Verifica Giugno / Aggiornamento Luglio 2011

In questo breve articolo ci proponiamo di verificare la proiezione del mese di giugno come espresso dall’Outlook Estate 2011:


Con ogni probabilità il mese di giugno inizierà con un’incisiva azione di blocco sul medio atlantico che andrà a pilotare correnti più fresche ed umide nel Mediterraneo occidentale. La progressiva erosione dei geopotenziali sull’Atlantico orientale potrebbe di contro comportare la risalita di calde correnti africane verso il Mediterraneo orientale, coadiuvate da una cella anticiclonica continentale che potrebbe radicarsi sull’Europa centro-orientale per l’intera stagione ed essere inoltre agganciata nella seconda parte del mese dalla cella azzorriana. In questo primo mese dell’estate 2011 non si dovrebbero verificare feroci ondate di calore sulla Penisola italica, anche se non mancheranno periodi sopramedia. Nel complesso il mese dovrebbe risultare leggermente sopra la media termica, con precipitazioni più abbondanti sulla fascia prealpina e tirrenica.”


con l’ausilio carte di rianalisi del NOAA   www.esrl.noaa.gov/psd

e di fornire un aggiornamento per il prossimo mese di luglio.


I primi 15 giorni del mese vedono un’area depressa che staziona sul Mediterraneo occidentale. Impulsi freddi pilotati dalla bassa pressione del nord Atlantico scorrono sul bordo orientale dell’anticiclone di blocco in Atlantico (a sinistra in figura). Possiamo osservare un’azzorriana più defilata in Atlantico (a destra in figura) ed una semipermanente islandese più profonda. Un altra area di alte pressioni è presente tra Scandinavia ed mar Baltico. 


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La seconda parte del mese l’alta delle Azzorre si estende sui paralleli alla conquista del Mediterraneo provocando la risalita di correnti calde soprattutto verso la Spagna, la Francia, in misura minore verso l’Italia e la penisola Balcanica (a sinistra in figura). Quest’ultima si trova sull’estremo lembo dell’alta delle Azzorre con parziale contributo nord-africano (a destra nella figura). 


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In conclusione, la previsione della prima parte del mese è stata centrata mentre la seconda parte è risultata difforme perché la risalita delle correnti calde africane è stata prevista un po’ più ad est ed un po’ più meridiana tanto da non riuscire ad alimentare una cella anticiclonica continentale isolata.


Per quanto riguarda l’aspetto termico-precipitativo, le temperature in Italia si sono mantenute di poco sopra la media 1968-96, con massima anomalia tra 1° e 1.5° sull’area peninsulare e minima anomalia in area insulare (+0.5 ÷ +1). Non ci sono state ondate di calore di rilievo. Le precipitazioni sono state abbondanti su tutto lo stivale ad eccezione dell’estremo sud e Sardegna dove sono risultate in media. Temperature e precipitazioni sono state correttamente previste, anche se scendendo più nel dettaglio, una certa sottostima dell’aspetto precipitativo si osserva sulla Pianura Padana e sulle centrali tirreniche ove la precipitazione è stata egualmente abbondante rispetto alle fasce prealpine e appenniniche.


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Entrando maggiormente nel dettaglio delle temperature massime osservate in 20 stazioni (7 del nord, 6 del centro e 7 del sud), vediamo che rispetto al periodo climatico 1971-2000:

  • nella prima parte del mese se si esclude qualche al centro-sud, c’è stata una prevalenza di un debole sottomedia, più evidente al nord;

     •     nella seconda parte del mese c’è stata una netta prevalenza di un sopramedia, più evidente al nord e nella parte finale del mese. 


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A nostro avviso la modifica avvenuta nella seconda parte del mese potrebbe avere ripercussioni su alcuni regimi del tempo (WR) attesi nel mese di luglio. La figura mostra i 4 WR estivi.

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In particolare, salgono le quotazioni di una più profonda bassa pressione in Atlantico (WR3) che si estende su UK e sud Scandinavia. Un possibile break potrebbe coinvolgere anche l’area euro-mediterranea (WR1). Anche il WR2 connotato da una maggiore e più forte estensione azzorriana verso il sud Europa potrebbe essere più frequente di quanto ipotizzato nell’outlook. Viceversa, il WR4 scende di quotazione.

