Inverno a pieno regime

La formazione di un possente anticiclone termico sulla Russia ha convogliato aria più fredda dalle stesse aree verso il mediterraneo.
Di consenguenza precipitazioni nevose si sono avute durante il we sulle regioni centro-meridionali adriatiche e Calabria e Sicilia tirreniche.
Poichè non è presente un collegamento tra l' alta russa e l' alta delle Azzorre un ' area depressionaria si è insinuata tra Francia e Germania, finendo risucchiata verso il Mediterrano.
Cio provocherà la formazione di un cut -off stazionario in loco per almeno 3 giorni,con precipitazioni consistenti su gran parte del paese, anche a carattere nevoso fino a bassa quota.
Attualmente è in formazione un minimo sulla Corsica con precipitazioni che interessano per lo più Toscana ed Emilia Romagna (nevose fino al piano al limitare della via emilia)

analisi1015utc27022011

In serata il minimo sarà ben formato, anche se non molto intenso data la ampia spaziatura delle isobare.
In questa fase le precipitazioni interesseranno ancora le regioni succitate più partedel Nord-est, la neve cadrà fino a bassa quota sull' appennino emiliano-romagnolo

forecast12h

domani in mattinata il lungo fronte freddo iniziale attiverà la formazione di un secondo minimo traTunisia e Sicilia, e questo andrà generare copiose precipitazioni convettive sulla parte sudorientale della penisola.
Nel frattempo le precipitazioni saranno più organizzate e interesseranno ancora una volta Toscana Emilia-romagna e Lazio con coinvolgimento anche di parte del Nord-ovest e della Sicilia.

forecast24h

domani in serata il primo minimo sarà ormai occluso mentre il secondo sarà sulla Sicilia, generando precipitazioni intense sull' isola e una warm conveyor belt sulla Basilicata e la Puglia centrale ancora in fase embrionale.
Precipitazioni dovute al fronte occluso del primo minimo colpiranno sempre le Stesse regioni, con aggiunta della Sardegna e parte delle Marche.

forecast36h

mentre la goccia fredda in quota sarà ormai in cut-off, con la formazione di un pontre anticiclonico dall'Atlantico Centrale fin sulla Siberia, martedi mattina il secondo minimo insisterà con le precipitazioni soprattutto al sud Italia,

con ancora interessate regioni adriatiche centrali e Emilia Romagna (anche se ancora sotto influsso del vecchio fronte occluso)

forecast48h

anche durante le giornate di martedi e mercoledi la circolazione depressionaria insisterà sul nostro paese, con la WCB che si intensificherà notevolmente nella giornata di martedì lasciando consistenti accumuli precipitativi fra Calabria, Puglia e Basilicata.
Ma per conferme attendiamo segnalazioni da parte degli utenti delle aree colpite 

Autori: 

Cristian Rendina CS FAM

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Inverno a pieno regime.pdf540.44 KB

17 Dicembre 2010: Toscana imbiancata

Questo report fa il resoconto di una giornata importante per la regione Toscana.

L'episodio assume rilievo assoluto nella storia climatica della Toscana, presentandosi come una delle nevicate più intense dell'ultimo secolo a dicembre, sia come accumuli che per estensione del fenomeno, ma anche come qualità della neve caduta.

Un evento raccontanto anche attraverso foto spettacolari.

Un ringraziamento agli autori e a quanti hanno fornito il materiale fotografico.

 

Autori: 

CS Alalisi Clima

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TOSCANA_17dicembre2010.pdf1.28 MB

Ottobre: report meteo italiano

Presentiamo il report relativo alla situazione meteo italiana del mese di Ottobre 2010.

 

Da questa pubblicazione l’analisi statistica dei dati viene temporaneamente sospesa; il gruppo di CS Analisi Clima – Statistica infatti si sta dedicando ad un nuovo progetto in sinergia col Settore tecnico per rendere automatiche le elaborazioni statistiche dei grafici, sinora ottenuti grazie ad efficienti e complessi file excel. Confidiamo di riuscire a riprendere con le statistiche quanto prima.

 

Le nostre pubblicazioni proseguono ugualmente con le cronache meteo redatte dal team dei Meteoreporter. Potrete seguire le dettagliate cronache di alcune regioni italiane e ammirarne le foto più significative.

 

Ringraziamo le seguenti Associazioni che hanno collaborano al report:

  • Lineameteo (cronaca regionale umbra)
  • MeteoTriveneto, che ci fornisce l'accesso al nowcasting nonché la possibilità di pubblicare la cronaca nord-est sul suo sito.

Non da ultime le cronache fornite dalle Sezioni regionali di Meteonetwork ovvero MNW Puglia e MNW Lazio.

