Outlook Inverno 2011-2012

A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza regimi di ATH (anticiclone in Atlantico a ridosso delle coste europee), EUH (anticiclone europeo) e, nella prima parte, ZON (zonalità, NAO+) e SCL (vortice freddo centrato sulla Scandinavia). Propendiamo per un’anomalia positiva dei GPT su centro-nord Atlantico e nord Europa, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, frutto di una media dei 3 mesi invernali che assumerebbero le seguenti caratteristiche specifiche.


Dicembre
Il mese di Dicembre potrebbe seguire le orme finali del mese di Novembre. La prima parte del mese vede il getto abbassarsi di latitudine in corrispondenza dei meridiani centro-occidentali europei. Nella seconda parte l’alta oceanica si erge conquistando le medie latitudini in un regime del tempo che inizia ad oscillare verso l’ATH. Nel complesso il mese dovrebbe risultare in media termica, con precipitazioni più abbondanti sul Mediterraneo orientale.

Gennaio
Il mese di Gennaio potrebbe segnare lo snodo verso un tipo di circolazione diversa, probabilmente non prima della prima decade o della metà. Sussiste la possibilità di una svolta innescata da un SSW. Il mese dovrebbe finire con un pattern maggiormente meridiano, con HP maggiormente slanciato in pieno nord Atlantico e conseguente caduta barica sull'Europa centrale e meridionale. Con queste condizioni, si prevede una graduale diminuzione termica man mano che il mese evolve, con scarti finali maggiormente negativi e precipitazioni che ne risentirebbero di conseguenza.

Febbraio
Febbraio è il mese più difficile da prevedere. Riteniamo siano possibili due scenari, a seconda che la stratosfera forzi la circolazione troposferica (mediante SSW) o meno. Nel primo caso è possibile che il mese sia connotato da un coriaceo blocco anticiclonico scandinavo (con probabile radice continentale) con le conseguenze termiche e pluviometriche del caso (entrambe negative). Nel secondo caso, una possibile influenza da parte della Nina potrebbe portare ad una situazione tipicamente da ATH con le anomalie positive in pieno oceano, ma protese verso le isole britanniche. Scarti termici abbastanza negativi, soprattutto sulle adriatiche e precipitazioni un po' più abbondanti sul centro-sud in questo secondo caso. Ad oggi le chance sono per un 50%-50%.

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  INVERNO 2011/12

figura 1

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA – PRIMA METÀ INVERNO (indicativamente 1/12 – 15/1)
figura 2

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  SECONDA METÀ INVERNO (indicativamente 16/1 – 29/2)
VARIANTE A
figura 3

NOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  SECONDA METÀ INVERNO (indicativamente 16/1 – 29/2)
VARIANTE B
figura 4

A cura di Stefano Agustoni, Marco Magnani, Andrea Rossi, Alessandro Vannuccini, Andrea Giulietti, Luca Bargagna
Autori: 

Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork

Estate ancora in pole position, lentissimo decadimento stagionale

Pochi i cambiamenti all’orizzonte e pochi ve ne sono stati a dire il vero dalla seconda metà di Agosto: Anticiclone Azzoriano, con contributi Sub-Tropicali, in forma smagliante con clima tipicamente Estivo ovunque e scarsità di piogge che comincia a farsi sentire in alcune regioni, questo lo scenario attuale che prevale su quasi tutto il Mediterraneo e sulla nostra penisola.

Certo, la matrice del caldo attuale non consente alle temperature di raggiungere i valori raguardevoli toccati durante l’ondata di caldo Africano di fine Agosto, anche a causa del sole che tende a tramontare sempre più presto col passare dei giorni, tuttavia allo stato attuale non vi sono le condizioni per un cambiamento del tempo più deciso proprio a causa dell’affermarsi dell’Anticiclone che viene spinto verso di noi anche dallo scarso contributo dei flussi Nord Atlantici che non trovano modo di estendersi da Nord verso Sud in maniera più diretta, andando a scorrere invece in modo più facile da W verso E sul Nord Europa.


1


Ciò sta rimandando quindi la classica rottura delle condizioni tipicamente estive che è ben nota negli ultimi anni proprio nel mese di Settembre, mese, quest’ultimo, che proprio in questi ultimi due decenni è come se avesse preso il “sopravvento” rispetto a tutti gli altri mesi dell’anno poiché è stato l’unico, in Italia, insieme forse al mese di Febbraio, a non subire in modo evidente la risalita termica dovuta al GW attuale, ed infatti spesso si sono registrati bruschi abbassamenti della temperatura e uno stop deciso delle condizioni meteo estive proprio in questi giorni. Per dare un idea per esempio, anche nel 2008 il mese di Settembre partì caldissimo, con una prima decade anche più calda di questa che si è conclusa, ma finì in maniera decisamente opposta, con correnti fresche Nordorientali protagoniste assolute durante la seconda parte del mese. Ma soprattutto i vari mesi di Settembre del 1996, 2001, 2002, 2007, 2010, per citarne alcuni, tutti piuttosto freschi e con anomalie negative diffuse un po’ ovunque.

Non pare subire invece la stessa sorte questo mese di Settembre, forse in risposta alle anomalie negative del mese di Luglio, che invece è sempre risultato un mese caldissimo negli ultimi decenni, tranne quest’anno, appunto. Quindi dopo una performance estiva alquanto altalenante durante la prima parte stagionale, l’Estate sta dando il meglio di se proprio sul finire e durante le prime settimane di Autunno meteorologico (che ricordiamo, è entrato il 1° Settembre), Estate 2011 che si è conclusa all'incirca in media se consideriamo le medie degli ultimi 20 anni e un pò sopra le medie clino '71-'00, in particolar modo sulle regioni del versante Adriatico, causa sopratutto dell'ondata di caldo fortissima del mese scorso, seconda parte di Agosto che, ricordiamo, si è rivelata fra le più calde degli ultimi 30 anni proprio a causa della massicca onda di calore registrata e altresì, la seconda parte di Luglio si è mostrata la più fredda degli ultimi tre decenni, anche in questo caso. Si è trattata dell'Estate “meno calda” dal 2005 in poi, a seconda delle zone.