Autori: 

a cura del Comitato Scientifico Meteonetwork

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Analisi e proiezione Estate 2011

Analisi e proiezione Estate 2011


A cura di Stefano Agustoni, Roberto Ciabini, Marco Magnani, Andrea Rossi, Alessandro Vannuccini, Andrea Giulietti


Comitato Scientifico di Meteonetwork



Introduzione


L’intenso episodio di Nina ha lasciato posto nell’ultimo mese ad una a fase neutra dell'ENSO che dovrebbe rimanere tale durante tutta la stagione estiva.

La differenza tra le SSTA attorno all’Arcipelago di Capo Verde ed il Golfo di Guinea si è avvicinata alla normalità dopo che l’indice AMM, che misura questa differenza, aveva raggiunto valori positivi da record a gennaio.

Le SSTA positive sulla fascia tropicale atlantica, di fronte alle coste africane, raramente hanno raggiunto questa intensità durante la fase culminante della Nina e determinano l’attuale disposizione con acque superficiali oceaniche calde a ridosso delle coste atlantiche e la carenza di precipitazioni mostratasi in primavera su Europa occidentale e segnatamente su Francia, Inghilterra, Paesi Bassi, Centro-Nord Italia e Germania. 

D’altro canto l’AMO, seppur sempre in territorio positivo, è apparentemente in fase di ridimensionamento e anche le SSTA dell’Oceano Indiano si mantengono negative su vaste porzioni dell’Oceano. In ascesa invece il WHWP, il cui valore presenta in estate una discreta correlazione positiva con le temperature nella nostra Penisola.


Outlook stagionale


A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza una cellula di alta pressione sull’Europa centro-orientale. Molte circostanze lasciano supporre un’azione di sostegno all’Alta delle Azzorre per allungarsi ed estendersi fino alle medie latitudini nella prima parte della stagione. Per ragioni dinamiche propendiamo per un’anomalia positiva sull’Europa centrale e orientale, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, estesa forse al nostro settore insulare ed infine un’incertezza con massimo spread sulla Penisola Iberica. Alcuni elementi ci portano a considerare un’estensione del getto dalla Scozia verso il nord della Scandinavia in agosto, con infiltrazioni di aria fresca e instabile nel Mediterraneo pilotate dall’isolamento per cut-off di una o più gocce fredde.



Giugno


Con ogni probabilità il mese di giugno inizierà con un’incisiva azione di blocco sul medio atlantico che andrà a pilotare correnti più fresche ed umide nel Mediterraneo occidentale. La progressiva erosione dei geopotenziali sull’Atlantico orientale potrebbe di contro comportare la risalita di calde correnti africane verso il Mediterraneo orientale, coadiuvate da una cella anticiclonica continentale che potrebbe radicarsi sull’Europa centro-orientale per l’intera stagione ed essere inoltre agganciata nella seconda parte del mese dalla cella azzorriana.

In questo primo mese dell’estate 2011 non si dovrebbero verificare feroci ondate di calore sulla Penisola italica, anche se non mancheranno periodi sopramedia. Nel complesso il mese dovrebbe risultare leggermente sopra la media termica, con precipitazioni più abbondanti sulla fascia prealpina e tirrenica.


Luglio


Il mese di Luglio potrebbe risultare quello con il maggior scarto termico positivo a causa del radicamento di strutture anticicloniche sull’Europa continentale, con maggior probabilità di ondate di calore intense in Europa centro-occidentale. Blande depressioni stazioneranno con maggiore frequenza sul Mediterraneo centro-orientale, apportando sporadici episodi di instabilità, principalmente relegati al settore orientale della Penisola. Le temperature potrebbero essere diffusamente sopra media, con scarti maggiori procedendo da SE verso NW.


Agosto


Agosto dovrebbe vedere una maggiore instabilità legata a cut-off depressionari che avranno come obiettivo il Mediterraneo, lasciato scoperto dalla cupola anticiclonica del mese precedente, i cui massimi di altezza geopotenziale si dovrebbero andare a collocare più a NE, tra la Scandinavia e l’Europa nordorientale.

Vi saranno probabilmente surplus precipitativi locali, legati ad episodi anche intensi, e le temperature non dovrebbero discostarsi troppo dalle medie del periodo, più fresche al Sud e leggermente superiori al CentroNord ed in particolare NW.


