Analisi Meteo del 24 Dicembre 2025

L’attuale scenario meteorologico europeo è caratterizzato da una configurazione di blocco atmosferico estrema mente robusta. Un imponente promontorio anticiclonico si distende dall’Oceano Atlantico fino alla Scandinavia, agendo come una vera e propria barriera per le perturbazioni nord-atlantiche. Questa struttura impedisce l’ingresso diretto delle correnti fredde oceaniche verso l’Europa occidentale, ma non garantisce affatto condizioni di stabilità diffusa sul continente.

Al di sotto di questa cupola alto-pressoria, l’Europa centro-meridionale è infatti sotto l’influenza di una dinamica complessa. Una goccia fredda si è isolata tra la Penisola Italiana, il Mediterraneo occidentale e la Spagna, alimentando una marcata instabilità atmosferica che si manifesta con estesa nuvolosità e precipitazioni sparse. La presenza dell’anticiclone sulla Scandinavia sta inoltre innescando un moto retrogrado della saccatura depressionaria precedentemente attiva sull’Europa orientale e sulla Russia. I modelli meteorologici indicano che questa struttura sta traslando verso ovest, andando a ricongiungersi con la goccia fredda presente sui nostri meridiani; tale fusione estenderà il regime di maltempo anche verso l’Europa centrale nelle prossime ore.

Sulla Penisola Italiana, l’azione di questo sistema perturbato si traduce in un persistere di piogge e rovesci su gran parte del territorio nazionale. La struttura ciclonica si articola in due minimi barici distinti: uno posizionato sul Mar Tirreno e l’altro nel braccio di mare tra la Sardegna e la Corsica. Questi centri di bassa pressione sono attualmente responsabili di precipitazioni intense sulla Sardegna settentrionale e nelle regioni del Centro Italia, in particolare tra Toscana e Umbria. L’evoluzione a breve termine prevede che questi minimi barici tendano a traslare gradualmente verso occidente, puntando verso le Isole Baleari e la Spagna tra le giornate di domani e dopodomani.

Il quadro della ventilazione risulta strettamente condizionato dalla vorticità ciclonica dei due centri di bassa pressione citati. Le correnti tendono ad allinearsi al movimento rotatorio attorno ai minimi, generando sul Tirreno centrale venti sostenuti da sud-ovest. Risalendo lungo la penisola, queste correnti virano progressivamente da sud-est per poi disporsi da est tra le coste toscane e la Liguria. Tale dinamica barica è inoltre in grado di richiamare aria dall’Adriatico e dalla Pianura Padana, alimentando una ventilazione orientale costante che fluisce da est verso ovest attraverso il bacino padano.

Il fenomeno della “Goccia Fredda”

In meteorologia, esistono configurazioni atmosferiche capaci di scardinare anche i regimi di alta pressione più solidi, portando instabilità diffusa e spesso imprevedibile. Una delle più insidiose, e che in questi giorni sta interessando direttamente il Mediterraneo occidentale e l’Italia, è la cosiddetta goccia fredda. Per comprendere appieno la natura di questo fenomeno, occorre guardare oltre ciò che accade al suolo e spostare l’attenzione verso l’alta troposfera, dove le dinamiche del geopotenziale tracciano le linee guida della nostra meteorologia quotidiana.

Dal punto di vista puramente tecnico, la goccia fredda — definita scientificamente come Cut-off Low — rappresenta una porzione di massa d’aria polare che si separa dal flusso principale delle correnti zonali. Immaginiamo la corrente a getto, quel nastro trasportatore di venti fortissimi che circonda il pianeta a circa nove o dieci chilometri di quota, come un fiume che scorre in modo rettilineo. Quando questo flusso inizia a creare delle ampie curve o ondulazioni, chiamate onde di Rossby, può accadere che una di queste anse diventi così profonda e pronunciata da strozzarsi alla base. In quel preciso istante, una porzione di aria gelida rimane isolata a sud del flusso principale, trasformandosi in un vortice ciclonico autonomo e indipendente.

