Toscana: Febbraio 2012 – Statistica

Nella regione Toscana le stazioni totali sono 41

Sono risultate valide 26 stazioni per la temperatura e 26 stazioni per la pluviometria

Una considerazione a parte prima di cominciare a commentare i grafici di questo mese riguarda i dati pluviometrici che potrebbero in parte essere poco attendibili a causa della nevicata realizzatesi nei primi giorni di Febbraio. I dati nivometrici infatti non sono vengono rilevati.

Cominciamo il nostro commento col grafico termico:


Possiamo da subito evidenziare come si è trattato di un mese più freddo se confrontato con la media precedente. Questo risultato si deve senza dubbio all’eccezionale ondata di freddo registrata a partire dal 31 Gennaio e proseguita per tutta la prima decade del mese. In questo periodo spesso anche le temperature massime sono rimaste sotto lo zero.

Come possiamo notare la media delle temperature minime è stata -0.1°C contro +2.8°C della media precedente, anche la temperatura media risulta nettamente inferiore alla media precedente di 3.2°C e allineate al dato risultano anche le temperature massime che sono state al di sotto della media di 3.2°C.

In questo mese si è anche registrata la temperatura minima record con -13.0°C. Il valore massimo resta quello degli anni precedenti con 21.2°C.



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Uno sguardo veloce ai dati delle singole stazioni dove si evince che la parte orientale della nostra regione da un punto di vista termico ha interpretato il ruolo principale visto che la stazione di Pratovecchio ha registrato la temperatura minima record di -13.0°C , Foiano della Chiana quella massima con +20.8°C .



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Vediamo il dato pluviometrico: fatto cenno ai giorni di neve che hanno caratterizzato i primi giorni del mese dobbiamo dire che dai dati pervenuti registriamo valori nettamente sotto la norma. Questo dato che conferma un trend siccitoso per la regione Toscana è evidente sia per le precipitazioni totali, sia per i giorni di precipitazioni che per le precipitazioni massime ottenute in un giorno.

A margine dobbiamo anche dire che è pur vero che non sono stati inseriti i dati nivometrici ma si è comunque trattato di un mese realmente siccitoso in quanto le precipitazioni nevose abbondanti si sono avute solo nella parte orientale della regione ma non nella centro settentrionale. 

Eccezione a questo dato sotto norma è costituito dalla Versilia dove, a causa della particolare conformazione orografica le precipitazioni sono state a norma.


Grafico3


Infatti nel commento dei dati delle singole stazioni vediamo come Viareggio mantenga un valore in norma col periodo , Castenuovo val di Cecina risulta comunque la stazione con le maggiori precipitazioni.



Grafico4


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Seguendo i dati relativi ai singoli anni precedenti possiamo notare come la media delle temperature minime non risulta essere un record scalzata dal 2003 anche se come possiamo vedere si tratta di un dato con carattere di eccezionalità. In generale vediamo che infatti si è registrato un netto ribasso rispetto alle medie degli anni precedenti.



Grafico5


In assoluto il Febbraio 2012 è stato il più siccitoso, anche se come numero di giorni di precipitazioni il dato è sicuramente falsato dalla mancata considerazione dei giorni di neve: infatti seguendo i dati della cronaca meteo possiamo notare come ci sono state diverse occasioni di precipitazioni deboli nevose nei primi giorni di Febbraio senza accumulo che probabilmente avrebbero comportato una minima mossa dei pluviometri.



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Per finire il commento delle temperature e delle precipitazioni record con Castelnuovo Val di Cecina che ha ottenuto i valori pluviometrici record, con Pratovecchio che con i suoi -13°C in piena incursione siberiana ha registrato il record storico e con Arezzo con i suoi 20.8 °C ha il record per la nostra regione registrata nella seconda parte del mese, in netta controtendenza rispetto a quanto accaduto nella prima parte.


Tabella1

Autori: 

Analisi Clima – Statistiche e grafici a cura di Cristina Cappelletto, commento grafici di Luigi Bellagamba