Le condizioni attuali vedono l’Anticiclone ben proteso su tutta l’Europa Meridionale con caldo moderato su tutte le aree esposte, ancora oggi valori di +32+33 sono risultati facili da raggiungere nelle aree interne, in Val Padana e nelle regioni centrali. Un debole passaggio di aria più fresca causerà l’avvicinarsi di un fronte NordAtlantico sui crinali alpini, durante l’inizio della prossima settimana, temporali e rovesci isolati durante le ore centrali del giorno comunque potranno formarsi sulle zone alpine centro-orientali, e nelle aree interne delle regioni Centro-Meridionali nelle giornate di Lunedì 12 e Martedì 13 a seguito della temporanea erosione del campo anticiclonico da Nord. Temperature in lieve diminuzione ovunque ma sempre di qualche grado al di sopra delle medie.


2


Nel frattempo l’ex-uragano Katia, declassato a tempesta tropicale,  avrà raggiunto le coste occidentali del Regno Unito, dove si attendono venti forti e imponenti mareggiate, e ciò tenderà nuovamente a “spiattellare” l’area di Alta Pressione verso il Mediterraneo, consentendo il perdurare del periodo di stabilità e di temperature tipicamente Estive sulla nostra penisola, pur con valori non eccessivamente elevati ma sempre al di sopra delle medie di Settembre. Soprattutto l’assenza di piogge, se escludiamo gli isolati temporali pomeridiani di calore che andranno a formarsi, sarà il vero “leit motiv” del periodo in essere e la vera anomalia per questo mese di Settembre, se la situazione non dovesse vedere sbocchi “autunnali” prima della fine dello stesso.

Autori: 

Giuseppe Figliola

Piove sempre sul bagnato

La settimana scorsa una perturbazione già descritta nel precedente articolo ha causato un' alluvione nella Liguria orientale, con gravi danni e purtroppo una decina di morti soprattutto nell'area delle 5 terre. Tutto a causa di una sistema convettivo stazionario in loco per circa 6 ore. Durante la settimana una depressione stazionaria tra Sicilia e Tunisia ha contribuito ad incrementare ulteriormente la pluviometria locale con precipitazioni convettive che si sono esaurite oggi. Adesso nel prossimo week-end ci attende una nuova perturbazione atlantica, figlia di una ondulazione piuttosto marcata in senso meridionale del jet stream polare. La sua evoluzione seguirà all'incirca la stessa avutasi la settimana scorsa, quindi contribuendo ad aggravare ulteriormente la situazione idrogeologica del nord- ovest italiano. Ma vediamo in dettaglio. Attualmente l 'estesa depressione atlantica a ridosso delle isole britanniche sta generando una lunga serie di fronti estesi tra il Marocco e l' Islanda, con precipitazioni che interessano tutta la penisola iberica e la Francia insieme alle già citate isole britanniche. (fig. 1) Nelle prossime ore il fronte si spezzerà a ridosso delle Alpi generando un minimo secondario sul Golfo del Leone.
analisi1630utc03112011
Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 16.30 UTC del 03-11-2011. Fonte www.sat24.com 
Stanotte le precipitazioni cominceranno ad interessare il nord- ovest, sostanzialmente a causa dello Stau, dovuto alle correnti prevalentemente meridionali, che causeranno anche un consistente aumento delle temperature su tutta l' Italia. La quota neve sarà in rialzo dai 2000 m. si nota un primo abbozzo del minimo descritto in precedenza (figg 2-3). 
fig2pres
Figura 2. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
fig3pio
Figura 3. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Domani in giornata il fronte proseguirà la sua lenta traversata verso est, e a causa di ciò le precipitazioni risulteranno più intense lungo l'area frontale che parte dal Marocco e arriva alle Alpi Marittime (figg. 4-5). Comunqeu saranno ancora a regime tra il debole e moderato su cuneese e Liguria occidentale. Il vento soffierà molto forte laddove i rilievi formano delle vallate strette, ad esempio nella valle del Rodano.
fig4press
Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
fig5pio
Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Ecco finalmente che in nottata domani il fronte si spezzerà formando un minimo di pressione al largo della costa catalana. In questa fase le precipitazioni interesseranno quasi tutto il nord-ovest, e precipitazioni da Stau saranno presenti anche sulle prealpi centro orientali. Particolarmente critica potrebbe essere la situazione in Liguria, che sarà interessata da precipitazioni consistenti forse anche di natura convettiva, spinte dalle correnti meridionali (figg. 6-7).
fig6press
Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 05/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
fig7pio
Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 05/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Sabato 5 novembre durante la giornata la situazione rimarrà all'incirca stazionaria, il fronte freddo si avvicinerà alle due isole maggiori, il minimo depressionario rimarrà tra Baleari e Catalogna cominciando ad occludersi. L precipitazioni però insisteranno sul nord-ovest spostandosi proprio a ridosso delle Alpi sud- occidentali. Però anche il nord del Piemonte e il nord ovest della Lombardia risentiranno dell'influsso umido meridionale, e le precipitazioni arriveranno consistenti anche in queste aree, così come nelle prealpi centro-orientali (figg. 8-9). Il resto del paese rimarrà sotto le correnti umide meridionali, con cieli velati da nubi alte e temperature ben oltre la media del periodo.
fig8press
Figura 8. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 05/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
fig9pio
Figura 9. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 05/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Andando più in la con le linea temporale, ma rimanendo sul condizionale, per domenica la situazione prevede che il minimo sia ormai in cut-off sulle Baleari. Ma un minimo secondario sulla Francia orientale potrebbe insistere per altre 24-36 ore. Il fronte freddo dovrebbe interessare tutta la costa tirrenica con precipitazioni a carattere convettivo dapprima sulla Sardegna e poi al resto della fascia tirrenica, con ulteriore incremento nell'intensità delle stesse sul Piemonte e sulla Liguria occidentale. Datosi che il minimo rimarrebbe stazionario in loco, il fronte non si sposterebbe più verso est ma si esaurirebbe in loco. Marginalmente potrebbero essere colpite ancora prealpi centro-orientali, Toscana e Emilia-Romagna tra piacentino e parmense (figg. 10-12). Alla fine di questo evento gli accumuli supereranno le tre cifre in molte aree del nord-ovest. Speriamo solo che non succeda ciò che è accaduto in Riviera di Levante durante l'ultimo evento perturbato, ancora fresco nella mente dei suoi abitati. 
fig10press
Figura 10. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 06/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
fig11pio
Figura 11. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 06/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
fig12pio
Figura 12. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 06/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Autori: 

