Previsione fenomeni temporaleschi per giovedì 02 giugno 2022

Permane un debole afflusso d’aria fredda in quota, da ovest verso est, a nord delle Alpi come conseguenza di una saccatura in transito sul centro-nord Europa. Esso potrà generare instabilità essenzialmente sulla fascia alpina e prealpina per un moderato calo dei geopotenziali in quota, con due fasi, una mattutina e una pomeridiana, e per il riscaldamento dei bassi strati. Potranno quindi innescarsi celle temporalesche sparse e intermittenti associate a forti ma brevi rovesci e locali grandinate con chicchi di piccole o al più medie dimensioni. I temporali saranno ad innesco principalmente orografico e legati al gradiente termico verticale, tuttavia occorre considerare un lieve rinforzo del getto occidentale ad alta quota che potrà temporaneamente incrementare i parametri di windshear (in genere speed), Sulle Alpi settentrionali saranno possibili fenomeni localmente più intensi con anche raffiche di vento convettive. I fenomeni potranno localmente sconfinare nelle pianure limitrofe, in particolare quelle del Veneto e del Friuli. In generale varrà un livello 0 sulle zone indicate, con qualche isolato fenomeno al limite del livello 1. Sul resto del dominio di previsione l’azione stabilizzante di un promontorio anticiclonico di origine sub-tropicale in quota favorirà assenza di attività convettiva.

Emessa mercoledì 01 giugno 2022 alle ore 18:00 UTC

Previsore: RANDI

Previsione fenomeni temporaleschi per lunedì 02 maggio 2022

La blanda circolazione ciclonica arrivata tra sabato e domenica sui settori settentrionali del nostro dominio di previsione scivolerà rapida verso la Grecia. In quota sarà accompagnata da un minimo termico in fase di riassorbimento (-23/-24°C a 500 hPa) associato a una debole rotazione ciclonica dei venti. La saccatura sarà inserita in un’atmosfera prevalentemente secca, seppur il nucleo della senescente goccia fredda presenterà ancora delle aree più umide. L’interazione con l’orografia del territorio favorirà lo sviluppo di convezione (LI <-2 °C), la quale sarà accentuata anche dal soleggiamento diurno e dalla massa d’aria fredda in quota. I temporali si presenteranno sotto forma di cella singola o piccoli groppi. Un’altra caratteristica di questi ultimi sarà il loro lento moto. Ciò potrà determinare accumuli estremamente irregolari anche tra due località a pochi chilometri di distanza.

Un livello 0 per piogge e grandinate (possibili accumuli) è stato emesso per buona parte dell’Appennino. Lungo le coste meridionali del Mar Tirreno e su quelle Adriatiche all’interno del livello 0, quest’ultimo varrà anche per trombe marine (CAPE 0-3 km > 150 J/kg soprattutto tra Basso Adriatico e Mar ionio Settentrionale).

Sulle Alpi e su Croazia Settentrionale e Slovenia un livello 0 è stato emesso per precipitazioni.

 

Valida dalle ore 00.00 alle 24.00 UTC di lunedì 02 maggio 2022

COME LEGGERE LA PREVISIONE  

LEGENDA ABBREVIAZIONI  

SEGNALAZIONI – STORM REPORT

Emessa domenica 01 aprile alle ore 20:00 UTC

Previsore: CARPENTARI

Previsione fenomeni temporaleschi 02 aprile 2022

Un vortice ciclonico stazionerà sull’Italia causando diffuse condizioni di instabilità. Il vortice sarà associato ad aria molto fredda in quota, mentre al suolo sarà presente un minimo depressionario sul Mar Ligure in spostamento verso l’alto Tirreno. Sul Sud Italia in quota sarà collocato un massimo del getto polare (80 m/s a 300 hPa), con forte divergenza del vento in quota tra Sud e Centro Italia.

La massa d’aria al suolo sarà fresca e per tale motivo l’instabilità sarà contenuta (<500 J/kg). Tuttavia il setup sinottico precedentemente descritto è favorevole allo sviluppo di numerosi temporali su tutte le regioni bagnate dal Mar Tirreno. I temporali potranno svilupparsi per tutto il giorno e causare grandinate anche abbondanti, seppur con chicchi di piccole dimensioni (< 2 cm). Inoltre è possibile la formazione di vortici effimeri (funnel cloud, trombe marine, landspouts) tra Lazio e Campania, dove le condizioni di shear di basso livello sono buone e dove ci sono le migliori condizioni di sollevamento dinamico (divergenza in quota, sollevamento orografico e convergenze di venti). Tra Lazio e Campania il setup è prossimo ad un livello 1: si è preferito non emetterlo solo perchè i valori di CAPE/Lifted Index saranno molto contenuti. I rischi legati a piogge e raffiche di vento convettive sono valutati sostanzialente nulli.