Toscana: Febbraio 2012 – Cronaca

Dei primi giorni del mese avevamo già fatto cenno nella cronaca di Gennaio visto che l'episodio di stampo invernale che ha interessato tutta Italia ha coinvolto anche la nostra regione, in particolare i settori sud-orientali della nostra regione, lasciando il resto della regione in condizioni climatologiche comunque notevoli visto che le temperature massime i primi giorni di Febbraio sono rimaste quasi ovunque sotto lo zero.
Abbiamo anche fatto cenno già nella cronaca scorsa a nevicate da sconfinamento nelle zone pedemontane con accumuli pressochè nulli visto i venti tesi nord orientali che hanno comunque impedito fenomeni significativi.
Passiamo perciò alla cronaca del mese di febbraio partendo dal 6 Febbraio.
Le minime ancora rigide ed il Burian imperversano sulla regione. Le minime sono ovunque sotto zero e spicca comunque il dato di Poppi con una minima di -8.3°C. Nella piana fiorentina si arriva ai -4°C. Anche in questa giornata le massime restano molto rigide, passando di poco lo zero. Temperature ovviamente più miti sulla zona costiera dove ad esempio Pisa raggiunge 5,9°C.
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Meteopalio ci da una visione di insieme delle zone coinvolte dalla nevicata in Toscana grazie a questa bella immagine satellitare.
Mi soffermerei un attimo su questa immagine satellitare perchè è davvero molto didattica Si nota come la Toscana sia stata coinvolta nella sua parte centrale e contemporaneamente il ruolo orografico che hanno avuto i monti Pisani e l'appennino centro-settentrionale. Trattandosi di una foto a distanza di 6 giorni dall'evento non si scorgono gli eccelenti risultati ottenuti dalla fascia costiera livornese dove in quei giorni sono stati registrati episodi nevosi anche sulle isole dell'arcipelago.
In serata continua a nevischiare sulla provincia di Arezzo.
7 Febbraio:
Nottata più mite sulle Pedemontane, più rigide sulla parte centrale della Toscana come testimoniano i -5.2°C di San Gimignano. Il vento è stato il padrone della notte con raffiche che a San Miniato hanno raggiunto i 70 kmh. Continua a nevicare da sconfinamento sull'alto Mugello. Nevischio con imbiancature anche su Prato. Gli sfiocchettamenti sterili continuano in maniera alterna per tutta la giornata fino a sera su tutte le zone a ridosso dell'Appenino peraltro senza avere accumuli.
8 Febbraio:
Sempre venti sostenuti da nord est e temperature in progerssivo aumento (ma sempre comunque sotto la media del periodo) sono le caratteristiche di questa giornata.
9 Febbraio:
Continuano le minime notevoli sulla Toscana anche se fanno eccezione le località pedeappeninniche dove la copertura nuvolosa ed il vento di ricaduta fanno registrare minime anche superiori allo zero.
A Pisa viene segnalato anche un leggero strato di ghiaccio sull’Arno e una minima di -6.0°C.
Massime intorno ai 7-9°C. Per la giornata successiva sono previste precipitazioni di debole intensità anche se già dalla sera vengono segnalate precipitazioni nevose su Livorno, Pisa e Massa.
Si tratta di precipitazioni che hanno permesso di vedere un po’ di coreografia in alcuni casi addirittura minimi accumuli.
10 Febbraio:
Nevica sulle isole dell'arcipelago, peraltro l'instabilità si limita alle zone costiere visto che il forte grecale smorza ogni velleità nelle zone interne.
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Neve sulla spiaggia di Punta Ala il 10 febbraio. Postata da Giglio
Il minimo velocemente si sposta tra Sardegna ed isola d'Elba e di conseguenza buona parte della Toscana viene saltata a pie' pari dai fenomeni, mentre a Poppi nell'aretino si ripete il risultato del 1 Febbraio con 16 cm di accumulo già nella prima mattina e temperatura a -5.0°C. Nevica in maniera copiosa anche nel Mugello. Le massime non superano lo 0°C praticamente su tutta la Toscana,
Se sulla parte sud orientale la neve fa la sua comparsa, nelle altre zone è il vento a farla da padrone con raffiche di grecale che superano i 50 kmh (ma sul Monte Cimone viene registrata addirittura una raffica a 126 kmh).
Episodi di nevischio talvolta anche intensi vengono segnalati a macchia di leopardo anche nella toscana settentrionale, ma non arrivano mai ad essere capaci di garantire accumuli
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Neve fra Grosseto e Orbetello come non si vedeva dal 1956. Postata da Albedo
12 Febbraio:
La mattina di Domenica il risveglio è dolce per i nivofili, visto che nella notte ci sono state nevicate sparse, che hanno consentito anche accumuli minimi, 1-2 cm al massimo. Tuttavia fa il suo ingresso il sole quindi il manto coreografico ben presto lascia il posto al canonico paesaggio. Eccezione fanno le località più orientali della Toscana dove la nevicata oltre a durare di più ha permesso accumuli più elevati.
13 Febbraio:
A Poppi si registra una minima di -13.1°C e a Lido di Camaiore -6.0°C , e comunque a parte Lucca che segna una temperatura di + 2.0°C su quasi tutta la toscana le temperature minime risultano abbondantemente sotto lo zero. Il periodo realmente dinamico sembra ormai essere alle spalle.
14 febbraio:
Minime rigide, ma in misura minore della giornata precedente a causa della ripresa della tramontana. Gli accumuli nevosi dei giorni scorsi persistono indisturbati visto le temperature che permangono rigide.
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Immagine satellitare che inquadra bene la distribuzione delle nevicate sul centro Italia.
15 Febbraio: 
La mattina si verificano brevi nevicate nelle province di Pisa e Livorno sfiorando quella di Firenze. Si tratta anche in questo caso di episodi coreografici, ma che a causa delle basse temperature hanno permesso di ottenere accumuli minimi. Episodi nevosi si verificano anche durante la giornata senza mai assumere connotati di persistenza.
Nel pomeriggio si segnalano precipitazioni stavolta acquose visto il rialzo delle temperature.
16-19 Febbraio:
Brinate mattutine il 16 Febbraio, che han potuto creare pure disagi alla circolazione dove si sono verificate piogge. Le massime tornano a due cifre raggiungendo i 14° C a Prato.
Il giorno successivo la nuvolosità su tutta la regione mantiene basse le temperature massime che non superano i 10°C. 
Da segnalare 3 trombe d'aria sul litorale pisano che sono state addirittura immortalate con foto.
Nella serata del 18 vengono anche segnalate precipitazioni di breve durata nel pratese e si estendono in nottata anche ad altre zone della Toscana con accumuli di lieve entità con l'eccezione della Versilia dove nel periodo 18-19 Febbraio si raggiungono i 40 mm di pioggia.
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Trombe d'aria il 18 Febbraio sul litorlae pisano. Postata da Giesse59
20 Febbraio:
Precipitazioni in atto fin dal mattino, con lo zero termico che in questa occasione si trova a 1100 m, anche se si descrivono nevicate fino ai 600 m sull'Appennino settentrionale e anche più in basso laddove l'influenza del settore adriatico (ancora più freddo del settore tirrenico) si è fatto sentire.
21-29 Febbraio:
Entra la Tramontana e spazza via le nuvole: si aprezzano le nevicate del giorno precedente che hanno coinvolto anche il Monte Serra e tutta la fascia appenninica, così ricomincia un periodo scialbo dal punto di vista della cronaca meteorologica.
Le temperature salgono e a causa dell'effetto favonizzante le fasce pedeappenninche raggiungono i 19°C nella giornata del 23 febbraio. Persistono comunque minime in media con il periodo avvicinandosi allo 0°C. Anche nella giornata del 24 le massime superano i 17°C .
Il 25 Febbraio nuvolosità sterile senza fenomeni di rilievo, le massime scendono intorno ai 15°C. Qualche breve rovescio si verifica anche il 26 e viene segnalato un forte temporale sul senese.
Il mese si chiude senza sussulti di rilievo dopo la prima decade davvero dinamica.
Autori: 

Luigi Bellagamba

Campania: Marzo 2012 – Statistica

Nella regione Campania le stazioni totali considerate sono 24.
Sono risultate valide 7 stazioni per la temperatura e 7 stazioni per la pluviometria.
Le temperature registrate in Campania nel mese di marzo 2012 sono risultate ben al di sopra della media di riferimento (2004-2011) sia per quanto riguarda i valori minimi e sia per i valori massimi. Il dato più significativo riguarda la media dei valori minimi che è risultato di 2,1° C superiore alla media del periodo 2004-2011. Più contenuto, invece, lo scarto delle massime che si discosta dalla media di 1,6° C. Per quanto riguarda gli estremi fa impressione il dato delle minime che è stato superiore di ben 3,7° C  rispetto alla media. L’estremo delle massime, invece, è di poco inferiore alla media (0,3° C).

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Dal confronto delle singole stazioni si evidenziano gli estremi dei valori di temperatura;  da notare come gli estremi delle massime sono risultati in tutte le stazioni superiori ai 20° C, mentre tutte le medie delle temperature massime in assoluto sono risultate superiori ai 15° C. Ciò evidenzia come questo mese sia stato per gran parte soleggiato. L’unico estremo minimo negativo è stato registrato a Buonabitacolo (SA) con -1,3° C.