Nelle mappe del geopotenziale a 500 hPa evidenziate in questo articolo si possono chiaramente osservare delle regioni, di colore verde o tendente al verde, che interessano il mediterraneo occidentale e la penisola italiana e che appaiono isolate rispetto all’ambiente circostante. Si tratta appunto di “Gocce fredde“, masse d’aria fredda in quota, staccatesi dal flusso zonale da cui provenivano. Appaiono quindi come un centro di bassa pressione chiuso, circondato da valori di pressione più alti. La caratteristica peculiare della goccia fredda è la sua natura tridimensionale: mentre al suolo la pressione può non apparire particolarmente bassa, in quota le temperature sono drasticamente inferiori rispetto alle aree circostanti. È proprio questo gradiente termico verticale a generare l’instabilità. L’aria calda e umida presente sulla superficie del mare, trovandosi improvvisamente sotto questo nucleo gelido d’alta quota, è costretta a salire violentemente verso l’alto attraverso moti convettivi. Questo processo porta alla formazione rapida di imponenti nubi a sviluppo verticale, i cumulonembi, responsabili di piogge torrenziali, grandinate e temporali autorigeneranti.

L’attuale configurazione sul Mediterraneo occidentale è un esempio da manuale di quanto questa struttura possa essere tenace. Una volta che la goccia fredda si è isolata, perde il contatto con la corrente a getto, che funge da motore per il movimento delle perturbazioni. Senza questo traino, la goccia inizia a vagare in modo erratico o, come sta accadendo ora, rimane quasi stazionaria per diversi giorni. Questa stazionarietà è il fattore che preoccupa maggiormente i meteorologi: quando un sistema temporalesco insiste per ore o giorni sulla medesima area, il rischio di alluvioni lampo aumenta esponenzialmente, poiché il terreno non riesce a drenare l’enorme mole d’acqua riversata in un lasso di tempo così ristretto.

Analizzando la situazione attuale sulla nostra penisola, la goccia fredda sta agendo come una vera e propria falla nel campo di alta pressione che tenta di rimontare da est. La struttura ciclonica in quota continua a richiamare correnti umide dai quadranti meridionali che, impattando contro i rilievi appenninici e alpini, esaltano ulteriormente le precipitazioni.

La previsione di questi fenomeni è una sfida complessa per i modelli matematici. Poiché la goccia fredda è scollegata dalla circolazione generale, la sua traiettoria dipende da sottili scambi di energia con le zone circostanti. Spesso queste strutture vengono riassorbite dal flusso principale solo quando una nuova e potente perturbazione atlantica riesce a agganciarle e trascinarle via, o quando si colmano lentamente per esaurimento del contrasto termico. Fino ad allora, la goccia fredda rimane un sistema chiuso e vigoroso, capace di trasformare una fase stagionale ordinaria in un evento di maltempo severo, ricordandoci che la dinamica dell’atmosfera è governata da equilibri fragili e potenti che si giocano a chilometri di altezza sopra le nostre teste.

 

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo del 22 Dicembre 2025

 

L’attuale scenario meteorologico è dominato dalla progressione verso oriente di una profonda saccatura di origine nord-atlantica che, dopo aver interessato i settori europei più occidentali, sta facendo il suo ingresso nel bacino del Mediterraneo puntando direttamente verso la Sardegna e il Mar Tirreno. Questo movimento determina un marcato deterioramento della stabilità atmosferica, innescando un aumento diffuso della nuvolosità e l’attivazione di sistemi precipitativi che tenderanno a insistere per l’intera giornata. Al momento, l’azione del fronte si concentra principalmente sui settori occidentali della penisola, coinvolgendo in modo diretto la Sardegna, la Liguria e il Piemonte, ma estendendosi progressivamente anche alle coste tirreniche della Toscana.

Sotto il profilo della ventilazione, la configurazione è caratterizzata dal percorso del ramo ascendente della saccatura. In particolare, ai livelli superiori dell’atmosfera, le correnti si dispongono da sud-sudovest, veicolando masse d’aria instabile verso il Tirreno. Contemporaneamente, al suolo, il gradiente barico genera una circolazione di Scirocco che risale da sud-sudest l’intero bacino tirrenico, impattando sulla Sardegna e sui litorali liguri e toscani.

Questa ventilazione meridionale, caricandosi di umidità durante il transito marittimo, gioca un ruolo fondamentale nel determinare l’intensità delle piogge a ridosso dei rilievi. Lo Scirocco, infatti, incontrando le barriere orografiche della Sardegna, dell’Appennino Toscano e del complesso alpino tra Liguria e Piemonte, è costretto a una risalita forzata. Questo fenomeno di sbarramento orografico intensifica la condensazione del vapore acqueo, garantendo piogge e rovesci particolarmente persistenti ed elevati accumuli proprio in corrispondenza delle zone montuose esposte a questi flussi.