 

 

Autori: 

CS Analisi Clima

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Report_Ottobre2010_NORDEST.pdf1.13 MB
Report_Ottobre2010_CENTRO.pdf2.51 MB
Report_Ottobre2010_SUD.pdf1.06 MB

Outlook Inverno 2010-2011

Analisi e proiezione Inverno 2010/2011
A cura di Stefano Agustoni, Roberto Ciabini, Marco Magnani, Andrea Rossi, Andrea Giulietti,  Alessandro Vannuccini
Comitato Scientifico di Meteonetwork
Introduzione
L’inverno 2010-2011 si inserisce in un contesto molto particolare a livello climatico globale, in cui forzanti di medio-lungo periodo si sovrappongono ad altre, altrettanto intense, ma caratterizzate da un’oscillazione più breve nel tempo. A differenza dell’anno passato, quando molte di queste variabili andavano a sommarsi in un’unica direzione (ENSO positivo, minimo solare e QBO negativa erano quasi una garanzia di forti disturbi al vortice polare tropo-stratosferico), quest’anno gli stessi parametri, stanti le loro attuali caratteristiche e presi singolarmente, spingerebbero verso configurazioni bariche invernali sul continente europeo anche contrapposte. Per fare una previsione stagionale con un certo grado di confidenza occorre quindi calibrare il peso di ciascun fenomeno, provando ad attribuirne la giusta significatività.
L’oscillazione globale a bassa frequenza dominatrice del prossimo trimestre sarà certamente la Nina, ormai sicuramente avviata verso un episodio di notevole forza in termini assoluti, con anomalie negative delle SST del Pacifico equatoriale tra le più intense dell’intera serie storica disponibile. In questi casi è molto importante riuscire a capire come l’accoppiamento tra le anomalie di temperatura degli oceani e la reazione dell’atmosfera si concretizzi sia a livello barico che come risposta temporale. Nel caso in questione tale coupling appare abbastanza efficace, in quanto in autunno si sono manifestate alcune tipiche anomalie troposferiche associate a ENSO negativo: momento angolare globale spesso in territorio negativo, convezione tropicale (MJO) più sostenuta nelle fasi 3 -> 6 corrispondenti alla zona del indopacifica (IWP) attualmente a SSTA largamente positive, jet-stream nel Pacifico molto ondulato con forti anticicloni tra mar di Bering e isole Aleutine associati a profonde depressioni nel Golfo di Alaska. Quest’ultimo elemento ha avuto ripercussioni in bassa stratosfera canadese a cui è corrisposta una debolezza del vortice polare sull'area stessa.
La forte Nina in atto sta favorendo un cambio nelle SSTA globali, a cominciare ovviamente dai tratti di superficie marina prospicienti la zona direttamente interessata dal raffreddamento: l’oscillazione decadale pacifica (PDO) si è fortemente negativizzata e tale rimarrà nei mesi a venire; l’Oceano Indiano si è portato in condizioni di neutralità e dipolo (DMI) verso valori negativi. Ben diversa la situazione in Oceano Atlantico: l’eredità lasciata dal Nino tende a riassorbirsi molto lentamente con un tripolo nord-atlantico ostinatamente votato alla negatività: SST positive su nord Atlantico e mari circostanti la Groenlandia in cui si evidenzia una zona RM particolarmente calda in questo finale di autunno. Il tutto avviene in un contesto di AMO sempre vicina ai massimi storici.
SSTA
In criosfera si nota un’estensione glaciale artica ancora prossima ai minimi assoluti, secondo un trend che persegue picchi negativi ad inizio autunno. Certamente ciò è stato favorito da geopotenziali e temperature artiche spesso sopra norma, testimoniate da una AO pervicacemente ancorata su valori negativi (per tutto il 2010 ad esclusione di Luglio) ed una NAO al suo tredicesimo mese consecutivo in territorio negativo. Questi fattori hanno prodotto, alla prima irruzione artica anticipata, un incremento sostanziale della copertura nevosa in Europa dopo un inizio in sordina su tutta la parte occidentale dell’Eurasia.
Tra le forzanti atmosferiche ancora una volta va riservato uno spazio particolare all’attività solare: il solar minimum ormai è stato superato, ma l’attività geomagnetica della nostra stella è ancora a livelli eccezionalmente bassi; è ampiamente provato l’anticorrelazione tra attività solare e forza del vortice polare invernale, ed è questo un punto di cui andrà tenuto conto in sede previsionale.
Outlook stagionale


 Le forti anomalie di temperatura sugli oceani continueranno a determinare le caratteristiche della circolazione atmosferica globale per tutto il prossimo trimestre, modulando il percorso della corrente a getto secondo un pattern che, sopratutto in zona pacifica, verrà pesantemente condizionato dalla Nina strong: un jet stream particolarmente ondulato continuerà a favorire blocchi altopressori piuttosto coriacei localizzati tra Golfo di Bering e Aleutine, con conseguente rafforzamento della depressione nord-pacifica, quest’ultima rinvigorita dalla forte e persistente fase di PDO negativa e dalla fase occidentale della QBO. Ecco che appare dunque probabile un ingresso piuttosto basso del getto sul Continente americano, PNA mediamente negativa e TNH (Tropical North Atlantic) che da positivo, per le continue pulsazioni dell’alta aleutinica in bassa stratosfera canadese, volgerà lentamente in territorio negativo a fine stagione. 
Questo porterà a un’uscita alta del flusso (comunque debole) da Canada e US orientali, che unitamente a vaste e persistenti anomalie positive delle SSTA su Atlantico settentrionale e al largo di Terranova (pattern RM+), forzerà la reiterazione di blocking oscillanti sulla porzione centro-occidentale dell’oceano Atlantico: essi saranno forieri di ingressi di aria polare, se non artica marittima, su Mediterraneo occidentale con notevole risposta caldo-umida su Balcani e Russia europea.
 
