Analisi meteo-climatica salentina: Settembre 2012

La partenza di Settembre vede un peggioramento di stampo prettamente estivo: una goccia fredda si tuffa dalla valle del Rodano formando un centro di bassa pressione sulla Sardegna in lento spostamento verso est. Il tutto avviene nel “magma africano” che continua a sostare da mesi sul Mediterraneo, solo una pausa consente la sventagliata piovosa sulla penisola. In questo contesto i fenomeni si mantengono soprattutto con rovesci e temporali, il Salento viene interessato marginalmente a partire dal giorno 5, Brindisi registra i primi accumuli (44 mm) e rimane la città con il più alto quantitativo di pioggia caduta. Un nuovo promontorio anticiclonico è pronto, da ovest, a spazzare via il maltempo.

La seconda decade inizia in un contesto anticiclonico ma un altro attacco è alle porte, una nuova e veloce goccia fredda si insinua da nord e percorre tutta la penisola. Il giorno 14 ha il suo cuore nel Sud Italia provocando intenso maltempo. I primi rovesci passeggeri sul Salento iniziando dal 13 con qualche allagamento a Squinzano. Nella notte un altro passaggio temporalesco crea fenomeni violenti nella parte orientale, si registrano 103mm a Caprarica, 112mm a Maglie. Molte zone salentine vengono investite dagli acquazzoni.

La terza decade riparte da dove ci eravamo lasciati: torna nuovamente l’anticiclone africano e questa volta sembra fare sul serio marchiando temperature che, a fine settembre, sono vicine ai record. Lasciamo questo mese insieme ad una depressione tra Nord Italia e Marocco ed il promontorio caldo con la +20 a 850 hpa su tutto il Sud Italia. Fasi estive, durante il mese di Settembre, non sono certo rare in Puglia ma se arrivano da contesti già fortemente anomali esse assumono un carattere particolarmente dannoso per il territorio.

Marco Fioschini

Analisi meteo-climatica salentina: Agosto 2012

Nel mese di Agosto l’anticiclone africano è stato sempre pronto ad assalti continui, proseguendo il trend già avviato nei mesi precedenti. I primi giorni del mese le correnti dai quadranti settentrionali hanno regalato temperature contenute ma una nuova ondulazione del getto atlantico ha creato i presupposti per una forte ondata di caldo. Il giorno 5 una saccatura atlantica si è diretta sull’Europa occidentale traslando verso n/e. Durante il passaggio un consistente quantitativo di aria calda si è spostata dall’Africa al Centro-Sud con valori oltre i +25 gradi a 1500 metri. Il giorno 6 i +38,1 °C di massima e l’umidità elevata hanno fatto raggiungere a Squinzano l’Heat Index ( indice di temperatura percepita) di ben 44,8 °C!

Nella seconda decade, grazie ad un cambiamento dell’asse anticiclonico, il caldo si è ritirato facendo spazio a deboli infiltrazioni di aria fresca. I fenomeni sono risultati sotto forma di temporali localizzati sul Salento ma la diminuzione delle temperature è stata percepibile ovunque, con valorii rientrati nelle medie stagionali. Vengono registrati 33,5 mm a Veglie, 14.2 mm a Nardò, 5.6mm a Squinzano. L’anticiclone africano, però, è stato sempre in agguato. Una intesta depressione dall’oceano Atlantico si è spostata verso le Isole Britanniche (che hanno registrato una delle estati più piovose da sempre) innalzando un muro di aria calda in progressivo spostamento verso l’Italia. Il Salento è stato interessato da aria progressivamente più calda e stabile.

La terza decade inizia come è terminata la seconda. Una brodaglia di aria calda si è stabilizzata sul Mediterraneo, spalmata dal getto che scorreva senza sussulti a latitudini più elevate. Sono state registrate minime oltre i 20 gradi e massime diffusamente over 35-36 °C. L’unico sussulto è avvenuto il giorno 27 quando una veloce saccatura ha sfiorato il versante adriatico ed il meridione causando un calo delle temperature fino a spingerle su valori al di sotto dei 30 gradi. Le giornate sono trascorse sotto un vento sostenuto dai quadranti settentrionali.