 

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo 21 Dicembre 2025

L’attuale assetto barico vede l’Europa divisa verticalmente. Da un lato, l’Anticiclone delle Azzorre ha abbandonato la sua sede naturale per protendersi con forza verso latitudini polari, raggiungendo Islanda e Groenlandia. Questo movimento “meridiano” funge da muro, costringendo il flusso perturbato atlantico a scivolare lungo il suo bordo orientale.

Il risultato è un’imponente saccatura che sta letteralmente affondando verso sud, interessando tra le Isole Britanniche, la Francia e la penisola iberica. Il perno di questa struttura è un minimo di pressione al largo delle coste atlantiche francesi.

Il Mediterraneo: Tra Instabilità Iberica e Protezione Africana

Mentre la Spagna mediterranea e le Baleari subiscono l’impatto diretto della discesa fredda — con contrasti termici che generano temporali e rovesci di stampo autunnale —  in Italia domina un promontorio di matrice africana. Tuttavia, non si tratta di un’alta pressione caratterizzata da cieli sereni o poco nuvolosi. Sebbene l’andamento del geopotenziale e le isobare al suolo confermino la natura anticiclonica della circolazione, la struttura è minata da un elevato contenuto di umidità nei bassi strati.

Dinamica dei Venti e Copertura Nuvolosa

L’analisi del gradiente barico (la differenza di pressione tra due punti) ci mostra isobare molto distanziate tra loro. Questo si traduce in una ventilazione debole o moderata:

  • Circolazione: Prevalentemente dai quadranti orientali o sud-orientali (Scirocco e Levante), specialmente sul Tirreno.
  • Intensità: Contenuta, proprio a causa della scarsa pendenza barica.

Il vero protagonista sul territorio italiano è però il profilo igrometrico. L’umidità relativa è saturante su gran parte del bacino centro-occidentale. Questa massa d’aria umida, trasportata dai deboli flussi anticiclonici, non riesce a sollevarsi in modo violento (mancano i moti convettivi tipici dei temporali), ma si espande orizzontalmente creando una spessa coltre di nubi stratiformi.

Evoluzione Precipitativa

Questa configurazione spiega perché, nonostante la pressione sia tecnicamente alta, l’Italia sperimenti una giornata grigia e piovosa. Le precipitazioni che ne derivano sono:

  1. Diffuse: Interessano gran parte del Centro-Nord e le Isole.
  2. Battenti ma costanti: Piogge e rovesci che mancano della violenza dei fenomeni temporaleschi (assenza di fulminazioni significative), proprio perché la struttura anticiclonica “schiaccia” l’aria verso il basso, impedendo alle nubi di svilupparsi verticalmente.

In sintesi: un’alta pressione umida che, pur proteggendoci dalle tempeste atlantiche che potrebbero interessare i quadranti europei più occidentali, ci regala un contesto cupo e piovoso.

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo del 18 Dicembre 2025

Il quadro meteorologico sull’Italia sta vivendo una fase di transizione significativa. La circolazione depressionaria che ha caratterizzato i giorni scorsi sta progressivamente “allentando la presa”, lasciando spazio a un generale aumento della pressione atmosferica su tutto il territorio nazionale.

Evoluzione della Configurazione Barica

Il cambiamento è dettato dall’attenuazione della saccatura precedentemente attiva sull’Europa occidentale. Questo movimento sta favorendo la risalita del promontorio anticiclonico subtropicale africano il quale, dopo essere rimasto confinato nel Mediterraneo centro-orientale, si sta ora espandendo verso i nostri quadranti centrali e meridionali.

Di conseguenza, stiamo assistendo a:

  • Schiarite progressive: Già avviate nella giornata di ieri, interesseranno in modo più convinto le regioni del Centro-Sud.

  • Stabilità atmosferica: Un generale rinforzo dei valori pressori al suolo su tutta la Penisola.

Circolazione dei Venti e Umidità

Analizzando la quota di 850 hPa (circa 1500 metri), si nota l’instaurarsi di una circolazione chiaramente anticiclonica. Tuttavia, l’intensità dei venti rimarrà contenuta:

  • Mar Tirreno: Correnti di Scirocco.