Tale situazione si protrarrà finchè continueranno i disturbi al vortice polare in troposfera (AO negativa), tanto che anche la NAO continuerà a essere negativa, anche in maniera marcata per almeno la prima metà del mese di dicembre. 
A partire da metà mese, il continuo affluire di aria stabilizzante su Turchia, Ucraina e Russia meridionale dovrebbe portare a un progressivo rafforzamento di un’area di alta pressione sulla Russia continentale/Mar Caspio (pattern NCP tendente a valori postivi); è altresì possibile immaginare un progressivo ricompattamento del vortice polare nella seconda metà di dicembre (AO neutra/debolmente positiva) in corrispondenza del massimo raffreddamento radiativo del VP tropo e stratosferico, con i vari piani isobarici a latitudine artica che cominceranno maggiormente a dialogare tra di loro col passare delle settimane.
La risalita dell’indice NAO/AO determinerà una certa tendenza alla distensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso il Continente europeo fino a una probabile congiunzione con l’area gemella anticiclonica stazionante sulle pianure russe; si può ipotizzare un afflusso di aria fredda continentale sul Mediterraneo centro-orientale nella seconda parte di dicembre, con intensità al più moderata.
Con l’inizio del 2011 si dovrebbe assistere ad un nuovo rallentamento della circolazione generale, con il consolidamento di un forte anticiclone sull’area nord e mitteleuropea, tendente a spostare di nuovo i suoi massimi più ad occidente; ciò porterà quindi ad una nuova azione di blocco stavolta centrata tra UK e Islanda in ragione di una nuova fase negativa dell’oscillazione artica e dell’alto wavenumber dato il reiterarsi di disturbi provenienti dalla troposfera e dalla reazione innescata dagli stessi anche in medio-bassa stratosfera (TST event). 
Pensiamo che sarà questa la fase più fredda dell’inverno sull’Europa centro-orientale e sull’Italia, con ingresso di impulsi di aria artica sul bacino del Mediterraneo a successivo contributo continentale in caso di rotazione oraria del blocco anticiclonico, in espansione verso la Penisola scandinava (breve passaggio con pattern Scand+). 
Il blocking verrebbe progressivamente smantellato da una ripresa del flusso oceanico specialmente alle alte latitudini oceaniche (NAO di nuovo positiva), anche se non pensiamo a una configurazione puramente zonale per la parte finale dell’inverno in quanto le aree continentali europee favorirebbero, mediante effetto albedo prodotto nel precedente periodo, il mantenimento di un forte gradiente termico tra continente ed oceano nei momenti di maggior tensione zonale (NAO+) con core stabilizzante su Germania/Balcani. All’occorrere di ondulazioni della depressione islandese sembra probabile un loro approfondimento verso sud con maggiore propensione per pattern dominante ATL (Atlantic Low) quantomeno in una prima fase. 
Eventuali interventi di origine stratosferica (Major Midwinter Warming) nella parte finale della stagione non dovrebbero condizionare pesantemente il tempo in area europea e specialmente Mediterranea, e anzi potrebbero favorire un ulteriore rafforzamento della stabilità anticiclonica sul continente dettata da un maggior rallentamento/ondulazione delle correnti zonali: in tale fase potrebbe crearsi un corridoio di basse pressioni a carattere freddo su bassi Balcani con interessamento diretto del mediterraneo orientale e dell’Italia peninsulare adriatica.
Ecco comunque il dettaglio previsionale mese per mese:
Dicembre
La prima parte del mese di dicembre sarà influenzata dai pattern ad alta frequenza ed intensità elevata, ENSO- e RM+ che, in accordo al ciclo multidecadale oceanico a bassa frequenza (AMO/PDO) sostanzialmente ci confermano le code modellistiche propense al mantenimento di regimi di tipo EUL (Europe Low) con blocking atlantico ATH (ATlantic High) piuttosto ad ovest sull’oceano e con passaggio basso di latitudine di depressioni atlantiche in distacco dall’area RM/Terranova. Lo spostamento verso ovest e nord dell’alta sulla Russia (NCP+), in concomitanza di un temporaneo ricompattamento del vortice polare troposferico, produrrà una riduzione della dinamicità in ambito europeo in estensione verso la Scandinavia con regimi del tipo EUH e SCH (Europe e Scandinavian High) pur sempre associate a debole tensione zonale in Atlantico. Un blocco un po’ più strutturato potrebbe coinvolgere la Scandinavia ed il nord-est del continente verso la fine anno / inizio 2011.
