Outlook Primavera-Estate 2012 (il punto di Filippo Casciani)

MARZO

CMT_01

Il mese di Marzo continuerà ad essere caratterizzato dai forcing tipici dell’ultimo scorcio invernale, vale a dire fase ENSO-, bassa attività solare, QBO orientale, deficit di ghiaccio tra Mar di Barents, Isole Svalbard e Nuova Zemlja, ESE per quanto riguarda la stratosfera, Tripolo ATL, criosfera, convezione equatoriale.
Proprio per quanto riguarda la MJO avevo anticipato quanto ipotizzato dai forecast ECMWF:

CMT_02
Che continua a vedere una buona attività convettiva in progressione verso le fasi 4-5-6. Tali fasi forzano pattern poco favorevoli ad ingressi perturbati sul Mediterraneo, con la risultante che nel particolare vedrebbe un rapido rinforzo del ciclone islandese con la tendenza a traslare sul comparto Scandinavo, sino ad interessare in modo marginale la nostra penisola con un flusso di correnti dai quadranti occidentali:
CMT_03

In questa fase potrebbero essere possibili precipitazioni anche al Centro-Nord. Successivamente, l’anticiclone azzorriano tenderebbe ad abbracciare gran parte dell’Europa occidentale, compreso il Mediterraneo. La nostra penisola potrebbe beneficiare dell’influenza di qualche refolo orientale con qualche nota di instabilità specie al Sud, con tempo primaverile sul resto d’Italia.
Ecco quindi che ad un inizio di Marzo favorevole a discreti spunti precipitativi potrebbe seguire una parte che vedrebbe un'ingerenza anticiclonica via via maggiore, specie al Centro-Nord.

OUTLOOK

La stratosfera è ancora molto più fredda del normale, situazione tipica delle lunghe fasi in ENSO-. Dai forecast non è visibile nessun segnale che faccia pensare a rapidi cambiamenti sul fronte stratosferico, ed è quindi probabile che l’evoluzione stratosferica seguirà il naturale decorso radiativo, con un graduale decadimento del Vortice Polare Stratosferico nel corso dei prossimi 2 mesi (Final warming che mi aspetto quindi non forzante e di tipo “Late”).
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Attualmente è ancora presente il feedback dell’Extreme Stratospheric Event (ESE) che si è realizzato il 22 Gennaio, con una NAM = -2,9:

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L’avanzamento stagionale e la particolare disposizione teleconnettiva a livello troposferico dovrebbero scongiurare significative puntate negative della AO. In stratosfera infatti si nota la tendenza a ricorrenti “riscaldamenti canadesi”, che vanno a ricompattare il VPS sul settore canado-groenlandese:

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Ed ecco spiegata la netta difficoltà nell’avere un Final Warming, a causa della divergenza dell’onda planetaria pacifica e dell’inibizione della wave 2. Questa dinamica evidenzia inoltre la persistenza configurativa, un pattern tipico de La Niña con anticiclone azzorriano spesso a ridosso dell’Europa a causa dell’effetto domino della wave train:

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Mi permetto a questo punto una piccola divagazione rianalizzando anche la mia proiezione invernale fatta sul CMT nel mese di Novembre:

http://www.centrometeotoscana.it/2011/11/12/il-punto-di-cloovernella-morsa-del-vortice-polareipotesi-invernale-201112/

CMT_08
Percorso della corrente a getto in Europa forzata dal pattern La Niña

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Quindi è logico che tale situazione permarrà fin tanto che La Niña condizionerà l’asse del Vortice Polare e la disposizione dei principali nuclei di Vorticità Potenziale.