 

 

Marco Fioschini

Analisi meteo-climatica salentina: luglio 2012

Il mese di Luglio parte con l’africano ormai affermato su tutto il territorio italiano, persistono ciclogenesi tra nord Atlantico, Isole Britanniche e, a fasi alternate, Europa centro-occidentale. In questo contesto l’unica strada che intraprende la bolla africana è il Mediterraneo. Sul Salento si alternano fasi più secche a molto umide a seconda del modellamento delle correnti imposte dall’anticiclone africano, il tutto in un contesto di temperature elevate.
La seconda decade non vede cambiamenti sostanziali, le depressioni atlantiche si insinuano dal Canada per poi scivolare lungo l’Atlantico settentrionale verso le Isole Britanniche. I vortici durante il loro passaggio richiamano prefrontali caldi soprattutto su Spagna e Italia centro-meridionale. Un respiro ci viene regalato dal giorno 17 quando il movimento orario dell’anticiclone azzorriano fa penetrare correnti settentrionali su tutto il territorio italiano. In questa fase anche il Salento può finalmente godere quantomeno di un rientro delle temperature nella norma.
Per avere un serio guasto estivo è necessario attendere il 23: una goccia fredda varca finalmente le Alpi generando un minimo sul basso Tirreno in spostamento verso n/e. Tra la sera del 23 e la notte del 24 sul Salento si scatena una tempesta elettrica di incredibile violenza accompagnata da forti rovesci di pioggia. 3500 i fulmini caduti in meno di 12 ore. L’energia accumulata grazie al calore e all’umidità che hanno contraddistinto il periodo estivo hanno scatenato una esplosiva convezione notturna.
Alla fine si registrano accumuli a 3 cifre in diverse zone:
Lequile 115.2 mm
San Pietro Vernotico 111,6 mm
Lecce 83,4 mm
Squinzano( 81.8mm)
Avetrana 80,8 mm
Masseria Monteruga (veglie) 74,4 mm
Latiano 74,4 mm
Brindisi 68,8 mm
Collepasso 66 mm
S. Pancrazio Salentino 62 mm
Manduria 52,6 mm
Tutte le foto del temporale qui: Link tempesta elettrica sul Salento
Dopo una discreta diminuzione delle temperature, l’estate 2012 non vuole proprio tirare il freno: per la fine del mese è già pronta una nuova forte ondata di aria calda, la parentesi piovosa è ormai un ricordo.

Marco Fioschini

Analisi meteo-climatica salentina: giugno 2012

Il mese di Giugno sul Salento inizia parzialmente incerto ma caldo, una goccia fredda scivola velocemente lungo la penisola tra il 5 e 6 provocando locali manifestazioni temporalesche. Sulla penisola salentina i fenomeni raggiungono una mediocre intensità e sono di modesta durata, Veglie accumula 19 mm. La goccia fredda è solo una breve parentesi all’interno di un pattern configurativo forte, caldo, contraddistinto da EA+. Una corposa area depressionaria tra Isole Britanniche e marginalmente Europa centro-occidentale sarà il leitmotiv di tutto il mese con l’aria calda pescata dall’entroterra africano e trasportata sull’Italia centro-meridionale.

Tra il 12 ed il 14 una temporanea ondulazione del getto crea i presupposti per un affondo di aria fresca artica che si ferma alle porte del centro-nord Italia. Sud e Salento ricevono solo pochi refoli utili, quantomeno, ad un abbassamento delle temperature. Già dal 15 il rullo britannico è pronto nuovamente a trasportare aria calda verso il Mediterraneo centro-orientale.