Complessivamente tutta l’area occidentale (ed in parte quella centrale europea) si trova in surplus precipitativo mentre il forte deficit colpirà il sud-est Europa e la Russia. Risalteranno anomalie termiche positive nei comparti dove è presente il deficit pluviometrico, mentre una propensione per maggior freddo rispetto alla media si dovrebbe collocare nei dintorni del Mar del Nord tra Isole Britanniche, Germania e sud Scandinavia.
DIC ok
Gennaio
Il nuovo anno potrebbe quindi iniziare con un nuovo rallentamento della circolazione generale in ambito euro-atlantico e la progressiva retrogressione di una vasta area anticiclonica dalla zona continentale/mitteleuropea fino al vicino Atlantico; la conseguenza sarebbe la generazione di un robusto blocco di alta pressione centrato su Gran Bretagna e Islanda (valori negativi di NAO e AO in misura debole o moderata, pattern EA (East Atlantic) anch’esso negativa. Ciò permetterà l’avvento di una fase fredda per l’Europa e il bacino del Mediterraneo della durata di circa un paio di settimane, con principale interessamento dei Balcani e per quanto riguarda l’Italia soprattutto delle regioni adriatiche e meridionali dove saranno possibili fenomeni nevosi fino a quote basse o prospicienti le aree di pianura.
Col passare dei giorni si prevede un nuovo recupero di tensione zonale specie ad alta latitudine che favorirebbe lo spostamento del blocco anticiclonico in zona continentale europea, questo favorito anche dal forte raffreddamento delle terre dopo le estese nevicate di giorni precedenti. Il Mediterraneo si troverebbe comunque piuttosto protetto dalle incursioni verso sud della “ruota” atlantica, che anzi abbassandosi di latitudine potrebbe ulteriormente rinvigorire l’anticiclone sul continente: sulla Penisola i disturbi maggiori del tempo interesserebbero ancora il versante adriatico e il sud Italia, seppur in misura meno diretta rispetto alla parte iniziale del mese. 
Il quadro riassuntivo di gennaio per l’Italia vedrebbe quindi precipitazioni in genere più scarse della media soprattutto al Settentrione con temperature anch’esse diffusamente al di sotto della norma climatica mensile.
GEN ok1
Febbraio
La prima parte di febbraio potrebbe riservare una maggiore stabilità su gran parte del Continente europeo. Maggiore propensione ad avere un periodo anticiclonico con spinta dinamica dalle basse latitudini si avrebbe a ridosso delle Isole Britanniche, sul sud-ovest e sul centro Europa in estensione sui paralleli. Riteniamo che con una siffatta anomalia l’area orientale del Mediterraneo (Egeo e settore orientale) abbia una maggiore piovosità rispetto alla media perché subiscano la confluenza tra aria fredda balcanica e richiamo temperato dal Mediterraneo. La circolazione in seno alla bassa pressione fredda di origine artica mediamente circoscritta sulla Russia europea e sul Baltico potrebbe scendere col suo core temporaneamente più a sud. Dunque la Scandinavia ed il Baltico da un lato e la penisola balcanica e  Mar Nero dall’altro sono nel mirino delle maggiori precipitazioni nevose.
La seconda parte del mese ma più probabilmente verso fine mese, si dovrebbe assistere alla ripresa di pattern di blocco in oceano in estensione graduale al Nord Atlantico (NAO-). Il blocco d’aria molto freddo ad est dovrebbe così muoversi verso l’Europa e la parte centrale o quella Mediterranea potrebbe diventare la nuova linea di confluenza tra opposte masse d’aria in quanto con regimi di blocco sul Nord Atlantico un canale secondario del getto atlantico è attivo nel far confluire aria umida verso est. In generale il mese sarà molto freddo sull’est Europa, freddo sul Mediterraneo centro-orientale, più caldo della media sul sud-ovest Europa mentre la parte centrale e settentrionale avrebbero un'anomalia termica poco definita. Il sud-est Europa dovrebbe essere l’area con maggiore anomalia positiva di precipitazione seguita dalla parte centrale del continente, opposta anomalia (ma meno intensa come magnitudine) sulla porzione più ad ovest del continente e del Mediterraneo.
 