Questi gli scarti di altezza geopotenziale previsti nell’arco dell’intera stagione:


ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A 500HPA – ESTATE 2011

proiezionelink immagine 

Autori: 

Comitato Scientifico di Meteonetwork

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Sventagliata temporalesca primaverile

In questo ultimo periodo le precipitazioni organizzate hanno latitato un po', lasciando spazio a precipitazioni irregolarmente distribuite di origine convettiva e di non facile previsione un po' su tutto il territorio italiano. Complessivamente siamo in deficit pluviometrico,soprattutto al nord, proprio nel periodo di maggiore piovosità dell'anno. Ecco dunque che in parziale soccorso arriverà domani un fronte atlantico, foriero però di precipitazioni più convettive che stratiformi. Attualmente il fronte si trova tra la Spagna settentrionale e i Paesi Bassi , e arriverà in nottata sulle regioni di nord-ovest. Nel frattempo la penisola è sotto l'influsso di un debole hp (anche se le temperature al nord sono quasi da giugno) tranne il nord-est, interessato da una linea di instabilità con temporali sparsi.

 

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 Fig 1. Analisi satellitare delle ore 7.15 UTC sull' Europa. Fonte www.sta24.com


Stanotte dunque il fronte arriverà sulle Alpi ma il settore nord-occidentale a causa di correnti poco favorevoli non sarà interessato da intense precipitazioni se non localmente ove si svilupperanno temporali.


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Fig 2. Temperatura a 850 hPa prevista per le ore 00 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de


Durante le prime ore del mattino un corposo nucleo precipitativo (sempre però di origine più convettiva che stratiforme) interesserà il settore nord-orientale delle Alpi e della pianura padana, ove saranno possibili locali fenomeni estremi di vento e/o grandine. Nel frattempo si formerà un minimo sul mar ligure, con le precipitazioni che inizieranno a colpire la regione ligure per poi intensificarsi durante le prime ore del mattino e traslare grazie alle correnti da SW verso la pianura padana.


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Fig. 3. Geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti per le ore 06 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de



Durante la mattinata il minimo al suolo traslerà velocemente verso l' Adriatico. Il corpo precipitativo sulla Liguria si estenderà a quasi tutto il nord e Toscana, con temporali sparsi, localmente intensi. Il fronte freddo si sposterà verso la Sardegna interessandola con precipitazioni deboli. Le temperature subiranno un calo di almeno una decina di gradi laddove pioverà (eccezione sarà il nord-ovest, che sarà “evitato”, almeno inizialmente, dall'aria fredda). La neve sarà possibile fino a 1500 m soprattutto sulle Alpi orientali.

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Fig .4 Geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti per le ore 12 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de.


Nel corso del pomeriggio e di Lunedi il minimo rallenterà la sua corsa scivolando lentamente verso sud-est. Le precipitazioni interesseranno per lo più il lato adriatico (domenica pomeriggio anche il Lazio) , ma i fenomeni perderanno l'organizzazione “frontale” e diventeranno per lo più convettivi irregolari a causa della goccia fredda in quota staccatasi nel frattempo del flusso principale. Le temperature subiranno un drastico calo un po' ovunque, mantenendo la penisola al di sotto delle medie del periodo per almeno un paio di giorni.

Autori: 

Cristian Rendina Comitato Scientifico

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previsione_15_05_2011.pdf441.1 KB

Meteoreporter: cronaca Dicembre 2010, Gennaio e Febbraio 2011

Presentiamo tre report relativi alla cronaca meteo italiana dei mesi di Dicembre 2010, Gennaio e Febbraio 2011, redatti dal dal gruppo dei Meteoreporter di Analisi Clima.

Un tuffo in un clima ancora invernale, riassaporando immagini, suoni e odori tipici dell'inverno.

 

Il gruppo dei Meteoreporter è in fase di riorganizzazione, ma anche a ranghi ridotti abbiamo voluto continuare a pubblicare resoconti, seppur parziali, certi di fare cosa gradita agli appassionati.

Contiamo di riprendere pubblicazioni più complete, grazie anche al nuovo Bando pubblicato di recente.

 

Ringraziamo la Sezione regionale Puglia che ci ha fornito la cronaca meteo dettagliata della zona salentina.

