Verifica Giugno / Aggiornamento Luglio 2011

In questo breve articolo ci proponiamo di verificare la proiezione del mese di giugno come espresso dall’Outlook Estate 2011:


Con ogni probabilità il mese di giugno inizierà con un’incisiva azione di blocco sul medio atlantico che andrà a pilotare correnti più fresche ed umide nel Mediterraneo occidentale. La progressiva erosione dei geopotenziali sull’Atlantico orientale potrebbe di contro comportare la risalita di calde correnti africane verso il Mediterraneo orientale, coadiuvate da una cella anticiclonica continentale che potrebbe radicarsi sull’Europa centro-orientale per l’intera stagione ed essere inoltre agganciata nella seconda parte del mese dalla cella azzorriana. In questo primo mese dell’estate 2011 non si dovrebbero verificare feroci ondate di calore sulla Penisola italica, anche se non mancheranno periodi sopramedia. Nel complesso il mese dovrebbe risultare leggermente sopra la media termica, con precipitazioni più abbondanti sulla fascia prealpina e tirrenica.”


con l’ausilio carte di rianalisi del NOAA   www.esrl.noaa.gov/psd

e di fornire un aggiornamento per il prossimo mese di luglio.


I primi 15 giorni del mese vedono un’area depressa che staziona sul Mediterraneo occidentale. Impulsi freddi pilotati dalla bassa pressione del nord Atlantico scorrono sul bordo orientale dell’anticiclone di blocco in Atlantico (a sinistra in figura). Possiamo osservare un’azzorriana più defilata in Atlantico (a destra in figura) ed una semipermanente islandese più profonda. Un altra area di alte pressioni è presente tra Scandinavia ed mar Baltico. 


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La seconda parte del mese l’alta delle Azzorre si estende sui paralleli alla conquista del Mediterraneo provocando la risalita di correnti calde soprattutto verso la Spagna, la Francia, in misura minore verso l’Italia e la penisola Balcanica (a sinistra in figura). Quest’ultima si trova sull’estremo lembo dell’alta delle Azzorre con parziale contributo nord-africano (a destra nella figura). 


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In conclusione, la previsione della prima parte del mese è stata centrata mentre la seconda parte è risultata difforme perché la risalita delle correnti calde africane è stata prevista un po’ più ad est ed un po’ più meridiana tanto da non riuscire ad alimentare una cella anticiclonica continentale isolata.


Per quanto riguarda l’aspetto termico-precipitativo, le temperature in Italia si sono mantenute di poco sopra la media 1968-96, con massima anomalia tra 1° e 1.5° sull’area peninsulare e minima anomalia in area insulare (+0.5 ÷ +1). Non ci sono state ondate di calore di rilievo. Le precipitazioni sono state abbondanti su tutto lo stivale ad eccezione dell’estremo sud e Sardegna dove sono risultate in media. Temperature e precipitazioni sono state correttamente previste, anche se scendendo più nel dettaglio, una certa sottostima dell’aspetto precipitativo si osserva sulla Pianura Padana e sulle centrali tirreniche ove la precipitazione è stata egualmente abbondante rispetto alle fasce prealpine e appenniniche.


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Entrando maggiormente nel dettaglio delle temperature massime osservate in 20 stazioni (7 del nord, 6 del centro e 7 del sud), vediamo che rispetto al periodo climatico 1971-2000:

  • nella prima parte del mese se si esclude qualche al centro-sud, c’è stata una prevalenza di un debole sottomedia, più evidente al nord;

     •     nella seconda parte del mese c’è stata una netta prevalenza di un sopramedia, più evidente al nord e nella parte finale del mese. 


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A nostro avviso la modifica avvenuta nella seconda parte del mese potrebbe avere ripercussioni su alcuni regimi del tempo (WR) attesi nel mese di luglio. La figura mostra i 4 WR estivi.

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In particolare, salgono le quotazioni di una più profonda bassa pressione in Atlantico (WR3) che si estende su UK e sud Scandinavia. Un possibile break potrebbe coinvolgere anche l’area euro-mediterranea (WR1). Anche il WR2 connotato da una maggiore e più forte estensione azzorriana verso il sud Europa potrebbe essere più frequente di quanto ipotizzato nell’outlook. Viceversa, il WR4 scende di quotazione.