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Dal grafico delle precipitazioni emerge che il mese di marzo 2012 è stato estremamente siccitoso; la media complessiva di pioggia caduta è risultata molto bassa, appena 13,6 mm contro una media di 103,2 mm del periodo 2004-2011. Lo dimostrano anche le giornate piovose che sono state ben poche, 2,3 rispetto al valore medio statistico di 8,9. La massima quantità di pioggia caduta nell’arco delle 24 ore è stata di 13,2 mm contro i 74 mm che si sono registrati mediamente nel periodo 2004-2011.

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I maggiori quantitativi di precipitazione si sono registrati a Mirabella Eclano (38,6 mm) dove abbiamo avuto anche il maggior numero di giorni con precipitazioni, appena 6! Per quanto riguarda, invece, la massima precipitazione in un giorno questa è stata registrata a Pozzuoli con 13,2 mm.

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Dal grafico sull’andamento delle temperature a partire dal 2004 si evidenziano alcune situazioni: in primis la tendenza ad un leggero rialzo della temperatura media; tale rialzo è ben più accentuato dalle medie delle minime che è passato dai 6° del 2004 ai 9° del 2012. L’andamento degli estremi, invece, mette in risalto un netto aumento rispetto all’anno precedente del valore minimi, mentre per l’estremo massimo abbiamo quasi una linea retta, ossia poche variazioni!

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Per quanto riguarda le precipitazioni si evince una tendenza al ribasso, specie negli ultimi 4 anni, sia per quanto riguarda il totale, sia per la precipitazione caduta nell’arco delle 24 ore e sia per il numero dei giorni piovosi; anzi quest’ultimo è risultato il dato più basso rispetto a tutto il periodo 2004-2011!

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L’ultima tabella ci mostra gli estremi di alcuni parametri registrati per singola stazione;  il primato dell’accumulo massimo di precipitazione (38,6 mm) e del numero dei giorni piovosi (6) spetta a Mirabella Eclano. La massima quantità di precipitazioni nell’arco delle 24 ore è stata registrata a Pozzuoli con 13,2 mm; l’estremo di temperatura minima è stato registrato a Buonabitacolo con -1,3° mentre l’estremo massimo a Napoli Posillipo con 23,3°.

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Autori: 

AC Statistiche e grafici a cura di Cristina Cappelletto, commento di Giuseppe Stabile

Analisi e cronaca dell'Inverno 2011-12

L’Inverno che si è chiuso è stato caratterizzato, complessivamente, da un regime di ENSO negativa moderata nel Pacifico Centrale preceduta da una Nina Strong durante lo scorso trimestre Invernale.
 
Ne è risultato, sull’Europa, uno scenario barico relativamente più stabile, rispetto agli ultimi Inverni, caratterizzati spesso da forte antizonalità e Basse Pressioni centrate su gran parte del continente, con Alte Pressioni molto elevate di latitudine. In questo 2011-12 invece, seguendo una media che riguarda tutti e 3 i mesi, Dicembre, Gennaio e Febbraio, si sono avuti massimi pressori fra Europa Occidentale e Russia che han bloccato considerevolmente il flusso Atlantico pertubato, a favore di stabilità alternata a forti irruzioni di origine continentale.
 
Una media barica simile porta, solitamente ,all’instaurarsi di condizioni di freddo e instabilità sul Mediterraneo Centrale, ed è quello che è accaduto durante il mese di Febbraio, come ben sappiamo.
 
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L’inverno comunque, ha ugualmente presentato nette fasi più stabili e miti, soprattutto nella sua prima parte, anche se, sul bilancio termico finale, han prevalso le anomalie negative su vari piani, sempre a “causa” dell’unicità del mese di Febbraio.
 
Dicembre è stato caratterizzato da condizioni di elevata vorticità il Nord Atlantico e Nord Europa, con assenza di richiami freddi Artici di una certa rilevanza sull’Europa. Di conseguenza anche sulla nostra penisola, soprattutto la prima decade, è risultata piuttosto mite con temperature sopra le medie del periodo (anomalia di circa +3 sul quadro Italiano rispetto alla media trentennale ’71-’00). Seconda decade del mese simile alla prima ma con i primi cedimenti barici dell’Anticiclone sul Mediterraneo, con precipitazioni sparse e nevicate intense sul comparto alpino Centro-Occidentale a causa di una prima, seppur modesta, incursione fredda di stampo Artico-Marittimo verso il finire della decade, con strascichi sino ai giorni di Natale (anomalia decadale circa +1). L’ultima parte del mese infine, ha visto la penisola al crocevia fra l’area stabilizzante anticiclonica e queste correnti di lontana origine Artica che via via sono calate di latitudine. Nevicate si sono registrate anche sull’Appennino a quote medie con precipitazioni piovose spesso presenti soprattutto sulle regioni Centro-Meridionali. La decade ha chiuso in Italia con una debole anomalia negativa di circa -1, tuttavia il mese ha registrato una moderata anomalia positiva di circa +1.2 sulla media trentennale ’71-’00. Molto più intensa l’anomalia sull’Europa, specie su Russia e Scandinavia, con un Dicembre fra i più caldi degli ultimi anni.
 
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La prima decade di Gennaio ha registrato una progressiva dislocazione del Vortice Polare verso l’area Scandinava, di conseguenza il freddo si è mostrato in maniera più decisa sul Vecchio Continente a partire dai giorni dell’Epifania, con una prima, ma rapida incursione Marittima sui Balcani e sulle nostre regioni Meridionali, anche se ancora in maniera blanda, con ancora anomalie positive molto forti in tutta Europa, di meno sulla penisola (+1 circa la prima decade). La ferita lasciata da quest’ultima incursione fredda tuttavia, ha aperto la strada ad una più corposa ondata di freddo Artico sull’Europa Centro-Orientale a metà del mese. Essa, ha prodotto gli effetti maggiori sui Balcani meridionali, con freddo moderato anche sulle nostre regioni orientali e, dove non il freddo alle quote medie non ha avuto modo di insidiarsi, le temperature sono calate molto di notte nelle zone soggette ad inversione, con clima secco quasi ovunque. Decade pressochè nelle medie termiche in Italia.
 
Dalla terza decade del mese, cambia tutto: avanza l’Anticiclone Russo Siberiano in maniera dirompente e improvvisa verso ovest. Crollano le temperature su tutto il comparto orientale europeo con gelo continentale in veloce formazione sulle pianure sarmatiche. Sulla nostra penisola si hanno i primi spifferi freddi, anche se non ancora di stampo nettamente continentale, ma che precedono l’eccezionale ondata di gelo di Febbraio, proveniente addirittura dalla Siberia Centrale. Decade sottomedia in Italia di circa -1 con mese praticamente in media termicamente ma precipitazioni un po’ sottomedia ovunque a causa della mancanza di fronti pertubati Nord Atlantici.
 