 

Buona lettura a tutti!!!

 

Autori: 

Analisi Clima

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Report_Dicembre2010_Italia.pdf2.06 MB
Report_Febbraio2011_Italia.pdf769.39 KB
Report_Gennaio2011_Italia.pdf1.05 MB

Inverno a pieno regime

La formazione di un possente anticiclone termico sulla Russia ha convogliato aria più fredda dalle stesse aree verso il mediterraneo.
Di consenguenza precipitazioni nevose si sono avute durante il we sulle regioni centro-meridionali adriatiche e Calabria e Sicilia tirreniche.
Poichè non è presente un collegamento tra l' alta russa e l' alta delle Azzorre un ' area depressionaria si è insinuata tra Francia e Germania, finendo risucchiata verso il Mediterrano.
Cio provocherà la formazione di un cut -off stazionario in loco per almeno 3 giorni,con precipitazioni consistenti su gran parte del paese, anche a carattere nevoso fino a bassa quota.
Attualmente è in formazione un minimo sulla Corsica con precipitazioni che interessano per lo più Toscana ed Emilia Romagna (nevose fino al piano al limitare della via emilia)

analisi1015utc27022011

In serata il minimo sarà ben formato, anche se non molto intenso data la ampia spaziatura delle isobare.
In questa fase le precipitazioni interesseranno ancora le regioni succitate più partedel Nord-est, la neve cadrà fino a bassa quota sull' appennino emiliano-romagnolo

forecast12h

domani in mattinata il lungo fronte freddo iniziale attiverà la formazione di un secondo minimo traTunisia e Sicilia, e questo andrà generare copiose precipitazioni convettive sulla parte sudorientale della penisola.
Nel frattempo le precipitazioni saranno più organizzate e interesseranno ancora una volta Toscana Emilia-romagna e Lazio con coinvolgimento anche di parte del Nord-ovest e della Sicilia.

forecast24h

domani in serata il primo minimo sarà ormai occluso mentre il secondo sarà sulla Sicilia, generando precipitazioni intense sull' isola e una warm conveyor belt sulla Basilicata e la Puglia centrale ancora in fase embrionale.
Precipitazioni dovute al fronte occluso del primo minimo colpiranno sempre le Stesse regioni, con aggiunta della Sardegna e parte delle Marche.

forecast36h

mentre la goccia fredda in quota sarà ormai in cut-off, con la formazione di un pontre anticiclonico dall'Atlantico Centrale fin sulla Siberia, martedi mattina il secondo minimo insisterà con le precipitazioni soprattutto al sud Italia,

con ancora interessate regioni adriatiche centrali e Emilia Romagna (anche se ancora sotto influsso del vecchio fronte occluso)

forecast48h

anche durante le giornate di martedi e mercoledi la circolazione depressionaria insisterà sul nostro paese, con la WCB che si intensificherà notevolmente nella giornata di martedì lasciando consistenti accumuli precipitativi fra Calabria, Puglia e Basilicata.
Ma per conferme attendiamo segnalazioni da parte degli utenti delle aree colpite 

Autori: 

Cristian Rendina CS FAM

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Inverno a pieno regime.pdf540.44 KB

17 Dicembre 2010: Toscana imbiancata

Questo report fa il resoconto di una giornata importante per la regione Toscana.

L'episodio assume rilievo assoluto nella storia climatica della Toscana, presentandosi come una delle nevicate più intense dell'ultimo secolo a dicembre, sia come accumuli che per estensione del fenomeno, ma anche come qualità della neve caduta.

Un evento raccontanto anche attraverso foto spettacolari.

Un ringraziamento agli autori e a quanti hanno fornito il materiale fotografico.

 

Autori: 

CS Alalisi Clima

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TOSCANA_17dicembre2010.pdf1.28 MB

Ottobre: report meteo italiano

Presentiamo il report relativo alla situazione meteo italiana del mese di Ottobre 2010.

 

Da questa pubblicazione l’analisi statistica dei dati viene temporaneamente sospesa; il gruppo di CS Analisi Clima – Statistica infatti si sta dedicando ad un nuovo progetto in sinergia col Settore tecnico per rendere automatiche le elaborazioni statistiche dei grafici, sinora ottenuti grazie ad efficienti e complessi file excel. Confidiamo di riuscire a riprendere con le statistiche quanto prima.