A tal proposito è interessante notare il progressivo calo dell’indice SOI ,che da GENNAIO è sceso sino a portarsi su valori prossimi alla neutralità:

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Le proiezioni sono altresì confortanti, il raffreddamento del Pacifico equatoriale pare giunto momentaneamente al termine, con un progressivo riscaldamento che porterà l’indice MEI su valori pressoché neutrali nei prossimi mesi:

CMT_11

APRILE e MAGGIO

Come detto negli aggiornamenti precedenti, intorno alla seconda metà di Marzo terminerà il feedback dell’ESE. Il mese di Aprile dovrebbe vedere un VPS molto forte ed una stratosfera ancora decisamente fredda; tale situazione la ritroveremo in maniera simile pure a livello troposferico, ove permarranno condizioni di zonalità accentuata ed un anticiclone azzorriano ancora arroccato sull’Europa occidentale e Mediterraneo.
In pratica, Aprile vedrà il protrarsi di condizioni anticicloniche con possibili strappi del getto, ma ancora poco incisivi nel produrre situazioni di perturbabilità accentuata sulla nostra penisola. Brevi  spunti temporaleschi potranno essere comunque possibili nel caso di intrusioni artico continentali, che in questo mese non si possono escludere.
Sia nel mese di Aprile che in quello di Maggio sarà probabile una certa persistenza di eventuali affondi perturbati e/o cut-off di essere attirati in direzione della “falla iberico-marocchina” a causa di una significativa anomalia termica negativa, con le prime apprezzabili onde calde in direzione della nostra penisola, dove la siccità potrebbe assumere connotati localmente preoccupanti:

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GIUGNO, LUGLIO e AGOSTO

Il passaggio della fase ENSO a condizioni neutrali favorirà un progressivo mutamento del pattern, che potrebbe iniziare a manifestarsi proprio nel corso dell’Estate con la graduale migrazione dei massimi di GPT in direzione del centro Atlantico nel mese di Giugno, quando potremmo assistere a qualche ondulazione  con possibili affondi perturbati sin verso il Mediterraneo e peggioramento del tempo  significativo con precipitazioni anche abbondanti.
I mesi di Luglio e Agosto si preannunciano nella media termica, con una certa vivacità del flusso atlantico che potrebbe regalare alcuni episodi perturbati soprattutto sul Mediterraneo occidentale e quindi anche sulla Toscana. Tale situazione dovrebbe far rientrare l’allarme siccità in maniera progressiva e, paradossalmente, nei mesi meno propizi.

Autore: Filippo Casciani (Cloover)
Centro Meteo Toscana

Articolo originale: http://www.centrometeotoscana.it/2012/03/02/outlook-primavera-estate-2012-il-punto-di-filippo-casciani/

Nasce ufficialmente il team dei Controllori di rete Meteonetwork

A partire da oggi 9 Aprile 2009 è operativo su tutto il territorio italiano il team di Controllori Rete Meteonetwork il cui scopo è quello di controllare e monitorare lo stato delle stazioni appartenenti alla rete per rendere affidabili le statistiche meteo che l'Associazione Meteonetwork fornisce all'utenza.

Attualmente nel database di stazioni circa il 44% di esse risulta essere o non attiva da tempo o mai attiva.

Gli obiettivi del team sono i seguenti:

1) recuperare il 44% inutilizzato per le statistiche meteo.

2) monitorare i dati delle stazioni per garantire dati affidabili evitando per quanto possibile dati spuri non rispondenti alla realtà.

In questi giorni saranno spedite mail da parte dei controllori a tutti i proprietari delle stazioni allo scopo di presa di contatto ed instaurazione rapporto collaborativo stretto.

I controllori ufficiali sono

REGIONE
CONTROLLORE UFFICIALE METEONETWORK
ABRUZZO – Andrea di Giacomo
BASILICATA – Andrea di Giacomo
CALABRIA – Andrea di Giacomo
CAMPANIA – Michele De Chiara
EMILIA ROMAGNA – Paolo Santamaria
FRIULI VENEZIA GIULIA – Luca Tocchio
LAZIO – Roberto Verrelli
LIGURIA – Michele De Chiara
LOMBARDIA – Daniele Longo, Stefano Totaro, Giovanni Vecchio, Domenico Valastro
MARCHE – Michele De Chiara
MOLISE – Massimiliano Bini
PIEMONTE – Davide Mua
PUGLIA – Salvatore Zingarelli
SARDEGNA – Massimiliano Bini
SICILIA – Fausto Buscema
TOSCANA – Giampaolo Fagioli
TRENTINO ALTO ADIGE – Fabrizio Congedo
UMBRIA – Massimiliano Bini
VALLE D'AOSTA – Massimiliano Bini
VENETO – Daniele Montin, Giuseppe de Carlo, Antonio Lengo