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La genesi del gelo di Febbraio ha visto l’avanzata dell’Anticiclone termico dalla Siberia come non accadeva da tantissimi anni in Europa, in corrispondenza di un blocco delle correnti zonali già di per se in atto. Il lago gelido, con isoterme a 850hpa (1450 metri circa) fino a -28 nel core principale dello stesso, si è proteso dalle regioni poco a ovest della Mongolia fino all’Europa Occidentale, con un asse E/NE – W/SW. Già durante gli ultimi giorni di Gennaio, le regioni Russe Europee, l’Ucraina e gli stati Baltici han registrato una netta diminuzione termica anche in assenza di nuclei particolarmente gelidi alle quote medie, questo proprio a causa della presenza dell’Anticiclone termico, con diffusa inversione da albedo al suolo e prime minime al di sotto dei -25 gradi.
 
Il 31 Gennaio l’anticiclone termico, con un moto orario, trascina aria ancora più fredda direttamente dalle regioni centrali Siberiane sulla Russia Europea. È l’inizio dell’ondata di gelo per l’Europa. Comincia a nevicare anche in Italia la notte fra il 31 e 1° Febbraio a causa di una goccia fredda d’origine Artica che anticipa gli scenari Invernali. Nevica in modo abbondantissimo in Emilia Romagna e in Toscana a tutte le quote, con accumuli fino a oltre 50 cm a Bologna e circa 20-30 cm su gran parte delle provincie Toscane. Neve intensa anche sulle coste.
 
Il 2 Febbraio il gelo ha conquistato già gran parte d’Europa nel suo moto retrogrado, minime di oltre -25 si registrato in Polonia, Ucraina, Biellorussia, regioni Baltiche, Romania con picchi ben al di sotto dei -30-32 su gran parte della Russia. Gelo intenso anche in Germania, Austria e Svizzera con primi valori al di sotto dei -15 in pianura. In Italia continua a nevicare in Emilia Romagna e comincia su Marche e Abruzzo in maniera intensissima, così come nel Frusinate, dove si registrano oltre 50 cm di neve. Altrove piogge sulle regioni meridionali a causa di un temporaneo richiamo mite da W che precede il rilascio del nucleo d’aria gelida Siberiana dalla Valle del Rodano.
 
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Il 3 Febbraio nevica in modo eccezionale sul medio e alto versante Adriatico, con primi accumuli elevatissimi nell’immediato entrato terra Marchigiano. Continua a nevicare anche in Romagna e il gelo comincia ad entrare in maniera netta sulle regioni settentrionali, con nevicate anche su Piemonte e Lombardia in pianura. Una prima nevicata durante la notte colpisce Roma, con accumuli di 2-5 cm, specie sui quartieri a Sud della capitale. All’estremo Sud invece, il richiamo caldo raggiunge l’apice con la Sicilia che registra valori quasi primaverili, anche se momentanei. Dal pomeriggio l’aria fredda scivola rapidamente dalla Francia, con l’isoterma -10 che taglia la Toscana e le Marche con la -15 addossata alle Alpi. Durante la notte fra il 3 e il 4 Febbraio Roma vive la sua grande nevicata, la maggiore dal 1986, poiché raggiunta perfettamente dall’incontro dell’aria fredda Siberiana e il fronte pertubato dislocato sul Mediterraneo Centro-Occidentale. Nevica tutta la notte e la mattina del 4 Febbraio tutta la città si risveglia con accumuli compresi fra 12 e 18 cm, fino a oltre 20 cm sui quartieri Nord. Durante le prime ore dell’alba nevica anche sui quartieri collinari di Napoli, con accumuli di circa 2-5 cm.
 
Nel frattempo le regioni di Abruzzo, Emilia Romagna e Marche sono paralizzate dalla neve: la neve supera il metro e mezzo oltre i 400 metri con notevoli disagi nei comuni più colpiti, neve abbondantissima anche sulle coste. Il freddo comincia ad essere eccezionale invece su gran parte delle regioni Settentrionali e in particolar modo in Piemonte e Lombardia, con minime che sfondano il muro dei -20 nel Cuneese, ma ovunque non si superano i -10 di notte. Situazione migliore nel Nord-Est dove la neve non è riuscita a cadere in modo abbondante e quindi le minime non hanno avuto modo di calare a livelli inusuali per la mancanza dell’albedo.
 
Il 5 Febbraio il gelo ingloba tutta Europa, fa freddissimo anche in Francia, Olanda e Germania con minime fino a -20 in pianura. Si raggiungono picchi di gelo eccezionale in Scandinavia poiché il core più intenso del freddo Siberiano non penetra in modo completo sul Mediterraneo ma si isola più a Nord: in Lapponia il termometro scende fino a -45 e il gelo segna anomalie storiche nel Nord della Norvegia, con minime fino a -38-40, regioni non abituate ad un gelo di tale portata poiché influenzate dalla Corrente del Golfo.
 
Fra il 6 e il 7 la depressione Italica, colma d’aria fredda Siberiana, si sposta lentamente verso le regioni meridionali e qui nevica in maniera fitta su tutto l’entroterra fino in bassa collina o in pianura, con accumuli considerevoli fino ad un metro oltre i 500 metri. Disagi si registrano praticamente dalla Romagna alla Basilicata, i paesi più nell’entroterra rimanga praticamente isolati per giorni poiché irraggiungibili. Nelle Marche in alcuni comuni la neve supera i due metri di altezza. In Romagna su alcuni paesi non smette di nevicare da quasi una settimana.
 
Dall’8 Febbraio, l’Anticiclone Siberiano, dopo una temporanea chiusura, si distende nuovamente verso W, allacciato anche all’Anticiclone delle Azzorre, ne consegue una nuova pulsazione dinamica che invia un ennesimo nucleo d’origine continentale sul Mediterraneo. Continua a fare freddo su tutta Europa comunque, con gelo in accentuazione sulle regioni Balcaniche, con minime fino a -27-30 in Romania e Serbia, si placa momentaneamente invece sull’Europa Centro-Occidentale con minime di “soli” -10-13 fra Germania, Polonia e Francia.
 
La prima decade di Febbraio 2012 risulta, in Italia, la più fredda degli ultimi decenni e la più fredda, complessivamente, dal Gennaio 1985, nonostante, su buona parte della penisola le temperature non abbiano raggiunto valori eccezionali ma solo sulle regioni di NordOvest. L’anomalia decadale raggiunge i -7 su scala nazionale e le precipitazioni, soprattutto sulle regioni meridionali, risultano già al di sopra delle medie di Febbraio.
 