Qualche debole temporale è possibile anche sul Salento, nonchè verso sera tra Romagna e Marche, quando rientrerà aria instabile dall’Adriatico verso la terraferma.

Su Pianura Padana e Alpi non sono previsti temporali perchè l’aria fredda qua entrata il giorno precedente al suolo dovrebbe inibire i moti convettivi.

Emessa venerdì 1 aprile 2022 alle ore 19:50 UTC.

Previsore: DE MARTIN

Previsione fenomeni temporaleschi per mercoledì 02 marzo 2022

L’allontanamento verso est di una sacca d’aria fredda in quota consentirà all’alta pressione e all’associata aria stabile di tornare a prevalere sul nostro Paese. Nonostante questo, specie in mattinata correnti fredde di provenienza settentrionale associate al lato posteriore della sacca potranno generare debole convezione sulle regioni dell’Italia meridionale. La convezione potrà al più generare precipitazioni solide (principalmente graupel e neve sui rilievi) e isolati fenomeni vorticosi in mare. I fenomeni andranno gradualmente diminuendo con il passare delle ore.

Previsione fenomeni temporaleschi per mercoledì 02 febbraio 2022

La rapida saccatura transitata sull’Italia nell’ultimo paio di giorni continuerà il suo moto verso est allontanandosi progressivamente dalla nostra Penisola. Sul suo lato posteriore potrà originarsi debole convezione su Mar Ionio e Grecia, con qualche isolato fenomeno convettivo possibile anche su basso Mar Adriatico e Puglia tra tardo pomeriggio e serata. Tale convezione al più potrebbe risultare in precipitazioni solide (graupel e/o grandine di piccole dimensioni) ed isolati fenomeni vorticosi in mare.

Outlook Febbraio 2022

PREMESSA
La prima parte della stagione invernale è stata contraddistinta da un Vortice Polare piuttosto disturbato dalla buona azione di un pattern a 2 onde, che però non è riuscito a portare alla sua destrutturazione a causa di flussi di calore sempre deboli; nel mese di gennaio abbiamo assistito ad un maggiore accorpamento delle vorticità in stratosfera, con rapido e fortissimo raffreddamento della colonna del VP, specie in medio-bassa stratosfera. Questo rinforzo del VPS è sfociato in un ESE Cold conclamato (su base NAM a 10 hPa) il 10 di gennaio, con primo impulso stratosferico diretto verso la troposfera individuabile il 16 gennaio. Questo primo trasferimento di moto verso la troposfera, seguito da altri in ultima decade, ha rappresentato l’inizio di un condizionamento troposferico che, verosimilmente, ci accompagnerà anche nel corso del mese di febbraio.

ANALISI
La configurazione media assunta dal VP e dal treno d’onda ad inizio stagione non lasciava presagire ad un possibile Evento Stratosferico Estremo di tipo “cold” nel cuore dell’inverno ma, nonostante un buon setting di partenza, è mancata l’energia interna al sistema, come testimoniato dall’andamento dei flussi di calore. E’ verosimile immaginare che dietro a questa carenza di energia, nonostante che il trend del GW giustifichi speculazioni di senso opposto, ci possa essere l’episodio di Niña biennale che sta assumendo caratteristiche più simili a quelle di una Niña CP (Central Pacific, ovvero con le anomalìe negative maggiori verso la regione ENSO 3.4), nonostante una chiara impostazione di partenza come Niña EP (East Pacific, ovvero con anomalìe negative maggiori nelle SST a ridosso dell’America latina), come peraltro testimoniano sia i valori da evento moderato toccati anche nella zona 3.4 (ONI nel trimestre OND che ha toccato -1.0) che i forti effetti avvertiti nella componente atmosferica del fenomeno (SOI molto positivo in dicembre). Si ricorda infatti che secondo gli studi disponibili una Niña CP ha una maggiore influenza sul NAM rispetto ad un episodio EP .
Ad ESE Cold ormai conclamato, con effetti in troposfera che rientrano nella casistica ben descritta dal paper di Baldwin & Dunkerton e da quello di Waugh e Polvani a proposito di “Low Flux Events”, è ipotizzabile una prosecuzione dei pattern AO+ e NAO+ anche per il mese di febbraio, soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo. Questa “accoppiata” sarà molto probabilmente l’elemento che caratterizzerà maggiormente il futuro prossimo, almeno fino all’esordio del mese di marzo. Eventuali disturbi troposferici al pattern principale, più probabili sul settore est siberiano-pacifico, risulteranno comunque deboli e transitori.
Primi cenni più significativi di ripresa degli heat fluxes potrebbero mostrarsi nella fase finale del mese, quando l’avanzamento stagionale e gli ormai 40/45 giorni passati dall’inizio dell’ESE Cold potrebbero portare a qualche timida risposta troposferica più incisiva negli intervalli tra gli impulsi stratosferici. Nonostante il reset imposto dall’Evento Stratosferico Estremo, riteniamo che il setting del VP possa mantenersi, e per questo ci attendiamo una disposizione sinottica simile a quella avuta in precedenza nelle possibili (brevi) fasi in cui andremo incontro ad un allentamento zonale, con la riproposizione di un ATR con deboli flussi divergenti anche al di sotto dei 60°N, quindi con valori della NAO che dovrebbero mantenersi positivi. Da segnalare il fatto che molto probabilmente il pattern zonale conseguente alla reiterazione di impulsi di una stratosfera che si manterrà molto fredda per tutto il mese, specialmente alle quote medie (30 hPa) e medio – basse (50/70 hPa), potrebbe relegare la stratificazione del gelo continentale molto ad est nel continente asiatico, allentando la presa progressivamente anche sull’Europa orientale.


