Primo affondo invernale sulla Puglia: temporali, grandine e persino groupeln!

L’episodio perturbato è stato caratterizzato dall’arrivo di una saccatura nordatlantica con ciclogenesi mediterranea in progressiva traslazione dai mari meridionali italiani verso la Grecia. A seguito del suo passaggio ha fatto ingresso una massa d’aria molto fredda, con valori fino a -30°c alla quota di 500hpa. Il gradiente termico verticale fortemente pronunciato durante il transito del nocciolo freddo – su di un mare Adriatico caratterizzato da anomalie termiche fortemente positive della superficie marina – ha consentito dalla notte del 9 Ottobre lo sviluppo delle classiche nubi convettive dal “top” non particolarmente alto, lungo linee di convergenza semistazionarie. Nubi responsabili dei diffusi fenomeni a carattere di rovescio o di temporale lungo tutto il versante adriatico.

Dalla Romagna al Salento è stata dunque l’instabilità post-frontale ad apportare i maggiori accumuli pluviometrici, con particolare riferimento alla zona del Gargano, alla provincia di Barletta-Andria -Trani, alla costa a sud di Bari (Mola, Monopoli) e al nord brindisino (Fasano). Di particolare rilevanza anche i fenomeni vorticosi, favoriti dal discreto shear verticale, fenomeni che hanno interessato a più riprese solo le zone costiere con numerosi waterspouts (trombe marine). Non sono mancati neanche i rovesci grandinigeni e addirittura di graupel (neve tonda), questi ultimi favoriti dal crollo termico e dal forte rovesciamento di aria fredda generato dagli intensi downdrafts all’interno delle strutture temporalesche. 
La fase perturbata è quindi terminata nella giornata di Lunedì 10 Ottobre, con l’allontanamento della depressione mediterranea verso il mare Egeo e con gli ultimi residui rovesci .

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Una delle località simbolo di questa pesante ondata di maltempo è sicuramente Vico del Gargano, martoriata dalla violenza dei fenomeni manifestatisi sotto forma di violente grandinate che hanno messo in ginocchio tutta l’area circostante. 

Sulla vicina costa si sono abbattuti una serie di waterspout, delle trombe marine, la cui azione è stata straordinariamente ripresa da un videoamatore. 

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In elenco alcuni dei dati più rilevanti:

Vico G. (FG) 72mm
Turi (BA) 72mm
Bosco Umbra (FG) 62mm
San Marco in L. (FG) 54mm
Barletta 50mm
Conversano  (BA) 49mm
San Giovanni R. (FG) 46mm
Martina Franca (TA) 45mm
Andria 38,9mm
Conversano (BA) 37mm
Locorotondo (BA) 35mm
Lesina (FG) 34mm
Terlizzi (BA) 32mm
Mottola (TA) 31mm
Fasano (BR) 30,6mm
Palagiano (TA) 28,2mm
Bisceglie (BAT) 24mm
Noci (BA) 24mm
Mola di bari (BA) 22,1mm


Santeramo in Colle (BA)
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Fasano (BR)
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Staff MeteoNetwork Puglia

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: FEBBRAIO 2011

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: FEBBRAIO 2011

Il mese di Febbraio inizia con una circolazione depressionaria sul Mediterraneo occidentale in traslazione verso est isolata da un braccio anticiclonico che dall’Atlantico si spinge verso Europa centrale e orientale.
Sul Salento le correnti dall’iniziale s-s/e iniziano a ruotare dai quadranti settentrionali durante i primi giorni del mese proprio in concomitanza con lo spostamento del minimo verso est che il giorno 4 è ormai sulla Grecia. I fenomeni associati solo davvero pochi o del tutto assenti. Dal giorno 5 l’anticiclone delle Azzorre inizia a spingere da ovest alla conquista dell’Europa centro meridionale..e ce la fa piazzando i massimi pressori proprio sull’Italia: da questo momento gli unici fenomeni da segnalare sono le nebbie, anche fitte, nelle ore notturne e del primo mattino.

La seconda decade del mese inizia con alcuni cambiamenti, dopo le nebbie anticicloniche dei primi giorni, parte una risposta calda verso il Polo Nord che costringe a far scendere da est masse di aria fredda continentale ed un più attivo vortice groenlandese da ovest rimasto a dormire per tutto l’Inverno. 
Come si può intuire la penisola italiana rimane al limite tra la lotta delle umide correnti atlantiche e quelle gelide continentali prima della pressione esasperata delle correnti atlantiche che entrano con vigore sul Mediterraneo. Il giorno 15 l’anticiclone Azzorriano è costretto ad una ritirata veloce in Atlantico e sul Salento si attivano correnti umide da sud che fanno aumentare l’instabilità. Tra il 16 ed il 18 diversi corpi nuvolosi interessano la penisola salentina senza però generare accumuli di rilievo e spesso inferiori ai 5 – 10 mm.