Autori: 

a cura del Comitato Scientifico Meteonetwork

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Analisi e proiezione Estate 2011

Analisi e proiezione Estate 2011


A cura di Stefano Agustoni, Roberto Ciabini, Marco Magnani, Andrea Rossi, Alessandro Vannuccini, Andrea Giulietti


Comitato Scientifico di Meteonetwork



Introduzione


L’intenso episodio di Nina ha lasciato posto nell’ultimo mese ad una a fase neutra dell'ENSO che dovrebbe rimanere tale durante tutta la stagione estiva.

La differenza tra le SSTA attorno all’Arcipelago di Capo Verde ed il Golfo di Guinea si è avvicinata alla normalità dopo che l’indice AMM, che misura questa differenza, aveva raggiunto valori positivi da record a gennaio.

Le SSTA positive sulla fascia tropicale atlantica, di fronte alle coste africane, raramente hanno raggiunto questa intensità durante la fase culminante della Nina e determinano l’attuale disposizione con acque superficiali oceaniche calde a ridosso delle coste atlantiche e la carenza di precipitazioni mostratasi in primavera su Europa occidentale e segnatamente su Francia, Inghilterra, Paesi Bassi, Centro-Nord Italia e Germania. 

D’altro canto l’AMO, seppur sempre in territorio positivo, è apparentemente in fase di ridimensionamento e anche le SSTA dell’Oceano Indiano si mantengono negative su vaste porzioni dell’Oceano. In ascesa invece il WHWP, il cui valore presenta in estate una discreta correlazione positiva con le temperature nella nostra Penisola.


Outlook stagionale


A nostro avviso sussistono tutti gli elementi per osservare con una certa frequenza una cellula di alta pressione sull’Europa centro-orientale. Molte circostanze lasciano supporre un’azione di sostegno all’Alta delle Azzorre per allungarsi ed estendersi fino alle medie latitudini nella prima parte della stagione. Per ragioni dinamiche propendiamo per un’anomalia positiva sull’Europa centrale e orientale, una negativa ove riteniamo che possa distendersi il getto atlantico, una negativa debole sul basso Mediterraneo, estesa forse al nostro settore insulare ed infine un’incertezza con massimo spread sulla Penisola Iberica. Alcuni elementi ci portano a considerare un’estensione del getto dalla Scozia verso il nord della Scandinavia in agosto, con infiltrazioni di aria fresca e instabile nel Mediterraneo pilotate dall’isolamento per cut-off di una o più gocce fredde.



Giugno


Con ogni probabilità il mese di giugno inizierà con un’incisiva azione di blocco sul medio atlantico che andrà a pilotare correnti più fresche ed umide nel Mediterraneo occidentale. La progressiva erosione dei geopotenziali sull’Atlantico orientale potrebbe di contro comportare la risalita di calde correnti africane verso il Mediterraneo orientale, coadiuvate da una cella anticiclonica continentale che potrebbe radicarsi sull’Europa centro-orientale per l’intera stagione ed essere inoltre agganciata nella seconda parte del mese dalla cella azzorriana.

In questo primo mese dell’estate 2011 non si dovrebbero verificare feroci ondate di calore sulla Penisola italica, anche se non mancheranno periodi sopramedia. Nel complesso il mese dovrebbe risultare leggermente sopra la media termica, con precipitazioni più abbondanti sulla fascia prealpina e tirrenica.


Luglio


Il mese di Luglio potrebbe risultare quello con il maggior scarto termico positivo a causa del radicamento di strutture anticicloniche sull’Europa continentale, con maggior probabilità di ondate di calore intense in Europa centro-occidentale. Blande depressioni stazioneranno con maggiore frequenza sul Mediterraneo centro-orientale, apportando sporadici episodi di instabilità, principalmente relegati al settore orientale della Penisola. Le temperature potrebbero essere diffusamente sopra media, con scarti maggiori procedendo da SE verso NW.