L’inizio dell’ultima decade mette in evidenza l’Italia chiusa nella fornace africana, l’aria calda è ben spalmata su tutta la penisola, solo il Nord può godere di qualche passaggio instabile. Nei giorni seguenti, le poche possibilità che qualche infiltrazione fresca da nord possa abbassare le temperature vengono immediatamente annullate dalla nascita crescente di depressioni atlantiche: il loro movimento verso nord-est fà da traino all’anticiclone africano costretto, a più riprese, di interessare continuamente le nostre zone.
In basso noteremo le cause del caldo prolungato su molte zone d’Italia, il ripetersi continuo di questa situazione non ha permesso pause sostanziose in grado di far normalizzare i termometri. Altro aspetto da notare è che l’atmosfera è come un fluido, le configurazioni vengono modellate dalla corrente a getto e non esistono diverse ondate africane chiamate nei nomi più mediatici possibili. L’aria proveniente dal Nord-Africa è unica e sola, non esistono diversi anticicloni ma uno solo, quello Africano, che viene modellato a seconda dei capricci del getto in alta quota.

Marco Fioschini

Analisi meteo-climatica salentina: maggio 2012

Maggio inizia con un’intensa depressione sull’Europa occidentale a  causa di un respiro africano presente al Centro-Sud. Il Nord Italia è maggiormente influenzato dalla bassa pressione. Il Salento è tra le traiettorie preferite dall’aria africana, così il 1 maggio viene registrata la massima di 27,4 a Squinzano, dopo il 2003 è record per i primi di Maggio come segnalato dal forumista murgiasalentina qui. Dal giorno 5 si assiste ad un graduale abbassamento delle temperature ma con scarsi fenomeni, la depressione atlantico – spagnola si riunisce al flusso polare allentando le corde africane verso il Sud Italia.

 

La seconda decade parte nuovamente con uno sbilanciamento verso ovest delle saccature artiche, l’Oceano Atlantico fornisce l’energia giusta per la formazione delle depressioni che, soprattutto in questo periodo dell’anno, alzano un muro formato dall’anticiclone sub-tropicale sul Mediterraneo centro-orientale.  Questa volta il muro ha basi solide sulla Spagna e, come una grande fiamma trasportata dal vento verso est, coinvolge principalmente il Centro-Nord Italia. Il Salento e Sud sono maggiormente riparati dai venti di tramontana. Dal giorno 14 si cambia musica, lo stesso muro africano posizionato su Spagna ed ovest Europa fa di sponda ad un affondo di aria artica. Il Salento vede le prime piogge, poche, solo alcuni comuni del basso leccese hanno superato i 10 mm. Il giorno 15 altri scrosci pomeridiani di poco conto. Un nuovo impulso artico, giorno 17, contribuisce ad un ulteriore calo termico e precipitazioni, modeste, più diffuse.

 

Nell’ultima decade il pattern cambia nuovamente. Allontanatasi l’aria fresca e instabile, l’atlantico alza nuovamente la voce: una depressione sull’Europa occidentale si muove gradualmente verso l’Italia. In questa fase, giorno 21, le estreme regioni meridionali vedono un deciso aumento termico. La penisola salentina, dopo la fase mite, viene anch’essa interessata dal passaggio depressionario il giorno 23 seguito da un nuovo calo termico. Il forumista Franko segnala gli accumuli avuti da precipitazioni temporalesche : 5 Monteruga (LE) e Felline (LE), 7mm San Giorgio (TA) e Gallipoli (LE) (con 101mm/h), 10mm San Pancrazio (BR), 11mm Taviano (LE).

Mentre la pressione inizia ad aumentare sui mari occidentali italiani, l’Adriatico e lo Jonio continuano ad essere interessati da aria fresca da est. L’instabilità prende fuoco nel pomeriggio del 26 sul Salento quando diversi temporali si accendono colpendo principalmente la regione più orientale. Piogge, grandine e fulmini la fanno da padrone su diverse città leccesi, la stessa Lecce viene colpita da forti rovesci. Gli accumuli più importanti 24,4mm a Castrignano e 29,8mm a Melpignano-Maglie. Qui alcuni allegati del fenomeno.