PROSPETTIVE
Il mese di febbraio potrebbe trascorrere senza particolari sussulti invernali sul settore centro-occidentale europeo e quindi anche sul nostro paese. La circolazione marcatamente zonale per gran parte del mese non consentirà l’instaurazione di regimi che potrebbero portare azioni invernali degne di nota sul Mediterraneo centrale. Il mese probabilmente risulterà contraddistinto da una vasta e coriacea area di alta pressione in allungamento dall’Atlantico verso l’Europa centro-occidentale, caratterizzando il tempo anche sulle nostre regioni, con clima secco e a tratti mite. Le zone di pianura potrebbero risentire spesso di nebbie e accumulo di sostanze inquinanti, con temperature che risulterebbero quindi più basse rispetto alle anomalie positive che si avranno in quota.
Come abbiamo accennato sopra, non possiamo escludere qualche timido cambiamento nella parte finale del mese, quando potrebbe rifarsi vedere qualche ondulazione nella corrente a getto. L’abbozzo di ATR con NAO comunque prevalentemente positiva lascia pensare ad un maggiore interessamento dell’Est Europa e della zona Balcanica per ipotetiche discese di aria artica. In una siffatta situazione sarebbe più probabile un marginale o parziale interessamento delle nostre regioni orientali e meridionali, mentre più riparate potrebbero risultare ancora le zone settentrionali e tirreniche.

Outlook gennaio 2022

PREMESSA

Le condizioni di partenza a fine 2021 hanno evidenziato un Vortice Polare troposferico moderatamente disturbato da attività d’onda con un pattern prevalentemente riconducibile ad un “Atlantic Ridge”, evoluto temporaneamente in “Blocking” sul Nord Atlantico, in un regime medio di NAO negativa.
In stratosfera permangono condizioni di vortice polare moderatamente forte soprattutto in media e medio alta quota con contenuto disturbo bilaterale (Wave 2) dovuto all’intenso gradiente meridionale locale ma con scarso afflusso di “eddy heat and momentum flux” attraverso le quote più basse della stratosfera, ove pertanto l’alimentazione delle creste d’onda appare discontinuo e le stesse raramente convergenti sopra i 55/60° N.
In prospettiva è attesa un’intensificazione dell’attività d’onda a motivo della convergenza delle fasi 7 della MJO e 6 tendente a 7 dei venti circumglobali (GWO) in un regime di momento angolare positivo.
A motivo di questo, l’evoluzione del gradiente locale si sposta dalla catena uralica (Mountain Torque) al Pacifico centrale, entrando in coppia con la MJO ove i massimi di convezione si sono posizionati costantemente ad oggi nei pressi del meridiano del cambio di data (180°).