Agosto


Agosto dovrebbe vedere una maggiore instabilità legata a cut-off depressionari che avranno come obiettivo il Mediterraneo, lasciato scoperto dalla cupola anticiclonica del mese precedente, i cui massimi di altezza geopotenziale si dovrebbero andare a collocare più a NE, tra la Scandinavia e l’Europa nordorientale.

Vi saranno probabilmente surplus precipitativi locali, legati ad episodi anche intensi, e le temperature non dovrebbero discostarsi troppo dalle medie del periodo, più fresche al Sud e leggermente superiori al CentroNord ed in particolare NW.


Questi gli scarti di altezza geopotenziale previsti nell’arco dell’intera stagione:


ANOMALIA ALTEZZA GEOPOTENZIALE A 500HPA – ESTATE 2011

proiezionelink immagine 

Autori: 

Comitato Scientifico di Meteonetwork

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Sventagliata temporalesca primaverile

In questo ultimo periodo le precipitazioni organizzate hanno latitato un po', lasciando spazio a precipitazioni irregolarmente distribuite di origine convettiva e di non facile previsione un po' su tutto il territorio italiano. Complessivamente siamo in deficit pluviometrico,soprattutto al nord, proprio nel periodo di maggiore piovosità dell'anno. Ecco dunque che in parziale soccorso arriverà domani un fronte atlantico, foriero però di precipitazioni più convettive che stratiformi. Attualmente il fronte si trova tra la Spagna settentrionale e i Paesi Bassi , e arriverà in nottata sulle regioni di nord-ovest. Nel frattempo la penisola è sotto l'influsso di un debole hp (anche se le temperature al nord sono quasi da giugno) tranne il nord-est, interessato da una linea di instabilità con temporali sparsi.

 

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 Fig 1. Analisi satellitare delle ore 7.15 UTC sull' Europa. Fonte www.sta24.com


Stanotte dunque il fronte arriverà sulle Alpi ma il settore nord-occidentale a causa di correnti poco favorevoli non sarà interessato da intense precipitazioni se non localmente ove si svilupperanno temporali.


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Fig 2. Temperatura a 850 hPa prevista per le ore 00 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de


Durante le prime ore del mattino un corposo nucleo precipitativo (sempre però di origine più convettiva che stratiforme) interesserà il settore nord-orientale delle Alpi e della pianura padana, ove saranno possibili locali fenomeni estremi di vento e/o grandine. Nel frattempo si formerà un minimo sul mar ligure, con le precipitazioni che inizieranno a colpire la regione ligure per poi intensificarsi durante le prime ore del mattino e traslare grazie alle correnti da SW verso la pianura padana.


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Fig. 3. Geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti per le ore 06 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de



Durante la mattinata il minimo al suolo traslerà velocemente verso l' Adriatico. Il corpo precipitativo sulla Liguria si estenderà a quasi tutto il nord e Toscana, con temporali sparsi, localmente intensi. Il fronte freddo si sposterà verso la Sardegna interessandola con precipitazioni deboli. Le temperature subiranno un calo di almeno una decina di gradi laddove pioverà (eccezione sarà il nord-ovest, che sarà “evitato”, almeno inizialmente, dall'aria fredda). La neve sarà possibile fino a 1500 m soprattutto sulle Alpi orientali.

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Fig .4 Geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti per le ore 12 UTC del 15/05/2011 dal modello globale GFS. Fonte immagine www.wetterzentrale.de.


Nel corso del pomeriggio e di Lunedi il minimo rallenterà la sua corsa scivolando lentamente verso sud-est. Le precipitazioni interesseranno per lo più il lato adriatico (domenica pomeriggio anche il Lazio) , ma i fenomeni perderanno l'organizzazione “frontale” e diventeranno per lo più convettivi irregolari a causa della goccia fredda in quota staccatasi nel frattempo del flusso principale. Le temperature subiranno un drastico calo un po' ovunque, mantenendo la penisola al di sotto delle medie del periodo per almeno un paio di giorni.

Autori: 

Cristian Rendina Comitato Scientifico

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Meteoreporter: cronaca Dicembre 2010, Gennaio e Febbraio 2011

Presentiamo tre report relativi alla cronaca meteo italiana dei mesi di Dicembre 2010, Gennaio e Febbraio 2011, redatti dal dal gruppo dei Meteoreporter di Analisi Clima.