Nei giorni successivi, l’instabilità lascerà anche sulle regioni meridionali ampio spazio a tempo più stabile.

Marco Fioschini

 

Settembre 2011 in Sicilia

In Sicilia settembre è iniziato con cieli sereni e temperature tipicamente estive, basti pensare ai 30°C registrati in successione nei giorni 2 e 3 all’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, a Messina ed a Trapani, ed ai 32°C registrati nei medesimi giorni a Catania; nell’interno dell’isola i valori registrati sono stati ancora più elevati.

Questa situazione era già presente a fine Agosto e si è protratta per ben 18 giorni nel mese successivo grazie ad un’intensa ed estesa circolazione anticiclonica, di origine africana per i primi 6 giorni di questo periodo, di origine atlantica nei restanti 12 giorni. La pressione atmosferica ha raggiunto valori elevati, superiori ai 1.020 hPa, e le precipitazioni sono state del tutto assenti.

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Il giorno 17 è iniziato un lento ma deciso calo della pressione atmosferica legato all’indebolimento dell’anticiclone delle Azzorre, seguito dall’arrivo della prima perturbazione sulla regione.
A causa dell’ancor elevata temperatura, non solo delle terre emerse ma anche del mare, le condizioni di instabilità legate all’arrivo della perturbazione hanno originato intensi fenomeni temporaleschi, che hanno interessato soprattutto la costa settentrionale della Sicilia.
Il giorno 19 una grande cella temporalesca posizionata appena a largo del golfo di Palermo ha dato origine ad intense precipitazioni e forti venti che hanno provocato la formazione di un piccolo tornado nei pressi dell’aeroporto, con venti che hanno raggiunto i 91Km/h!
I due giorni seguenti sono stati ancora caratterizzati da temporali e precipitazioni.
In questo contesto, il calo delle temperature è stato notevole: le minime raggiunsero i 17°C e le massime non hanno superato i 26°C.

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Successivamente sull’isola è tornata la stabilità, con cieli che tuttavia non sono mai stati completamente sereni e con temperature che si sono mantenute nella media del periodo.
Il giorno 26 è stato caratterizzato dall’arrivo di una nuova perturbazione proveniente dal nord Africa, che ha causato intense precipitazioni a partire da martedì, giorno in cui sono stati registrati accumuli di 50 mm nel palermitano e di 100 mm sulla costa ionica; quest’ultima nei due giorni seguenti è stata interessata da intense precipitazioni e forti temporali provenienti da sud-est che hanno originato accumuli anche prossimi ai 200 mm!

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Dal 29 pomeriggio sono tornate condizioni di stabilità su tutta la regione, con temperature in risalita e con valori di poco superiori rispetto alla media del periodo, soprattutto nelle massime. Queste condizioni di stabilità le ritroviamo tuttora nella prima settimana di Ottobre.

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Autori: 

