Visita Osservatorio meteorologico Cavanis, Venezia

Visita Osservatorio meteorologico Cavanis, Venezia

Dopo la lunga chiusura causata dalla pandemia, il 14 Giugno scorso l’Osservatorio Cavanis ha
riaperto le porte per una visita guidata ad un gruppo di giovani laureati di diverse università di
Europa, Australia, USA che stanno trascorrendo un semestre a Venezia impegnati in vari progetti in qualità di Postdoctoral Research Fellows in Environmental Humanities – Center for Humanities and Social Change – Ca’Foscari University of Venice.

La visita, iniziata con un discorso di benvenuto del Direttore, Padre Gigi Pennacchi, è proseguita
con la presentazione in lingua inglese a cura del Colonnello Marcello Cerasuolo, riscuotendo
grande apprezzamento da parte dei ricercatori, alcuni hanno richiesto informazioni e
documentazione per i loro progetti su specifici argomenti (nebbia, temperature).
Silvia Spanio e Giuliano Nardin (Meteonetwork) hanno curato la documentazione fotografica
dell’incontro, di seguito si pubblicano alcune istantanee.

Venezia 14.6.2021 – Giuliano Nardin

Andamento pluviometrico in Puglia nel 2020

L’anno volge al termine e il ritorno della stabilità atmosferica ci consente di poter tirare le somme sull’andamento pluviometrico del 2020, un anno indimenticabile per ragioni ben lontane dal mondo della meteorologia.

Come già fatto in passato, abbiamo scelto di campionare varie stazioni meteorologiche di rilevamento che potessero soddisfare alcuni requisiti fondamentali: copertura del territorio, rappresentatività delle principali aree microclimatiche pugliesi e della distribuzione dei fenomeni nel corso del 2020. In tutto abbiamo preso in esame 23 località monitorate da decenni dalla Protezione Civile regionale, ma in due casi, a causa di malfunzionamenti della strumentazione, abbiamo ritenuto opportuno prendere come riferimento i dati raccolti dalla rete MeteoNetwork.

L’analisi dei dati lascia evincere a livello generale un buon andamento pluviometrico. Facendo una media regionale delle precipitazioni cadute negli ultimi 12 mesi, si riscontra una media del 98% rispetto all’andamento climatico di riferimento. Tuttavia, è importante precisare che un territorio particolarmente vasto ed eterogeneo come quello pugliese e fortemente condizionato dall’orografia delle aree geografiche circostanti , difficilmente potrà restituire dati omogenei da nord a sud. Suddividendo i dati a livello provinciale si rilevano infatti valori nella media sulle province settentrionali, sopra media su quelle centrali e al di sotto della norma su quelle meridionali.

Analizzando i dati più nel dettaglio, si possono evidenziare tre rilevanti fasce di andamento pluviometrico: una con precipitazioni al di sopra delle medie climatiche che si estende lungo tutte le zone interne centro-settentrionali, su Subappennino, Tavoliere, Tarantino occidentale e tutta l’area murgiana; una con precipitazioni grossomodo nella media riguardante parte del Gargano e i settori costieri di BAT e medio-alto Barese e il Capo di Leuca; una terza con andamento più critico, a causa di piogge più avare su alto Foggiano e medio-alto Salento.

Tra le 23 località prese in esame spiccano i dati fortemente positivi di Foggia (123%), Altamura (130%) e Taranto (121%), e quelli ampiamente negativi di Lesina, Brindisi, Lecce e Gallipoli, con particolar riferimento a queste ultime due che hanno chiuso l’anno con precipitazioni di poco sopra la metà della media annuale.

 

Terminiamo, infine, questa breve analisi con uno sguardo sullo stato di salute dei nostri invasi che, rispetto all’andamento dei mesi precedenti, hanno dimostrato un buon recupero di risorse idriche grazie alle abbondanti precipitazioni che hanno interessato le relative zone. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, difatti, ieri si rilevava uno scarto medio di 24 milioni di mc di acqua con un recupero di circa 70mln di mc rispetto alla prima settimana di novembre.