Un tuffo in un clima ancora invernale, riassaporando immagini, suoni e odori tipici dell'inverno.

 

Il gruppo dei Meteoreporter è in fase di riorganizzazione, ma anche a ranghi ridotti abbiamo voluto continuare a pubblicare resoconti, seppur parziali, certi di fare cosa gradita agli appassionati.

Contiamo di riprendere pubblicazioni più complete, grazie anche al nuovo Bando pubblicato di recente.

 

Ringraziamo la Sezione regionale Puglia che ci ha fornito la cronaca meteo dettagliata della zona salentina.

 

Buona lettura a tutti!!!

 

Autori: 

Analisi Clima

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Report_Dicembre2010_Italia.pdf2.06 MB
Report_Febbraio2011_Italia.pdf769.39 KB
Report_Gennaio2011_Italia.pdf1.05 MB

Inverno a pieno regime

La formazione di un possente anticiclone termico sulla Russia ha convogliato aria più fredda dalle stesse aree verso il mediterraneo.
Di consenguenza precipitazioni nevose si sono avute durante il we sulle regioni centro-meridionali adriatiche e Calabria e Sicilia tirreniche.
Poichè non è presente un collegamento tra l' alta russa e l' alta delle Azzorre un ' area depressionaria si è insinuata tra Francia e Germania, finendo risucchiata verso il Mediterrano.
Cio provocherà la formazione di un cut -off stazionario in loco per almeno 3 giorni,con precipitazioni consistenti su gran parte del paese, anche a carattere nevoso fino a bassa quota.
Attualmente è in formazione un minimo sulla Corsica con precipitazioni che interessano per lo più Toscana ed Emilia Romagna (nevose fino al piano al limitare della via emilia)

analisi1015utc27022011

In serata il minimo sarà ben formato, anche se non molto intenso data la ampia spaziatura delle isobare.
In questa fase le precipitazioni interesseranno ancora le regioni succitate più partedel Nord-est, la neve cadrà fino a bassa quota sull' appennino emiliano-romagnolo

forecast12h

domani in mattinata il lungo fronte freddo iniziale attiverà la formazione di un secondo minimo traTunisia e Sicilia, e questo andrà generare copiose precipitazioni convettive sulla parte sudorientale della penisola.
Nel frattempo le precipitazioni saranno più organizzate e interesseranno ancora una volta Toscana Emilia-romagna e Lazio con coinvolgimento anche di parte del Nord-ovest e della Sicilia.

forecast24h

domani in serata il primo minimo sarà ormai occluso mentre il secondo sarà sulla Sicilia, generando precipitazioni intense sull' isola e una warm conveyor belt sulla Basilicata e la Puglia centrale ancora in fase embrionale.
Precipitazioni dovute al fronte occluso del primo minimo colpiranno sempre le Stesse regioni, con aggiunta della Sardegna e parte delle Marche.

forecast36h

mentre la goccia fredda in quota sarà ormai in cut-off, con la formazione di un pontre anticiclonico dall'Atlantico Centrale fin sulla Siberia, martedi mattina il secondo minimo insisterà con le precipitazioni soprattutto al sud Italia,

con ancora interessate regioni adriatiche centrali e Emilia Romagna (anche se ancora sotto influsso del vecchio fronte occluso)

forecast48h

anche durante le giornate di martedi e mercoledi la circolazione depressionaria insisterà sul nostro paese, con la WCB che si intensificherà notevolmente nella giornata di martedì lasciando consistenti accumuli precipitativi fra Calabria, Puglia e Basilicata.
Ma per conferme attendiamo segnalazioni da parte degli utenti delle aree colpite 

Autori: 

Cristian Rendina CS FAM

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17 Dicembre 2010: Toscana imbiancata

Questo report fa il resoconto di una giornata importante per la regione Toscana.

L'episodio assume rilievo assoluto nella storia climatica della Toscana, presentandosi come una delle nevicate più intense dell'ultimo secolo a dicembre, sia come accumuli che per estensione del fenomeno, ma anche come qualità della neve caduta.