L’ultima parte del mese vede costituirsi un potente anticiclone termico tra Scandinavia ed Europa orientale che cerca di far filtrare, in unione con l’anticiclone azzorriano, aria fredda continentale. La Puglia ed il Salento viene interessato solo da uno sbuffo freddo sufficiente a formare un episodio invernale di discreta intensità ma soprattutto un accumulo precipitativo quantomeno modesto il giorno 24 (la stazione di Squinzano misura 21 mm) e accompagnato da temperature degne di nota, data la fine di febbraio, con dell’ordine dei 6-7 gradi e minime vicine allo 0.
L’ultimo giorno del mese si chiude sotto l’insegna dell’instabilità ma con precipitazioni di basso rilievo.

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Marco Fioschini
Staff Meteonetwork Puglia
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Staff MeteoNetwork Puglia

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: SETTEMBRE 2011

La prima decade di settembre inizia con un respiro pienamente estivo: l’anticiclone sub-tropicale si espande verso le regioni centro-meridionali regalando nei primi giorni del mese umidità, caldo e cielo sereno. Il giorno 5 un cavo d’onda depressionario lambisce il Centro-Nord e solo marginalmente il Sud Italia ma è stato sufficiente per far esplodere l’instabilità. Taranto viene interessata da un episodio temporalesco di forte intensità che accumula 50 mm di pioggia in poco tempo causando moltissimi disagi in alcune zone della città. Dopo il breve periodo instabile la pressione aumenta velocemente ed il campo di alte pressioni nord-africane si instaura nuovamente.

Nella seconda decade il regime alto-pressorio continua indisturbato, si registrano temperature ancora di stampo estivo nonostante ci avviciniamo al periodo autunnale. Il giorno 19 un affondo nord-atlantico cerca di scalzare l’anticiclone, si forma un cut-off che attraversa tutta la penisola accendendo l’instabilità lungo tutto lo stivale
Il giorno 20 fenomeni temporaleschi interessano il Salento in maniera localizzata, tra i dati più interessanti quello di Manduria(TA) con 23,8 mm e San Vito dei Normanni (BR) con 36,2 mm.
Anche in questa occasione, dopo il passaggio depressionario, il campo di alta pressione tenta di impadronirsi dei territori perduti piuttosto velocemente ma la sua azione questa volta è meno efficace delle precedenti lasciando aperto al Centro-Sud Italia una debole azione orientale, sufficiente però a creare nuovi episodi instabili.

Sulla penisola salentina è già dal 23 che iniziano le “prove” per la fase temporalesca di fine mese  che vede la formazione di modesti e locali cumulonembi durante le ore pomeridiane. Il giorno 26 l’atmosfera era decisamente più instabile delle precedenti, si avvicinavano correnti da s/s-e in quota e le formazioni temporalesche questa volta erano decisamente più imponenti dei giorni scorsi: un autentico fronte temporalesco si forma sul Salento occidentale che accompagnato da un notevole shear e dalle correnti meridionali in quota attraversa praticamente tutta la Puglia. Alcune zone del Salento orientale vengono colpite marginalmente ma il suo passaggio si fa sentire ovunque con  rovesci intensi, grandine e forte vento. Gli accumuli variano dai 20 ai 30 mm in molte località salentine.
La situazione rimane incerta ed il giorno 27 nuovi temporali si accendono sul Salento ma con episodi meno intensi del giorno precedente.
Nei giorni successivi l’instabilità lascia gradualmente tutta la Puglia accanendosi più a sud, tra Sicilia e Calabria.

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Marco Fioschini
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Staff MeteoNetwork Puglia

Marcato maltempo del 1 Marzo 2011: alluvioni su Puglia, Basilicata e Calabria

L’esordio della primavera meteorologica 2011 sarà ricordato da molti meridionali come un evento catastrofico, i cui effetti saranno a lungo visibili sul territorio. La cronaca giornalistica ha dato voce ai disastri che hanno colpito ogni angolo del Sud peninsulare e la Sicilia, la furia delle acque meteoriche ha divelto infrastrutture, isolato intere comunità, ha strappato persino delle vite umane.

Riportiamo alcune fonti: 

Maltempo, tendopoli a Ginosa chiesto lo stato di calamità Si contano i danni in tutta la Puglia e in particolare nella province di Taranto e Foggia. Situazione critica a Ginosa per l'esondazione del fiume Bradano: case allegate, famiglie sui tetti e nella tendopoli allestita dal Comune. Stte persone salvate dall'elicottero della Marina, ancora problemi sulle linee dei treni. La Coldiretti parla di “eventi calamitosi di eccezionale gravità” 

Piove, strade in tilt chiude la Basentana. Basilicata nel caos. Sott'acqua Bari e Bat