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Il giorno 10 il nocciolo d’aria fredda in discesa dalla Scandinavia e Nord della Russia si trova già adagiato alle Alpi, le temperature crollano di nuovo su gran parte del Vecchio Continente, anche se in realtà son sempre risultate basse, ma di nuovo valori di -15-20 invadono l’Europa Centrale e in Polonia il termometro scende di nuovo al di sotto dei -25. In Italia, nevica nuovamente su tutte le regioni dell’medio e alto Adriatico fin sulle coste e, durante la notte fra il 10 e l’11, la neve ricompare nuovamente a Roma, anche se con accumuli più modesti rispetto al 4 Gennaio: circa 5-6 cm al centro ma ad Ovest della città la nevicata assume i contorni di eccezionalità con accumuli di addirittura 30 cm nei dintorni di Boccea e all’Olgiata. Nevicata intensissima anche sulle coste dell’Alto Lazio con accumuli di quasi 10 cm fra Ladispoli e Civitavecchia.
 
L’11 Febbraio nevicate intensissime colpiscono tutto il Centro-Sud fino in pianura, anche se in maniera più evidente sempre le regioni del versante Adriatico, si raggiungono valori storici di accumulo nelle Marche ed in Emilia Romagna: ad Urbino la neve tocca i 3 metri e 26 centimetri totali, superando addirittura il 1985 e il 1956, per trovare un evento così bisogna risalire al 1929, quasi un secolo fa ! Ma in quasi tutte le località la neve supera il metro e solo verso le coste la neve non ha superato il mezzo metro.
Il 12 Febbraio continua il gelo intenso in tutta Europa, soprattutto su Ucraina, Biellorussia, Lituania, Estonia, Lettonia con minime comprese fra -23 e -30 ovunque in queste zone. Fa freddo in Germania, soprattutto l’area meridionale, con minime fino a -22-23 in Baviera ma ovunque si registra un sottomedia termico generalizzato. In Italia gelo intenso su tutte le regioni, con ancora nevicate sulle regioni meridionali a bassa quota o in pianura sulle regioni adriatiche.
 
Grande gelo in Russia il 13 Febbraio con Mosca che capitola sotto i -30 e svariate minime fino a -37 nelle provincie adiacenti. Il gelo allenta gradualmente la presa invece sull’Europa Occidentale, con progressivo aumento termico; situazione pressochè immutata sulle regioni italiane invece, con clima ancora instabile sulle regioni meridionali, con occasionali episodi nevosi anche sulle coste (su Capri durante la mattinata e la nottata), ma col manto nevoso che supera il metro e mezzo in alcuni comuni della Basilicata. Il 14 situazione invariata sulle nostre regioni con gelo fortissimo sulle regioni settentrionali con minime fino a -15-17 in pianura e ancora residua instabilità sulle estreme regioni meridionali. Nel frattempo l’Alta Pressione comincia a spingersi verso Est, ponendo fine all’ondata di gelo sull’Europa Occidentale. In Russia intanto ancora temperature estremamente rigide con punte di -37-39 poco a Nord della capitale.
 
Dal 15 Febbraio in poi il freddo allenta gradualmente la morsa anche sulla nostra penisola, con aumento delle temperature massime dopo oltre due settimane consecutive di gelo. Si chiude il ponte fra Anticiclone termico Siberiano e Alta delle Azzorre e quest’ultima si innalza in maniera abbastanza rapida per regalare un ultima rasoiata Invernale, questa volta di origine Artica, ma solo sulle regioni Balcaniche, fra il 16 e il 18 del mese. La seconda decade del mese chiude anch’essa in forte anomalia negativa, ma meno accentuata rispetto alla prima decade eccezionale, con un anomalia di -4 circa a livello nazionale sulla ’71-’00.
 
La terza decade sembra cominciare similmente alle altre due, con una discesa d’aria fredda Artico-Marittima che si disloca sul Mediterraneo Occidentale, apportando piogge al Centro-Sud e ancora deboli nevicate a quote collinari su Emilia Romagna e Toscana il giorno 21 del mese, tuttavia la depressione, erede della saccatura d’aria Artica, si isola velocemente sulle regioni meridionali, apportando fra l’altro un severo peggioramento del tempo su Sicilia e Calabria Jonica il giorno 22 con locali nubifragi su Messinese e Reggino. Dal 23 in poi e fino agli ultimi giorni del mese, ha inizio una fase decisamente mite su tutta la penisola e sull’Europa Centro-Occidentale con particolarmente incidenza sulle regioni settentrionali Italiane poiché l’Alta Pressione si soffermerà esattamente addossata al comparto Alpino, causando un considerevole evento di fohn soprattutto su Piemonte, Lombardia, Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige, con massime che in alcuni casi hanno superato abbondantemente i +20 gradi.
Break invernale velocissimo sulle regioni meridionali e adriatiche fra il 27 e il 28 del mese che riportano le temperature in media e l’ultimo giorno del mese fa segnale massime elevatissime sulle regioni di NordOvest con picchi di +23+25 nel cuneese: e pensare che in queste zone il termometro era sceso fino a -20-22 ad inizio mese, un escursione termica mensile di quasi 50 gradi !!!
 
Terza decade che chiude a circa +3 di anomalia sull’Italia ma con un bilancio finale del mese nettamente negativo su tutto il paese: anomalia di circa -2.7 sulla trentennale ’71-’00 e Febbraio più freddo dal 1965, terzo più freddo dal Dopoguerra. Di recente anche i mesi di Febbraio 2003 e 2005 era risultati parecchio freddi sul nostro paese ma con le regioni Settentrionali interessate più marginalmente.
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Sul lato precipitativo invece, le precipitazioni questo mese sono risultate al di sotto delle medie sulle stesse regioni Settentrionali, soprattutto al NordOvest, con un deficit meno consistente scendendo di latitudine; precipitazioni sopramedia dalla Campania in giù, con un picco, solito, sulla Sicilia e Calabria.
 
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L’Inverno 2011-12 infine termina con un anomalia di circa -0.5 sempre sulla media di riferimento sul territorio nazionale e con anomalie precipitative dislocate sempre allo stesso modo: sottomedia al Nord, con particolare riferimento alle regioni di NordOvest, quindi Valle D’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia e sopramedia sulle estreme regioni meridionali, su Calabria e Sicilia. Precipitazioni circa in media sulle restanti regioni, senza particolari deficit o surplus.
Autori: 

Giuseppe Figliola

Campania: Marzo 2012 – Cronaca

Il mese di marzo 2012 in Campania è trascorso con temperature complessivamente oltre la media stagionale e con diffusa stabilità; solo qualche episodio instabile ha causato qualche precipitazione, per il resto a governare è stata l’alta pressione.
Il mese è iniziato all’insegna del bel tempo ovunque con pochi passaggi nuvolosi; dal giorno 4 con l’entrata di un fronte nord-atlantico si sono verificate moderate precipitazioni che hanno interessato gran parte della regione tra il 5 ed il 6.