Un evento raccontanto anche attraverso foto spettacolari.

Un ringraziamento agli autori e a quanti hanno fornito il materiale fotografico.

 

Autori: 

CS Alalisi Clima

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TOSCANA_17dicembre2010.pdf1.28 MB

Anticiclone semi-estivo ci incammina verso l’Autunno, sul finire di un Settembre molto caldo

Dopo il rapido, anche se intenso, passaggio di un nucleo di aria fresca Polare-Marittima in discesa dal Regno Unito durante la prima parte della settimana, le condizioni del tempo sul nostro paese han visto rientrare in scena l’Anticiclone Azzoriano, così le temperature hanno nuovamente avuto modo di risalire su valori molto più che gradevoli ovunque, anche se la fase caldissima, che perdurava dallo scorso Ferragosto, ha avuto il suo termine.

In realtà le temperature, come accennato poc’anzi, sono ritornate su valori praticamente estivi un po’ ovunque, e la veloce fase di maltempo ha fatto credere, probabilmente a molti, che si potesse assistere ad  un rapido passaggio dall’Estate più “infuocata” all’Autunno inoltrato. La neve è addirittura scesa intorno ai 1000 metri sulle Alpi Centrali e Orientali con accumuli anche notevoli per il periodo  (circa 30 cm sulle Dolomiti a 1500 metri, con neve che in Austria è riuscita a cadere fino a 500 metri di quota !) ma basti pensare che nell’arco di 4 giorni le temperature, sulle stesse vallate alpine, sono risalite fino agli attuali +17/+22 gradi e di neve neanche l’ombra ! Il respiro mite dell’area di Alta Pressione Azzoriana quindi, ci terrà ancora compagnia per il periodo a seguire e sarà la protagonista assoluta dell’ultima parte del mese di Settembre, così come d’altronde lo è stata per quasi tutto il mese, mese di Settembre molto caldo con anomalie notevoli un po’ ovunque, anche in assenza di ondate di calore eccezionali, Settembre 2011 che potrebbe risultare quindi il più caldo dal 1987 in Italia, ma avremo modo di controllare il dato a mese concluso. Nell’immagine le anomalie termiche, su base ’81-’10, dal 1° al 20 Settembre 2011.

 

 

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Tornando all’analisi per i prossimi giorni, si conferma quindi l’ottima tenuta dell’area di Alta Pressione che prenderà anzi, possesso di buona parte dell’Europa Continentale nei prossimi giorni, ciò avverrà per la discesa di nuclei d’aria Artica in pieno Atlantico a causa delle anomalie oceaniche ora presenti in Oceano, tale situazione quindi farà velocemente risalire aria calda sul fianco sinistro dell’Anticiclone che andrà a gonfiarsi in maniera vigorosa su tutto il comparto Europeo e Mediterraneo. Questa situazione porterà ad un generale rialzo termico su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale, con valori massimi giornalieri superiori ai +22/+26 gradi, quindi ben al di sopra delle medie del periodo. Stessa situazione sulla nostra penisola, tuttavia sul bordo orientale dell’Anticiclone filtrerà aria più fresca e instabile.

 

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Ciò potrebbe causare un richiamo di correnti relativamente più fresche sulle regioni Centro-Meridionali a partire dalla prossima settimana e generali condizioni di instabilità, instabilità che comunque è già presente sulle zone interne e sull’Appennino Centro-Meridionale a causa del distacco di nuclei d’aria fresca in quota da Nord. Nei prossimi giorni rovesci e temporali tenderanno ad interessare principalmente le aree insulari della penisola, in particolar modo la Sicilia ma anche la Calabria e le regioni Joniche, altrove il sole la farà da padrona in un contesto di generale stabilità, anche se non del tutto convincente: la fragilità della zona bassa dell’Anticiclone infatti, potrebbe consentire l’ingresso di nuclei instabili via via sempre più poderosi sul Mediterraneo, sia di natura contientale che di natura atlantica, le temperature tuttavia, come detto, rimarranno ancora al di sopra delle medie, anche se i valori notturni tenderanno a calare nelle zone soggette ad inversione. Insomma se l’Estate vera e propria potremmo definirla un ricordo, dell’Autunno canonico, con le classiche pertubazioni Atlantiche ancora non vi è traccia certa.