In allegato la presentazione ufficiale del team

Ing. Francesco Leone
Coordinatore Team Controllori di rete MNW

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Controllori di rete.pdf3.43 MB

Emilia: temporale invernale nel ferrarese

La configurazione a scala generale è caratterizzata dalla presenza di un’alta pressione dinamica estesa dal medio Atlantico ai mari ad ovest della penisola italiana, in progressivo e temporaneo spostamento verso occidente, e da una figura di bassa pressione sull’Europa orientale. Le correnti in quota sono disposte da settentrione, in veloce ingresso sul Mediterraneo centrorientale ove è in approfondimento una ciclogenesi in prossimità della Grecia e dell’Egeo. Un cuneo di alta pressione si estende lungo la Slovenia, Croazia e Bosnia con direzione nordovest – sudest ed una modesta saccatura al suolo risale lungo l’Adriatico. Il debole gradiente barico al suolo presente sul settore settentrionale delle Alpi dinariche è in grado di attivare venti dai Balcani in direzione dell’alto Adriatico mentre in quota una flessione del geopotenziale trasporta una modesta avvezione di aria artica marittima verso le coste orientali italiane.
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Figura 1 – La mappa dello spessore 1000/500 hpa mette in evidenza la discesa d’aria artica marittima (in quota) in direzione dei Balcani interessando marginalmente l’alto Adriatico ove tale massa d’aria (piuttosto densa) tende ad accumularsi, ostacolata in parte dall’orografia appenninica romagnola e marchigiana. Il gradiente barico al suolo esistente sul settore settentrionale delle Alpi dinariche è all’origine di questo flusso al suolo di aria fredda verso l’alto Adriatico. (Fonte dati: Meteonetwork).
In questo contesto sinottico si assiste al passaggio di un fronte freddo in scorrimento lungo l’Adriatico la cui coda occidentale tende ad interessare l’alta Emilia (ferrarese in particolare) ed in successione la Romagna. A seguito di tale passaggio frontale è proprio in quel settore regionale che si manifesta un fenomeno temporalesco piuttosto inusuale per la stagione.
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Figura 2 – Dall’immagine radar è evidente la cella temporalesca che interessa nel primissimo pomeriggio il ferrarese, con provenienza dalla provincia di Rovigo, in spostamento lungo la direttrice di scorrimento della corrente a getto. La fenomenologia ad essa associata evolve piuttosto rapidamente ed è caratterizzata da tuoni, lampi, in alcuni casi anche grandine e colpi di vento. (Fonte dati: Arpav).
Le condizioni meteo-climatiche al suolo presenti all’arrivo del fenomeno temporalesco sono caratterizzate da temperatura oltre la media climatologica di riferimento a fronte di un’avvezione di aria calda di matrice tropicale marittima sulla nostra regione, avvenuta nel corso dei giorni precedenti ed analizzata, nella sua dinamica, in questo articolo. La massa d’aria stagnante risulta mediamente umida.
Nonostante la presenza di queste condizioni termo-igrometriche al suolo, concomitanti ad un’avvezione di aria fredda in quota, i principali parametri fisici atmosferici non raggiungono valori tali da innescare fenomenologia tipicamente estiva (origine termo-convettiva). Il dato fondamentale è rappresentato dalla distribuzione delle zone di convergenza e divergenza alla base della tropopausa. Sulla verticale del basso Veneto e dell’alta Emilia è visibile una certa divergenza a 300 hpa associata a velocità verticali ascendenti la cui origine è di natura puramente dinamica, determinata cioè da avvezione di vorticità su quel settore geografico a fronte della situazione sinottica sopra illustrata.
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Figura 3 – Nel primo riquadro è evidente l’avvezione marginale di aria artica marittima a 500 hpa in ingresso sul nord Italia dal Friuli, Veneto ed in estensione all’alto Adriatico ed al settore orientale dell’Emilia Romagna, in seno a correnti settentrionali in quota. Nel secondo riquadro è possibile osservare la presenza di elevata umidità relativa alla quota isobarica di 700 hpa, associata ad una divergenza alla base della tropopausa (terzo riquadro), causa di moti verticali ascendenti di natura dinamica (quarto riquadro). (Fonte dati: Meteonetwork).

