricercato (i moduli interno ed esterno sono di forma cilindrica e costruiti in alluminio). Basta toccare la base superiore del modulo interno per inviare allo smartphone o al tablet tutti i dati rilevati in quel preciso istante. Dati che andranno a sommarsi alle registrazioni che la meteo station esegue di default ogni 5 minuti;
  • la totale assenza di display e pulsanti (le misure e le previsioni meteo sono consultabili da PC, Mac, smartphone Android e iPhone, tablet e iPad, sfruttando le relative app);
  • la capacità di misurare il contenuto di CO2, in ppm (parti per milione), negli ambienti interni, invitando l'utente a ventilare l'ambiente non appena si supera il limite di tollerabilità, e il livello di inquinamento in ambiente esterno, rilevando la presenza di inquinanti quali CO2, NO2 ed SO2;
  • il dettaglio e la chiarezza grafica con cui fornisce le previsioni meteo a sette giorni.

Il report che pubblicheremo prende in analisi le misure di temperatura, pressione e umidità, confrontando i dati rilevati dalla Urban Weather Station di Netatmo, con quelli di una stazione ben nota agli appassionati di meteorologia: la Davis Vantage Pro 2.

Seguirà poi un secondo report in cui il dato confrontato sarà rappresentato dagli inquinanti. A tale scopo, la Netatmo sarà messa a confronto con le apparecchiature professionali utilizzate dai Dipartimenti di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) del Politecnico di Milano.

Apertura della porta atlantica? Analisi e Prospettive

L’evoluzione in area polare è molto dinamica. Una prima intrusione in sede polare sul lato del nord-ovest America (Alaska/ovest Canada) ha fatto scivolare il lobo principale del vortice polare fino a sud della Groenlandia abbassando il fronte polare e rafforzando il getto, causa l’opposizione dell’alta oceanica. L’indice AO (oscillazione artica) è ritornato in campo negativo dal 10 agosto
Il jet-stream nordatlantico ha scavato una profonda ansa ad est della penisola (EA/WR+) mantenendosi sulla via preferenziale verso le gocce pregresse delle due ondulazioni nordatlantiche, che hanno stazionato in settembre tra i Balcani ed il sud della Russia.
Molto probabilmente è stata la delocalizzazione del core del vortice polare che ha permesso una seconda e più invadente intrusione in area polare, stavolta sul settore eurasiatico, sul cui lato discendente sta entrando in questi giorni, dal nord-ovest Siberia verso la Russia, una massa d’aria aria artico-continentale.
L’attività convettiva intertropicale (MJO) in fase 5 ha superato la magnitudine di 1.5 che la fa iniziare a forzare i getti delle medie latitudini tra Asia e Pacifico. In particolare, il flusso zonale sparato sul nord Pacifico ha iniziato ad ondularsi e suggerisce una situazione con NAO (oscillazione nordatlantica) negativa associata ad una depressione semipermanente islandese debole e un’alta oceanica in posizione defilata a sud-ovest delle Azzorre.

 

Figura 1. Emisfero nord: assonanze tra la proiezione statistica della MJO in fase 5 in settembre sotto un regime di ENSO neutrale e la situazione in itinere.

La proiezione statistica per la fase MJO5 in settembre in regime di Nada evidenzia un ramo secondario del getto atlantico e transito di onde depressionarie tra Terranova e Azzorre; un alta pressione su Groenlandia e nord Atlantico; semipermanente spostata su Scandinavia. La differenza con lo schema statistico è che l’HP su ovest Europa risulta – come nelle attese riposte nel precedente articolo – molto forte ed in particolare più intenso di quello forzato dalla MJO stessa.Figura 1. Emisfero nord: assonanze tra la proiezione statistica della MJO in fase 5 in settembre sotto un regime di ENSO neutrale e la situazione in itinere.
L’attività convettiva intertropicale andrà a sgonfiarsi non appena entrerà in fase 6, ma rimarrà comunque una forzante pregressa. Vale la pena far notare che la fase 6 tra settembre e ottobre statisticamente fa da apripista al flusso atlantico. Il colore verde della statistica MJO sviluppata da MeteoNetwork nei vari regimi ENSO, solitamente garantisce una buona affidabilità della stessa proiezione.

Figura 2. Proiezione statistica della MJO in fase 6 in ottobre sotto un regime di ENSO neutrale. La cornice verde indica un affidabilità “medio-alta”. Fonte Meteo Network. (http://www.meteonetwork.it/models/mjo/).