FEB ok1
 
Autori: 

Comitato Scientifico MeteoNetwork

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Outlook Inverno 2010-11 pdf.pdf970.3 KB

Toscana: alluvione del 4 – 5 ottobre 2010

Il CS Analisi Clima ha redatto un resoconto dell'evento alluvionale verificatosi a cavallo tra il 4 e il 5 ottobre.
Si tratta dell'evento che è salito alla ribalta della cronaca anche per i tre decessi avvenuti alla periferia di Prato e che ha distanza di una quindicina di giorni ha messo a dura prova nuovamente alcune zone della regione Toscana, in questo caso le province di Pistoia, Prato, Firenze e Pisa.

Autori: 

CS Analisi Clima

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Giugno 2010: analisi climatologica italiana

Presentiamo il report relativo alla situazione climatologica italiana del mese di Giugno 2010.

L’analisi dei dati, elaborati dal team di Cs Analisi, dà sempre un quadro immediato dell’andamento termico e pluviometrico relativo a ciascuna regione, attraverso grafici di facile lettura.

All’analisi si affiancano le cronache meteo redatte dal team dei Meteoreporter.

Ringraziamo le seguenti associazioni che collaborano ai nostri report:

  • Lineameteo (che ci fornisce la cronaca regionale dell’Umbria)
  • MeteoTriveneto (che ci fornisce i dati di numerose stazioni inserite nel nostro circuito e l'accesso al suo nowcasting)
  • MeteoSicilia per l’accesso al suo forum.

Non mancano le collaborazioni con le Sezioni regionali di Meteonetwork che ci forniscono per alcune regioni cronache meteo dettagliate, ovvero MNW Lazio e MNW Emilia Romagna.

Autori: 

CS Analisi Clima

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Analisi_Giugno2010_NORDOVEST.pdf1.36 MB
Analisi_Giugno2010_NORDEST.pdf1.27 MB
Analisi_Giugno2010_CENTRO.pdf2.87 MB
Analisi_Giugno2010_SUD.pdf993.29 KB

Outlook Inverno 2011-2012

A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza regimi di ATH (anticiclone in Atlantico a ridosso delle coste europee), EUH (anticiclone europeo) e, nella prima parte, ZON (zonalità, NAO+) e SCL (vortice freddo centrato sulla Scandinavia). Propendiamo per un’anomalia positiva dei GPT su centro-nord Atlantico e nord Europa, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, frutto di una media dei 3 mesi invernali che assumerebbero le seguenti caratteristiche specifiche.


Dicembre
Il mese di Dicembre potrebbe seguire le orme finali del mese di Novembre. La prima parte del mese vede il getto abbassarsi di latitudine in corrispondenza dei meridiani centro-occidentali europei. Nella seconda parte l’alta oceanica si erge conquistando le medie latitudini in un regime del tempo che inizia ad oscillare verso l’ATH. Nel complesso il mese dovrebbe risultare in media termica, con precipitazioni più abbondanti sul Mediterraneo orientale.

Gennaio
Il mese di Gennaio potrebbe segnare lo snodo verso un tipo di circolazione diversa, probabilmente non prima della prima decade o della metà. Sussiste la possibilità di una svolta innescata da un SSW. Il mese dovrebbe finire con un pattern maggiormente meridiano, con HP maggiormente slanciato in pieno nord Atlantico e conseguente caduta barica sull'Europa centrale e meridionale. Con queste condizioni, si prevede una graduale diminuzione termica man mano che il mese evolve, con scarti finali maggiormente negativi e precipitazioni che ne risentirebbero di conseguenza.

Febbraio
Febbraio è il mese più difficile da prevedere. Riteniamo siano possibili due scenari, a seconda che la stratosfera forzi la circolazione troposferica (mediante SSW) o meno. Nel primo caso è possibile che il mese sia connotato da un coriaceo blocco anticiclonico scandinavo (con probabile radice continentale) con le conseguenze termiche e pluviometriche del caso (entrambe negative). Nel secondo caso, una possibile influenza da parte della Nina potrebbe portare ad una situazione tipicamente da ATH con le anomalie positive in pieno oceano, ma protese verso le isole britanniche. Scarti termici abbastanza negativi, soprattutto sulle adriatiche e precipitazioni un po' più abbondanti sul centro-sud in questo secondo caso. Ad oggi le chance sono per un 50%-50%.

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  INVERNO 2011/12

figura 1

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA – PRIMA METÀ INVERNO (indicativamente 1/12 – 15/1)
figura 2

ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  SECONDA METÀ INVERNO (indicativamente 16/1 – 29/2)
VARIANTE A
figura 3

NOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A  500HPA –  SECONDA METÀ INVERNO (indicativamente 16/1 – 29/2)
VARIANTE B
figura 4

A cura di Stefano Agustoni, Marco Magnani, Andrea Rossi, Alessandro Vannuccini, Andrea Giulietti, Luca Bargagna
Autori: 

Comitato Tecnico Scientifico di Meteonetwork

Estate ancora in pole position, lentissimo decadimento stagionale

Pochi i cambiamenti all’orizzonte e pochi ve ne sono stati a dire il vero dalla seconda metà di Agosto: Anticiclone Azzoriano, con contributi Sub-Tropicali, in forma smagliante con clima tipicamente Estivo ovunque e scarsità di piogge che comincia a farsi sentire in alcune regioni, questo lo scenario attuale che prevale su quasi tutto il Mediterraneo e sulla nostra penisola.

Certo, la matrice del caldo attuale non consente alle temperature di raggiungere i valori raguardevoli toccati durante l’ondata di caldo Africano di fine Agosto, anche a causa del sole che tende a tramontare sempre più presto col passare dei giorni, tuttavia allo stato attuale non vi sono le condizioni per un cambiamento del tempo più deciso proprio a causa dell’affermarsi dell’Anticiclone che viene spinto verso di noi anche dallo scarso contributo dei flussi Nord Atlantici che non trovano modo di estendersi da Nord verso Sud in maniera più diretta, andando a scorrere invece in modo più facile da W verso E sul Nord Europa.