Weatherness : ecco la collaborazione sottoscritta tra MeteoNetwork e l'Università degli Studi di Milano

Abbiamo il piacere di annunciare che l’Associazione Meteonetwork (MNW) e l’Università degli Studi di Milano – Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicine Naturali (CRBBMN), nel mese di aprile 2011 hanno sottoscritto una convenzione avente carattere tecnico-scientifico con l’obiettivo di perseguire diverse finalità  e scopi, entro l’arco di tempo di un triennio, periodo di durata della collaborazione. Punto di partenza della collaborazione è stata la constatazione che il sistema di osservazione meteorologica facente capo a MNW, ha ormai raggiunto dimensioni tali da poter essere adoperato proficuamente per introdurre nel sistema campi di applicazione basilari come la biometeorologia e la bioclimatologia medica.

Va anzitutto sottolineato che la collaborazione non ha scopi di lucro ed è orientata esclusivamente al raggiungimento di una serie di obiettivi tecnici e/o scientifici. Inoltre, va sottolineato come l’informazione medica che andrà ad integrarsi sarà direttamente generata dal CRBBMN – Facoltà di Medicina e Chirurgia Unimi garantendo il sistema.


In estrema sintesi ecco alcuni tra presupposti scientifici e qualche indicazione sullo  sviluppo dei fenomeni :


è’ stato Ippocrate, già  nel IV secolo a.C., con il suo trattato su “Le arie, le acque e i luoghi”  ha sottolineare  agli albori della medicina, l’estrema importanza che l’ambiente e in particolare il clima potevano esercitare sulla salute umana, nonché sul recupero della stessa durante o dopo una malattia. Oggi, queste intuizioni, stanno assumendo un’attualità crescente in parte (probabilmente) imputabili a processi di cambiamento ed in parte riferibili all’innalzamento della vita media, soprattutto nei paesi industrializzati. , che introduce, accanto alle classiche categorie di fragilità, nuove categorie a rischio non conosciute in passato. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), la principale sorgente di valutazione scientifica in materia di cambiamenti climatici, nel suo ultimo Report (Fourth Assessment Report 2007) ha evidenziato come la temperatura media su scala globale sarà destinata ad aumentare sensibilmente, con una forbice tra diversi scenari (di basso ed alto profilo) che potrebbe oscillare tra 1,5C° e 4,5C°, ponendo così le premesse per profondi mutamenti che coinvolgeranno svariati settori delle attività umane, ivi compresa la salute umana che deve ritenersi uno snodo fondamentale negli scenari futuri. Trascurando i primi due Reports IPCC che hanno visto la luce negli anni novanta del secolo scorso, qualsiasi valutazione epidemiologica sarà ispirata dal penultimo documento IPCC (Third Assessment Report, 2001) ed ovviamente dal più recente Report IPCC prima citato.  Inoltre, va menzionato il tema assegnato dalla WMO nel 2001: World Meteorological Day sul tema:  Volunteers for weather, climate and water cui si attribuisce un ruolo assai importante


Ecco in sintesi alcuni degli obiettivi codificati nel rapporto convenzionale MNW-CRBBMN:


una definizione metodologica nel contesto dell’analisi meteoclimatica prevede l’uso di differenti Indici biometeoclimatici generalmente applicati sulle grandezze termo-igrometriche. Le applicazioni saranno implementate e fatte eseguire sul data-base meteorologico; due gli Indici biometeoclimatici prescelti: l’Heat Index (Steadman R.G.; 1979. The assessment of sultriness. Part I: A temperature-humidity index based on human physiology and clothing science. J. Applied Meteorol., Vol 18: 861-873) per le warm seasons e l’Indice Wind-Chill (Siple P.A., Passel C.F. – 1945, Measurements of dry atmospheric cooling in subfreezing temperatures, Proc. Amer. Phill. Soc., 89:177-199). Per l’attuazione della collaborazione sarà applicato il New Wind-Chill, evoluzione del WC, elaborato negli anni 90 del secolo scorso dal Weather Service USA da ricondurre alle cold seasons. Le ricerche nell’ambito della collaborazione presentano caratteristiche di tipo progressivo e sono aperte a molteplici possibilità applicative. Lo sviluppo per fasi comporta l’uso dell’Indice l’Indice Termoigrometrico – THI, in un secondo tempo (Kyle W.J., The human bioclimate of Hong Kong. In Brazdil R, Kolář M (eds) Proceedings of the Contemporary Climatology Conference, Brno, 1994, TISK LITERA, pp 345-350) risultando molto utile nella costruzione di modelli di bacino bioclimatico ed è al contempo quale strumento di analisi essenziale da includere nei data-base sanitari di PS, ma anche in studi osservazionali e longitudinali.

La routine comporta inizialmente un’analisi preliminare sul data-base meteorologico con successiva estrazione di un campione significativo di Stazioni meteorologiche. Nella prima fase di attuazione convenzionale i punti di osservazione meteorologica prescelti sono 226 con una distribuzione su base territoriale avente le seguenti caratteristiche: Nord 64%, Centro 20%, Sud 9%,ed Isole 7%. La speranza è quella di immaginare aspetti di maggiore equilibrio tra le diverse aree del Paese, infatti il sistema deve considerarsi aperto.

La definizione del modello di applicazione degli Indici prescelti e l’individuazione delle Stazioni avverrà su base nazionale. Oltre ad obiettivi di corretto funzionamento della strumentazione, la scelta sarà rafforzata individuando criteri di omogeneità geografica ed applicando il principio della bioclimatologia medica definita per fasce di altitudine. La scelta del campione sarà infine effettuata valutandola alla luce delle classificazioni bioclimatiche (biocl di lago, biocl di bosco-collina, biocl di mare, biocl di montagna ecc.). 


Nella fase iniziale sarà eseguito un software informatico denominato Weatherness sviluppato da MNW sul proprio data-base con lo scopo prioritario di:




aggiungere 3 parametri biometeoclimatici (Heat Index, New Wind-Chill e THI ) ai dati osservati real-time dalle Stazioni meteorologiche, su Google Maps, come ulteriore layer a quelli già esistenti fornendo le basi per la costruzione di un sistema stratificato (confort-disconfort) per le corrispondenti classi bioclimatiche degli indici;


aggiungere 3 plotting alle mappe già esistenti;


aggiungere 3 parametri biometeoclimatici alle statistiche redatte a posteriori da MNW, precisamente valore medio, valore massimo e valore minimo degli Indici sulla base di almenno 12 aggiornamenti giornalieri;


generare serie storiche sui dati delle Stazioni applicando gli Indici HI, NWCH e THI per la realizzazione di un profilo retrospettivo sui dati meteorologici;


L’applicazione degli Indici è programmata su diversi livelli di complessità crescente, un primo layer sarà destinato alla popolazione in generale, un secondo livello, più eterogeneo ed articolato, sarà concepito come base intermedia ed infine avanzata ad uso principalmente degli operatori del settore sanitario, con definizione di blocchi d’informazione specialistica riguardante il settore biomedico.  


Caratteristiche tecniche e steps nella generazione outputs Weatherness


calcolare in real time il valore-indice di HI, NWCH  eTHI;


associare il valore-indice di HI, NWCH e THI ad uno strumento grafico interattivo che sarà evidenziato nella GoogleMap;


Creare layers “Weatherness-HI, NWCH e THI  in una mappa appositamente definita Google e real time;


Plotting dei grafici per mese relativamente a HI e NWCH;



Successivamente, sotto la responsabilità scientifica del CRBBMN, potranno essere affinati studi epidemiologici, già in atto, focalizzando sugli effetti short-range della variabilità meteorologica sulla salute umana in generale ed analisi deterministiche su differenti elementi e fattori meteoclimatici come forzanti fattori di concorso patogenetico in particolare, sulla base di associazioni statisticamente significative fra accessi in pronto soccorso (Triage) e successivi ricoveri ospedalieri (morbilità) considerati in un periodo di tempo sufficientemente ampio. Le ricerche saranno approfondite su singoli data-base e sviluppate in termini di confrontabilità (cross-data) alla luce delle classificazioni ICD con analisi cliniche di inclusione/esclusione sulle diagnosi DIA1-DIA6 ecc. ecc.;