L’indice PNA ci fornisce il grado di salute della semipermanente sul Pacifico. Come accennato in precedenza tale indice è in caduta libera nell’arco di questa settimana. La profonda bassa pressione presente ad ovest del continente nordamericano viene spinta sul sud degli States ad opera di un possente anticiclone sul nord Pacifico e questo non può che favorire un blocking in pieno nord America che rende difficile il rientro dalla divergenza del getto in entrata sul nord Atlantico. Quindi in ultima analisi rende difficile un rientro verso la completa positività della NAO.

D'altronde le SSTA atlantiche sono molto positive sulla fascia centrale suggerendo maggiore “attrito” col ramo secondario del getto, mentre sono praticamente in media  più a sud. Tuttavia questa seconda fascia di SSTA  neutrali è poco estesa perché è presente un’altra fascia positiva ancora più a sud, in Atlantico tropicale. Questo dipolo positivo spinto a sud rende improbabile uno stazionamento troppo prolungato dei cut-off in Atlantico portoghese.

 

Figura 3. Anomalia di temperatura delle acque superficiali. Dipolo positivo tra latitudini temperate e regione tropicale atlantica. Grafica su fonte NOAA.

Il combinato disposto di tutti questi eventi concatenati tra loro suggerisce un getto atlantico che si smorza entrando in Europa cioè è poco propenso ad entrarvi in modo franco ma lo farà timidamente, e a fasi alterne, a partire dal prossimo fine settimana e, successivamente, nella prima metà di ottobre interessando alcune regioni fortemente penalizzate durante l’estate.

MeteoNetwork in un progetto europeo

Nel percorso evolutivo di un'associazione come MeteoNetwork, ogni tanto vengono raggiunti obiettivi o traguardi di così alto spessore che le emozioni ed i sentimenti da essi scaturiti si intrecciano finemente, al punto da renderne qualsiasi resa testuale nebulosa e confusa.

Quest'oggi ci troviamo senza dubbio di fronte ad una di queste situazioni: abbiamo infatti l'onore di annunciarvi con la presente che MeteoNetwork collaborerà ufficialmente con la Fondazione CIMA (Centro Internazionale di Monitoraggio Ambientale), creata nel 2007 grazie al supporto del Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell'Università degli Studi di Genova, della Regione Liguria e della Provincia di Savona. Una realtà di fama internazionale, particolarmente attiva nel sostegno alla formazione, alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico nei campi della riduzione del rischio idro-geologico, degli incendi boschivi e del monitoraggio dell'ambiente marino.

Una collaborazione che vedrà MeteoNetwork impegnata all'interno del Progetto Europeo DRIHM (Distributed Research Infrastructure for Hydro-Meteorology), pensato per garantire una migliore gestione dei dati e dei modelli idro-meteorologici, facilitando parimenti l'interazione tra meteorologi, idrologi ed esperti di scienze della terra al fine di rendere più efficace la comprensione e l'utilizzo dei modelli idro-meteorologici stessi.

In dettaglio, MeteoNetwork ricoprirà il ruolo di “citizen scientist”, rappresentando la grande famiglia di meteo-appassionati che dedicano tempo e risorse al processo di crescita della scienza meteorologica. I dati raccolti dalla nostra Rete verranno condivisi all'interno di una piattaforma che ospiterà modelli di nowcasting e simulazioni post-evento e spetterà proprio alla nostra Associazione contribuire alla validazione di determinati strumenti di osservazione in tempo reale tramite la redazione di report in occasione di eventi estremi, con particolare riferimento a flash flood e fenomeni convettivi

A coloro che prenderanno parte a questo Progetto verrà altresì garantito l'accesso ad alcune delle funzioni presenti sulla piattaforma, con l'intento di offrire anche a chi non lavora in ambito accademico la possibilità di apprezzare i frutti della ricerca scientifica. La necessità di avere quante più osservazioni e dati possibili è ormai un tema centrale in tutte le discipline che si basano sulla modellazione di sistemi complessi come l'atmosfera ed il contributo che la meteorologia amatoriale può fornire in tal senso risulta quindi inestimabile. Per la prima volta, insomma, il meteo-appassionato diverrà parte integrante di un processo ampio e stratificato, mirato alla comprensione dei fenomeni atmosferici ed alla prevenzione dei danni ad essi associati.