1


Ciò sta rimandando quindi la classica rottura delle condizioni tipicamente estive che è ben nota negli ultimi anni proprio nel mese di Settembre, mese, quest’ultimo, che proprio in questi ultimi due decenni è come se avesse preso il “sopravvento” rispetto a tutti gli altri mesi dell’anno poiché è stato l’unico, in Italia, insieme forse al mese di Febbraio, a non subire in modo evidente la risalita termica dovuta al GW attuale, ed infatti spesso si sono registrati bruschi abbassamenti della temperatura e uno stop deciso delle condizioni meteo estive proprio in questi giorni. Per dare un idea per esempio, anche nel 2008 il mese di Settembre partì caldissimo, con una prima decade anche più calda di questa che si è conclusa, ma finì in maniera decisamente opposta, con correnti fresche Nordorientali protagoniste assolute durante la seconda parte del mese. Ma soprattutto i vari mesi di Settembre del 1996, 2001, 2002, 2007, 2010, per citarne alcuni, tutti piuttosto freschi e con anomalie negative diffuse un po’ ovunque.

Non pare subire invece la stessa sorte questo mese di Settembre, forse in risposta alle anomalie negative del mese di Luglio, che invece è sempre risultato un mese caldissimo negli ultimi decenni, tranne quest’anno, appunto. Quindi dopo una performance estiva alquanto altalenante durante la prima parte stagionale, l’Estate sta dando il meglio di se proprio sul finire e durante le prime settimane di Autunno meteorologico (che ricordiamo, è entrato il 1° Settembre), Estate 2011 che si è conclusa all'incirca in media se consideriamo le medie degli ultimi 20 anni e un pò sopra le medie clino '71-'00, in particolar modo sulle regioni del versante Adriatico, causa sopratutto dell'ondata di caldo fortissima del mese scorso, seconda parte di Agosto che, ricordiamo, si è rivelata fra le più calde degli ultimi 30 anni proprio a causa della massicca onda di calore registrata e altresì, la seconda parte di Luglio si è mostrata la più fredda degli ultimi tre decenni, anche in questo caso. Si è trattata dell'Estate “meno calda” dal 2005 in poi, a seconda delle zone.

Le condizioni attuali vedono l’Anticiclone ben proteso su tutta l’Europa Meridionale con caldo moderato su tutte le aree esposte, ancora oggi valori di +32+33 sono risultati facili da raggiungere nelle aree interne, in Val Padana e nelle regioni centrali. Un debole passaggio di aria più fresca causerà l’avvicinarsi di un fronte NordAtlantico sui crinali alpini, durante l’inizio della prossima settimana, temporali e rovesci isolati durante le ore centrali del giorno comunque potranno formarsi sulle zone alpine centro-orientali, e nelle aree interne delle regioni Centro-Meridionali nelle giornate di Lunedì 12 e Martedì 13 a seguito della temporanea erosione del campo anticiclonico da Nord. Temperature in lieve diminuzione ovunque ma sempre di qualche grado al di sopra delle medie.


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Nel frattempo l’ex-uragano Katia, declassato a tempesta tropicale,  avrà raggiunto le coste occidentali del Regno Unito, dove si attendono venti forti e imponenti mareggiate, e ciò tenderà nuovamente a “spiattellare” l’area di Alta Pressione verso il Mediterraneo, consentendo il perdurare del periodo di stabilità e di temperature tipicamente Estive sulla nostra penisola, pur con valori non eccessivamente elevati ma sempre al di sopra delle medie di Settembre. Soprattutto l’assenza di piogge, se escludiamo gli isolati temporali pomeridiani di calore che andranno a formarsi, sarà il vero “leit motiv” del periodo in essere e la vera anomalia per questo mese di Settembre, se la situazione non dovesse vedere sbocchi “autunnali” prima della fine dello stesso.

Autori: 