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Dal giorno 7 si sono instaurate correnti mediamente da est e nei giorni successivi, a causa di un vortice ciclonico in risalita dal nord Africa ed in approfondimento sul mar Ionio abbiamo assistito ad un’intensificazione del vento fino a divenire molto forte tra il giorno 10 ed il 12.
Qualche debole precipitazioni si è verificata il giorno 8.
A fine evento, il 13, altre precipitazioni hanno interessato la regione con deboli nevicate fin verso i 1000 metri.
Dal giorno 14 ha avuto inizio una lunga fase anticiclonica con inversioni termiche, le temperature massime sono aumentate col trascorre dei giorni fino a raggiungere nei giorni 23 e 24 valori massimi intorno ai 23-24° C.
Il cielo si è presentato poco nuvoloso per tutto il periodo. Il giorno 25 un moderato peggioramento ha causato alcune precipitazioni che sono risultate più abbondanti sul Cilento.
Un po’ ventoso da est tra il 26 ed il 27 e molto mite nelle ore centrali dal 28 fino a fine mese.

CFt2M

Foto scattata da Giuseppe Stabile nei pressi di Eboli (SA).

Ecco alcuni dati registrati dalla stazione di Altavilla Silentina (SA) 60 m. s.l.m.

Il totale delle precipitazioni è stato di 36,25 mm.
La giornata più piovosa è risultata il 6 con 16,25 mm.
Le giornate senza alcuna precipitazione sono state 25.
La giornata più ventosa è risultata il 10 con un’intensità media del vento pari a 11,9 Km/h con direzione di provenienza da Est.
La temperatura minima più bassa è stata registrata all’alba del giorno 7 con un valore di 3,2°C.
La temperatura massima più alta è stata registrata il giorno 23 con un valore di 22,9°C.
La media totale della temperatura in tutto il mese è stata di 13°C.
Le giornate più fredde sono state il 6 ed il 7 con una media delle temperature giornaliere inferiori a 10° C.

Autori: 

AC Cronaca meteo a cura di Giuseppe Stabile

Marche: Marzo 2012 – Statistica e Cronaca

Per le medie del mese di Marzo 2012 della regione Marche sono stati elaborati i dati di 20 stazioni,  questo mese hanno superato il nostro check di validità 8 stazioni per l'andamento termico e 7 stazioni per l’andamento pluviometrico. Le medie storiche delle nostre statistiche partiranno dall’anno 2003.
Dall' analisi del grafico sottostante il mese di Marzo 2012 porta valori tutti sopramedia, a differenza del Febbraio 2012 che si era distinto per il freddo e con tutti i nostri parametri sottomedia.
Riepilogo delle differenze tra i parametri:
Media T minime            +0,7°C
Media T medie              +1,7°C
Media T massime          +3,6°C
Estremo minimo            – 2,5°C
Estremo massimo         +26,0°C

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Dal grafico confronto stazioni temperatura passiamo a vedere nel dettaglio l'andamento termico per ogni singola stazione, la media della temperature minime è stata a Metalica (MC 390 m.s.l.m ) con +3,4°C mentre la media delle massime è stata a Montelabbate (PU 60 m.s.l.m ) e con +17,8°C.
Gli estremi della regione sono stati rispettivamente + 26,0°C ad Ancona (AN 45 m.s.l.m) come estremo massimo e -2,5°C a Metalica (MC 390 m.s.l.m) per la minima.

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Anche nella regione Marche come in molte regioni Italiane il mese di Marzo 2012 si dimostra abbastanza avaro di precipitazioni, con l' aiuto del grafico vediamo subito che la media dei giorni piovosi nella regione è stata alla fine di solo 1,1 gg (-6,6). Tutto questo si traduce anche nella media delle precipitazioni con una differenza di – 54,2mm. La massima precipitazione giornaliere è stata a Fermo (FM 220 m.s.l.m ) con 40,8 mm.

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Nel dettaglio di ogni singola stazione della regione vediamo ora singolarmente l'andamento precipitativo durante il mese, a Fermo si registra il maggior accumulo mensile con 41,0 mm. dove si registra anche il maggior accumulo giornaliero con 40,8 mm. Quindi in questo caso si vede anche che il maggior accumulo giornaliero equivale quasi all'accumulo mensile. A Matelica e Cingoli invece il maggior numero di giorni piovosi con 2 gg ciascuna.

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Dal grafico dell'andamento annuale parametri possiamo vedere che Marzo 2012 è stato un mese con temperature minime in sopramedia; la media delle massime e l’estremo di temperatura massima sono notevolmente sopramedia determinando per questo parametro l'anno più caldo di quelli presi in esame.

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Dal grafico dell'andamento annuale parametri pluviometria vediamo che il mese di Marzo 2012 è stato in assoluto il mese con meno precipitazioni, inferiore anche se di poco agli anni 2003, 2005 e 2009.
Una differenza notevole in questo mese si registra anche per la media dei giorni piovosi con un 2012 che segna una media di un solo giorno piovoso.
La massima precipitazione giornaliera è stata il 6 a Fermo con 40,8 mm, dove si registra il maggior accumulo mensile con 41 mm. Il maggior numero di giorni piovosi sono stati 2 a Matelica e a Cingoli.

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CRONACA METEO

Mese di marzo che si contrappone di netto al mese che lo ha preceduto.
Per quasi tutto il mese la scena meteorologica regionale marchigiana è stata dominata dall’alta pressione che è tornata prepotentemente sulle nostre latitudini.
Prima decade del mese caratterizzata da giornate molto soleggiate e temperature che schizzano in alto con massime superiori alle medie stagionali con valori molto primaverili (massime intorno o di poco sopra ai 20°C).
Un break dal bel tempo si ha nelle giornate del 6 e 7 marzo quando finalmente i pluviometri tornano a riempirsi anche se con accumuli non elevatissimi (intorno ai 10mm).
Seconda decade all’insegna del bel tempo e temperature sempre più miti e primaverili.
Con l’avvicinarsi della data di primavera astronomica si hanno invece giornate un po’ più instabili con cieli coperti, precipitazioni per lo più assenti ma molto umide.
Nella terza e ultima decade del mese si ha un rinforzo dell’anticiclone con bel tempo protagonista e sole ovunque.
Le temperature salgono fino a raggiungere valori massimi ben oltre quelli tipici primaverili.
Nell’ultima settimana si registra tuttavia un leggero calo termico per un’infiltrazione di aria fredda proveniente  dai Balcani.
L’ultimo giorno del mese è condizionato da spifferi di aria fresca in arrivo da est con requisiti climatici più consoni per il periodo e valori termici in calo.
Maltempo che incombe con le prime piogge specie nell’entroterra con vento a raffiche forti.