 

Lo Staff

Cerchiamo informatici volontari

Chi conosce l’Associazione, sa che da 18 anni ci impegnamo a fondo a favore di una corretta divulgazione scientifica, e per la realizzazione di prodotti e strumenti atti a dare valore aggiunto ai dati meteorologici delle nostre stazioni.
La raccolta, il controllo, la gestione, l’elaborazione e infine la rappresentazione dei dati richiedono un grande impegno da parte dell’Associazione, impegno che viene coperto da volontari, il cui tempo libero ci permette di dare continuità a tutti i servizi di MeteoNetwork, che, ti ricordiamo, sono forniti in maniera totalmente gratuita dai nostri canali (sito, app, social).
Le crescite costanti della rete e del numero dei progetti che seguiamo, richiedono da parte nostra un impegno costante, che a volte facciamo fatica a coprire interamente.
Per questo motivo siamo alla ricerca di persone motivate, che abbiano il tempo e la voglia di aiutarci, cui interessi l’ambito in cui operiamo, per affiancarci nelle nostre attività, sempre a titolo di volontariato.
In particolare abbiamo bisogno di figure con competenze in ambito informatico, e nello specifico in una o più tra quelle elencate di seguito:
– Sviluppatori Laravel o un framework PHP
– Buona dimestichezza con i database, soprattutto PostgreSQL
– Buona dimestichezza con sistemi operativi Linux
– Ottima conoscenza di WordPress e del suo sistema di templating, di programmazione PHP ad oggetti e di sistemi di caching tramite CDN
– Buona dimestichezza con i software in ambito meteorologico (NCL, GRID…)
– Sviluppatori grafici
– Content Editor su base WordPress
Il tuo aiuto è per noi prezioso per mantenere e ampliare i progetti in corso, e per te potrebbe rappresentare una concreta opportunità di impegno sociale e scientifico attraverso le tue competenze.
Se abbiamo destato il tuo interesse, se condividi i nostri scopi e se hai una o più competenze di quelle elencate (o anche altre!) contattaci all’indirizzo:
info@meteonetwork.it

Andamento pluviometrico in Puglia: gennaio-ottobre 2020

Terminato ottobre, con un’altra giornata stabile e soleggiata, possiamo approfittarne per fare il punto della situazione sull’andamento pluviometrico in Puglia in questi primi 10 mesi dell’anno.

Abbiamo considerato un campione di 18 località distribuito in maniera più o meno regolare sul territorio regionale, prendendo come riferimento i dati campionati dalla Protezione Civile, ad eccezione delle stazioni di Vieste e Lecce riportanti un campione incompleto, per tale ragione abbiamo preferito sostituirlo con i dati della rete MeteoNetwork, campionati al 100% dal primo gennaio (stazioni pgl019 e pgl040).

Complessivamente a livello regionale le piogge misurate da inizio anno sono risultate moderatamente al di sotto delle medie climatiche di riferimento, coprendo circa l’87% della media storica. Le precipitazioni più frequenti e consistenti hanno interessato in particolar modo i settori centrali e settentrionali pugliesi, superando la soglia del 90% della media storica nelle province di Taranto e Foggia, raggiungendo il 95% nel barese e il 99% nella BAT. Meno precipitazioni, invece, sulle province meridionali con valori del 77% nel brindisino e del 71% nel leccese, risultando quest’ultima la provincia con meno piogge della regione da inizio anno.

Tuttavia un territorio così vasto e disomogeneo orograficamente non può prescindere da un livello di dettaglio ancor più approfondito. Delle 18 località da noi campionate lo scarto positivo maggiore riguarda Foggia (122% rispetto alla media storica) e Altamura (126%), mentre la maggiore penuria di fenomeni sta interessando Lesina (68%) e Lecce (60%), quest’ultima già reduce da un 2019 decisamente avaro di piogge (circa il 70% della media annuale). I restanti dati sono consultabili nella seguente tabella.

andamento pluviometrico gennaio-ottobre 2020 e confronto con media climatica

Lo Staff

#seasonscolors 3.0  – terzo contest fotografico MeteoNetwork

Prende il via #seasonscolors 3.0, il terzo contest fotografico MeteoNetwork, dedicato a tutti i luoghi e le città d’Italia e alle stagioni.