ANALISI SINOTTICA

Tutto ha avuto origine dall’instradamento di un’area depressionaria nord-atlantica attraverso il corridoio lasciato aperto dal mancato legame tra l’anticiclone russo e quello delle Azzorre nella regione franco-britannica.  
Domenica 27 febbraio prende forma un minimo di pressione al suolo con epicentro sul mare tra Corsica e Toscana mentre il cut-off della goccia in quota si concretizzerà nelle prime ore di lunedì. Geopotenziali non eccezionali sul mediterraneo occidentale (5460 mgp a 500hPa) ma con la presenza di un lago piuttosto gelido in quota (-28/-32°C).
Nelle ore centrali di lunedì un secondo minimo si genera ad oriente delle coste tunisine andando ad accelerare la formazione di una cintura di convezione calda (WCB) sul ramo orientale dalla struttura depressionaria.
La posizione, molto bassa, del minimo tunisino risucchia  masse d’aria molto miti ed umide dai mari meridionali, le cui temperature superficiali raggiungono punte di 17-18°C. Quantità industriali di carburante (calore e umidità) si sono riversati dal Mar Libico e Ionio Meridionale verso le coste ioniche dell’Italia meridionale. La curvatura ha permesso, tra l’altro, un fetch (permanenza in mare) lunghissimo ed anche negli strati medio-alti le componenti meridionali e sud-orientali del flusso hanno garantito un eccellente rifornimento.
Nella serata di lunedì le prime piogge, per lo più moderate, cominciano a manifestarsi sulla parte centro-meridionale della regione unite ad una ventilazione di scirocco in intensificazione.
Martedì 1 marzo il minimo di origine tunisina, approfondito (1008 hPa) e ben strutturato, va a posizionarsi su Malta. Alla sua destra le isobare si avvicinano ulteriormente amplificando l’erogazione di masse d’aria con elevato contenuto energetico. I venti sud-orientali sullo ionio oltrepassano i 40 nodi ma decelerano una volta entrati sulla terraferma provocando una pericolosa convergenza per rallentamento del flusso ed  aggravandone di conseguenza la convezione. L’onda baroclina ne risulta amplificata. Le piogge risultano estese e s’intensificano un po’ ovunque, specie sui versanti meridionali e orientali sopravvento, inasprite dall’effetto stau. 
Tutto lascia presagire ad una giornata di maltempo estremo. Il colpo di grazia è però rappresentato dall’avanzata da sud-ovest del fronte freddo collegato al vortice principale sul tirreno. La superficie frontale non è caratterizzata da una grande discontinuità termica (gradiente termico orizzontale basso) ma piuttosto da un elevato shear del vento nei bassi strati (da sud-est ad ovest nel giro di pochi chilometri) e da una forte differenza nei valori igrometrici. Aria più secca e pesante pertanto che va ad insinuarsi sotto la massa caldo-umida.
Queste le foto scattate dal sat e rielaborate con l’analisi dei fronti al suolo. Evidente l’avanzata del ramo freddo da sud. Lungo la linea di convergenza si sviluppano imponenti nubi convettive, foriere di piogge e temporali che dalla Calabria muovono verso la Lucania orientale e la Puglia.

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Ore 11.15: Analisi dei fronti

Il risultato dell’interazione è una spaventosa linea di confluenza in lenta traslazione da ovest verso est nella quale si concepisce una linea di groppo temporalesco molto attiva e portatrice di alluvioni lampo dapprima sulla Sicilia orientale poi, a spazzare, tutta la Calabria, la Basilicata centro-meridionale ed infine, in serata, la Puglia. 

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Ore 16.30:  Squall-line ben evidente. Di lì a poco investirà la Puglia con il suo pesante carico di rovesci e temporali. 
 
Scaturiscono piogge d’intensità  e durata “monsonica” che si vanno a sommare ai già abbondanti accumuli della mattinata. Per molte località significa alluvione. L’evento raggiunge portata storica sia per magnitudo ma principalmente per il carattere diffuso dei nubifragi che raggiungono, con il ramo occluso, anche le regioni centrali adriatiche esacerbate dall’immobilismo del ciclone che i meteorologi dell’Istituto di Meteorologia di Berlino hanno battezzato Tim.

In seguito alcuni plotting che evidenziano gli accumuli registrati su Puglia e Basilicata; quelli relativi a quest'ultima sono stati realizzati con la collaborazione degli amici di Associazione Meteo Basilicata, che ringraziamo calorosamente.
Dati: Rete MNW-CEM; Rete AMB; Rete Ufficio Idrografico Regione Puglia; Rete ALSIA Basilicata.

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Staff Meteonetwork Puglia
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IL MONSONE CHE NON TI ASPETTI

Il monsone che non ti aspetti. E neppure i modelli matematici, a dire il vero, specie in riferimento alla Puglia. Una “apparentemente” blanda circolazione di bassa pressione, giunta quasi trascinandosi dal Mediterraneo Occidentale, ha portato diffuse condizioni di maltempo sulle regioni meridionali, raggiungendo sulla Puglia la fase più acuta nel pomeriggio di lunedì 26 settembre.
Alla vigilia la poco marcata struttura barica a tutte le quote e l'assenza di figure frontali ha ingannato un pò tutti. Il mulinello, invece, ha impastato sommessamente la masse nuvolose attingendo da ingredienti non convenzionali. L'enorme energia tratta dal calore (sensibile prima e latente dopo) a disposizione sui mari meridionali ma anche sulla terraferma ed in tutta la colonna, in sovrabbondanza dopo le robuste anomalie termiche positive di settembre. Lo shear direzionale verticale da manuale, col vento che ruota in senso orario di ben 180° dal suolo ai 12000 metri (quota d'inversione). I venti deboli e gradualmente crescenti con la quota, con componente dominante sud-orientale. I cluster temporaleschi nell'arco di 48 ore hanno battuto un pò tutto il comparto meridionale; mari, monti e pianure, a denotare la natura delle forzanti sopra citate.
 