  • Nord e Centro-Nord: Venti da Sud-Ovest (Libeccio). La debole intensità della ventilazione è dovuta a un gradiente barico al suolo poco accentuato, che non favorisce lo sviluppo di raffiche significative.

Analisi in Quota (500 hPa) e Precipitazioni

Nonostante l’aumento della pressione, la carta sinottica alla quota di 500 hPa evidenzia un flusso d’aria particolarmente umida proveniente dal Nord Africa. Seguendo la curvatura del flusso anticiclonico da Sud verso Est, questa massa d’aria umida potrebbe dare origine a fenomeni precipitativi localizzati, interessando principalmente:

  1. Sardegna e bacini tirrenici.

  2. Settori del Centro-Nord Italia.

 

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo 16 Dicembre 2025

 

Quadro Sinottico Generale

Prosegue in queste ore l’avanzamento della saccatura atlantica verso l’Europa occidentale e il Mediterraneo. La dinamica più rilevante per la Penisola Italiana è rappresentata dal ramo ascendente di questa struttura depressionaria, che ha iniziato a esercitare la sua influenza già a partire dalla giornata di ieri.

Questa risalita frontale sta interessando in modo significativo le regioni occidentali della penisola, in particolare Sardegna, Liguria e Piemonte, ma l’estensione nuvolosa e precipitativa coinvolge anche gran parte delle regioni centro-settentrionali.

Richiamo Caldo-Umido e Peggioramento

La presenza e il transito di questo ramo ascendente sulla Penisola innescano un marcato richiamo di aria calda e umida dai quadranti meridionali del Mediterraneo e dal Nord Africa. Questo flusso si traduce in una ventilazione sostenuta da Sud e Sud-Est (Scirocco), riscontrabile sia al livello del mare che a quote più elevate.

L’accoppiamento tra questa spinta meridionale satura di umidità e il calo di pressione al suolo associato all’avvicinamento della saccatura è la causa diretta del peggioramento delle condizioni meteorologiche attualmente in atto. Si registra, di conseguenza, un diffuso e progressivo aumento della nuvolosità e della piovosità.

Effetti Orografici e Fenomeni Precipitativi

L’interazione tra le correnti umide meridionali e i sistemi montuosi della Penisola è particolarmente significativa. L’aria, spinta inevitabilmente verso l’alto (effetto stau), subisce un raffreddamento adiabatico che intensifica la condensazione e la formazione di nubi.

Questa forzante orografica sta generando non solo precipitazioni diffuse, ma localmente anche la possibilità di fenomeni temporaleschi in corrispondenza dei rilievi. Tale scenario si verifica in tutte le aree montuose interessate dal flusso:

  • Liguria e Sardegna.

  • Piemonte (Arco Alpino), dove l’abbondante apporto di umidità in quota suggerisce la possibilità di nevicate consistenti.

  • Le regioni del Centro-Nord lungo l’Arco Appenninico.

Analisi Termica

Per quanto concerne le temperature, la situazione è influenzata dalla prevalenza di cieli coperti. La copertura nuvolosa agisce come uno “schermo”, impedendo il rilascio del calore accumulato dal suolo durante le ore notturne e mattutine (effetto coperta).

Ciò implica che le temperature minime risulteranno non particolarmente rigide, attestandosi su valori relativamente miti. Le temperature massime, al contrario, tenderanno a mantenersi su valori inferiori rispetto a quelli registrati nei giorni scorsi, quando l’intera Penisola era interessata dal promontorio anticiclonico e da maggiore insolazione.

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo del 15 Dicembre 2025

La situazione che si sta definendo sull’Europa e il Mediterraneo è caratterizzata da una progressiva discesa di una saccatura atlantica che sta efficacemente scalzando, almeno per il momento, il recente dominio anticiclonico, spingendolo verso est.

Il nucleo di questa evoluzione è l’introduzione di aria più fredda e significativamente più umida di matrice oceanica.  Questo il fattore determinante che incrementerà, nelle prossime ore, soprattutto a partire dalle ore pomeridiane, la possibilità di precipitazioni, soprattutto sulle regioni occidentali italiane.