Cristian Rendina

Verifica OUTLOOK ESTATE 2011

La seconda parte della verifica dell’estate 2011, segue quella pubblicata per il solo mese di e si divide a sua volta in tre parti.

Nella prima verifichiamo l’outlook per il solo mese di luglio. La proiezione di tale mese è stata soggetta ad una revisione pubblicata con la verifica del mese di giugno.

Nella seconda parte verifichiamo tutto quanto non è stato aggiornato, tra cui anche il mese di agosto.







1. Aggiornamento proiezione di luglio


Così recitava l’aggiornamento del Comitato Scientifico pubblicato il 1° luglio (http://www.meteonetwork.it/articoli/comitato-scientifico/verifica-giugno-aggiornamento-luglio-2011):


A nostro avviso la modifica avvenuta nella seconda parte del mese potrebbe avere ripercussioni su alcuni regimi del tempo (WR) attesi nel mese di luglio. La figura mostra i 4 WR estivi.


w12


w22


In particolare, salgono le quotazioni di una più profonda bassa pressione in Atlantico (WR3) che si estende su UK e sud Scandinavia. Un possibile break potrebbe coinvolgere anche l’area euro-mediterranea (WR1). Anche il WR2 connotato da una maggiore e più forte estensione azzorriana verso il sud Europa potrebbe essere più frequente di quanto ipotizzato nell’outlook. Viceversa, il WR4 scende di quotazione.


In primo luogo si può osservare la latitanza della cellula di alta pressione su Europa centrale, semmai relegata a quella russo-balcanica. In secondo luogo, la spinta del getto atlantico è stata molto intensa sulla porzione centro-ovest dell’Europa. 

La mappa di rianalisi del mese di luglio riflette il pattern EA/WR- (East Atlantic / Western Russia negativo), cioè la profonda depressione atlantica che si estende su Europa occidentale  (WR3). 


Fig 1



Il break alla stabilità estiva ha coinvolto l’area mediterranea da metà mese (WR1) ed in particolare dal 19 al 21 luglio e dal 24 al 26 luglio. 

In figura la configurazione del 20 e del 25 luglio dall’archivio di Wetterzentrale:

Fig 2

Fig 3

Infine il regime 2, ovvero il pattern afro-azzorriano, si è mantenuto basso di latitudine interessando il sud nella seconda decade.


Da notare che l’aggiornamento proposto si discosta notevolmente da quanto previsto inizialmente (http://www.meteonetwork.it/articoli/comitato-scientifico/analisi-e-proiezione-estate-2011).

Le ragioni sono dovute al fatto che a fine maggio puntavamo ad una maggiore tenuta del campo anticiclonico europeo che aveva dominato in modo ferreo la stagione primaverile. La proiezione del mese di giugno si era rivelata soddisfacente ma ad un attento studio si evidenziava già il cambio di pattern, inizialmente previsto non prima di agosto.

Invitiamo quindi a seguire gli aggiornamenti proposti perché quella delle proiezioni stagionali è materia soggetta a continua sperimentazione ed un tipo di approccio a livello teleconnettivo è quello di proiettare singolarmente ciascun mese solo quando inizia (proiezioni mensili). Questo perché tutti i predittori sono attualizzati e dunque si evita di dover proiettare un mese sulla base della previsione dei predittori.




2. Verifica complessiva e del mese di agosto


Così recitava l’outlook stagionale:


A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza una cellula di alta pressione sull’Europa centro-orientale. Molte circostanze lasciano supporre un’azione di sostegno all’Alta delle Azzorre per allungarsi ed estendersi fino alle medie latitudini nella prima parte della stagione. Per ragioni dinamiche propendiamo per un’anomalia positiva sull’Europa centrale e orientale, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, estesa forse al nostro settore insulare ed infine un’incertezza con massimo spread sulla Penisola Iberica. Alcuni elementi ci portano a considerare un’estensione del getto dalla Scozia verso il nord della Scandinavia in agosto, con infiltrazioni di aria fresca e instabile nel Mediterraneo pilotate dall’isolamento per cut-off di una o più gocce fredde.


Queste sono le mappe interessate alla verifica: a sinistra la proiezione e a destra la rianalisi di quanto è successo.


Fig 4



Purtroppo la mappa di proiezione non è stata sottoposta a revisione nel momento in cui lo fu il mese di luglio per cui essa non aveva più nessuna validità. Per inciso, la mappa continuava ad evidenziare ancora la cellula di alta pressione su Europa centrale e la mancata spinta del getto atlantico laddove la revisione indicava il WR3 come regime del tempo prevalente.