radiosondaggio BR 26-09-11 ore 12


La convezione si è innescata inizialmente sui settori meridionali pugliesi, interessando a più riprese il Salento centro-occidentale per poi estendersi rapidamente dapprima su tarantino e brindisino centro-settentrionale ed infine sul barese, soprattutto costiero.
I primi focolari temporaleschi hanno fatto la loro comparsa sul gallipolino e sul tarantino centrale costiero, dando vita a rovesci consistenti ma di durata mediamente breve. L’area compresa tra l’alto leccese occidentale ed il basso tarantino è stata la prima vera protagonista della giornata. Violenti nubifragi hanno sferzato diversi comuni, accompagnati da grandine, raffiche di vento e intense fulminazioni; a farne le spese in particolar modo Veglie (LE) con circa 40mm e Manduria (TA) che in poco più di mezz’ora ha raccolto 60mm.
Il maltempo ha proseguito la sua marcia verso settentrione, scatenandosi dapprima sul basso brindisino (37mm a Torre Santa Susanna) per poi estendersi sino alla Valle d’Itria orientale ed a Fasano.

sat
                          ore 15:00                                           ore 16:15
Il valico provinciale in terra barese ha segnato una poderosa recrudescenza dei fenomeni. Violenti rovesci hanno letteralmente assediato la costa meridionale, creando ingenti disagi nel comprensorio di Monopoli, dove in poche ore sono stati accumulati oltre 113mm. 
Rapidamente l’ammasso convettivo ha esteso la sua furia verso il capoluogo di regione, riversando su buona parte della fascia marittima grandi quantitativi d’acqua in breve tempo. L’area compresa tra Conversano, Adelfia e Casamassima ha riportato numerosi allagamenti  a causa dell’intensità dei rovesci che hanno fatto registrare, localmente, punte superiori ai 70mm.

Con l’avanzare della sera i cluster temporaleschi sono stati privati dell’energia fornita dal sole ed hanno terminato la loro corsa alle porte di BAT, esaurendosi progressivamente. 
La portata dei fenomeni ha creato molti disagi nelle aree maggiormente interessate dal maltempo. Nel territorio di Monopoli molte strade cittadine erano rese impraticabili dall’acqua, le strutture murarie di recinzione più fragili hanno ceduto sotto la furia delle acque, tre auto sono state travolte dal fango nei pressi di Copacabana, inoltre sono stati chiusi sia il sottopassaggio in Via L. Ariosto che la statale 16 Adriatica in direzione Sud. 

monopoli
                                                MONOPOLI (BA)

In chiusura riportiamo alcuni dei principali dati pluviometrici relativi a lunedì 26 Settembre:
Monopoli (BA) 113.5mm –Agrometeo- 
Conversano (BA) 70.2 mm – Idrografico –
Manduria (TA) 69,6mm – Idrografico – 
Binetto (BA) 55.3mm –Agrometeo-
Adelfia (BA) 48 mm – Idrografico 
Casamassima (BA) 43 mm
Torre Santa Susanna (BR) 37mm – Agrometeo- 
Noicattaro (BA) 36.4mm –Agrometeo-
Conversano (BA) 35.4mm –Agrometeo-
Grumo (BA) 33.8 mm – Idrografico – 
Fasano (BR) 30.6 mm –Agrometeo-
Valenzano (BA) 28.6mm –Agrometeo-
Copertino (LE) 28mm – Ufficio Idrografico – 
Racale (LE) 27,6mm – Agrometeo – 
Lizzano (TA) 27mm – Idrografico – 
Casamassima (BA) 26.2mm –Agrometeo-
Monteruga (LE) 24,8mm – Idrografico –
Nardò (LE) 24,6mm – Idrografico – 
Taranto 24,6mm  – Idrografico –
San Giorgio J. (TA) 20,2mm – Idrografico –
Gallipoli (LE) 20,2mm – Idrografico –
Ostuni (BR) 20mm – Idrografico –

Tutte le segnalazioni del giorno
salento
bari
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Staff MeteoNetwork Puglia

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: AGOSTO 2011

Il  mese di Agosto 2011 inizia con qualche incertezza estiva: l’Italia è influenzata da correnti instabili dai quadranti orientali che interessano in particolar modo le regioni adriatiche e le zone interne. I primi giorni del mese diversi episodi temporaleschi interessano la Puglia centro-settentrionale e solo marginalmente il Salento che vede per lo più il passaggio di corpi nuvolosi di scarso valore precipitativo.