Oggi più che mai ci sentiamo orgogliosi della nostra realtà e non possiamo che ringraziare sinceramente il Prof. Franco Siccardi ed il Dott. Antonio Parodi per l'incredibile opportunità offertaci. Considerando la celebre esternazione galileiana “Osservare per prevedere, prevedere per prevenire” scelta dal CIMA come proprio principio fondativo, il nostro umile motto “Always looking at the sky” trova oggi forse il suo più grande compimento.

Ecco a voi le nuove WRF-ENS by MeteoNetwork

Come anticipato nelle scorse settimane, siamo finalmente pronti a presentarvi l'ultimo progetto nell'ambito dei modelli previsionali MNW: il WRF-ENS.

WRF-ENS è l'applicazione del metodo Ensemble ad un modello ad area limitata (LAM) per ottenere previsioni di tipo probabilistico e, quindi, informazioni importanti sulla predicibilità di una data situazione meteorologica a breve termine; la motivazione di introdurre questo tipo di simulazione modellistica nel panorama dei prodotti già disponibili in rete, risiede nel fatto che tali informazioni non possono essere estrapolate da una corsa deterministica. Inoltre, l'utilizzo di un LAM permette di elaborare queste simulazioni ad una risoluzione spaziale che è sicuramente più elevata rispetto ai sistemi Ensemble dei GCMs (General Circulation Models). 

Il modello usato è il WRF-ARW, lo stesso impiegato per la versione deterministica a 5km già operativa da 2 anni; esso però viene utilizzato in “modalità ensemble” cioè, per ottenere una previsione di questo tipo, vengono inizializzate 8 corse del modello che si differenziano tra loro per le condizioni iniziali, per le condizioni al contorno e per le parametrizzazioni fisiche impiegate. Cio' consente di ottenere 8 diverse simulazioni che permettono quindi di valutare quali sono le possibili evoluzioni dello stato dell'atmosfera nei giorni a seguire e, di conseguenza, determinare se una previsione è affidabile (soluzioni “simili” tra loro) o meno (divergenza delle soluzioni) e verificare se c'è la possibilità di eventi estremi.

Il sistema ensemble è così strutturato: ogni giorno, dopo il run deterministico a 5km della mattina, a partire dai dati GFS-ENS 00z, verranno fatte partire le 8 corse del modello WRF a 11km di risoluzione orizzontale e 32 livelli verticali (dominio geografico in figura) per ottenere una previsione a 72h; la prima corsa è basata sui dati del modello ufficiale GFS (che chiameremo run di controllo) mentre le altre 7 sono fatte a partire dai dati di 7 analisi perturbate selezionate tra l'insieme delle 20 perturbazioni GENS tramite un semplice algoritmo che ci permette di scegliere quelle perturbazioni che consentono teoricamente di ottenere la maggior variabilità possibile tra i run, per evitare di ottenere simulazioni troppo simili tra loro (lo scopo infatti è di “sondare” tutte le soluzioni possibili di una certa situazione meteorologica); questo sistema di selezione da noi adottato è abbastanza sperimentale e semplicistico quindi è probabile che in futuro adotteremo sistemi più efficaci e rigorosi. La variabilità viene ulteriormente aumentata grazie al fatto che le varie corse vengono effettuate con configurazioni delle parametrizzazioni fisiche differenti tra loro. Per ora abbiamo deciso di effettuare solo una corsa al giorno (00z): i risultati grafici sono disponibili verso le 16:00-16:30.

I prodotti grafici potrebbero risultare poco familiari agli utenti meteo-appassionati del web in quanto, per ottenere quelle informazioni per il quale questo sistema è stato pensato, sono necessarie rappresentazioni grafiche differenti rispetto ai classici plot dei run deterministici; vi rimandiamo al link “info mappa” che troverete in alto a sinistra nella pagina web per avere chiarimenti sull'utilizzo del prodotto che state visualizzando.

Gli output grafici WRF-ENS sono suddivisi in 2 sezioni principali: mappe e meteogrammi. Nella prima ci sono:

– Pannelli di probabilità superamento soglia (probability of exceedance);

– Pannelli “classici”: raffigurano i risultati dei singoli membri ENS e la media totale.

Nella seconda sezione invece troviamo tre tipi di meteogrammi; essi sono prodotti per le località geografiche rappresentate da punti di griglia distanti circa 30km tra loro per ottenere una copertura abbastanza omogenea del territorio Italiano.

Nei prossimi mesi abbiamo in programma di aumentare l'offerta dei prodotti grafici ad esempio introducendo gli indici temporaleschi, gli stessi che potete visualizzare nel WRF deterministico, in vista della stagione estiva. 

Questo tipo di prodotto è una novità nel panorama modellistico italiano disponibile gratuitamente e pubblicamente a chiunque.