 

Le nostre pubblicazioni proseguono ugualmente con le cronache meteo redatte dal team dei Meteoreporter. Potrete seguire le dettagliate cronache di alcune regioni italiane e ammirarne le foto più significative.

 

Ringraziamo le seguenti Associazioni che hanno collaborano al report:

  • Lineameteo (cronaca regionale umbra)
  • MeteoTriveneto, che ci fornisce l'accesso al nowcasting nonché la possibilità di pubblicare la cronaca nord-est sul suo sito.

Non da ultime le cronache fornite dalle Sezioni regionali di Meteonetwork ovvero MNW Puglia e MNW Lazio.

 

 

Autori: 

CS Analisi Clima

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Report_Ottobre2010_NORDEST.pdf1.13 MB
Report_Ottobre2010_CENTRO.pdf2.51 MB
Report_Ottobre2010_SUD.pdf1.06 MB

Outlook Inverno 2010-2011

Analisi e proiezione Inverno 2010/2011
A cura di Stefano Agustoni, Roberto Ciabini, Marco Magnani, Andrea Rossi, Andrea Giulietti,  Alessandro Vannuccini
Comitato Scientifico di Meteonetwork
Introduzione
L’inverno 2010-2011 si inserisce in un contesto molto particolare a livello climatico globale, in cui forzanti di medio-lungo periodo si sovrappongono ad altre, altrettanto intense, ma caratterizzate da un’oscillazione più breve nel tempo. A differenza dell’anno passato, quando molte di queste variabili andavano a sommarsi in un’unica direzione (ENSO positivo, minimo solare e QBO negativa erano quasi una garanzia di forti disturbi al vortice polare tropo-stratosferico), quest’anno gli stessi parametri, stanti le loro attuali caratteristiche e presi singolarmente, spingerebbero verso configurazioni bariche invernali sul continente europeo anche contrapposte. Per fare una previsione stagionale con un certo grado di confidenza occorre quindi calibrare il peso di ciascun fenomeno, provando ad attribuirne la giusta significatività.
L’oscillazione globale a bassa frequenza dominatrice del prossimo trimestre sarà certamente la Nina, ormai sicuramente avviata verso un episodio di notevole forza in termini assoluti, con anomalie negative delle SST del Pacifico equatoriale tra le più intense dell’intera serie storica disponibile. In questi casi è molto importante riuscire a capire come l’accoppiamento tra le anomalie di temperatura degli oceani e la reazione dell’atmosfera si concretizzi sia a livello barico che come risposta temporale. Nel caso in questione tale coupling appare abbastanza efficace, in quanto in autunno si sono manifestate alcune tipiche anomalie troposferiche associate a ENSO negativo: momento angolare globale spesso in territorio negativo, convezione tropicale (MJO) più sostenuta nelle fasi 3 -> 6 corrispondenti alla zona del indopacifica (IWP) attualmente a SSTA largamente positive, jet-stream nel Pacifico molto ondulato con forti anticicloni tra mar di Bering e isole Aleutine associati a profonde depressioni nel Golfo di Alaska. Quest’ultimo elemento ha avuto ripercussioni in bassa stratosfera canadese a cui è corrisposta una debolezza del vortice polare sull'area stessa.
La forte Nina in atto sta favorendo un cambio nelle SSTA globali, a cominciare ovviamente dai tratti di superficie marina prospicienti la zona direttamente interessata dal raffreddamento: l’oscillazione decadale pacifica (PDO) si è fortemente negativizzata e tale rimarrà nei mesi a venire; l’Oceano Indiano si è portato in condizioni di neutralità e dipolo (DMI) verso valori negativi. Ben diversa la situazione in Oceano Atlantico: l’eredità lasciata dal Nino tende a riassorbirsi molto lentamente con un tripolo nord-atlantico ostinatamente votato alla negatività: SST positive su nord Atlantico e mari circostanti la Groenlandia in cui si evidenzia una zona RM particolarmente calda in questo finale di autunno. Il tutto avviene in un contesto di AMO sempre vicina ai massimi storici.
SSTA
In criosfera si nota un’estensione glaciale artica ancora prossima ai minimi assoluti, secondo un trend che persegue picchi negativi ad inizio autunno. Certamente ciò è stato favorito da geopotenziali e temperature artiche spesso sopra norma, testimoniate da una AO pervicacemente ancorata su valori negativi (per tutto il 2010 ad esclusione di Luglio) ed una NAO al suo tredicesimo mese consecutivo in territorio negativo. Questi fattori hanno prodotto, alla prima irruzione artica anticipata, un incremento sostanziale della copertura nevosa in Europa dopo un inizio in sordina su tutta la parte occidentale dell’Eurasia.
Tra le forzanti atmosferiche ancora una volta va riservato uno spazio particolare all’attività solare: il solar minimum ormai è stato superato, ma l’attività geomagnetica della nostra stella è ancora a livelli eccezionalmente bassi; è ampiamente provato l’anticorrelazione tra attività solare e forza del vortice polare invernale, ed è questo un punto di cui andrà tenuto conto in sede previsionale.
Outlook stagionale