Giuseppe Figliola

Piove sempre sul bagnato

La settimana scorsa una perturbazione già descritta nel precedente articolo ha causato un' alluvione nella Liguria orientale, con gravi danni e purtroppo una decina di morti soprattutto nell'area delle 5 terre. Tutto a causa di una sistema convettivo stazionario in loco per circa 6 ore. Durante la settimana una depressione stazionaria tra Sicilia e Tunisia ha contribuito ad incrementare ulteriormente la pluviometria locale con precipitazioni convettive che si sono esaurite oggi. Adesso nel prossimo week-end ci attende una nuova perturbazione atlantica, figlia di una ondulazione piuttosto marcata in senso meridionale del jet stream polare. La sua evoluzione seguirà all'incirca la stessa avutasi la settimana scorsa, quindi contribuendo ad aggravare ulteriormente la situazione idrogeologica del nord- ovest italiano. Ma vediamo in dettaglio. Attualmente l 'estesa depressione atlantica a ridosso delle isole britanniche sta generando una lunga serie di fronti estesi tra il Marocco e l' Islanda, con precipitazioni che interessano tutta la penisola iberica e la Francia insieme alle già citate isole britanniche. (fig. 1) Nelle prossime ore il fronte si spezzerà a ridosso delle Alpi generando un minimo secondario sul Golfo del Leone.
analisi1630utc03112011
Figura 1. Analisi satellitare sull'Europa rielaborata delle ore 16.30 UTC del 03-11-2011. Fonte www.sat24.com 
Stanotte le precipitazioni cominceranno ad interessare il nord- ovest, sostanzialmente a causa dello Stau, dovuto alle correnti prevalentemente meridionali, che causeranno anche un consistente aumento delle temperature su tutta l' Italia. La quota neve sarà in rialzo dai 2000 m. si nota un primo abbozzo del minimo descritto in precedenza (figg 2-3). 
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Figura 2. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 3. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Domani in giornata il fronte proseguirà la sua lenta traversata verso est, e a causa di ciò le precipitazioni risulteranno più intense lungo l'area frontale che parte dal Marocco e arriva alle Alpi Marittime (figg. 4-5). Comunqeu saranno ancora a regime tra il debole e moderato su cuneese e Liguria occidentale. Il vento soffierà molto forte laddove i rilievi formano delle vallate strette, ad esempio nella valle del Rodano.
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Figura 4. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 5. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 04/11/2011 sull' Europa. Plotting by MeteoNetwork.
Ecco finalmente che in nottata domani il fronte si spezzerà formando un minimo di pressione al largo della costa catalana. In questa fase le precipitazioni interesseranno quasi tutto il nord-ovest, e precipitazioni da Stau saranno presenti anche sulle prealpi centro orientali. Particolarmente critica potrebbe essere la situazione in Liguria, che sarà interessata da precipitazioni consistenti forse anche di natura convettiva, spinte dalle correnti meridionali (figg. 6-7).
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Figura 6. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 00 UTC del 05/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 7. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 05/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Sabato 5 novembre durante la giornata la situazione rimarrà all'incirca stazionaria, il fronte freddo si avvicinerà alle due isole maggiori, il minimo depressionario rimarrà tra Baleari e Catalogna cominciando ad occludersi. L precipitazioni però insisteranno sul nord-ovest spostandosi proprio a ridosso delle Alpi sud- occidentali. Però anche il nord del Piemonte e il nord ovest della Lombardia risentiranno dell'influsso umido meridionale, e le precipitazioni arriveranno consistenti anche in queste aree, così come nelle prealpi centro-orientali (figg. 8-9). Il resto del paese rimarrà sotto le correnti umide meridionali, con cieli velati da nubi alte e temperature ben oltre la media del periodo.
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Figura 8. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 05/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 9. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 05/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Andando più in la con le linea temporale, ma rimanendo sul condizionale, per domenica la situazione prevede che il minimo sia ormai in cut-off sulle Baleari. Ma un minimo secondario sulla Francia orientale potrebbe insistere per altre 24-36 ore. Il fronte freddo dovrebbe interessare tutta la costa tirrenica con precipitazioni a carattere convettivo dapprima sulla Sardegna e poi al resto della fascia tirrenica, con ulteriore incremento nell'intensità delle stesse sul Piemonte e sulla Liguria occidentale. Datosi che il minimo rimarrebbe stazionario in loco, il fronte non si sposterebbe più verso est ma si esaurirebbe in loco. Marginalmente potrebbero essere colpite ancora prealpi centro-orientali, Toscana e Emilia-Romagna tra piacentino e parmense (figg. 10-12). Alla fine di questo evento gli accumuli supereranno le tre cifre in molte aree del nord-ovest. Speriamo solo che non succeda ciò che è accaduto in Riviera di Levante durante l'ultimo evento perturbato, ancora fresco nella mente dei suoi abitati. 
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Figura 10. Pressione al livello del mare (linee bianche), altezza di geopotenziale a 500 hPa (colori) previsti dal modello GFS per le 12 UTC del 06/11/2011 sull' Europa. Presenti anche  i fronti al suolo. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 11. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 00 UTC del 06/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
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Figura 12. Precipitazioni accumulate in 6 h previste dal modello GFS per le 12 UTC del 06/11/2011 sull' Italia. Plotting by MeteoNetwork.
Autori: 

Cristian Rendina

Verifica OUTLOOK ESTATE 2011

La seconda parte della verifica dell’estate 2011, segue quella pubblicata per il solo mese di e si divide a sua volta in tre parti.

Nella prima verifichiamo l’outlook per il solo mese di luglio. La proiezione di tale mese è stata soggetta ad una revisione pubblicata con la verifica del mese di giugno.

Nella seconda parte verifichiamo tutto quanto non è stato aggiornato, tra cui anche il mese di agosto.







1. Aggiornamento proiezione di luglio


Così recitava l’aggiornamento del Comitato Scientifico pubblicato il 1° luglio (http://www.meteonetwork.it/articoli/comitato-scientifico/verifica-giugno-aggiornamento-luglio-2011):


A nostro avviso la modifica avvenuta nella seconda parte del mese potrebbe avere ripercussioni su alcuni regimi del tempo (WR) attesi nel mese di luglio. La figura mostra i 4 WR estivi.


w12


w22


In particolare, salgono le quotazioni di una più profonda bassa pressione in Atlantico (WR3) che si estende su UK e sud Scandinavia. Un possibile break potrebbe coinvolgere anche l’area euro-mediterranea (WR1). Anche il WR2 connotato da una maggiore e più forte estensione azzorriana verso il sud Europa potrebbe essere più frequente di quanto ipotizzato nell’outlook. Viceversa, il WR4 scende di quotazione.