 

 

Autori: 

AC Statistiche e grafici di Cristina Cappelletto, commento di Simone Cerutti. Cronaca meteo di Irene Castelli

Toscana: Marzo 2012 – Statistica

Nella regione Toscana le staz totali sono 42, con l’ingresso di Casciavola.
Sono risultate valide 25 stazioni per la temperatura e 22 stazioni per la pluviometria.
Nel confronto con gli anni precedenti vediamo come il mese di Marzo risulti essere in media rispetto agli anni precedenti, pur trattandosi di un mese estremamente anonimo.
La temperatura media risulta essere infatti leggermente superiore alla media sia nei valori minimi che nei massimi. Da segnalare nell'ambito dei record storici il -10.3°C registrato nel 2005 difficilmente superabile, mentre è stato superato il precedente record relativo alle massime che adesso è di +26,6°C.

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Il valore record è stato registrato a Carmignano ma come possiamo vedere non si è trattato assolutamente di un caso isolato visto che numerose altre località hanno registrato temperature prossime o superiori ai 26°C. Appena un cenno alla minima di Pratovecchio che risulta essere stata la più rigida con -2.6°C.

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Il mese di Marzo ha rispettato dal punto di vista pluviometrico il trend siccitoso precedente con la media precipitazioni che si è fermata a 20.1 mm ben al di sotto della media precedente di 66.1 mm.
Lo stesso dicasi per i giorni con precipitazioni, che risultano essere 2,5 contro la media 2003-2011 che è di 7,4 giorni piovosi.
In questo grafico mettiamo poi in evidenza il dato delle massime precipitazioni che è stato di 40,6 mm contro il record precedente di 85,9 mm. In realtà nei nostri annali risulta un dato relativo a Ponte Buggianese che registrò ben 212,3 mm di pioggia nel 2010, ma al momento stiamo cercando conferme del fatto visto che altrove i quantitativi non hanno superto i 30 mm e anche nei giorni precedenti il pluviometro di questa stazione sembrava starato registrando accumuli decisamente fuori norma.

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Montemurlo con i suoi 63,7 mm ha la precipitazione mensile più abbondante così come la giornata con maggiori precipitazioni.

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Nel grafico storico che evidenzia l'andamento annuale rileviamo come il Marzo 2012 sia in assoluto il più caldo da quando abbiamo la rete funzionante, su tutti i valori termici medi.
Solo nei valori delle temperature minime si è registrato due valori più alti ( 2007 e 2008) mentre per le temperature me die e massime si è trattato di un anno record.

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Il confronto pluviometrico evidenzia come già in passato si sono registrati casi di siccità: nel 2003, 2007 anche se il valore medio del 2012 risulta il più basso fino ad ora registrato.

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Infine un occhiata al grafico riassuntivo per gli eventi climatologici rilevanti:
Carmignano il 28 Marzo ha registrato la temperatura record dal 2003 ad oggi per il mese di Marzo con 26,6°C, Montemurlo è stata la località con maggiori precipitazioni totali e quotidiane, anche se la località più piovosa è stata Collodi, probabilmente agevolata in questa dalla sua particolare collocazione pedemontana.

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Autori: 

AC Statistiche e grafici a cura di Cristina Cappelletto, commento di Luigi Bellagamba

Toscana: Marzo 2012 – Cronaca

Difficilmente mi è capitato di commentare un Marzo poco dinamico come questo.
Il mese comincia sulla falsa riga della fine del mese scorso, quindi dominio anticiclonico, minime sopra lo zero e giornate all’insegna della monotonia. I 20°C di massima sono agevolmente superati in parecchie località.
Anche le temperature in quota salgono esponenzialmente tanto che a 700 m la massima supera i 18°C cosa che non si registrava addirittura dal 1968.
Umidità alle stelle perciò anche le nebbie mattutine sono ricorrenti nelle zone interne della Toscana; in alcune località la persistenza della copertura impedisce di raggiungere valori massimi record per il periodo.

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Figura 1: Alpi Apuane a 1200 m.s.l.m.. La nebbia fa strato sotto i 1200 m (Foto di Giesse59)

Praticamente la cronaca dei primi cinque giorni si ferma qua. Aumentano gli interventi sul forum il 5 solo perché una copertura nuvolosa compatta illude per la possibilità di precipitazioni.
Le precipitazioni a carattere temporalesco sono sparse e con scarsi accumuli. Pisa con oltre 20 mm e Buggiano con 15 mm sembrano fare il pieno, le altre segnalazioni parlano di scarsi accumuli
In serata le precipitazioni ricominciano e determinano anche una nevicata all’Abetone.

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Figura 2: la mattina del 6 Marzo la precipitazione notturna sull'Abetone ha dato ottimi risultati. (Postata da Ib81)

Il 6 Marzo nuove precipitazioni interessano la Toscana: sembra essere più colpita la parte settentrionale. In questi due giorni Massa registra ben 39 mm, Prato circa 15 mm.
Nonostante le precipitazioni il dato pluviometrico annuale è desolante con un netto deficit di precipitazioni pari al 25-30% della media pluviometrica precedente. Solo la zona della versilia può contare su un deficit meno evidente.
Questo peggioramento ha determinato un graduale calo termico e le minime della mattina del 7 ne risentono. La neve fa la sua comparsa a partire dagli 800 m.
Difficilmente a Marzo vengono concentrati 3 giorni per la cronaca meteo, ma questo Marzo graniticamente anticiclonico porta anche a questo: le notizie infatti riguardano sempre cieli sereni, temperature massime sopra media, venti sostenuti e  minime insulse.
Dal 12 Marzo la notizia diventa la cala di vento, con le minime che scendono intorno ai 3-4°C in pianura, massime che superano i 20°C fino ai 23°C dell’entroterra fiorentino.
Fino al 17 Marzo non ci sono novità rilevanti. Il 15 Marzo aumenta l’umidità ma non succede comunque niente.
La mattina del 18 Marzo deboli precipitazioni ( ormai fanno notizia anche 2 m di accumulo) interessano le province centro-settentrionali della Toscana. Si tratta non solo di fenomeni isolati e brevi, senza notizie di accumuli. I fenomeni si ripetono la mattina del 19 per accumuli che in genere non hanno superato i 5 mm.
Per quanto concerne la cronaca gli elementi di interessi nei giorni successivi sono davvero pochi. Emerge nel nowcasting toscana un sempre più sentito allarme per la fase siccitosa che stiamo vivendo e che al momento porta tutto il territorio toscano ad un deficit di almeno il 40 % rispetto alla norma, con le eccezioni di nicchie aiutate dalla conformazione orografica.
Altro cenno meritano le temperature specie i valori massimi spesso sopra norma che superano spesso i 20°C. Nella giornata del 21 Marzo diverse località hanno superato i 24°C.
Anche nelle giornate successive si percepiscono tepori quasi estivi con temperature che superano anche i 25°C.
Il 24 Marzo sulla catena appenninica si registrano precipitazioni che si allargano anche alle zone pedemontane, senza peraltro riuscire a spostare i pluviometri dei nostri utenti neppure di un mm.
Anche il 25 si organizzano temporali nelle zone interne della provincia di Siena, rimanendo comunque fenomeni geograficamente limitati.