Qualche esempio:

I modelli MeteoNetwork sono Disponimbili seguendo il link   www.meteonetwork.it/models

Analisi meteo-climatica salentina: Ottobre 2012

Ottobre parte dall’eredità di Settembre, temperature sopra la media accompagnate da qualche fenomeno convettivo. Fenomeni che il giorno 3, complice una veloce saccatura atlantica, hanno bagnato buona parte del Salento. La ripresa anticiclonica non si fa attendere; il giorno 6 l’anticiclone era già ben fermo su tutto il Mediterraneo. Il giorno 9 la spinta di aria fresca e instabile da est prepara il campo all’instabilità. Un primo passaggio perturbato interessa tutta la penisola Salentina con accumuli che vanno dai 10 mm di Squinzano ai 15 di Gallipoli.
Durante la seconda decade finalmente l’autunno sembra alzare la voce; una depressione sull’Europa centrale influenza anche il Mediterraneo centro-occidentale. Il giorno 13 inizia il primo affondo perturbato richiamando correnti meridionali sulla penisola; nel pomeriggio sul Salento si accende la miccia che fa scatenare i temporali causando forti fenomeni nel leccese, Franco segnala un violento nubifragio a Lecce città. Gli altri accumuli: Caprarica 65mm, 21mm a Lecce ovest, 32mm Lecce centro e Cavallino, 43.4mm il parziale di Corigliano.
Qui le foto del fenomeno.
Il giorno 16 un ultimo sussulto autunnale causa un passaggio temporalesco nelle prime ore della giornata interessando maggiormente il lato Jonico. Se dal lato Adriatico Squinzano accumula 3 mm, Monteruga raccoglie 62mm giornalieri, 46mm San Pietro Vernotico, 25mm San Pancrazio, 56mm Salice Salentino. Dal 17 la situazione è destinata nettamente a cambiare; si prepara un deciso affondo tra Spagna e Marocco. Di risposta si crea un muro di alta pressione su Italia e Mediterraneo centro-orientale richiamando aria calda direttamente dal deserto africano. Esplode nuovamente l’estate.
La terza decade vede il muro di aria calda indebolirsi gradualmente, ma bisognerà aspettare la fine del mese per un deciso affondo di aria artica. L’aria fredda in arrivo trova un terreno caldo scatenando fenomeni temporaleschi di rilievo. Il giorno 27 buona parte del Salento centro-settentrionale viene interessato da intensi rovesci (registrate punte da 176 mm/h), forti raffiche di vento e locali grandinate. Tra gli accumuli di rilievo Lecce est con oltre 60 mm.
Qui il video del fenomeno.
Nei giorni successivi gli ultimi fenomeni lasciano lo spazio all’entrata di aria più fresca abbinata ad un abbassamento generale delle temperature.

Marco Fioschini

Medio e lungo termine: piogge e primi freddi a fine mese

Da alcuni giorni sulla nostra Penisola è presente e ben “arroccato” un campo di Alta pressione di matrice sub-tropcale, con termiche specie in quota  elervate, con zero termico persino a “sfiorare” i 4000 metri.

Dopo il primo passaggio perturbato di inizio settimana, un campo di Alta pressione si è “impadronito” di buona parte del territorio italico, con alcune “smagliature” al Settentrione, interessato da deboli correnti atlantiche. Il secondo fronte atlantico previsto dai maggiori centri di calcolo a ridosso di questo fine settimana, è stato completamente “stoppato” dall'eccessiva rimonta dell'Anticiclone nord africano, “frutto” della discesa di un intenso nucleo freddo proveniente dal nord Atlantico in direzione della Penisola Iberica.

Almeno fino alla metà della prossima settimana non avremo cambi circolatori importanti, ma la figura anticiclonica inizierà a subire un live cedimento sul suo “fianco” più occidentale.

La goccia fredda presente sull'Atlantico porteghese inizierà la sua azione “erosiva” verso le nostre regioni di nord-ovest e la Sardegna, nella giornata di Lunedì 22 Ottobre, con deboli precipitazioni in estensione ai settori tirrenici e al Sud, in un contesto termico ancora gradevole.

Nei giorni successivi l'Alta pressione sub-tropicale si spingerà fin verso l'Atlantico centro-settentrionale e la Groenlandia, causando un “splittamento” del Vortice Polare.

Gran parte di queta aria fredda, di origine artico-marittima,   invaderà gli Stati più orientali del vecchio Continente, fino a giungere alla nostra Penisola attorno al 27-28 Ottobre.