In primo luogo si può osservare la latitanza della cellula di alta pressione su Europa centrale, semmai relegata a quella russo-balcanica. In secondo luogo, la spinta del getto atlantico è stata molto intensa sulla porzione centro-ovest dell’Europa. 

La mappa di rianalisi del mese di luglio riflette il pattern EA/WR- (East Atlantic / Western Russia negativo), cioè la profonda depressione atlantica che si estende su Europa occidentale  (WR3). 


Fig 1



Il break alla stabilità estiva ha coinvolto l’area mediterranea da metà mese (WR1) ed in particolare dal 19 al 21 luglio e dal 24 al 26 luglio. 

In figura la configurazione del 20 e del 25 luglio dall’archivio di Wetterzentrale:

Fig 2

Fig 3

Infine il regime 2, ovvero il pattern afro-azzorriano, si è mantenuto basso di latitudine interessando il sud nella seconda decade.


Da notare che l’aggiornamento proposto si discosta notevolmente da quanto previsto inizialmente (http://www.meteonetwork.it/articoli/comitato-scientifico/analisi-e-proiezione-estate-2011).

Le ragioni sono dovute al fatto che a fine maggio puntavamo ad una maggiore tenuta del campo anticiclonico europeo che aveva dominato in modo ferreo la stagione primaverile. La proiezione del mese di giugno si era rivelata soddisfacente ma ad un attento studio si evidenziava già il cambio di pattern, inizialmente previsto non prima di agosto.

Invitiamo quindi a seguire gli aggiornamenti proposti perché quella delle proiezioni stagionali è materia soggetta a continua sperimentazione ed un tipo di approccio a livello teleconnettivo è quello di proiettare singolarmente ciascun mese solo quando inizia (proiezioni mensili). Questo perché tutti i predittori sono attualizzati e dunque si evita di dover proiettare un mese sulla base della previsione dei predittori.




2. Verifica complessiva e del mese di agosto


Così recitava l’outlook stagionale:


A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza una cellula di alta pressione sull’Europa centro-orientale. Molte circostanze lasciano supporre un’azione di sostegno all’Alta delle Azzorre per allungarsi ed estendersi fino alle medie latitudini nella prima parte della stagione. Per ragioni dinamiche propendiamo per un’anomalia positiva sull’Europa centrale e orientale, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, estesa forse al nostro settore insulare ed infine un’incertezza con massimo spread sulla Penisola Iberica. Alcuni elementi ci portano a considerare un’estensione del getto dalla Scozia verso il nord della Scandinavia in agosto, con infiltrazioni di aria fresca e instabile nel Mediterraneo pilotate dall’isolamento per cut-off di una o più gocce fredde.


Queste sono le mappe interessate alla verifica: a sinistra la proiezione e a destra la rianalisi di quanto è successo.


Fig 4



Purtroppo la mappa di proiezione non è stata sottoposta a revisione nel momento in cui lo fu il mese di luglio per cui essa non aveva più nessuna validità. Per inciso, la mappa continuava ad evidenziare ancora la cellula di alta pressione su Europa centrale e la mancata spinta del getto atlantico laddove la revisione indicava il WR3 come regime del tempo prevalente.


Infine per quanto riguarda la parte finale della stagione e con essa il mese di agosto, effettivamente è stata ben inquadrata l’estensione del getto atlantico dalle Isole Britanniche verso la Scandinavia. Questo ha implicato una risalita della cella africana sui meridiani mediterranei e del sud Europa verso la Russia, riflettendo il pattern EA+ (East Atlantic positivo).


Fig 5



Questo era l’outlook di agosto:


Agosto dovrebbe vedere una maggiore instabilità legata a cut-off depressionari che avranno come obiettivo il Mediterraneo, lasciato scoperto dalla cupola anticiclonica del mese precedente, i cui massimi di altezza geopotenziale si dovrebbero andare a collocare più a NE, tra la Scandinavia e l’Europa nordorientale.

Vi saranno probabilmente surplus precipitativi locali, legati ad episodi anche intensi, e le temperature non dovrebbero discostarsi troppo dalle medie del periodo, più fresche al CentroSud e leggermente superiori al Nord ed in particolare NW.

Sostanzialmente è mancato l’inserimento di un impulso dal nord Atlantico, anche se la confluenza di opposte masse d’aria ha mantenuto un cut-off stazionario sul basso Mediterraneo.

Complessivamente la proiezione del mese di agosto non ha interpretato correttamente l’evoluzione associata al pattern espresso nell’outlook stagionale che invece si è rivelato ben posto.

Autori: 

Comitato Scientifico di Meteonetwork

Associazione MeteoNetwork OdV
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20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964