Infine per quanto riguarda la parte finale della stagione e con essa il mese di agosto, effettivamente è stata ben inquadrata l’estensione del getto atlantico dalle Isole Britanniche verso la Scandinavia. Questo ha implicato una risalita della cella africana sui meridiani mediterranei e del sud Europa verso la Russia, riflettendo il pattern EA+ (East Atlantic positivo).


Fig 5



Questo era l’outlook di agosto:


Agosto dovrebbe vedere una maggiore instabilità legata a cut-off depressionari che avranno come obiettivo il Mediterraneo, lasciato scoperto dalla cupola anticiclonica del mese precedente, i cui massimi di altezza geopotenziale si dovrebbero andare a collocare più a NE, tra la Scandinavia e l’Europa nordorientale.

Vi saranno probabilmente surplus precipitativi locali, legati ad episodi anche intensi, e le temperature non dovrebbero discostarsi troppo dalle medie del periodo, più fresche al CentroSud e leggermente superiori al Nord ed in particolare NW.

Sostanzialmente è mancato l’inserimento di un impulso dal nord Atlantico, anche se la confluenza di opposte masse d’aria ha mantenuto un cut-off stazionario sul basso Mediterraneo.

Complessivamente la proiezione del mese di agosto non ha interpretato correttamente l’evoluzione associata al pattern espresso nell’outlook stagionale che invece si è rivelato ben posto.

Autori: 

Comitato Scientifico di Meteonetwork

Fra Atlantico e Azzorre

La prima pertubazione, vera, autunnale, ha fatto purtroppo parlare di se in negativo per la tremenda alluvione registrata nel Levante Ligure, che è costata la vita ad almeno 9 persone e danni per milioni di euro fra i comuni di Borghetto Vara, Pignone, Monterosso e Vernazza, in provincia di La Spezia. L’evento eccezionale è stato causato dall’eccessiva persistenza di un flusso di correnti instabili, che han generato poi un intenso groppo temporalesco che si è soffermato, troppo a lungo, anche a causa dell’orografia, su tali zone, riversando praticamente la metà dell’acqua che cade in un anno in una comune località tirrenica in quasi 6 ore (picchi fino a 500 mm di pioggia) ! La tragedia era quindi quasi inevitabile, ma come spesso diciamo, anche la scarsa manutenzione in termini di abbandono del territorio e la localizzazione delle aree abitative incide in modo netto sul realizzarsi di tante sciagure, appena due anni fa infatti, il 1° Ottobre 2009 un alluvione simile colpì l’area a Sud di Messina e anche in quel caso il dissesto idrogeologico e la distribuzione delle abitazioni in luoghi dove non si dovrebbero costruire, fecero il resto.
 
alluvione_liguria1
 
Ha piovuto quindi non solo in Liguria ma in diverse regioni, limando un po’ quel deficit in cui versavano diverse aree. All’abbandono della pertubazione, si è nuovamente instaurato un campo di Alta Pressione sulla penisola, con due effetti: un generale aumento termico, soprattutto nelle temperature massime, infatti sono tornati valori diurni al di sopra dei +20+22 gradi in molte località, e il fenomeno della Nebbia, specie in Val Padana e questa mattina sulle coste del versante Adriatico fino nelle zone più interne, con la presenza di nubi basse. Altrove il sole la fa da padrona, alternato a qualche velatura e, come ribadito, un clima molto piacevole, più tipico di una mezza primavera che di fine Ottobre.
 
In realtà in vasto campo alto pressorio si troverà a “lottare” con gli strascichi Atlantici ancora presenti sul Mediterraneo occidentale ed infatti nubi a carattere temporalesco sono presenti poco a largo della Sardegna, dove sono in atto piogge e qualche temporale durante il pomeriggio e per questa sera il sistema instabile “sbarcherà” fino in Sicilia, che sarà anch’essa interessata da temporali che potrebbero rivelarsi anche di forte intensità.
 
 pubsat
Durante il ponte di Ognisanti quindi sarà costante la presenza di fenomeni di instabilità poco a largo della penisola, mentre rimarrà saldo il corridoio di Alta Pressione, che troverà terreno fertile progressivamente verso Est, sulle restanti regioni: le temperature tenderanno a calare di qualche grado, soprattutto nelle minime, ma le giornate saranno comunque abbastanza miti per il periodo, con valori di +2/+4 gradi sopra la media. Soffierà un vento debole di tramontana che tenderà ad acutizzare la sensazione di freddo, che in realtà non c’è.
 
Successivamente dovrebbe riapparire in modo più deciso l’avanzare del vortice islandese a largo della coste Francesi e Inglesi e appena dopo il 2 Novembre potrebbero ripresentarsi condizioni simili a quella della passata pertubazione Atlantica, con forti piogge prima sul NordOvest, Liguria e Alto versante Tirrenico e successivamente su tutte le restanti regioni, a causa dell’avanzare del fronte instabile da Ovest verso Est. Ovviamente l’augurio è quello che non si ripresentino gli eventi alluvionali di cinque giorni fa in Liguria, anche se con queste correnti il carico di pioggia è spesso consistente sulle aree occidentali della penisola, come mostrato dall'immagine che segue. Tuttavia il peggioramento sembra, allo stato attuale, apparire meno intenso del preedente ma potrebbe durare più a lungo, poichè potrebbe isolarsi la depressione Atlantica proprio sul Mediterraneo Occidentale sul finire della prossima settimana.
 