L’obiettivo è quello di realizzare un calendario per l’anno 2021 che possa raccontare le località italiane attraverso una foto che ne ritragga i luoghi più conosciuti nei diversi mesi dell’anno.

Il calendario sarà realizzato in doppio formato:

  • A5 da tavolo, per l’invio in omaggio a tutti i Soci MeteoNetwork in regola con l’iscrizione;
  • A4 da parete, per la distribuzione a tutti i nostri partner.

Tutti gli utenti, anche non Soci, sono invitati a partecipare inviando una o più fotografie all’indirizzo photo@meteonetwork.it entro e non oltre il 30 ottobre 2020.

Le foto dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:

  • per il calendario A4: immagini a taglio verticale, di formato 2400×3700 pixel
  • per il calendario A5: immagini a taglio orizzontale, di formato 2400 pixel x 1800 pixel

Le foto inviate saranno selezionate dall’Associazione e le 12 ritenute migliori, a insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo MeteoNetwork, andranno a caratterizzare il calendario 2021.

Gli autori delle foto vincitrici, oltre alla pubblicazione del proprio scatto, riceveranno il calendario A4 all’indirizzo indicato nella liberatoria.

– Chi può partecipare?

Tutti gli utenti, anche non Soci di MeteoNetwork, raccontandoci con le foto una o più stagioni della località in cui vivono o di qualsiasi altro luogo italiano che li abbia colpiti.

– Come partecipare?

Inviando un massimo di cinque foto a partecipante all’indirizzo: photo@meteonetwork.it

L’invio delle foto implica l’accettazione della licenza Creative Commons by/nc/nd 3.0, che impegna MeteoNetwork a impiegare le vostre foto a sostegno delle proprie attività senza scopi di lucro, senza modificarle e specificandone sempre l’autore.

All’atto dell’invio, le foto dovranno essere accompagnate dalla seguente liberatoria:

Io sottoscritto/a dichiaro di voler partecipare al contest #seasonscolors 3.0 per il Calendario MeteoNetwork:

Cognome/Nome……………………………………………………………………………

Nato a……………………………………………………………………… il……………………………………………….

Residente in Via………………………………………………………………………………………….

Città………………………………………………………………CAP…………………..

Prov…………      Telefono………………..          Cellulare………………………………………….

e-mail………………………………………………………………………………………

A tal fine, allego alla presente n° … fotografia/e, avente/i le caratteristiche specificate nel presente comunicato, da valutarsi per il calendario (barrare quale d’interesse):

O A4

O A5

Nel caso di partecipazione con più immagini per entrambi i formati, dettagliare quali immagini debbano essere associate a quale formato.

Dichiaro di essere stato/a informato/a che i dati personali saranno trattati per le finalità di cui al contest, nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali Reg.(UE)2016/679.

Io sottoscritto/a con la presente dichiaro inoltre di essere il solo autore ed il solo titolare di ogni diritto di proprietà autoriale delle immagini fotografiche allegate.

All’atto delle invio delle immagini, dichiaro, contestualmente, di accettare i termini della licenza Creative Commons by/nc/nd 3.0, che impegna MeteoNetwork a impiegare le foto a sostegno delle proprie attività senza scopi di lucro, senza modificarle e specificandone sempre l’autore.

Con la presente dichiaro di obbligarmi a manlevare e tenere indenne MeteoNetwork da ogni azione, onere o conseguenza derivante dalla asserita o attuale violazione di diritti d’autore pertinenti a terze parti in relazione o comunque connesse all’uso di dette immagini.

Dichiaro di essere stato/a informato/a che i dati personali saranno trattati per le finalità di cui alla presente comunicazione, nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali Reg.(UE)2016/679.

Il conferimento dei dati richiesti è facoltativo, ma necessario per consentire la partecipazione dell’interessato al contest e, pertanto, la loro eventuale omissione comporterà l’oggettiva impossibilità per MeteoNetwork di procedere ad operazioni di trattamento (quali la pubblicazione e/o diffusione delle immagini fotografiche) per le finalità connesse al citato contest, determinandone l’esclusione dallo stesso.