 

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Autori: 

Giuseppe Figliola

Quando i tempi sono scanditi dal Nord Pacifico

Nel precedente editoriale del 2 settembre accennavamo a morbide ondulazioni calde in direzione delle Isole Britanniche come una tregua dopo una non-estate che ha colpito quelle zone, l’elemento di novità capace di creare la rottura della stagione estiva. In effetti, la seconda ondulazione del 14-15 settembre si è strutturata come una pulsazione ad onda corta capace di trasmettere un po’ di instabilità sul Mediterraneo centrale e di alimentare una lingua calda in rimonta dall’Europa fin verso le latitudini subpolari del continente eurasiatico: centro d’azione ad est della penisola artica della Nova Zemlja.

Ci si attendeva anche una confluenza tra le correnti da est subsidenti al ponte e deboli infiltrazioni umide dalle Baleari. Luca Bargagna nell’articolo pubblicato ieri ha messo bene in evidenza come la terza ondulazione che partirà nella giornata odierna porti a confluire le opposte masse d’aria con la possibilità di fenomeni particolarmente violenti dal prossimo fine settimana, segnatamente su Sicilia e versanti ionici in generale.


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Figura 1 – Situazione europea vista dal modello ECMWF per il 28 settembre

Detto questo, lo schema di circolazione sull’Europa come mostrato in figura non rappresenta un sostanziale elemento di rottura con quella nata a fine estate. L’anticiclone africano è stato inibito sul Mediterraneo dal ramo discendente di queste ondulazioni ma l’Alta delle Azzorre si è sostituita ad esso estendendosi verso l’Europa centro meridionale.

Tuttavia l’azione combinata di una coppia di nuclei artici in discesa meridiana sulla Russia e sulla Siberia che verranno intrappolati dalla preesistente lingua calda ed un nuovo promontorio esplosivo ad onda corta sulle Isole Britanniche sarà a medio termine capace di agganciare la partner continentale e di trasferire un nuovo corposo blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico. Ma andiamo per gradi.


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Figura 2 – Pulsazione esplosiva ad onda corta sulle Isole Britanniche con trasferimento di un blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico.

Una modifica dello schema generale di circolazione nord-emisferica è in atto sul Pacifico centro-settentrionale (area Namias), associato all’anomalia calda delle acque superficiali e costantemente sospinta verso l’alto dall’oscillazione decadale pacifica (PDO) e dal rinforzo della Nina. La fase negativa della PDO vede un raffreddamento superiore al normale di fronte alla costa occidentale del Nord America ed un anomalo riscaldamento sul Pacifico centro-settentrionale. 

Ci si attendeva lo sviluppo di un promontorio di alta pressione in area Namias con ad est una forte depressione che si stabilizza sul Golfo d'Alaska. L’attesa termina con la temporanea transizione verso la negatività dell’indice circolatorio del Nord Pacifico (PNA-). Il gioco adesso passa in mano alla circolazione generale in quanto condizionata sempre di più dal vortice polare in rinforzo stagionale. Per il gioco delle onde, sarà richiamato un ridge ben strutturato sul Nord America settore centrale con uscita tesa del getto da Labrador e da Terranova che va a scavare una seconda onda a vorticità positiva sul nord-ovest Atlantico. 


Figura3



Figura 3 – Climate Prediction Center: 8 to 14 Day 500mb Outlook


E’ il 2-wave pattern, L’elemento di novità rispetto a quanto detto il 2 settembre. Tuttavia l’approfondimento della bassa pressione sul Nord Pacifico, come del resto quella nord-atlantica, è soggetto ad una forte variabilità intra-stagionale. A meno che non sussistano forzanti particolari, il passaggio alla fase negativa del PNA è da ritenere temporaneo ed il vortice polare potrebbe assestarsi con un differente wavenumber.


Quali sono le novità in ambito euro-atlantico ? Il profondo vortice Atlantico si allungherà verso sud ed inizierà a scontrarsi ad est con una figura bloccante di tutto rilievo in area continentale. Questa è una situazione tipica del regime del tempo europeo cosiddetto Atlantic Low /Scandinavian High (ATL/SCH in acronimo). 