pubmap
 
Le temperature come ribadito rimarranno complessivamente miti per tutto il periodo, generalmente al di sopra della media specie sulle regioni meridionali, anche per l’assenza di saccature a carattere freddo in discesa sul Mediterraneo, d’altronde quando le correnti atlantiche tentano un dominio sulle altre configurazioni, è difficile che si possano realizzare scenari in grado di far calare il freddo dalle alte latitudini sulle nostre regioni, almeno per il momento. Riprenderanno a soffiare venti di scirocco e poi di libeccio sui quadranti meridionali della penisola.
Autori: 

Giuseppe Figliola

Con lo sguardo rivolto alla metà di Novembre

Dopo il primo vero disturbo del vortice polare troposferico (VPT) ad opera di un blocking barico in area scandinava, il VPT si ricompatta disassandosi verso l’emisfero a noi più distante. L’AO, indice che caratterizza la circolazione sub-polare nord emisferica, torna temporaneamente positivo.
Il jetstream diverge in modo da mantenere attiva una debole pulsazione anticiclonegetica in Europa (area A in figura).  D’altro canto, sul nordamerica i venti zonali legati al getto polare appaiono in difficoltà soprattutto in terra canadese orientale con un collasso del getto in alta quota (area B).
Questo non depone bene per un’ulteriore espansione dell’oscillazione artica che con difficoltà riuscirebbe ad interessare il nord Atlantico e la Groenlandia.

fig 1

Figura 1 – Schema della correnti occidentali in alta troposfera previsti Domenica 30 Ottobre

Se la wave 2 è latitante, l’approfondimento depressionario sul tratto aleutinico ed est-siberiano è invece perfettamente in media col raffreddamento radiativo. Questo contribuisce a mantenere il PNA a cavallo della linea media senza ulteriori sussulti in attesa che venga forzato dall’entrata del pattern de La Nina. Essa è prevista dal CFS in fortissimo rinforzo a novembre (forse estremo come rinforzo rispetto agli altri modelli) ma attualmente permane su livelli al più moderati e limitatamente al settore orientale.
A riprova del comportamento di un pattern in ambito Pacifico che è ben lungi dallo stabilizzarsi in accordo all’ENSO, l’area di convezione intertropicale collegata alla MJO subisce un vero tracollo proprio sul settore indiano ed indo-pacifico dopo aver impattato sul settore 8 ed ancor più in 1, corrispondente all’Atlantico tropicale e all’Africa (Figura 2). Inoltre la MJO è prevista rimanere debole nelle prossime due settimane nei settori 3, 4 e 5. Le implicazioni sulla wave 2 (cioè il rafforzamento della semipermanente nord-atlantica) non dovrebbero essere preminenti.

fig 2

Figura 2 – Percorso seguito dalla MJO negli ultimi 30 giorni (linea rossa) e sua previsione probabilistica (area grigia) su base Ensemble (linee gialle)

Anche perché si confermano quei disturbi sopra la tropopausa artico-canadese e groenlandese (Figura 3) che erano stati inquadrati fin dall’inizio della stagione autunnale, associabili alla mancata riflettività e maggiore assorbimento nel campo dell’infrarosso su vaste porzioni dell’Oceano Artico rimaste prive della banchisa polare.

fig 3

Figura 3 – Debole ma esteso riscaldamento sulla bassa stratosfera groenlandese e canadese

Come tutto ciò si riflette sul pattern euro-atlantico ?
L’indebolimento della NAO che pur ancora in territorio positivo è destinata progressivamente a scendere fin alla neutralità a fine periodo considerato appare un naturale sbocco ad una situazione che alla divergenza del getto in quota associa una più che probabile frattura del tripolo da NAO+ sulle SST atlantiche (Figura 4).

 

fig 4

Figura 4 – SSTA, anomalia delle acque oceaniche superficiali del 25 Ottobre

La prima conseguenza sarà il cedimento della struttura depressionaria in Atlantico. Successivamente la frattura più netta del tripolo che si verrebbe a generare tenderebbe a sfilacciare a monte il campo dei venti zonali: le perturbazioni raramente riuscirebbero a sfilare franche sull’Europa centrale ma scorrerebbero più a nord mentre la saccatura atlantica si indebolisce verso sud-est ed inserimenti di fronti atlantici andrebbero ad attivare la depressione latente tra il nord Africa, la Spagna ed il vicino Atlantico.
L’anomalia del geopotenziale a 500 hPa vedrebbe un lungo corridoio positivo dal medio Atlantico fino alla Russia del nord, passando appunto sui meridiani centrali europei. Regime di tipo EEH (East-European High) di cui la Figura 5 ottenuta con un flottaggio. Forte negatività sul sud-ovest Europa e moderata sul nord-est Atlantico. Turchia, Egeo e a tratti la Grecia presi dal rientro dei venti continentali.

fig 5

Figura 5 – Anomalia GPT a 500 hPa localizzata attorno alla metà di Novembre
Autori: 

Andrea Rossi

La seconda replica (9-12 febbraio)