I predetti dati saranno trattati in forma documentale e/o con l’impiego di strumenti informatici nel rispetto delle misure di sicurezza adottate da MeteoNetwork ODV in conformità alla normativa sulla privacy ed alle direttive del Garante. I dati verranno conservati per il tempo strettamente necessario al perseguimento delle finalità indicate e, in caso di revoca del consenso prima del raggiungimento della finalità, saranno cancellati e non più utilizzati.

In relazione al trattamento oggetto della presente informativa è possibile esercitare il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, di chiedere la limitazione del trattamento, di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi nonché il diritto alla portabilità dei dati e di proporre reclamo all’autorità di controllo competente.

Attendiamo ora le vostre foto e… Buona Fortuna!!

Emergenza COVID19 : donazione MeteoNetwork al Giovanni XXIII di Bergamo

Carissimi,

stiamo tutti vivendo una situazione emergenziale senza precedenti che ha modificato in brevissimo tempo tutte le nostre abitudini sociali ma, sopra ogni cosa, ha esposto in primissima linea tutte le donne e tutti gli uomini che lavorano nel nostro Sistema Sanitario Nazionale.

Persone che hanno messo tutte loro stesse a disposizione di tutti noi, per darci soccorso e assistenza; persone che hanno messo da parte le loro Famiglie e il loro tempo libero per dedicarsi totalmente al prossimo, che rischiano quotidianamente la vita, svolgendo la loro professione.

Proprio per questo motivo l’Associazione MeteoNetwork ha deciso di effettuare una donazione all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Giovanni XXIII di Bergamo dove, al momento, la situazione è tra le più gravi sul territorio nazionale.

La donazione rappresenta tutti i Soci che, anche grazie al loro tesseramento, hanno reso possibile questo; vi ringraziamo TUTTI veramente di cuore.

Restiamo a casa

Direttivo Associazione MeteoNetwork

Outlook Dicembre 2019

PREMESSA

L’estate appena trascorsa ha visto l’affermazione di un pattern AO/NAO– dopo un lungo periodo di positività, che durava da circa 3 anni; questi due indici sono molto importanti per la definizione dei pattern dominanti nel nostro emisfero e nel comparto euro-atlantico. Questa configurazione ha certamente influito sulla tenuta dei ghiacci artici, che difatti hanno patito un forte deficit tra la fine dell’estate e la prima metà dell’autunno.

A causa del forte ammanco di ghiaccio nell’area polare, anche quest’anno il vortice polare troposferico (VPT) ha subito un grave ritardo nel proprio sviluppo; questo ritardo ha avuto inevitabili ripercussioni sullo sviluppo del vortice polare stratosferico che, a causa dei deboli flussi verticali di calore proveniente dal basso, è andato incontro ad un repentino quanto indisturbato raffreddamento.

Il VPS oggi si presenta più freddo e compatto della norma. Gli stessi nuclei di vorticità potenziali (EPV) appaiono molto coesi ed estesi in tutta la superficie del vortice a partire dai piani alti fino ai piani medi (da 1 a 50/70 hPa), mentre continuano ad essere più rarefatti ai limiti della tropopausa.

In troposfera il mese di Novembre ha presentato caratteristiche di particolare dinamicità nel comparto europeo; il mese è stato infatti caratterizzato da un’azione insistente da parte delle correnti nord-atlantiche e dalla presenza di un fronte polare piuttosto basso per il periodo, con le conseguenze che abbiamo sperimentato (e stiamo ahimé tuttora sperimentando).

ANALISI DELLE COMPONENTI TELECONNETTIVE

STRATOSFERA

Come anticipato in premessa il VPS appare più freddo e compatto rispetto alla media climatologica, ed alle alte e medie quote è contraddistinto da EPV molto coese ed estese. A breve subirà inoltre un intenso forcing dinamico a carico di una sola onda prevalente (Minor Warming, senza escludere l’eventualità di un Canadian Warming), che imporrà un’ulteriore contrazione della massa ed una rapida dislocazione sui meridiani euroasiatici, con il suo core centrato al di fuori del polo geografico.