La Configurazione di Pressione e Venti

L’imminente calo della pressione atmosferica, a partire dai settori occidentali della penisola, stabilisce la premessa per la nuova circolazione. La disposizione delle isobare, che si allungano longitudinalmente da sud verso nord, genera un richiamo significativo di venti di Scirocco (sud-sud-est) lungo tutto il Mar Tirreno.

Il Ruolo del Sollevamento Orografico

L’interazione tra questo flusso d’aria umida e la topografia del territorio diventa il fattore determinante nell’entità dei fenomeni.

Quando l’aria carica di vapore acqueo risale i versanti montuosi, si verifica un processo noto come sollevamento orografico. Questo sollevamento forzato induce un repentino raffreddamento adiabatico dell’aria.

Tale raffreddamento è il meccanismo fisico che innesca e accelera il processo di condensazione del vapore acqueo. Il risultato è una generazione sensibilmente più abbondante di nuvolosità e, di conseguenza, la produzione di piogge e rovesci più consistenti proprio in corrispondenza delle barriere orografiche.

In conclusione, l’arrivo dell’instabilità atlantica, con l’abbassamento della presisone al livello del mare e l’iniezione di umidità, provocherà un generale peggioramento soprattutto nelle regioni occidentali e centrali della penisola italiana. La combinazione di questi due fattori comporterà lo sviluppo delle condizioni per formazione di nuvolosità e piogge, soprattutto in presenza di rilievi orografici.

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo 13 Dicembre 2025

Aggiornamento Meteo: L’Italia Sotto il Cuscino di Alta Pressione

L’Italia si trova ancora saldamente sotto l’influenza di un robusto promontorio anticiclonico, un vasto scudo di alta pressione che da giorni domina il Mediterraneo e l’Europa occidentale. Questa imponente figura barica garantisce una persistente stabilità atmosferica su gran parte della nostra penisola, blindando di fatto il tempo.

Quando l’alta pressione si stabilisce così a lungo, il fenomeno chiave non è solo il bel tempo, ma la subsidenza: l’aria che scende lentamente dalle quote più alte. Questo movimento discendente agisce come un coperchio, inibendo la formazione di moti convettivi e, di conseguenza, rendendo decisamente improbabile la formazione di temporali.

Tuttavia, stabilità non è sinonimo di cieli azzurri e assenza di nuvolosità. Il “coperchio” dell’alta pressione, intrappolando il vapore acqueo e l’umidità nei bassi strati, favorisce la formazione di nuvolosità stratificata (cieli a tratti grigi e lattiginosi) e, nelle prime ore del mattino, lo sviluppo di nebbie, soprattutto nelle valli e nelle pianure.

Un effetto collaterale sgradevole di questa quiete atmosferica riguarda la qualità dell’aria: l’assenza di ventilazione e di moti verticali impedisce la dispersione degli agenti inquinanti, che restano costretti alle basse quote, peggiorando la situazione, specie nei grandi centri urbani.

Dal punto di vista termico, il quadro appare piacevole: le temperature si mantengono miti, soprattutto durante le ore centrali del giorno. I venti, in generale, resteranno deboli e a regime di brezza, data la quasi totale assenza di differenze significative di pressione tra le varie regioni. Inoltre, osservando la mappa della pressione al livello del mare, si potrebbero ipotizzare dei venti da Nord lungo tutto il mar Adriatico e da est o sud-est nel Tirreno centrale e nel Mediterraneo occidentale.

Mentre l’Italia vive questa fase di quiete, il resto del Mediterraneo occidentale è più dinamico. Un vortice ciclonico (un centro di bassa pressione) si è formato sul Nordafrica occidentale (in particolare sul Marocco), spingendosi fino alla Spagna meridionale. Questo vortice è il risultato di un profondo affondo della saccatura atlantica proveniente dall’Islanda che si è fatta strada tra i due anticicloni (quello delle Azzorre e quello sub-tropicale Africano). È proprio su queste aree che si concentreranno i fenomeni più intensi: il vortice sta generando instabilità diffusa, portando con sé la possibilità di piogge e fenomeni convettivi che si possono spingere fino alla Spagna Meridionale.

Infine, ai margini della grande alta pressione europea, le profonde depressioni tipiche delle alte latitudini (vicino all’Islanda e sulla Russia nord-occidentale) rimangono confinate a nord, bloccate dalla massiccia presenza dei sistemi anticiclonici che dominano il nostro continente.