Dopo il sisma avvenuto in Europa nei giorni a cavallo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio ad opera di quella che abbiamo ribattezzato l’”Espresso Transiberiano”, almeno un’altra replica è attesa. L’Europa orientale è stata già messa in ginocchio ed in ginocchio si trovano alcune aree adriatiche e centrale della nostra penisola, da un vasto nucleo di aria continentale di prima qualità con temperature del nucleo fino a -25° a 850 hPa.
Ma la replica potrebbe peggiorare la situazione ed avere effetti forse anche doppi di quelli che ha avuto perché trova una situazione particolarmente grave. Inoltre il nuovo nucleo è di tipo artico-continentale ossia aria artica in distacco remoto sul nord della Russia che termicizza progressivamente a contatto di superfici interessate in questo momento (come nei prossimi 4 giorni), da un anticiclone termico mittleuropeo con minime comprese tra -25° e -30°.
Mentre scriviamo il nucleo artico continentale lascia la circolazione zonale sbalzata addirittura sopra il 75 parallelo nord da sconvolgimenti a carico dell’indice zonale (Artic Oscillation, AO) che lo ha portato durante la fase topica del trasporto antizonale del nucleo continentale a valori inferiori ai -3. Nel frattempo l’attività convettiva intertropicale si è intensificata sull’Indonesia (fase 6) e lo sarà ancora di più in fase 7 nel settore Indo-Pacifico, un settore che in genere è scarsamente interessato da questo tipo di azione in una fase come l’attuale di Nina moderata.
Fig 1 - MJO
Fig. 1. Madden-Julian Oscillation, MJO. Attuale e previsione Ensamble-GFS.
Le conseguenze sono le seguenti. Approfondimento ed abbassamento della depressione sull’Oceano Pacifico (PNA+) e relativa pulsazione ad onda molto corta ed intrusiva in area polare ad opera di un anticiclone presente su ovest Canada ed Alaska. Il Vortice Polare non riuscirà per almeno altri 4 o 5 giorni ad esplicare la sua azione di chiusura verso i nuclei continentali a spasso sul settore russo-siberiano. 
Fig 2 - PNA
Fig. 2. PNA index verso un massimo relativo intorno ai +1.5
L’indice di blocco al flusso zonale (blocking index, BI) è dirimente in tal senso: si sta estendendo dagli Urali (inizio giorno 6) fino alla Groenlandia (giorno 11) rimanendo connesso alla zona continentale in cui si è originato.
Fig 3 - BI
Fig. 3. Blocking Index, BI. Progressiva estensione dagli Urali alla Groenlandia. Siamo in presenza di una retrogressione del blocco alle correnti zonali in accordo fase 7 della MJO.
Nasce così un Ponte di Veikoff e cioè: 1. al suolo c’è un collegamento tra le HP delle Azzorre, della Scandinavia (entrambe con valori prossimi ai 1040 hPa) e quello termico russo-siberiano (valori intorno ai 1060 hPa); 2) in quota tale collegamento ha valori decrescenti di geopotenziali spostandosi dalle Azzorre alla Siberia.
Fig 4 - Veikoff
Figura 4. Apertura del Ponte di Veikoff che rimarrà attivo nei giorni 8-11 febbraio 2012.
La nascita di questo ponte che rimarrà attivo per 4 giorni consentirà al nostro nucleo artico-continentale di andare in progressione contraria alle normali correnti zonali, da nord-est verso sud-ovest. Domani esso è segnalato tra Finlandia e Russia.
Analizziamo adesso le diverse traiettorie.
1. ECMWF. Tra 2 giorni la goccia si trova sul Mar Baltico in prossimità della costa delle omonime Repubbliche. Venerdì si trova sul versante nord delle Alpi, centrato sul Tirolo con minimo al suolo sottovento alla traiettoria in quota e posizionato tra la Corsica e la Costa Azzurra. Sabato è centrato sull’Isola di Capraia, tra dito della Corsica e la costa livornese. Il minimo al suolo transita verso l’Abruzzo. L’obiettivo è quello nel senso che la goccia staziona lì anche il giorno di domenica.
2. GFS. Tra 2 giorni si trova sulla costa polacca del Mar Baltico. Venerdì si trova anch’essa sul Tirolo con minimo al suolo sempre tra la Corsica e la Costa Azzurra. Sabato il nucleo in quota si trova tra la Corsica e la Costa Azzurra con nucleo ampio esteso dalla bassa Toscana al sud della Francia. Minimo al suolo in prossimità di Roma. Il giorno dopo è centrata sul Mar Ligure.
3. UKMO. Tra 2 giorni si trova sulla del Mar Baltico a metà strada tra GFS e ECMWF. Venerdì si trova più ad est sulla Slovenia con minimo al suolo ad ovest delle Bocche di Bonifacio. Sabato il nucleo in quota si trova tra ad ovest della Sardegna con nucleo ampio che lascia fuori solo estremo sud ed Alpi. Minimo al suolo sul basso Tirreno tra Campania e Calabria. Il giorno dopo è centrata sul sud Italia.
Gli altri GM con minore risoluzione (GEM, NOGAPS, BOM) associano al nucleo traiettorie simili ad UKMO e dunque più orientali.
 
Fig 5 - Percorso del nucleo artico
Figura 5. Le traiettorie del nucleo di aria fredda artico-continentale nei giorni 8-10 febbraio 2012 ad opera dei 3 principali modelli. ECMWF: rosso. GFS: nero. UKMO: prugna.
Autori: 