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Figura 4 – Il regime del tempo Atlantic Low / Scandinavian High (ATL/SCH) descritto con le anomalie di geopotenziale a 500 hPa.


Le isole Britanniche si trovano nella zona di confine tra la bassa e l’alta pressione ottenendo il massimo delle precipitazioni. Talvolta il lobo atlantico tende ad essere progressivamente livellato dal rinforzo del getto oppure indebolito da una modifica del getto in uscita dal Nord America e l’Alta delle Azzorre domina incontrastata oppure non subisce importanti cambiamenti sul centro-sud Europa. Talvolta invece tale pattern evolve incuneando la depressione madre atlantica sotto alla figura di blocco tra la Russia ed il nord-est Atlantico (Figura 4): per esempio, lo spumeggiante inizio d’inverno un paio d’anni fu introdotto proprio dal regime ATL/SCH con il PNA che rimase negativo per settimane.


Figura5



Figura 5 – Il regime del tempo associato ad un cavo d’onda sull’Europa occidentale (EA/WR-).


Talvolta invece è proprio un tempestivo cambio di segno del PNA che strattona la corda del getto d’alta quota e l’ondulazione si trasmette al di qua del continente nordamericano spostando temporaneamente il vortice atlantico verso le coste europee con richiamo umido da sud sull’Europa centrale e sull’Italia. La transizione avviene tipicamente con un lag temporale di un paio o tre di settimane.

Sara questa terza via quella su cui verremo convogliati ?

Autori: 

Andrea Rossi

Possibilità di un Tropical Like Cyclone (TLC) per la settimana prossima?

Ebbene si, se  le ultime proiezioni modellistiche si confermeranno, la settimana prossima ci potrebbero (ripeto POTREBBERO) essere le condizioni adatte per lo sviluppo di un TLC tra il mar Ionio e il Canale di Sicilia. In realtà non ci sono condizioni ben definite per stabilire se ci sarà la formazione di tale fenomeno come può essere per gli uragani, ma sicuramente quelle che elencherò possono aiutare in tal senso. Innanzitutto ci sarà una blanda circolazione depressionaria in quota, come si evince da questa mappa di altezza di geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare (fig. 1). Questa tenderà a rendere l'atmosfera in quell'area abbastanza instabile da essere favorevole allo sviluppo di convezione, inoltre la baroclinicità del sistema è ridotta al minimo e tendente subito alla barotropicità (minimo al suolo coincidente con quello in quota)

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Figura 1. Altezza di geopotenziale a 500 hPa e pressione al livello del mare previsti dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.



Tale convezione sarà anche favorita dall'abbondante quantità di carburante (calore latente e sensibile) fornito da un mare piuttosto caldo per il periodo, con temperature superiore ai 25-26 °C e anomalia calda molto evidente (figg 2-3).


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Figura 2. Temperatura della superficie del mare prevista dall'INGV sul Mediterraneo per il 26/09/2011.


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Figura 3. Anomalie di temperatura della superficie del mare prevista dall'INGV sul Mediterraneo per il 26/09/2011.


La temperatura alla pressione di 850 hPa sarà anch'essa molto calda, con valori oscillanti tra i 14 e 18 °C (fig. 4). Questo permetterebbe la formazione del cosiddetto “cuore caldo” nella bassa pressione presente nei bassi strati della troposfera. 

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Figura 4. Temperatura alla pressione di 850 hPa prevista dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.


Infine il vento, che dovrebbe essere debole un po' a tutte le quote, con sostanziale assenza di wind shear direzionale che sappiamo essere una condizione che tende a distruggere un ciclone tropicale (fig. 5)


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Figura 5. Vento alla pressione di 300 hPa previsto dal modello GFS per il 26/09/2011 alle 12 UTC. Plotting by MeteoNetwork.