ANALISI
Alla luce delle premesse esposte, sul Pacifico settentrionale si andrà a strutturare un blocco vero e proprio, che andrà a consolidare il ridge semistazionario ivi già presente, rispecchiando il pattern pacifico caratteristico delle fasi di Niña che, in caso di modalità EP (East Pacific) come quella attuale, è generalmente composto da un tripolo con anomalie negative a ridosso del continente asiatico, positive a ridosso della regione centrale e nuovamente negative sulla west coast americana, consolidando il dipolo PDO negativo.
In questo contesto, a ragione del momento angolare positivo, è da mettere in conto (ad eccezione dell’area influenzata dall’attività convettiva, ovvero inizialmente nel Pacifico) un’intensificazione delle westerlies e quindi della componente zonale soprattutto nel comparto atlantico.
Ad incentivare questo incremento, verosimilmente, concorre anche una compressione d’onda stratosferica che, in caso di VPS strong come in questo caso, può venir sollecitata verso una trasmissione di moto verticale westerlies verso i piani inferiori.
Riteniamo per queste ragioni che i tentativi d’onda nel comparto atlantico, a fronte di una zonalità inizialmente non particolarmente marcata e quindi di un getto che andrà ad intensificarsi successivamente, non presentino idonee caratteristiche di stazionarietà tali per strutturare importanti azioni retrogressive in grado di coinvolgere tutta la Penisola ed il Mediterraneo centrale.
E’ probabile che quest’azione si concretizzi in un modesto strappo artico in rapido spostamento verso est con maggiore interessamento del Nord Italia e delle regioni adriatiche, e che presenti quale successivo focus l’est Europa, in considerazione del previsto aumento di valore dell’indice NAO.
La parziale avanzata del blocco Pacifico verso il continente americano, testimoniata dalla risalita del PNA, dovrebbe portare ad un ulteriore avanzamento verso est della zona di bassi geopotenziali ad inizio seconda decade. La presenza di una debole spalla anticiclonica in Atlantico, unita alla presenza di aria gelida precedentemente depositata sull’Europa Orientale, dovrebbe portare ad un abbassamento del jet stream verso il Mediterraneo centro-occidentale, con l’ingresso di aria polare marittima sul nostro Paese.
Lo scenario per il restante mese di gennaio appare parzialmente evolutivo per quanto concerne la traslazione dei massimi centri di convezione tropico-equatoriale, che vedrebbero attiva un’oscillazione tra la fase 7 e la fase 8 della MJO e venti globali che puntano in fase 8, ovvero laddove il GLAAM inizia la sua inversione di tendenza da anomalie positive verso anomalie di segno opposto.
E’ in questa fase che ritroviamo le possibilità più concrete di un avanzamento del “wave train” dal Pacifico verso il continente americano, con una conseguente maggiore probabilità di strutturazione di blocchi alle velocità zonali.
A decorrere grossomodo dalla metà del mese gli scenari possibili non sono del tutto univoci, in quanto si potrebbero alternare pattern di temporanei ATR (Atlantic Ridge) ad una tendenza da parte dell’apice del promontorio ad evolvere verso nord-est, contribuendo a costituire uno scivolo di correnti di matrice polare verso l’Europa centro-meridionale.
Al momento non si potrebbe neppure del tutto escludere l’evoluzione del predetto Atlantic Ridge in un pattern Scandinavian positivo, qualora l’incidenza del trasporto d’onda riuscisse a marginalizzare le correnti zonali uscite dalla East coast USA e pertanto l’indice NAO si portasse su valori neutro-negativi dopo un’iniziale fase di maggiore positività.
In questa fase, almeno fino all’inizio della terza decade di gennaio, grazie alla coppia MJO/GWO in fasi forzanti si dovrebbe assistere al mantenimento di un buon gradiente, coadiuvato da GLAAM+ ad azioni da parte degli eddy fluxes tendenti ad indebolire le Vorticità Potenziali del VPS.
Sarebbe lecito attendersi infatti un incremento dei flussi di calore provenienti dalla troposfera e una salita del diagramma dell’Heat Flux a 100 hPa che attesti un trasferimento verticale di calore e momento più corposi rispetto alla situazione iniziale, che vede un buon gradiente meridionale alle quote medio alte della stratosfera ma un insufficiente apporto dalle quote inferiori.
Gli esiti finali di questa dinamica non è facilmente pronosticabile allo stato attuale.