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Figura 3: Fenomeni temporaleschi di breve durata e localizzati nella giornata del 25 Marzo

Nella parte finale del mese non c'è nessun sussulto: le minime scendono leggermente ma le massime si mantengono sugli stessi valori dei giorni precedenti. Giornate comunque serene senza sussulti pluviometrici.

Autori: 

AC Cronaca meteo a cura di Luigi Bellagamba

Sardegna: Marzo 2012 – Statistica

La Sardegna di Marzo 2012 è una Sardegna più calda rispetto alla media degli ultimi 4-5 anni.
Le presenti statistiche sono effettuate però su 3 stazioni valide per la temperatura e 4 stazioni per la pluviometria su un complessivo di 10 stazioni afferenti al dominio di Meteonetwork.
Dal confronto tra le medie del Marzo 2012 notiamo che il massimo scartamento lo si ha sul Tmax e Estremo massimo ma notevole è anche la differenza sull'estremo minimo facendo appunto pensare ad un periodo abbastanza caldo

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Passando al confronto tra le tre stazioni valide per la temperatura possiamo dire che tutte le stazioni hanno valori abbastanza in media e si attestano per ogni categoria in un range termometrico di 5°C

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Stabilito il trend calorimetrico, diamo ora una sguardo alle precipitazioni.
Come si vedrà bene nell’ultimo grafico le medie sono calcolate su un periodo diverso rispetto a quello della temperatura. Infatti, abbiamo dati solo x gli anni 2009 e 2011 (oltre al 2012).
I dati delle precipitazioni non danno adito a dubbi. Ha piovuto molto di meno rispetto alla media stagionale sia in termini di accumulato che di giorni, però l'intensità massima in un giorno è prerogativa del Marzo 2012. Quindi piove di meno ma più intensamente per giorno.

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Rispetto alla validità termometrica, la validità pluviometrica è raggiunta da 4 stazioni su 10 e dal loro confronto si nota che l'intensità maggiore sia in termini di media mensile che di accumulo massimo in un giorno è stata registrata dalla stazione di Iglesias a cui però la stazione di Stintino ha rubato il primato di maggior numero di giorni in cui ha piovuto.

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Dando infine uno sguardo all'andamento dei valori termometrici dal 2008 in poi è davvero molto evidente il salto in su della forbice delle temperature massime mentre sostanzialmente i valori minimi non sono molto cambiati. Risultato la temperatura media si è innalzata di molto.

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Molto significativo il grafico sull’andamento delle precipitazioni laddove è evidente che nel 2012 si ha molta meno pioggia, con riduzione drastica sia dell'accumulato sia della durata in giorni, ma l'intensità per giorno aumenta sempre di più, anno dopo anno, dando luogo a fenomeni di potenziali alluvioni.

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Di seguito il palmares dei record. La cittadina di Sestu si aggiudica il titolo di città più calda del Marzo 2012 tra quelle prese in considerazione, la città più piovosa è stata Iglesias mentre quella in cui ha piovuto per più tempo è stata la città di Stentino.

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Autori: 

AC Statistiche e grafici a cura di Cristina Cappelletto, commento di Francesco Leone

Sardegna: Marzo 2012 – Cronaca

Dopo il breve “blitz” Altantico del mese precedente, il mese di marzo si apre con un anticiclone delle Azzorre che spinge da ovest riuscendo cosi a scalzare la saccatura artica verso i Balcani.
Le temperature si sono portate nella norma del periodo con massime di poco superiori ai 20,0°C e cieli sereni.
Però verso il giorno martedì 6 marzo, questo anticiclone viene indebolito da un sistema nuvoloso atlantico, prima sfondando nel Nord Italia e poi portando le prime piogge in Sardegna, con la formazione di un minimo sul Golfo Ligure alimentato da aria fredda proveniente dalla Francia.
Il tutto è stato accompagnato da un crollo delle temperature (di circa 11,0°C), specie nelle massime, e instabilità anche se debole nelle zone meridionali della Sardegna. Da citare è una debole grandinata a Iglesias occorsa il 4 marzo, con chicchi di circa 1,47 cm.

SF1M

Dopo che questa bassa pressione si è spostata verso sud est chiudendosi in un cut-off (goccia fredda non più alimentata da una saccatura, quindi un nucleo di aria fredda in quota “chiuso”) e il dissolvimento di quest’ultimo, si ha nello scenario europeo una configurazione ad omega-blocking (particolare configurazione dove un alta pressione sull’Europa centrale forma nella mappa geopotenziale una forma ad omega) che ha riportato grande stabilità dalla fine della prima decade.
Le temperature nella seconda decade si sono rialzate sensibilmente in tutta l’isola.
Verso il fine settimana del 16/17 marzo si è avuto un ulteriore aumento della temperatura per via della risalita di aria calda africana, dove si sono registrate in alcune zone della Sardegna punte di 24-25°C e cieli poco nuvolosi perlopiù.

SF2M

Dopo questo periodo di grave assenza di precipitazioni, che in molte zone siccitose della Sardegna non ci sono state, si intravede all’inizio della terza decade un’intrusione di un vortice di instabilità in quota proveniente dall’Atlantico muovendosi dalla penisola Iberica verso il mediterraneo, portando instabilità specialmente nei monti ad est della Sardegna nelle giornate del 25-26, mentre nelle altre zone in questo periodo di fine mese si è avuta solo un po’ di variabilità con scarsi fenomeni di rilievo.
Alla fine questo mese di marzo abbastanza dinamico si conclude con un’alta pressione che riesce a riconquistare il mediterraneo, con giornate soleggiate e facendo rimanere le temperature nella Sardegna sui 25,0°C e anche oltre come a Guspini dove si sono registrati 28.1°C.

Osilo (SS)

Marzo 2012 Osilo
Media massima:+13.85°C
Media minima: +7.18°C
Massima assoluta:+18.7°C giorno 22
Minima assoluta:+1.5°C giorno 6
Massima più bassa:+5.0°C giorno 6
Minima più alta:+10.8°C giorno 23

Ittiri(SS)

SF3M

San Sperate(CA)

SF4AM 

Sadali(NU)

SF5AM
Oristano

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Calamosca (Foto di Giaime Salustro)

SF8M
Golfo degli Angeli (Foto di Giaime Salustro)

Autori: 

AC Cronaca meteo a cura di Giaime Salustro

Associazione MeteoNetwork OdV
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20142 Milano
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