Chiaramente se dovesse formarsi, l'intensità e la traiettoria del sistema saranno ancora più difficili da prevedere, con la possibilità che resti magari confinato in mare aperto come successo in altre occasioni. Vorrei inoltre ricordarvi che queste mappe sono indicative per il periodo (cioè non ho scritto che si formerà esattamente il 26 settembre)

Insomma alcuni ingredienti che possono portare allo sviluppo di un TLC potrebbero esserci tutti (resta sempre una previsione a 6 giorni da verificare) ma occhio ai facili entusiasmi, per cui monitoriamo la situazione e capiremo se potremo assistere a qualche evento raro per la nostra area geografica.

Autori: 

Cristian Rendina

Verso il break pre-natalizio

Sempre orientati verso un’analisi che prescinda dall’essere puramente astratta e che sia invece di senso pratico per un episodio invernale sull’Italia, è forse arrivato il momento buono per inquadrare un break natalizio (ovvero nella terza decade) di breve durata ma con buona probabilità proficuo per chi voglia passare qualche giornata in montagna con la neve.
In questa ottica, non avrebbe avuto molto senso prospettare una tale eventualità in un long-range che segue una propagazione verso il basso di forte raffreddamento stratosferico. Infatti abbiamo trascorso i canonici 20 giorni di nulla assoluto, con l’indice AO che se ne è andato per il quarto periodo dal 1950 sopra i +5. Se non fosse stato per un abbassamento del flusso zonale che ha portato timide precipitazioni sui versanti occidentali dopo un autunno tra i più secchi di sempre, sarebbe continuato ad emergere lo stesso pattern dominante.
Abbiamo appena assistito ad un primo debole segno di vita della wave 3, ovvero una risposta troposferica a carico degli eddy euroasiatici. Che porta a quotare un allentamento dei nefasti effetti sul vortice polare del raffreddamento stratosferico di fine novembre.
Ma una configurazione emisferica deve incastrare diversi tasselli per andare a buon fine. Non basta certo un’attesa di mancata previsione NCEP/GFS sul rientro della convezione intertropicale in seguito ad una abnorme convergenza sul Pacifico occidentale.
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Anomalia di velocità potenziale
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Proiezione statistica MJO. Migliore verification sulla linea rossa, a seguire la linea verde..
E’ una condizione necessaria per produrre una rottura d’onda in uscita dagli States ma non è sufficiente affinchè sia proprio il Mediterraneo centrale a beneficiare della ritrovata wave atlantica. L’entrata della MJO in fase 6 è invece sufficiente ad imprimere maggiore potenza nell’alta aleutinica con un incremento del flusso degli eddy sul tratto canadese. 
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Anomalia delle altezze nel campo del geopotenziale a 200 hPa
Il tutto si tradurrà con un warming nella bassa stratosfera dello stesso tratto canadese. Da non confondersi con il Canadian Warming che implicherebbe pure l’inversione dei venti zonali su quel tratto.
La sinergia delle wave 1 e 3 fa rallentare la trottola della semipermanente ma, stante la condizione iniziale del getto, questo ancora non basta certamente a sciogliere la prognosi. 
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Anomalia delle altezze nel campo del geopotenziale a 100 hPa previste all’inizio terza decade
Tra qualche giorno un evento molto limitato su scala spaziale trova le condizioni (le condizioni premesse) per stravolgere totalmente il quadro circolatorio del quadrante emisferico di nostro riferimento. Brevemente, una depressione tropicale in risalita di fronte alla costa est del nord America, approfonditasi sulla linea del fronte polare al contatto dell’aria fredda in discesa dal mar del Labrador diventa una struttura depressionaria con forza pari alla Cat 1 (e forse qualcosa di più). Questa struttura ha la capacità di andare in poche ore a catturare tutta la vorticità potenziale associabile alla semipermanente islandese producendo un cambiamento profondissimo quanto brevissimo (perché mancano le condizioni di base) sullo schema di circolazione atlantica. La depressione con forza di uragano va a colpire l’Europa centro-settentrionale con un rinforzo del ridge atlantico (ATH) dietro ad essa. Quello che rimane dopo è la meridianizzazione della struttura con affondo nord-atlantico sul Mediterraneo centrale.
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Vorticità a carico della semipermanente risucchiate sul Mar del Nord
Autori: 

Andrea Rossi

Associazione MeteoNetwork OdV
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20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964