Come conseguenza assisteremo ad una diminuzione delle velocità zonali sul polo e un consistente calo del North Annular Mode (NAM), dal momento che questo indice tiene in considerazione la proiezione ortogonale dell’Arctic Oscillation oltre alla profondità del VPS.

La compressione di massa esercitata su nuclei di vorticità così strutturati andrà a trasmettere moto zonale verso i piani isentropici più bassi, con probabili riflessi in troposfera a cavallo tra la fine del mese di novembre e l’inizio del mese di dicembre; in questa fase si dovrebbe assistere ad un rinforzo del VPT, in grado di imporre un reset alla circolazione che ha contraddistinto gran parte del mese di novembre.

Di difficile previsione il comportamento del VPS nella fase successiva, è ipotizzabile un proseguimento del disturbo in prevalenza a carico della prima onda, con un VPS che troverebbe equilibrio al di fuori del polo geografico. In questo caso potremmo assistere ad un indebolimento delle EPV a causa del minor contributo dovuto al raffreddamento radiativo, con cessazione del trasferimento di moto verso la troposfera, ma con un contestuale rinforzo delle velocità zonali alle quote più alte (1-5 hPa) qualora si configurasse un Canadian Warming.

Non possiamo del tutto escludere le due opzioni estreme, seppure al momento appaiano di difficile realizzazione. Le due opzioni vedrebbero in alternativa un riaccentramento del VPS sul polo geografico, con probabile superamento della soglia NAM ed Extreme Stratospheric Event (ESE) cold, oppure una attivazione della seconda onda con possibile Major Midwinter Warming (MMW) di tipo split ed ESE warm. Ribadiamo tuttavia che al momento queste due ipotesi hanno secondo noi una probabilità di realizzazione molto bassa, quantomeno nel mese di dicembre.

Aggiungiamo inoltre che la combinazione tra fase occidentale della QBO (seppure in inversione di segno a partire dalle quote più alte) e minimo solare non depongono a favore dell’insorgenza di riscaldamenti stratosferici maggiori durante la prossima stagione invernale.

TROPOSFERA

Gli impulsi in discesa dalla stratosfera porteranno alla formazione di un dipolo artico (AD) abbastanza marcato a partire da fine novembre. Con una tale disposizione è certamente più probabile assistere alla formazione di onde di Rossby sul settore Pacifico-Nord America rispetto al nostro comparto Atlantico-Europeo.

A differenza degli anni passati, sembra proseguire un trend di fondo poco incline alla positività del segno della NAO, anche se il tripolo nord-Atlantico, negativo nella prima meta dell’autunno, nelle ultime settimane risulta sicuramente meno chiaro ed impostato. Rimanendo in ambito SSTA, è sicuramente da tenere in considerazione il redivivo “warm blob” sul Nord Pacifico, visto in lieve spostamento verso est negli ultimi giorni. Nella visione d’insieme del Nord emisfero è quindi ancora presente il dipolo NAD (nord Pacifico/Atlantico), anche se sono evidenti alcune differenze che potrebbero influire sull’incidenza di questo dipolo proprio sul segnale NAO.

Rimaniamo su valori molto alti di IOD, anche se l’influenza di questo indice è più apprezzabile nel semestre caldo e meno in quello freddo, mentre è completamente abortito il tentativo di nascita della NINA con SOI in forte calo e SSTA in area ENSO che rimangono orientate verso le debole positività.

PROIEZIONE MESE DI DICEMBRE

Come riportato in premessa, il mese di dicembre dovrebbe risentire del trasferimento dei minimi di geopotenziale del VPT nel settore euro-asiatico (AD-) a causa del forcing imposto dalla compressione di massa del VPS. Questa fase di transizione e di “azzeramento” delle condizioni sinottiche dominanti fino ad oggi può essere collocata nella prima settimana/decade del mese di dicembre; il marcato calo della pressione in quota attiverà profonde ondulazioni nel getto polare, con probabili discese di aria fredda di origine artica verso l’Europa centrale.