Già a partire dal giorno 3 le correnti nord-orientali, che sul Salento hanno contribuito a mantenere le temperature su valori accettabili, vengono gradualmente sostituite da correnti più calde di origine Africana.
Tutta la prima decade del mese vede il movimento di una depressione che dal nord Atlantico si sposta verso est attraversando Isole Britanniche, Norvegia e Scandinavia. Più in basso però, a latitudini mediterranee, questo movimento causa il rafforzarsi progressivo dell’anticiclone africano con l’avanzata di aria sempre più calda verso l’Italia.
Le regioni penalizzate dall’heat wave sono quelle centro-meridionali italiane che vedono il picco massimo nel giorno 9 interessate da valori superiori ai +20 gradi alla quota di 1500 metri. Tali valori sono anche accompagnati da tassi di umidità elevati e soprattutto durante la notte aumentano la sensazione di disagio.
Il giorno 10 una sferzante tramontana (con raffiche anche di 50 km/h) spazza via il caldo rendendo le temperature sopportabili almeno nella prima fase della seconda decade.
Il giorno 17 vede organizzarsi un affondo atlantico tra Spagna e Marocco, questo vuol dire solo una cosa: un’altra corposa massa d’aria calda è pronta ad invadere tutto il bacino centro-orientale del Mediterraneo, Italia compresa. In questa occasione a soffrire delle temperature più elevate risulta il Centro-Nord Italia, il Sud è mitigato da correnti settentrionali..almeno per il momento!
L’inizio della terza decade vede tutto il Mediterraneo come una grande fornace, l’anticiclone africano si dimostra in gran forma e presto non saranno più sufficienti le correnti settentrionali a mitigare le temperature salentine.

Dal giorno 21 al 27 il termometro inizia gradualmente ad alzarsi anche sul Salento, il picco si registra nel giorno 26 quando la stazione di Carlo Paticchio  posta a Squinzano registra una minima di 25 gradi ed una massima di 36.3 C°.
Dal giorno 28, dopo l’esplosione africana, la situazione tende gradualmente a normalizzarsi con la comparsa di instabilità pomeridiana: i temporali si scatenano in strette fasce del territorio della penisola salentina ma le zone colpite registrano fenomeni intensi, come i 46 mm di Soleto segnalati dall’utente Faber82 di Meteonetwork e la tromba d’aria che ha interessato il basso Salento immortalata da Michele Bonatesta il giorno 31.

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Marco Fioschini
   
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Staff MeteoNetwork Puglia

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: LUGLIO 2011

Il mese di Luglio è il cuore dell’estate salentina, dove caldo e giornate soleggiate si ripetono per tutto il mese con poche pause più fresche.

Il mese inizia proprio con una pausa fresca:  una circolazione di aria instabile inizia ad instaurarsi sull’Europa centro-orientale, l’anticiclone è costretto a ritirarsi verso ovest interessando Spagna, Francia e Isole Britanniche mentre un vento fresco dai quadranti settentrionali inizia ad interessare le regioni adriatiche provocando rovesci sparsi. Il Salento rimane ai margini degli episodi temporaleschi nella prima fase che gode soprattutto del cambio di temperatura.

 Il giorno 5 però un’asse più favorevole delle correnti accentua i fenomeni convettivi anche sul Salento, nelle ore centrali della giornata discrete manifestazioni temporalesche interessano la penisola salentina con accumuli medi intorno ai 10-20 mm.
La situazione però sta per cambiare: si avvicina, intensificandosi, una depressione sulle Isole Britanniche che fa stendere il campo di alta pressione dalla Spagna fin verso le nostre zone. Inizialmente l’anticiclone porta giornate soleggiate con temperature non troppo elevate ma il persistere di questa configurazione porta via via a richiamare aria calda direttamente dal deserto sahariano, tant’è che il giorno 10 il Sud Italia si trova sotto una cappa di caldo africano con alti geopotenziali e l’isoterma di +20 a 1500 metri circa.

La situazione permane fissa per tutta la seconda decade, solo il Centro-Nord Italia beneficia di temporali, il Salento è sotto la canicola ed il giorno 14 Squinzano registra una massima di 37.3 gradi. Verso la fine della decade le depressioni nord atlantiche cercano di scalfire il regime africano presente ormai da più di 10 giorni al Sud Italia.

Il giorno 21 un sprezzante tramontana caccia temporaneamente il caldo, una circolazione depressionaria ruota tra Europa centrale ed Italia settentrionale riuscendo ad interessare anche il resto d’Italia a partire dal 24. Sul Salento l’aumento dell’instabilità si fa vedere dal 25 quando, durante le ore centrali della giornata, si sviluppano diversi cumulonembi che regalo un po’ di refrigerio nelle zone interessate. I fenomeni si mantengono comunque nel regime del classico rovescio estivo, non si segnala fenomenologia particolarmente intensa. Le condizioni meteo rimarranno parzialmente incerte fino all’ultimo giorno del mese anche se non mancherà di certo il sole nei cieli del Salento.