 Le forti anomalie di temperatura sugli oceani continueranno a determinare le caratteristiche della circolazione atmosferica globale per tutto il prossimo trimestre, modulando il percorso della corrente a getto secondo un pattern che, sopratutto in zona pacifica, verrà pesantemente condizionato dalla Nina strong: un jet stream particolarmente ondulato continuerà a favorire blocchi altopressori piuttosto coriacei localizzati tra Golfo di Bering e Aleutine, con conseguente rafforzamento della depressione nord-pacifica, quest’ultima rinvigorita dalla forte e persistente fase di PDO negativa e dalla fase occidentale della QBO. Ecco che appare dunque probabile un ingresso piuttosto basso del getto sul Continente americano, PNA mediamente negativa e TNH (Tropical North Atlantic) che da positivo, per le continue pulsazioni dell’alta aleutinica in bassa stratosfera canadese, volgerà lentamente in territorio negativo a fine stagione. 
Questo porterà a un’uscita alta del flusso (comunque debole) da Canada e US orientali, che unitamente a vaste e persistenti anomalie positive delle SSTA su Atlantico settentrionale e al largo di Terranova (pattern RM+), forzerà la reiterazione di blocking oscillanti sulla porzione centro-occidentale dell’oceano Atlantico: essi saranno forieri di ingressi di aria polare, se non artica marittima, su Mediterraneo occidentale con notevole risposta caldo-umida su Balcani e Russia europea.
 