Filippo Brugnone

Il clima nella storia di Palermo

Nell’ambito della climatologia svolge quindi un ruolo fondamentale lo studio critico delle serie storiche; infatti è il minuzioso rilievo di ciò che accade nel presente e di ciò che è accaduto nel passato nei diversi comparti del sistema Terra che consente di far capire quali sono i processi e le interazioni fondamentali da considerare ai fini di una corretta comprensione dell’evoluzione delle condizioni dell’atmosfera.
All’Osservatorio Astronomico di Palermo le osservazioni meteorologiche iniziano nel maggio del 1791.
 La serie pluviometrica
Iniziamo prendendo in considerazione la serie delle precipitazioni annuali. La quantità di pioggia annuale è rilevabile per tutti gli anni della serie (sulla base dei dati giornalieri o dei ristretti mensili) ad eccezione dei 6 anni fra il 1799 e 1805 e con i valori del 1860 e 1910 molto incerti, data la mancanza di una rilevante frazione dei dati.
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Il valore medio annuale della pioggia caduta in tutta la serie è di 550,09 mm, mentre il valore mediano è di 536,70 mm. La somiglianza di questi due numeri indica che la distribuzione è piuttosto simmetrica, in generale quindi ci sono tanti anni eccezionali piovosi quanti asciutti. La deviazione standard della distribuzione è 123,7 mm, con i valori estremi di 221 e 933,6 mm rilevati rispettivamente nel 1977 e nel 1931, che presenta diversi giorni con vere e proprie alluvioni. E’ possibile esplicitare in maniera diretta l’andamento della media nel corso del tempo della serie determinando una media mobile a 30anni:
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Si nota che, con una finestra mobile di 30 anni, a partire dagli anni ‘60 la media mobile si è significativamente attestata molto al di sotto della media complessiva dei 198 anni. Appare abbastanza evidente, applicando un test statistico (Mann-Kendall test),  la presenza di un significativo trend in diminuzione delle precipitazioni:
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Nello specifico considerando la finestra mobile a 30 anni, l’applicazione del test ha portato a vedere  che :
  • nel periodo relativo al 1904-1934 si è avuto un significativo aumento delle precipitazioni con un trend di magnitudo attorno a 6,5mm/anno;
  • nel periodo relativo al 1927-1962 si è avuto una significativa diminuzione delle precipitazioni con un trend di magnitudo attorno a 8mm/anno;
  • nel periodo relativo al 1942-1978 si è avuto una significativa diminuzione delle precipitazioni con un trend di magnitudo attorno a 4mm/anno;
  • nel periodo relativo al 1968-1999 si è avuto un significativo aumento delle precipitazioni con un trend di magnitudo attorno a 6mm/anno;
  • nel periodo relativo al 1974-2004 si è avuto un significativo aumento delle precipitazioni con un trend di magnitudo attorno a 5mm/anno.
La serie termometrica
La serie storica delle temperature medie annue, rilevate dall’Osservatorio Astronomico di Palermo, inizia dal 1792. In questo caso la serie risulta più discontinua (mancanza maggiore di dati soprattutto nelle prime fasi della rilevazione) ma anche abbastanza disomogenea (variazioni della strumentazione utilizzata, rilevazioni giornaliere modificate nel tempo e nelle quantità). 
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Il valore medio annuale della temperatura di tutta la serie è di 17,8°C mentre il valore mediano è di 17,9°C. La deviazione standard della distribuzione è 0,68°C, con i valori estremi di 15,9 e 19,7°C rilevati rispettivamente nel 1907 e nel 2003. Anche qui è stato utile analizzare come la media si sia distribuita nel corso degli anni:
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Si nota che, nel caso della variabile termometrica, la variazione della media mobile risulta ciclica ovvero vi sono periodi in cui essa si colloca molto al di sotto della media complessiva di tutta la serie e periodi in cui essa tende invece a portarsi molto al di sopra. Sono visibili due periodi, approssimativamente attorno agli anni 1792-1835, 1860-1901, in cui la media mobile si colloca molto al di sotto della media complessiva e due periodi, approssimativamente attorno agli anni  1832-1865, 1910-2003, in cui essa risulta al sopra. Si denota un trend generale che evidenzia un aumento della temperatura media di +0,005°C ogni anno. 
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Nello specifico considerando la finestra mobile a 30 anni, si nota che :
  • nel periodo relativo al 1797-1826 si è avuto una significativa diminuzione delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,035 °C/anno;
  • nel periodo relativo al 1812-1841 si è avuto un significativo aumento  delle temperature con un trend di magnitudo di 0,024 °C/anno;
  • nel periodo relativo al 1824-1867 si è avuto un significativo aumento delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,04 °C/anno;
  • nel periodo relativo al 1865-1894 si è avuto una significativa diminuzione delle temperature con un trend di magnitudo di 0,02°C/anno;
  • nel periodo relativo al 1878-1916 si è avuto una significativa diminuzione  delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,04 °C/anno;
  • nel periodo relativo al 1902-1957 si è avuto un significativo aumento delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,04 °C/anno;
  • nel periodo relativo al 1945-1940 si è avuto una significativa diminuzione delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,03°C/anno;
  • nel periodo relativo al 1965-2003 si è avuto un significativo aumento  delle temperature con un trend di magnitudo attorno a 0,05 °C/anno.
Tutti i risultati qui evidenziati sono frutto di un ampio lavoro portato avanti nella tesi di Laurea di Alessio Lo Sardo riguardante l’analisi critica della serie termo-pluviometrica dell’osservatorio astronomico di Palermo.
Autori: 