Vi sono ancora delle incertezze sulla traiettoria dell'aria fredda, se dalla “porta” del Rodano” con precipitazioni più abbondanti sui versanti occidentali, con neve anche a quote basse,  oppure da quella della Bora con maggior interessamento dei versanti adriatici ed il Sud.

Le temperature subiranno un deciso decremento, e le minime al Nord potrebbero perfino scendere di alcuni gradi sotto lo zero.

Nei giorni successivi a ridosso della Festività del 1° Novembre avremo un deciso miglioramento del tempo su tutta la Penisola, con ultimi rovesci al Sud, specie sui settori appenninici, bello al centro-nord con foschie e nebbie nelle ore notturne e prime ore del mattino.

Le temperature dopo il virtuoso calo dei giorni precedenti, riprendranno a salire, fino a rientrare nei parametri stagionali.

Fonti Immagini: Modelli MeteoNetwork http://www.meteonetwork.it/models/

Fabio Porro

1° Simposio MeteoNetwork

Carissimi Soci, carissimi amici,

l'Associazione MeteoNetwork è lieta di invitarvi sabato 20 ottobre 2012 presso la sede del Politecnico di Milano (Piazza Leonardo da Vinci 32) al primo Simposio di MeteoNetwork.

Tale Simposio e' ideato ed organizzato per celebrare i primi dieci anni del nostro cammino associativo. Un appuntamento dal forte valore simbolico ed emotivo, al quale prenderanno parte tutti coloro che nel corso degli anni hanno arricchito la nostra Associazione in termini di entusiasmo, competenza e professionalità. Una giornata che si ispira ai simposi greci di un tempo e che verterà pertanto sugli aspetti più conviviali ed informali, lasciando parimenti lo spazio ad interventi ed approfondimenti più tecnici ed accademici.

Il simposio si svolgerà a partire dalle 10 del mattino fino alle ore 17 in Aula S.0.5 del Politecnico di Milano e per pranzo abbiamo pensato a un ricco buffet offerto dalla nostra Associazione.

Il convegno verterà su argomenti di idrologia, meteorologia e climatologia. Di seguito trovi il programma completo con i nomi dei relatori che interverranno.

Programma della giornata (Aula S.0.5)

– Ore 10:00-10:15 Registrazione dei partecipanti
– Ore 10:15-10:30: Saluto delle autorità: Marco Mancini (Politecnico di Milano), Marco Giazzi (Presidente Associazione MeteoNetwork), Antonio Verga (Centro Epson Meteo)
– Ore 10:30-10:50: Renzo Rosso (Politecnico di Milano)
– Ore 10:50-11:10: Marco Mancini (Politecnico di Milano)
– Ore 11:10-11:30: Gianni Tartari (IRSA-CNR)
– Ore 11:30-11:40: Coffee break
– Ore 11:40-12:00: Raffaele Salerno (Centro Epson Meteo) & Alessandro Ceppi (Politecnico di Milano/Associazione MeteoNetwork)
– Ore 12:00-12:30: Giovanni Tesauro & Matteo Fumi (Associazione MeteoNetwork)
– Ore 12:30-13:00: Tavola rotonda condotta da Flavio Galbiati (Centro Epson Meteo)

– Ore 13:00-14:30 Pranzo a buffet offerto dall'Associazione MeteoNetwork con il catering di MyChef

– Ore 14:30-16:30: Buon compleanno MeteoNetwork (2002-2012)! Esposizione e presentazione dei poster che ripercorrono le tappe della nostra nostra storia.
– Ore 16:30-17:00: Conclusione dei lavori

Fuori dall'aula, sarà allestito uno stand con alcuni libri di meteorologia, climatologia, glaciologia e i gadget della nostra Associazione.

Ti chiediamo, per favore fin da subito, di confermare la tua presenza alla seguente mail: decennale@meteonetwork.it entro domenica 14 ottobre.

In allegato puoi trovare le indicazioni per raggiungere la sede del Politecnico di Milano e l'aula dove si terrà il Simposio.

A nome di tutta l'Associazione MeteoNetwork ti ringraziamo e ti aspettiamo sabato 20 ottobre a Milano.

Cordiali saluti

Lo Staff MeteoNetwork
Il Consiglio Direttivo dell'Associazione MeteoNetwork
Marco Giazzi (Presidente Associazione MeteoNetwork)

 

 

Scarica locandina in pdf LINK

Sacrica info Aula S.0.5  LINK

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