Tale situazione si protrarrà finchè continueranno i disturbi al vortice polare in troposfera (AO negativa), tanto che anche la NAO continuerà a essere negativa, anche in maniera marcata per almeno la prima metà del mese di dicembre. 
A partire da metà mese, il continuo affluire di aria stabilizzante su Turchia, Ucraina e Russia meridionale dovrebbe portare a un progressivo rafforzamento di un’area di alta pressione sulla Russia continentale/Mar Caspio (pattern NCP tendente a valori postivi); è altresì possibile immaginare un progressivo ricompattamento del vortice polare nella seconda metà di dicembre (AO neutra/debolmente positiva) in corrispondenza del massimo raffreddamento radiativo del VP tropo e stratosferico, con i vari piani isobarici a latitudine artica che cominceranno maggiormente a dialogare tra di loro col passare delle settimane.
La risalita dell’indice NAO/AO determinerà una certa tendenza alla distensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso il Continente europeo fino a una probabile congiunzione con l’area gemella anticiclonica stazionante sulle pianure russe; si può ipotizzare un afflusso di aria fredda continentale sul Mediterraneo centro-orientale nella seconda parte di dicembre, con intensità al più moderata.
Con l’inizio del 2011 si dovrebbe assistere ad un nuovo rallentamento della circolazione generale, con il consolidamento di un forte anticiclone sull’area nord e mitteleuropea, tendente a spostare di nuovo i suoi massimi più ad occidente; ciò porterà quindi ad una nuova azione di blocco stavolta centrata tra UK e Islanda in ragione di una nuova fase negativa dell’oscillazione artica e dell’alto wavenumber dato il reiterarsi di disturbi provenienti dalla troposfera e dalla reazione innescata dagli stessi anche in medio-bassa stratosfera (TST event). 
Pensiamo che sarà questa la fase più fredda dell’inverno sull’Europa centro-orientale e sull’Italia, con ingresso di impulsi di aria artica sul bacino del Mediterraneo a successivo contributo continentale in caso di rotazione oraria del blocco anticiclonico, in espansione verso la Penisola scandinava (breve passaggio con pattern Scand+). 
Il blocking verrebbe progressivamente smantellato da una ripresa del flusso oceanico specialmente alle alte latitudini oceaniche (NAO di nuovo positiva), anche se non pensiamo a una configurazione puramente zonale per la parte finale dell’inverno in quanto le aree continentali europee favorirebbero, mediante effetto albedo prodotto nel precedente periodo, il mantenimento di un forte gradiente termico tra continente ed oceano nei momenti di maggior tensione zonale (NAO+) con core stabilizzante su Germania/Balcani. All’occorrere di ondulazioni della depressione islandese sembra probabile un loro approfondimento verso sud con maggiore propensione per pattern dominante ATL (Atlantic Low) quantomeno in una prima fase. 
Eventuali interventi di origine stratosferica (Major Midwinter Warming) nella parte finale della stagione non dovrebbero condizionare pesantemente il tempo in area europea e specialmente Mediterranea, e anzi potrebbero favorire un ulteriore rafforzamento della stabilità anticiclonica sul continente dettata da un maggior rallentamento/ondulazione delle correnti zonali: in tale fase potrebbe crearsi un corridoio di basse pressioni a carattere freddo su bassi Balcani con interessamento diretto del mediterraneo orientale e dell’Italia peninsulare adriatica.
Ecco comunque il dettaglio previsionale mese per mese:
Dicembre
La prima parte del mese di dicembre sarà influenzata dai pattern ad alta frequenza ed intensità elevata, ENSO- e RM+ che, in accordo al ciclo multidecadale oceanico a bassa frequenza (AMO/PDO) sostanzialmente ci confermano le code modellistiche propense al mantenimento di regimi di tipo EUL (Europe Low) con blocking atlantico ATH (ATlantic High) piuttosto ad ovest sull’oceano e con passaggio basso di latitudine di depressioni atlantiche in distacco dall’area RM/Terranova. Lo spostamento verso ovest e nord dell’alta sulla Russia (NCP+), in concomitanza di un temporaneo ricompattamento del vortice polare troposferico, produrrà una riduzione della dinamicità in ambito europeo in estensione verso la Scandinavia con regimi del tipo EUH e SCH (Europe e Scandinavian High) pur sempre associate a debole tensione zonale in Atlantico. Un blocco un po’ più strutturato potrebbe coinvolgere la Scandinavia ed il nord-est del continente verso la fine anno / inizio 2011.
Complessivamente tutta l’area occidentale (ed in parte quella centrale europea) si trova in surplus precipitativo mentre il forte deficit colpirà il sud-est Europa e la Russia. Risalteranno anomalie termiche positive nei comparti dove è presente il deficit pluviometrico, mentre una propensione per maggior freddo rispetto alla media si dovrebbe collocare nei dintorni del Mar del Nord tra Isole Britanniche, Germania e sud Scandinavia.
DIC ok
Gennaio
Il nuovo anno potrebbe quindi iniziare con un nuovo rallentamento della circolazione generale in ambito euro-atlantico e la progressiva retrogressione di una vasta area anticiclonica dalla zona continentale/mitteleuropea fino al vicino Atlantico; la conseguenza sarebbe la generazione di un robusto blocco di alta pressione centrato su Gran Bretagna e Islanda (valori negativi di NAO e AO in misura debole o moderata, pattern EA (East Atlantic) anch’esso negativa. Ciò permetterà l’avvento di una fase fredda per l’Europa e il bacino del Mediterraneo della durata di circa un paio di settimane, con principale interessamento dei Balcani e per quanto riguarda l’Italia soprattutto delle regioni adriatiche e meridionali dove saranno possibili fenomeni nevosi fino a quote basse o prospicienti le aree di pianura.
Col passare dei giorni si prevede un nuovo recupero di tensione zonale specie ad alta latitudine che favorirebbe lo spostamento del blocco anticiclonico in zona continentale europea, questo favorito anche dal forte raffreddamento delle terre dopo le estese nevicate di giorni precedenti. Il Mediterraneo si troverebbe comunque piuttosto protetto dalle incursioni verso sud della “ruota” atlantica, che anzi abbassandosi di latitudine potrebbe ulteriormente rinvigorire l’anticiclone sul continente: sulla Penisola i disturbi maggiori del tempo interesserebbero ancora il versante adriatico e il sud Italia, seppur in misura meno diretta rispetto alla parte iniziale del mese. 
Il quadro riassuntivo di gennaio per l’Italia vedrebbe quindi precipitazioni in genere più scarse della media soprattutto al Settentrione con temperature anch’esse diffusamente al di sotto della norma climatica mensile.
GEN ok1
Febbraio
La prima parte di febbraio potrebbe riservare una maggiore stabilità su gran parte del Continente europeo. Maggiore propensione ad avere un periodo anticiclonico con spinta dinamica dalle basse latitudini si avrebbe a ridosso delle Isole Britanniche, sul sud-ovest e sul centro Europa in estensione sui paralleli. Riteniamo che con una siffatta anomalia l’area orientale del Mediterraneo (Egeo e settore orientale) abbia una maggiore piovosità rispetto alla media perché subiscano la confluenza tra aria fredda balcanica e richiamo temperato dal Mediterraneo. La circolazione in seno alla bassa pressione fredda di origine artica mediamente circoscritta sulla Russia europea e sul Baltico potrebbe scendere col suo core temporaneamente più a sud. Dunque la Scandinavia ed il Baltico da un lato e la penisola balcanica e  Mar Nero dall’altro sono nel mirino delle maggiori precipitazioni nevose.
La seconda parte del mese ma più probabilmente verso fine mese, si dovrebbe assistere alla ripresa di pattern di blocco in oceano in estensione graduale al Nord Atlantico (NAO-). Il blocco d’aria molto freddo ad est dovrebbe così muoversi verso l’Europa e la parte centrale o quella Mediterranea potrebbe diventare la nuova linea di confluenza tra opposte masse d’aria in quanto con regimi di blocco sul Nord Atlantico un canale secondario del getto atlantico è attivo nel far confluire aria umida verso est. In generale il mese sarà molto freddo sull’est Europa, freddo sul Mediterraneo centro-orientale, più caldo della media sul sud-ovest Europa mentre la parte centrale e settentrionale avrebbero un'anomalia termica poco definita. Il sud-est Europa dovrebbe essere l’area con maggiore anomalia positiva di precipitazione seguita dalla parte centrale del continente, opposta anomalia (ma meno intensa come magnitudine) sulla porzione più ad ovest del continente e del Mediterraneo.
 