Alessio Lo Sardo Staff MNW Sicilia

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Il clima di Palermo.pdf226.99 KB

26 febbraio 2011 : La Sicilia piomba in pieno inverno!

Sembrava davvero finita, ed invece già dalla mattinata di oggi, forti nevicate hanno colpito le basse quote dell’entroterra palermitano,trapanese, agrigentino e nisseno.

La causa di tutto ciò è stata una piccola goccia fredda proveniente dai Balcani, che nel suo scivolare verso sud, ha colpito in pieno la Sicilia, com’è ben visibile da questa previsione del 25 febbraio del modello GFS relativo ai geopotenziali a 500hpa:

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Inizialmente è stata l’area occidentale sicula, successivamente tutta la zona meridionale, quella tirrenica e le zone del ragusano hanno sperimentato rovesci di pioggia, neve e gragnola, quest’ultima si è fatta vedere su Palermo Sud, Carini, Alcamo e molti altri centri tirrenici anche sotto i 300m s.l.m.
Molti comuni interni quali Cammatara, Mussomeli, Caltabellotta, Prizzi, Corleone ed altri nell’entroterra Palermitano e Nisseno hanno visto accumuli nevosi dai 5 ai 10mm, come è bel visibile dalle foto relative al comune di Cammarata (830m s.l.m.)  :

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E per gli amanti della neve ecco un video che estrapola il momento più intenso della nevicata riportata nelle foto precedenti:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=RexEu864T8w

Anche le temperature stanno registrando delle punte minime assolute per la stagione invernale in Sicilia. Si riporta di seguito il grafico delle temperature registrate dalle principali stazioni meteo siciliane della rete meteonetwork  alle ore 19:50 sulla Sicilia:

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Chissà che questo possa non essere l’ultimo colpo di coda dell’inverno… intanto la prossima settimana continuerà la fase di maltempo con piogge e possibili nevicate, stavolta a quote più elevate.
Ai  prossimi aggiornamenti!

Alessio Lo Sardo
Staff Meteonetwork Sicilia
Autori: 

Staff MeteoNetwork Sicilia

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La Sicilia piomba in pieno inverno.pdf3.13 MB

Bilancio dell' estate 2011 in Sicilia

Cerchiamo di tracciare un bilancio dell’estate meteorologica che si è da poco conclusa, ponendo in risalto gli aspetti più significativi.
Sicuramente l’estate 2011 non passerà alla storia come un’estate “fuori dagli schemi”, e ciò non riguarda soltanto la Sicilia, ma un po’ tutto lo stivale italiano.
Un inizio d’estate in sordina per la Sicilia, con l’anticiclone  delle Azzorre in posizione arretrata, in pieno Atlantico,  e con afflussi d’aria temperata proveniente da Nord-Ovest che hanno mantenuto le temperature al di sotto della media del periodo senza, tuttavia, apportare precipitazioni significative.