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo 11 Dicembre 2025

 

L’attuale quadro meteorologico sull’Europa occidentale e centrale è dominato dalla ferma e stabile presenza di un promontorio anticiclonico che si è solidamente installato ormai da alcuni giorni. Questa vasta area di alta pressione estende la sua influenza anche a tutta la penisola italiana, divenendo il fattore determinante delle condizioni atmosferiche per i prossimi giorni. La sua persistenza garantisce una notevole stabilità atmosferica, la quale si traduce in genere in un periodo caratterizzato da bel tempo e ampie schiarite.

 

Tuttavia, la persistenza di un’alta pressione non implica necessariamente un cielo sereno 24 ore su 24. Infatti, l’assenza di moti convettivi e i venti deboli o assenti permettono l’intrappolamento dell’umidità e degli inquinanti negli strati più bassi. Di conseguenza, è attesa la possibile formazione di nebbie e foschie, in particolare nelle ore notturne e al primo mattino, soprattutto nelle aree pianeggianti e nelle valli interne. Un altro fenomeno legato a questa situazione è la subsidenza, ovvero la discesa e compressione dell’aria dall’alto, che può condensare l’umidità a quote basse, dando vita a nuvolosità stratificata. Sebbene si tratti di nubi basse e, solitamente, innocue, senza potenziale temporalesco, in alcuni casi possono dar luogo a precipitazioni scarse.

 

Sul fronte termico, le condizioni risultano miti e gradevoli. L’effetto dell’alta pressione e la conseguente stabilità dell’aria contribuiranno a mantenere temperature su valori piacevoli, specialmente durante le ore centrali della giornata, in contrasto con le ore notturne in cui le temperature si potrebbero abbassare notevolmente. Si configura, dunque, una situazione di tempo stabile ma con fenomeni di bassa quota che richiedono attenzione, in particolare per la visibilità al mattino, nelle aree pianeggianti e nelle valli interne.

 

Autore: Roberto Pinna

Analisi Meteo 9 Dicembre 2025

Quadro Barico Europeo

La circolazione atmosferica sull’Europa è attualmente dominata da una robusta struttura anticiclonica (Alta Pressione) che si estende dall’Atlantico orientale e dal Nord Africa, protendendosi verso l’Europa centrale e il bacino del Mediterraneo.

  • Alta Pressione (Anticiclone): Un’ampia e significativa area di alta pressione, associata a un promontorio subtropicale, è il fattore sinottico dominante. I massimi di pressione (valori isobarici elevati) si trovano generalmente sull’Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo occidentale, garantendo una notevole stabilità atmosferica.
  • Aree Depressionarie (Bassa Pressione):
    • La spinta anticiclonica da Sud Ovest verso l’europa Nord occidentale e anche centrale e che comprende interamente anche la penisola italiana, lascia il campo libero alla profonda saccatura depressionaria che dalle regioni polari e dall’Islanda, si estende verso sud, lungo l’oceano Atlantico fino alle isole Azzorre.
    • Potrebbe essere presente un residuo o un blando vortice ciclonico/depressione secondaria sui settori orientali del Mediterraneo o sulla penisola balcanica, ma l’influenza sull’Europa occidentale e sull’Italia è in genere minima o nulla.
  • Flussi Aerei: La predominanza dell’anticiclone determina un flusso di correnti occidentali o sud-occidentali in quota (all’altezza del livello barico di 500 hPa) che si mantiene alto in latitudine, favorendo l’afflusso di aria relativamente mite verso l’Europa centrale e meridionale.

Focus sull’Italia

L’Italia è pienamente inserita nel cuore del campo di alta pressione, con conseguente evoluzione verso una fase di tempo stabile, asciutto e insolitamente mite per il periodo.

Sono attese quindi schiarite o cieli poco nuvolosi su tutta la penisola italiana. Possibile presenza di banchi di nebbia da inversione termica in pianura padana. Il transito del ramo discendente del promontorio anticiclonico sul mar Ionio e la presenza del vortice depressionario (ormai in fase di dissipazione) sul mediterraneo occidentale, potrebbe essere foriero di venti di intensità moderata, provenienti da nord, in Puglia, Calabria e, più in generale, su tutto il mar Ionio.

Autore: Roberto Pinna

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