FEB ok1
 
Autori: 

Comitato Scientifico MeteoNetwork

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Toscana: alluvione del 4 – 5 ottobre 2010

Il CS Analisi Clima ha redatto un resoconto dell'evento alluvionale verificatosi a cavallo tra il 4 e il 5 ottobre.
Si tratta dell'evento che è salito alla ribalta della cronaca anche per i tre decessi avvenuti alla periferia di Prato e che ha distanza di una quindicina di giorni ha messo a dura prova nuovamente alcune zone della regione Toscana, in questo caso le province di Pistoia, Prato, Firenze e Pisa.

Autori: 

CS Analisi Clima

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Toscana_4-5ottobre.pdf883.71 KB

Giugno 2010: analisi climatologica italiana

Presentiamo il report relativo alla situazione climatologica italiana del mese di Giugno 2010.

L’analisi dei dati, elaborati dal team di Cs Analisi, dà sempre un quadro immediato dell’andamento termico e pluviometrico relativo a ciascuna regione, attraverso grafici di facile lettura.

All’analisi si affiancano le cronache meteo redatte dal team dei Meteoreporter.

Ringraziamo le seguenti associazioni che collaborano ai nostri report:

  • Lineameteo (che ci fornisce la cronaca regionale dell’Umbria)
  • MeteoTriveneto (che ci fornisce i dati di numerose stazioni inserite nel nostro circuito e l'accesso al suo nowcasting)
  • MeteoSicilia per l’accesso al suo forum.

Non mancano le collaborazioni con le Sezioni regionali di Meteonetwork che ci forniscono per alcune regioni cronache meteo dettagliate, ovvero MNW Lazio e MNW Emilia Romagna.

Autori: 

CS Analisi Clima

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