PROSPETTIVE

Alla luce di questa non univoca premessa è comunque possibile tracciare l’andamento medio della circolazione sull’Europa centro-meridionale con influenza sulla nostra penisola.
Dopo un inizio di gennaio caratterizzato da un anomalo promontorio subtropicale proteso verso l’Europa centro meridionale, che sta comportando/comporterà valori di temperatura assolutamente anomali per il periodo, si dovrebbe difatti assistere ad un incremento marcato del regime zonale dall’Atlantico verso l’Europa, che provvederà a stemperare i valori notevolmente superiori alle medie del periodo, in attesa di un più intenso raffreddamento che a cavallo dell’Epifania dovrebbe riguardare tutta la penisola; in questo caso gli apporti precipitativi saranno probabilmente poco incisivi e limitati ai settori orientali.
Dovrebbe quindi seguire una breve fase anticiclonica in attesa di nuovi contributi nord-atlantici, che verosimilmente interesseranno il nostro territorio con maggior riguardo alle regioni settentrionali.
Questo tipo di tempo, variabile ed a tratti instabile e caratterizzato da un quadro termico grossomodo in linea con le medie del periodo o solo temporaneamente al di sotto, dovrebbe costituire il trend prevalente fino almeno alla metà del mese di gennaio.
In seguito il panorama evolutivo, connotato dalle incertezze prognostiche descritte in ANALISI, potrebbe essere caratterizzato da un promontorio atlantico (ATR, blocco relativamente basso di latitudine) o una “Bartlett High“; in entrambi i casi, verso metà mese dovrebbe interrompersi il flusso occidentale e partire una fase più favorevole all’instaurazione di forcing dinamici dell’alta pressione atlantica verso l’Europa centro settentrionale, con un nuovo raffreddamento del comparto europeo orientale.
Questo comporterebbe una maggiore esposizione della nostra Penisola a correnti fredde dai quadranti orientali o nord orientali in ragione della posizione ed estensione della radice dell’ATR.
Eventuali confluenze con correnti più umide di matrice polare marittima, piuttosto che una più spiccata evoluzione del ridge atlantico sull’Europa centro settentrionale con una maggiore prevalenza di clima freddo ma mediamente più asciutto, fanno parte del bivio previsionale concernente l’evoluzione/intensificazione o meno dei flussi tropico-equatoriali, con probabili marcate differenze sugli effetti nell’evoluzione delle dinamiche stratosferiche.

Previsione fenomeni temporaleschi per giovedì 02 dicembre 2021

Una vasta saccatura in quota, in discesa dal nord Europa, promuoverà il proprio asse tra la penisola iberica e le isole Baleari interessando buona parte della penisola, con particolare riferimento ai versanti tirrenici, tramite un flusso ciclonico da SW, Nei bassi strati un sistema frontale atlantico giungerà da nord-ovest collegato alla chiusura di un minimo barico sul golfo ligure in evoluzione verso ESE, con ramo caldo in azione sul nord Italia e ramo freddo sul centro-sud. Sul versante tirrenico, dal levante ligure alla Campania è stato emesso un livello di criticità 1 per forti rovesci di pioggia e possibili fenomeni vorticosi, in prevalenza trombe marine fino alle coste (ma possibili fino all’immediato entroterra sotto forma di landspout); e un livello 0 per grandinate di piccole dimensioni (o graupel) e raffiche di vento convettive. Sulle coste balcaniche indicate nel dominio varrà un livello 1 per forti piogge e un livello 0 sugli altri parametri considerati (incluse waterspout). Sulla Sardegna occidentale si stima un livello 1 per fenomeni vorticosi, in genere del tipo trombe marine misocicloniche, ma senza escludere landspout, e un livello 0 per intense piogge, grandinate di piccole dimensioni o graupel, e raffiche di vento convettive. Un livello 0 per tutti i parametri considerati, eccetto raffiche convettive, varrà sul resto del dominio interessato.

Previsione completa su PRETEMP

Previsore RANDI

Previsione fenomeni temporaleschi per sabato 02 ottobre 2021

Si consolida un cuneo alto pressorio in quota sull’Europa Nord-orientale e parte del comparto balcanico, mentre un’estesa saccatura dall’Islanda inserita in un minimo depressionario sul Nord-Atlantico avanzerà sull’Europa centrale dalla giornata di sabato.
All’avanzamento zonale della saccatura sarà presente un intenso flusso perturbato con dei gradienti piuttosto accentuati che stanno arrecando un rinforzo della ventilazione dall’Atalantico alla Francia.
Sui mari occidentali italiani invece da sabato si attiveranno gradualmente dei flussi umidi meridionali prefrontali che risulteranno in ogni caso più intensi tra domenica notte e gli inizi della prossima settimana, soprattutto tra il Mar Ligure e il Tirreno, quando una perturbazione raggiungerà dapprima le regioni settentrionali.
Sabato i temporali più forti riguarderanno il Sud e più localmente i mari italiani occidentali per il passaggio di un primo transiente. Un livello 1 sarà valido per piogge, grandinate, raffiche di vento lineari (downburst) e trombe marine.

Valida dalle ore 00.00 alle 24.00 UTC di sabato 02 ottobre 2021

COME LEGGERE LA PREVISIONE  

LEGENDA ABBREVIAZIONI  

SEGNALAZIONI – STORM REPORT

Emessa venerdì 01 ottobre 2021 alle ore 19:30 UTC

Previsore: ROTUNNO

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