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Marco Fioschini
Autori: 

Staff MeteoNetwork Puglia

ANALISI METEO-CLIMATICA SALENTINA: GIUGNO 2011

La prima decade di Giugno vede una partenza timida della stagione estiva, una goccia fresca ed instabile entra dalla Valle del Rodano dirigendosi in modo retrogrado verso sud ovest, interessando principalmente Francia e Spagna ma instabilizzando tutto il bacino del Mediterraneo. L’instabilità estiva non è sinonimo di corpi nuvolosi compatti ma di manifestazioni temporalesche che avvengono soprattutto durante le ore calde del giorno e spesso in maniera locale.

Debole-moderata instabilità pomeridiana ha interessato a tratti il territorio salentino, alternata a giornate molto soleggiate, producendo locali accumuli ma di scarso rilievo. La parte più alta della Puglia invece il giorno 08 ha ricevuto una pesantissima grandinata nata da una forte cella temporalesca auto rigenerante:


La seconda decade inizia più incerta della prima, l’Italia è interessata da una circolazione fresca ed instabile da est che accentua l’instabilità soprattutto sul basso Salento con accumuli, sebbene localizzati, di tutto rispetto come i 61mm Cerfignano e i 35mm Supersano segnalati da Francesco Marasco.

A partire dal giorno 13 l’anticiclone con inizia a conquistare territori da ovest, anche il Salento vede un aumento graduale della stabilità atmosferica e delle temperature. I valori massimi rimangono comunque mitigati dalle correnti settentrionali e sopportabili dal corpo umano, in linea con il periodo estivo.

La terza decade vede un graduale aumento del dominio anticiclonico, i valori termici iniziano a colorarsi sempre più di “rosso” fino al giorno 25, quando un tentativo egoistico da parte dell’anticiclone africano di occupare territori sempre più a nord, abbracciando anche Francia e Germania, lascia scoperto il suo lato orientale ad una sventagliata di forti correnti settentrionali ed aria fresca, tantè che nel cuore dell’estate, giorno 26, la stazione di Squinzano di Carlo Paticchio registra una massima di soli 25 gradi.

Nei giorni successivi l’Italia si trova stretta in una sottile fascia anticiclonica schiacciata da due morse: l’aria calda che cerca di conquistare sempre più zone proveniente da sud ed aria più fresca ed instabile a est. 

Il giorno 30 la circolazione instabile balcanica si fa sentire provocando un aumento dell’instabilità e dei temporali ma, anche in questa occasione, gli accumuli sono molto discreti e localizzati.

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Marco Fioschini
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Staff MeteoNetwork Puglia

Grandinata devastante nel barese: danni per milioni di euro

La Puglia si trovava da diversi giorni al margine di una grande giostra ciclonica atlantica che da inizio giugno caratterizzava negativamente il tempo sulle regioni del centro-nord.

Il 6 giugno un nuovo affondo meridiano porta aria fresca ed instabile in direzione del Mediterraneo centro-occidentale con repentino abbassamento dei geopotenziali. Si presentava quindi una saccatura vera e propria nel cuore di giugno, rispetto alla quale la nostra regione era situata sul versante sud-orientale, sotto correnti meridionali.

Il giorno 8 non è previsto il passaggio di alcuna perturbazione e questo trae in inganno molti addetti ai lavori; la dinamite (caldo e umidità) è già presente sul luogo del futuro evento (il barese)  ed è rintracciabile analizzando i valori di temperatura di rugiada della mattinata, diffusamente al di sopra dei 15°C e con un indice CAPE previsto intorno ai 2000 J/Kg

Su molte località della provincia, nelle ore centrali, si sfiorano difatti i 30°C con umidità superiore al 50%. Questa la situazione al suolo, ma l’innesco arriva dal cielo ed è di tipo “multiplo”.
Difatti nelle ore centrali dell’8 giugno la saccatura rompe la stazionarietà e fa alcuni passi in avanti verso est, procurando di fatto una discreta avvezione fredda alle quote medio-alte (una -16°C a 500 hPa). Inoltre si accentua la curvatura ciclonica in quota con modeste infiltrazioni umide da sud-ovest. L’impulso deflagrante viene infine fornito dal transito, proprio sulla provincia barese, del Jet Streak (massimo della corrente a getto) concepito dall’enorme gradiente termico orizzontale tra la saccatura atlantica e l’anticiclone caldo sul Mediterraneo orientale. 

Questa forzante risucchia rapidamente l’aria dai bassi strati e intorno alle 14 plasma una supercella temporalesca con asse spiccatamente obliquo e tipica conformazione a “V”.  La struttura si estende e matura velocemente. Si muoverà dalle zone interne del nord barese verso l’hinterland di Bari per poi raggiungere la massima intensità nel sud-est. 