9 giugno 2011


In tal senso molto utile è segnalare la massima di appena 23°C registrata all’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo giorno 2 e nuovamente il 9 del mese di Giugno, accompagnate da minime dei giorni successivi di soli 17°C. Altrettanto importante è la minima di 14°C registrata all’aeroporto Sigonella di Catania giorno 15.
15 giugno 2011
 La prima metà di Giugno si concluse con un solo evento precipitativo nella costa settentrionale e occidentale giorno 6, e tre eventi nella costa orientale avvenuti nei primi 4 giorni del mese.
Tale periodo si concluse con una media massima di 23.7°C e media minima di 19.6°C a Palermo, mentre a Catania la media massima fu 25.6°C, minima 17.4°C.
A partire dal 18 Giugno, l’estate iniziò a dare i primi segni di risveglio, accompagnati dall’avanzata congiunta dell’anticiclone delle Azzorre e di quello Africano ; ciò portò ad un sensibile aumento delle temperature e ad una massima di 29°C a Palermo e ben 32°C a Catania, le quali furono le più alte del mese.
Durante la seconda metà di giugno non assistemmo a nessun evento precipitativo degno di nota, escluse le aree interne della regione e l’area dell’Etna che furono interessati da temporali pomeridiani legati al riscaldamento dell’atmosfera ed al conseguente flusso ascensionale delle masse d’aria calda interessate dal raffreddamento adiabatico.
Dal punto di vista termico, la media massima del mese fu di 26.3°C, quella minima 20.8°C a Palermo, e rispettivamente  27.4°C  17.2°C le medie registrate a Catania. 
In generale il mese di Giugno si concluse con un -0.3°C rispetto alla media degli ultimi 10 anni a Palermo, e con un +0.3°C a Catania rispetto alla stessa media di riferimento. 

Il mese di Luglio fu caratterizzato nella prima parte da temperature simili a quelle dell’ultima fase del mese precedente, con alta pressione stabilizzata nel Mediterraneo e giornate serene. 
Da segnalare in tal contesto un debole fenomeno precipitativo giorno 5 nel Palermitano.
Nel complesso la prima metà di Luglio vide belle giornate e temperature in media.
Segnaliamo in tale periodo una massima di 32°C a Palermo giorno 14 ed una di 34°C lo stesso giorno registrata sia a Catania che a Trapani.


13 luglio 2011
A partire da giorno 16, l’anticiclone delle Azzorre iniziò ad indebolirsi e la pressione atmosferica iniziò a subire un calo nel Mediterraneo orientale, Sicilia compresa. Questa variazione dell’assetto barico portò all’arrivo di una perturbazione atlantica che causò piogge e temporali in tutta la regione giorno 20. Tutto ciò fu naturalmente accompagnato da un calo delle temperature; a Palermo, Trapani e Messina giorno 21 venne registrata una minima 22°C ed una massima di 25°C; a Catania gli estremi di quel giorno furono 22°C e 29°C.


21 luglio 2011
Durante l’ultima decade del mese non vi furono precipitazioni significative, fatta eccezione per un breve temporale che il 29 interessò il Palermitano.
In tale fase le temperature si mantennero basse e venne registrata una minima di 20°C giorno 26 e giorno 30 a Palermo e Messina ed una minima di 17°C giorno 27 sia a Catania che a Trapani.
26 luglio 2011
La media massima a Palermo fu di 28.6°C la media 22.9°C; a Catania le medie furono rispettivamente 30.4°C e 19.3°C.
A Luglio si registrò dunque un’ anomalia negativa rispetto alla media pari a -0.3°C a Palermo, in linea con quanto visto a Giugno ed una negativa di ben -0.7°C a Catania. 