Il target di queste incursioni fredde non è chiaramente definibile a priori, ma non possiamo ad oggi escludere un parziale interessamento della nostra penisola dal momento che il segno della NAO dovrebbe mantenersi attorno alla neutralità, impedendo una forte spinta verso est al getto in discesa sul continente. Riteniamo comunque che il progressivo incremento del gradiente orizzontale e il concomitante approfondimento del VPT tenderanno a marginalizzare gradualmente le irruzioni fredde, che non dovrebbero scendere oltre la Mitteleuropa.

Una modifica del pattern è attesa nella seconda decade del mese, con una redistribuzione dei minimi di geopotenziale sul comparto euro-atlantico; le vorticità appaiono minoritarie nel settore canadese. In questa fase la corrente a getto polare dovrebbe risultare più bassa e ondulata nel settore atlantico fino alle porte dell’Europa, con direttrice mediamente occidentale (o temporaneamente anche sud-occidentale) e quindi prevalentemente zonale; il getto sarà invece più teso invece sull’Europa settentrionale e nelle regioni subartiche euroasiatiche, a causa della permanenza in loco del nucleo principale del vortice polare. In questa fase il segno della NAO potrebbe portarsi temporaneamente su valori positivi.

L’ultima settimana del mese di dicembre dovrebbe infine vedere un progressivo e generale allentamento della tensione zonale nel comparto europeo, con la formazione di onde troposferiche di media ampiezza in grado di favorire un’alternanza tra masse d’aria mite da ovest e aria progressivamente più fredda, che potrebbero verso la fine del mese interagire tra loro.

PROSPETTIVE

Alla luce di quanto sopra esposto, ci potremmo aspettare tre differenti configurazioni sinottiche nel corso del mese, che tenderanno ora a prevalere, ora ad interagire tra loro.

Una prima fase è connotata dalla discesa di aria più fredda e secca di origine artica, che andando tuttavia ad interagire con l’aria umida preesistente potrebbe inizialmente portare a qualche precipitazione, seppure in maniera più isolata e meno continuativa rispetto a quanto avvenuto nel mese di novembre; il quadro termico non dovrebbe discostarsi eccessivamente dalle medie del periodo. Progressivamente assisteremo all’ingresso di aria più asciutta con una componente maggiormente settentrionale, che dovrebbe marginalizzare le precipitazioni sui versanti nord-alpini e adriatici centro-meridionali, permettendo un progressivo incremento dei valori barici al suolo soprattutto delle regioni settentrionali e tirreniche.

Figura 1 – Anomalie di geopotenziale a 500 hPa previste per la prima parte di dicembre (rielaborazione dal sito ESRL-NOAA)

La seconda fase dovrebbe invece essere caratterizzata dalla presenza di una corrente a getto che dalle medie latitudini dell’Atlantico potrebbe avvicinarsi al continente europeo, apportando condizioni di generale variabilità soprattutto al nord Italia in un contesto molto mite per il periodo. Ci saranno occasioni solo per brevi precipitazioni, in un contesto comunque di nuvolosità diffusa specie sulle regioni settentrionali, mentre il tempo sarà migliore sulle altre regioni; le temperature saranno ovunque al di sopra delle medie del periodo.

Figura 2 – Anomalie di geopotenziale a 500 hPa previste per la seconda parte di dicembre (rielaborazione dal sito ESRL-NOAA)

Nella terza ed ultima fase le correnti occidentali miti, in seno a maggiori ondulazioni della corrente a getto nel continente europeo tenderanno ad alternarsi con aria più fredda in grado di interagire con le prime, consentendo il ritorno a condizioni climatiche più in linea con il periodo. In questo contesto ci aspettiamo un tipo di tempo più favorevole a precipitazioni, soprattutto al nord e al centro ove il calo termico potrebbe consentire episodi nevosi anche a quote basse. Generalmente più mite e variabile al sud Italia.

Figura 3 – Anomalie di geopotenziale a 500 hPa previste per la parte finale di dicembre (rielaborazione dal sito ESRL-NOAA)

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