Tra Cassano delle Murge ed Acquaviva delle Fonti viene segnalata e fotografato anche un “funnel cloud” con probabile ma non comprovata evoluzione a tromba d’aria ma la notizia eclatante è l’estesa grandinata che coinvolge gran parte della provincia con picchi d’intensità e distribuzione dimensionale delle meteore nel sud-est barese. Le bombe di ghiaccio cadono, localmente, con una dimensione paragonabile a patate ed in alcuni casi precipitano a secco, cioè anticipando la precipitazione liquida, a segnalare le fortissime correnti ascensionali e la fiondata in avanti indotta dalle rapide correnti del getto in quota. Una seconda supercella con effetti più blandi si genera intorno alle 17 ed interessa ancora una volta il comparto sud-orientale della provincia; in alcune località grandina per la seconda volta in un solo pomeriggio.

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Mola
Grandine a Mola di Bari – foto da forum.meteonetwork.it

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Funnel Cloud – foto da Acquaviva (BA) forum.meteonetwork.it

L’evento ha caratterizzato la cronaca delle testate giornalistiche locali e nazionali, la violenza dei fenomeni ha fatto registrare decine e decine di cittadini contusi, non si contano i danni a infrastrutture e autoveicoli, l’agricoltura della zona è stata messa duramente in ginocchio.
ANSA.IT In provincia i vigili del fuoco hanno segnalato numerosi allagamenti di locali e sottovia a Polignano a Mare, dove tra l'altro la grandine ha mandato in frantumi il vetro di un'ambulanza del 118 impegnata in un soccorso ad un paziente che ha raggiunto comunque l'ospedale.
CORRIEREDELMEZZOGIORNO.IT BARI – Grave il bilancio dei danni provocati dall’ondata di maltempo che ha colpito oggi i Comuni del barese. A Polignano a Mare e Conversano si sono registrate le situazione peggiori. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco. Una violenta tempesta di grandine si è abbattuta per gran parte del pomeriggio. I danni alle automobili sono stati ingenti, tra vetri e fanali rotti, oltre che a carrozzerie ammaccate. Ma non sono state risparmiate neppure le abitazioni, dove la grandine ha rotto i vetri di moltissime finestre. Numerosi gli alberi abbattuti dalle forti raffiche di vento. Intanto la Coldiretti chiede lo stato di calamità per i danni subiti all'agricoltura.
LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT 
SUD EST BARESE – Agricoltura in difficoltà e danni ingenti alle auto per la violenta grandinata arrivata all’improvviso nel primo pomeriggio. Alle temperature miti della mattinata è subentrato un repentino cambio di temperatura intorno alle 15, accompagnato da forte vento e chicchi di ghiaccio del diametro di 6-7 centimetri. La grandinata ha colpito soprattutto i territori di Mola, Polignano e Conversano, dove i grossi proiettili di ghiaccio hanno distrutto i parabrezza di decine di auto, i lampioni della pubblica illuminazione e numerose finestre (anche del Comune di Conversano). Danni alle colture e in particolare ai ciliegeti (anche se la raccolta si avvia verso la fase finale). Non risparmiate dalla grandine Turi, Castellana Grotte, Adelfia, Casamassima e Sammichele. Danneggiati anche i tendoni di uva e i campi di verdura. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 60 km/h. A Polignano, in particolare, la zona murattiana è rimasta senza luce per alcune ore. Un vero disastro che non ha risparmiato le piazze e il lungomare Domenico Modugno, dove i lampioni sono andati in frantumi. Stasera, alle 19, il Consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria per chiedere lo stato di calamità naturale. 
MURGIA E PRE-MURGIA – Violentissime raffiche hanno spazzato il territorio di Altamura sia nel centro abitato sia nelle strade extraurbane. In alcuni momenti, l'intensità è stata simile a quella di una tromba d'aria. Nessun problema per le persone. Ma numerose telefonate sono giunte ai Vigili del fuoco e alla Polizia municipale, anche per segnalare alberi sradicati e segnaletica divelta. Il forte vento ha mandato in frantumi le finestre di alcune abitazioni. Segnalazioni di danni o di pericolo sono pervenute soprattutto dalla statale 96 per Bari e dalle provinciali per Cassano-Foresta Mercadante e per Ruvo. Danni alle colture causati dal maltempo sono stati segnalati anche nella fascia agricola compresa fra Sannicandro e Cassano. 
RUVO – Venti minuti di pioggia, con raffiche di vento e chicchi di grandine del diametro di 1 centimetro, 1 cm e mezzo. Saltati alcuni chiusini e fuoriuscita di acqua di fogna dal tronco di via Don Primo Mazzolari. Rami di robinia spezzati sono caduti sulla strada, all’altezza del cavalcavia per Mariotto. Infine, nella zona industriale a ridosso della ferrovia, scoperchiato un capannone ormai in disuso. Fino a qualche anno fa l’Aspica, l’azienda di raccolta dei rifiuti, lo usava come parcheggio per i propri mezzi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, supportati dai Vigili urbani. Una squadra dei Vigili del fuoco ha liberato il solaio dalla copertura in polistirolo. La pioggia battente ha allagato il capannone, infiltrandosi nel vicino magazzino, dove erano stoccati cartoni e materiali da imballaggi o non più utilizzabili.
POLIGNANOWEB.IT CONVERSANO E POLIGNANO LE PIU' COLPITE – Convocato d'urgenza un consiglio comunale per il 9 giugno, alle ore 19. Polignano e i comuni limitrofi più colpiti dalle violenti grandinate, chiederanno lo stato di calamità naturale. Danni ingenti all'agricoltura, campi di cocomeri devastati sulla via di Conversano, a Polignano. Tendoni di uva distrutti. Feriti e sutura al capo per quattro polignanesi. Due 14enni turesi al mare, a Lama Monachile, in stato di shock, salvati dai vigili urbani e protezione civile: hanno rischiato di morire crivellati sotto le raffiche di chicchi di grandine. Sfiorata la tragedia su più punti. Parabrezza di auto in frantumi e code alle officine di carrozzeria. Vetrata della chiesa di Sant'Antonio a pezzi. Colpita anche l'ambulanza del 118 di Polignano.Case di privati danneggiate. Non ci sono auto senza ammaccature.
ADNKRONOS.COM  ''La grandinata verificatasi ieri in varie zone della Puglia ha causato gravissimi danni alle coltivazioni agricole. I danni, in corso di quantificazione, ammontano a decine di milioni di euro''. Lo evidenzia in un comunicato la Confederazione Agricoltori italiani regionale, a proposito del maltempo che ha colpito soprattutto il sud-est barese e alcune aree della provincia Barletta-Andria-Trani. ''Danni ingenti con colture andate distrutte – sostiene la Cia – si registrano nella zona di Polignano a Mare, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro, Rutigliano, Casamassima, sino anche a Gioia del Colle, Bitritto, Bitetto, Sannicandro, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Giovinazzo, Molfetta, ed in alcune zone interne di Andria, Corato e Minervino Murge. Ad andare distrutte, o nella migliore delle ipotesi pesantemente danneggiate, sono state coltivazioni di ciliegie, ortaggi, patate, con danni ingenti anche ai vigneti e agli oliveti, ed in alcune zone anche ai mandorleti''. La Cia Puglia chiede agli organi competenti ''di mettere in atto tutto quello che la normativa consente per aiutare e dare supporto alle migliaia di aziende agricole danneggiate dalla grandinata. Una grandinata che ha assestato un colpo di grazia alla gia' precaria situazione in cui versa l'agricoltura pugliese, alle prese con una crisi economica senza precedenti''.