L’ultimo mese della stagione estiva, ovvero Agosto,  fu caratterizzato da un andamento simile a quello di Giugno. Nella prima parte, infatti, l’anticiclone delle Azzorre ebbe difficoltà a conquistare il bacino del Mediterraneo, ove la pressione si tenne su valori non molto elevati sino alla metà del mese. Tale configurazione barica determinò l’afflusso di correnti miti provenienti da ovest, impedendo l’avanzata delle masse d’aria di provenienza nord-africana.
Segnaliamo dunque temperature non molto elevate per il periodo con minime comprese tra i 17°C di Catania registrati per tre giorni consecutivi, dal 12 al 14, ed i 19°C di Palermo e Trapani rilevati la mattina del 14. Le massime in tale periodo non oltrepassarono i 32°C a Catania ed i 30°C a Palermo e Messina. Unica eccezione rappresentata da Trapani che giorno 8 fece registrare una massima di 33°C.
Unico evento precipitativo di tale fase, il quale si rivelò poi l’unico dell’intero mese, ebbe luogo il mattino del 15 con accumuli tuttavia non molto significativi.
Dal 17 al 28 la Sicilia venne interessata, così come tutto il resto del paese, dall’ondata di caldo più intensa dell’estate. L’avanzata poderosa dell’anticiclone delle Azzorre e di quello Africano determinarono un costante aumento delle temperature che condusse giorno 27 alla registrazione delle massime più alte di tutta la stagione:  34°C a Palermo e Messina, 35°C a Catania e Trapani.
Negli ultimi tre giorni del mese, infine, l’indebolimento della struttura di alta pressione portò  ad un deciso calo delle temperature, soprattutto massime, dell’ordine dei 5-6°C.
Temperature media del periodo che come sappiamo non hanno caratterizzato a lungo la nostra regione, interessata in questi primi giorni di Settembre da una nuova breve, ma intensa, ondata di caldo.
Il mese di Agosto si concluse con una media massima a Palermo di 29°C, ed una minima 23°C; 
a Catania le medie furono rispettivamente 30.2°C e 19.4°C. 
Temperature esattamente in linea con la media del periodo riferita agli ultimi 10 anni.
In conclusione, l’estate 2011 in Sicilia è stata complessivamente nella norma, con poche precipitazioni concentrate soprattutto nell’interno e temperature che, a fasi alterne, sono stati al di sotto o al di sopra delle medie climatiche di riferimento.
Autori: 

Filippo Brugnone

Prima ondata gelida stagionale in Sicilia, si rivede la neve a quote basse

Finalmente dopo lunghi ed estenuanti mesi di attesa anche la nostra amata isola ha rivisto la dama bianca fin a quote basse. 
Il target di cui stiamo parlando è dal 14 al 17 Dicembre dove aria fredda proveniente da NW ha portato un sensibile calo delle temperature di oltre 10/12° rispetto ai giorni precedenti, portando la prima quota neve stagionale sotto i 400mt.

Partiamo da giorno 15 Dicembre, la giornata più fredda di questo 2010. Alcune stazione amatoriali con diversi anni di rilevamento dati hanno fatto registrare temoperature massime tra le più basse di sempre. Tempertaure massime che non hanno superato gli 8° nel Catanese e Siracusano ed addirttura in alcune località di pianura lungo la fascia Tirrenica non hanno superato i 6°. Proprio durante questa giornata si hanno avuto lungo la fascia Orientale dell'isola le nevicate a quote basse con accumuli rilevanti già a partire dai 500mt.


Questa è una foto di Fornazzo (CT) 800mt circa s.l.m.

foto 1

Sempre a Fornazzo stupendo video durante una nevicata con fiocchi enormi 

http://www.youtube.com/watch?v=pz8LdkTX3x8&feature=player_embedded



I giorni successivi, 16 e 17 Dicembre sono stati i giorni delle Tirreniche, soprattutto il Messinese Tirrenico grazie alle precipitazoni più abbondanti ha visto fioccare fino a quote quasi di pianura, con nevischio già a partire dai 200mt di quota.


Questa è una foto sui Peloritani a circa 400mt di quota di giorno 16 Dicembre

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Queste invece sono le temperature registrate durante

 l'ondata fredda nei giorni 16 e 17 Dicembre 2010

 (Dati gentilmente concessi dai nostri partner regionali di MeteoSicilia.it)

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Autori: 

Staff MeteoNetwork Sicilia

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