Andrea Rossi

Ancora neve e gelo sull'Italia

La depressione Julia, che ha colpito l' Italia tra il 31 e il 4 febbraio 2012, ha generato copiose nevicate su gran parte del centro-nord (escluso tutto il nord-est), con accumuli ben al di sopra del metro in alcune località dell'Appenino romagnolo. Innevata anche Roma, che ha visto accumuli tra i 10 e 20 cm come non capitava da anni. Il freddo invece si è fatto sentire su tutto il centro-nord con temperature che sono rimaste al di sotto dello zero per molti giorni, nonostante una bora molto intensa. Nelle prossime ore un nuovo afflusso di aria fredda siberiana, genererà una nuova depressione con centro sullo Ionio, grazie anche alla profonda saccatura in quota che si estende fin dentro l'area del Maghreb. Attualmente la depressione è in fase di formazione, con precipitazioni sparse un po' su tutto il sud. Le altre perturbazioni atlantiche sono ancora bloccate dell'anticiclone russo-scandinavo e tendono a scorrere verso latitudini decisamente polari, di fatto bloccando la normale circolazione zonale, questo anche per via di un anticiclone termico sull'Europa centrale al suolo, formatosi grazie alle temperature estremamente fredde registrate in quelle aree(fino a -30°C) .
analisi1600utc05022012
Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 17.00 UTC del 05-02-2012. Fonte www.sat24.com. 
Durante la nottata il ciclone si intensificherà al largo della Sicilia, approfondendosi e relegando le prime precipitazioni su tutto il centro sud. Nevicate saranno presenti dalle Marche in giù, con quota neve  via via più alta, attorno ai 1000m su Sicilia, Calabria e Puglia, per via del richiamo caldo da sud.(fig 2-3). Linee di instabilità dovute alle correnti orientali colpiranno il Tirreno e le coste tunisine e algerine. Al nord, se le condizioni lo permetteranno (assenza di vento e di copertura nuvolosa), saranno possibili temperature minime attorno ai -20°C.
gp1
Figura 2. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 06/02/2012 sull'Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
pp1
Figura 3. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 06/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Domani in giornata il ciclone si approfondirà ulteriormente, con minimo valore di pressione che potrebbe arrivare a 990 hPa. Se i flussi di calore provenienti dal mare dovessero essere elevati, non si esclude la formazione di un mesociclone a ridosso della Puglia meridionale, con valori di pressione attorno ai 980 hPa. Le precipitazioni saranno abbondanti su tale regione e resto del Sud, anche se di natura liquida, mentre su tutto il resto della costa adriatica fino alla Romagna, e regioni centrali compresa Campania saranno nevose con quota neve in calo al sud (figg. 4-5). Da est arriveranno ancora forti venti di bora a sferzare il nord e l' alto adriatico, con temperature decisamente sotto media. 
gp2
Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 06/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
pp2
Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 06/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Domani in serata il minimo si porterà sulla Grecia, rilasciando ancora precipitazioni su tutto il basso Adriatico, Grecia e Turchia. Precipitazioni nevose all'incirca nelle stesse aree delle 12 ore precedenti, e piogge sparse tra Sardegna e Sicilia. Ancora correnti tese nord orientali molto fredde saranno presenti in tutto il paese, con temperature molto rigide, e possibilità di minime molto basse laddove le condizioni lo consentiranno (figg. 6-7).
gp3
Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 07/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
pp3
Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 07/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Durante la giornata di martedi 7, la depressione si allontanerà definitivamente sulla Grecia, ma permarranno forti correnti fredde orientali, con precipitazioni nevose su tutta la costa adriatica, causate per lo più da Stau.  (figg. 8-9).  La quota neve sarà in ulteriore calo, con neve che farà la sua comparsa anche a quote basse sulla Sicilia settentrionale e in Calabria. Nel frattempo, se le dinamiche dovessero rimanere tali, ci attenderà una nuova fase perturbata sul finire della settimana, che colpirà nuovamente il nord, e che con tutta probabilità apporterà ancora elevati quantitativi di neve su tutta l'area. L' influsso di aria fredda siberiana si protrarrà dunque almeno fino all'inizio della settimana successiva.
gp4
Figura 8. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 07/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
pp4
Figura 9. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 07/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Autori: 

Cristian Rendina

L'inverno si sveglia dal…letargo invernale

In seguito all'inversione dell'indice dell'Arctic Oscillation la situazione sull'area europea andrà radicalmente cambiando nel corso dei prossimi giorni. Infatti un poderoso anticiclone situato in area russo-scandinava si prepara a convogliare aria molto fredda di origine siberiana (fino a -25° C alla pressione di 850 hPa). I suoi effetti si fanno già sentire in sede mediterranea, infatti un minimo sottovento al golfo del Leone e in rapido spostamento verso il mar Ligure sta generando precipitazioni nevose fino al piano sul nord Italia (fig 1.). Le altre perturbazioni atlantiche sono bloccate dell'anticiclone e tendono a scorrere verso latitudini decisamente polari, di fatto bloccando la normale circolazione zonale.
ansat
Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 17.45 UTC del 31-01-2012. Fonte www.sat24.com. 
Durante la nottata il ciclone traslerà sul mar Tirreno, approfondendosi e, nel caso i flussi di calore lo consentissero, formando un mesociclone al largo della costa Toscana. In questo frangente gran parte dell' Emilia-Romagna, Sardegna, Toscana, Liguria, Basso Piemonte e Appennino centrale vedranno precipitazioni nevose fino al piano, con temperature che in quota raggiungeranno valori prossimi ai -10° C a 850 hPa (fig 2-3). Altrove ci saranno precipitazioni abbondanti un po' su tutte le regioni (escluso nord-est e Alpi in generale) ma piovose, con quota neve in aumento andando verso sud.
gpt1
Figura 2. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 01/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
1prp
Figura 3. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 01/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Domani in giornata il ciclone si trasferirà lentamente verso sud-est, con precipitazioni che diventeranno nevose a bassa quota più a sud. Quasi tutta la penisola sarà colpita da precipitazioni abbondanti. Da est arriveranno forti venti di bora a sferzare il nord e l' alto adriatico, con temperature decisamente sottomedia, mentre il nucleo più gelido di origine siberiana si avvicinerà ancora verso l' Europa centrale. (figg. 4-5). Non si escludono in mattinata temperature minime negative a doppia cifra , soprattutto in Piemonte.
gpt2
Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 01/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
2prp
Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 01/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Domani in serata il minimo si porterà sulla Puglia, rilasciando ancora precipitazioni su tutto il basso Adriatico e Grecia. Nel frattempo parte dell'aria fredda siberiana avrà raggiunto la Francia, e grazie all'incurvamento del jet stream all'altezza della Spagna, un nuovo minimo di pressione si genererà sulle Baleari e comincerà ad interessarci dalla giornata di mercoledì. (figg. 6-7). Un ramo dell'occlusione insisterà sul centro nord, e grazie alle temperature rigide non è esclusa la presenza della neve lungo le coste marchigiane (il fattore determinante sarà il vento).
gpt3
Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 02/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
3prp
Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 02/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Durante la giornata di mercoledi 2, il nuovo minimo si sposterà lentamente verso est, coinvolgendo la Sardegna e la Corsica. A ovest, l'aria fredda genererà precipitazioni nevose fin sul sud della Spagna, piuttosto inusuale per la regione, e col passare delle ore potrebbero arrivare fino al piano, anche sulle Baleari. (figg. 8-9). In Italia residue precipitazioni interesseranno tutto il lato adriatico, nevose fino all' Abruzzo. Le temperature scenderanno di molti gradi su metà penisola, e dove il vento si calmerà saranno possibili minime negative a doppia cifra che potrebbero toccare anche i -20°C. In seguito il minimo stazionerà per alcune ore nei pressi della Sardegna, approfondendosi a causa dell'aria fredda in continua discesa dai quadranti settentrionali e orientali, mentre al sud il richiamo caldo favorirà un temporaneo aumento delle temperature, spaccando di fatto l' Italia in due. Se sarà un evento di portata storica ce lo dirà il tempo, non rimane che attendere la sua sentenza.
gpt4
Figura 8. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 02/02/2012 sull' Europa. Presenti anche i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
4prp
Figura 9. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 02/02/2012 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork. 
Autori: 