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Staff MeteoNetwork Puglia

Analisi meteo-climatica salentina: Aprile 2012

Il mese di Aprile parte con il confronto di un inverno ormai pronto ad uscire di scena  ed una primavera che vuole avanzare. Le correnti fredde si fermano all’altezza della Scandinavia lambendo l’est Europa mentre da sud si affacciano i primi tepori stagionali. L’Italia si trova in mezzo quasi ad aspettare la sua sorte, destino che privilegerà nel corso del tempo e per ovvie ragioni di stagione, l’aria mite africana.

L’inverno però ha alcune cartucce pronte ad essere utilizzate, il giorno 5 i primi affondi artici si dirigono verso Spagna e Francia instaurando un regime depressionario. Si attivano correnti di libeccio in territorio italico insieme ad un graduale aumento dell’instabilità. Il Salento vede un incremento dei valori minimi ed un abbassamento di quelli massimi condizionati dal passaggio di piogge contenute. L’instabilità raggiunge il suo apice nel momento delle rotazione del vento dai quadranti settentrionali, il giorno 9, quando Squinizano registra 14,5 mm di pioggia.    

Nella seconda decade una saccatura nord atlantica fa sentire la sua influenza sul Mediterraneo, il giorno 13 sull’Algeria, si scava un’intensa depressione  denominata Lucia, in movimento verso n/e. Il giorno 14 si trova tra Lazio e Campania insieme ai suoi 990 hpa prima di sfilare molto velocemente , giorno 16, sull’Ucraina. Il passaggio sul Salento non è certo indolore, la pioggia non è abbondante e si attesta mediamente sui 10 mm di accumulo ma il vento è forte. Squinzano registra tra il 14 ed il 15 aprile raffiche oltre i 30 km/h da w-s/w (mentre Lucia percorreva il tratto medio Tirreno – Adriatico centrale). Il vento raggiunge valori molto elevati alla rotazione delle correnti, giorno 16, quando Lucia si organizza per abbandonare l’Italia: raffiche fino ad oltre 70 km/h sul Salento dai quadranti settentrionali.

La terza decade inizia indecisa, governata da una depressione inglese che riesce ad influenzare gran parte d’Europa compreso il Salento. Le piogge si mantengono su valori vicini ai 5 mm. La svolta arriva dal 24 quando la depressione inglese si intensifica in loco proiettando verso l’Italia il respiro africano. L’anticiclone sub-tropicale si rafforza gradualmente una volta messe radici sul Mediterraneo centro-orientale ed i valori di temperatura salentini iniziano a lievitare. Le massime ormai sono oltre i 25 gradi.
allegato-aprile2012

Marco Fioschini
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