Cristian Rendina

Transiberian Express. Chiamati ad assistere ad una configurazione molto rara

Due target si concatenano a fondo in questo incredibile finale di Gennaio 2012.
Il primo è il “piccolo target” in cui si attiva la fase continentale ad opera di due gocce nordiche, una in distacco sul Mar del Nord e l’altra in distacco sulla Scandinavia. Entrambe puntano il Mediterraneo occidentale percorrendo da Nord a Sud la Francia, ma la seconda con una traiettoria più orientale di un paio di centinaia di chilometri.
In pratica la prima punta sul Golfo del Leone la notte tra sabato e domenica, mentre l’altra punta la foce del Rodano la notte tra martedì e mercoledì (secondo modelli tipo ECMWF e UKMO). In altri modelli (tipo GEM e BOM) questa è più arretrata, ancora sull’Est della Francia, infine in GFS è già transitata sul Mediterraneo e si ritrova sul nord dell’Algeria.
L’obiettivo della prima goccia è la depressione afro-mediterranea che oggi ha iniziato ad interessare la Sardegna, le regioni del Nord-Ovest e quelle alto-tirreniche, e che sarà intercettata sulla Tunisia. Le due opposte masse d’aria approfondiranno la depressione mediterranea tra la Tunisia e la Sicilia, ed un cuscinetto di aria fredda pre-esistente sui Balcani verrà risucchiato sull’Italia attraverso l’Adriatico, ove è previsto un intenso Lake-effect Snow. Lo schema di attivazione ricalca quello proposto nel precedente editoriale, seppure con tempistiche un po’ più dilatate.

fig 1_sib
Figura 1

L’obiettivo della seconda goccia ad oggi non sembra essere quello di riattivare la depressione mediterranea, che Mercoledì è vista sfuggire tra il Golfo della Sirte, la Cirenaica e Creta, ma dovrebbe essere quello di creare ex-novo una depressione in zona tirrenica. In tale fase i modelli (vedi UKMO) a più riprese fanno vedere una struttura fortemente baroclina sul Nord Atlantico ad opera del ramo canadese del Vortice Polare. In una struttura di questo tipo il getto si intensifica a Sud-Est della struttura, operando quindi un trasporto di calore dalle zone temperate dell’Oceano verso Nord-Est, in direzione dell’Oceano Artico, settore russo e scandinavo. Questo crea un ponte tra l’alta oceanica posizionata vicino alle Isole Azzorre e un lago caldo in quota rilasciato giorni fa dall’anticiclone dinamico asiatico. Una volta terminato il contributo dinamico, al suolo è iniziata la termicizzazone e l’alta pressione russo-siberiana si presenta con massimi intorno ai 1.065 hPa.

fig 2_sib
Figura 2

A questo punto potrebbe esserci l’interazione con il Transiberian Express, un “enorme target” dove il ramo siberiano del Vortice Polare è visto macinare migliaia di chilometri in moto retrogrado verso l’Europa, alla velocità stimata di 1.000 km al giorno. E’ una massa d’aria continentale pura quella presente oggi sull’Altai Mongolo, laddove viene agganciata da una specie di affondo artico sul nord della Siberia, o meglio, da un travaso di aria polare marittima del ramo canadese del Vortice Polare. La temperatura è uniforme tra il suolo e i 1.300 m circa di altezza, intorno ai -35°C!

fig 3_SIB
Figura 3

Il nuovo ramo siberiano acquista dinamicità, e dalla zona del Lago Bajkal e del Nord della Mongolia, in 2 giorni lo vediamo (Figura 1) addossarsi già alla catena degli Urali. Fa da precursore al Transiberian Express, un nucleo freddo precedentemente staccatosi dal Kazakistan che si muove con velocità dimezzata e, dopo 5 giorni, sarà raggiunto dalla retrogressione continentale nei pressi dell’Ucraina come visto dalla media dei modelli (vedi Figura 2). A questo punto il nucleo siberiano si scinde dalla sua parte più avanzata, che ci appare come un enorme nucleo gelido posizionato due giorni dopo sulla Russia e sui Balcani in procinto di interagire con una depressione mediterranea.

Autori: 

Andrea Rossi

Associazione MeteoNetwork OdV
Via Cascina Bianca 9/5
20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964