Studi epidemiologici sui tassi di mortalità, su scale locali (aree campione) e su scala nazionale e cross-data output indici biometeoclimatici con analisi retrospettive sui fenomeni epidemiologici. Tali ricerche sono sviluppate essenzialmente su due tipologie sinottiche e conseguentemente bioclimatiche: heat waves e cool waves.



Altre attività collaterali da attuarsi eventualmente in un secondo tempo:


Definizione preliminare di un Indice climato-turistico (testing iniziali ed intermedi) da applicarsi su aree campione e su dati di osservazione strumentale completi, secondo i principi di suddivisione bioclimatica. 


Definizione preliminare e successiva ed applicazione su un’aria pilota dell’Indice UV con lo scopo di creare un modello di mappatura dell’Indice UV real-time, da destinare alla popolazione in generale ed ai medici specialisti che operano nell’ambito delle scienze dermatologiche in modo specifico ma anche in campo oncologico e oftalmologico.



Infine, le parti concordano di organizzare un Convegno nazionale, in prossimità della conclusione della collaborazione con la finalità di presentare i risultati raggiunti. Sui dati generati potranno essere eseguite Tesi di Laurea e Tesi di Specialità così come potranno essere utilizzati per attività didattica

Questa in estrema sintesi alcuni dei contenuti dell’accordo, l’augurio è quello di raggiungere diversi tra gli obiettivi prefissati in modo da poter porre le basi per un successivo rinnovo della convenzione





Vincenzo Condemi

Marco Giazzi

Francesco Leone

Assemblea dei soci 2009

Si svolgerà il prossimo 21 marzo nella città di Mondovì (CN) l'Assemblea Nazionale dei Soci
MeteoNetwork. Dopo il raffinato Salone degli Stemmi di Mantova dello scorso anno, sarà infatti l'Antico Palazzo di Città del comune piemontese ad ospitare i lavori di Assemblea di quest'anno. Un'occasione importante per approfondire da un lato quanto è stato fatto in questi dodici mesi, e per conoscere dall'altro quanto è già stato programmato per il prossimo anno.
La Cena Sociale, che vi sarà al termine dei lavori di assemblea, rappresenterà il giusto suggello ad una giornata impegnativa e prestigiosa, che vedrà tra le altre cose la partecipazione dell'Amministratore Delegato del Centro Epson Meteo di Milano, Dott. Antonio Verga, a testimonianza della serietà e professionalità che MeteoNetwork ha ormai raggiunto.
Vi aspettiamo pertanto numerosi a Mondovì, con la speranza di poter sempre contare sulla Vostra stima e sul Vostro supporto.

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Versante padano Appennino: dinamica dell’avvezione subtropicale.


La configurazione a scala generale è caratterizzata da un’alta pressione dinamica in veloce traslazione dal medio Atlantico verso il settore occidentale del vecchio continente (23.02.2012) ove stazionerà, successivamente (24-25.02.2012), una “bolla” d’aria calda in quota di matrice tropicale marittima. La natura della massa d’aria trasportata dalla figura anticiclonica risulta caratterizzata, alla sua origine (cioè in seno all’anticiclone permanente del settore subtropicale Atlantico), da condizioni termo-igrometriche instabili. 

Durante il suo movimento verso le medie latitudini essa diventa progressivamente più stabile subendo un costante e progressivo raffreddamento alla base per effetto dello scorrimento sopra superfici a temperatura mediamente più bassa, in particolare a contatto con il territorio francese. La traiettoria seguita da tale massa d’aria è ben visibile dall’elevato spessore (1000/500 hpa) della stessa e nel suo movimento verso est/nord-est evita il passaggio al di sopra del Mediterraneo, ove si arricchirebbe nuovamente di umidità.

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Figura 1 – Area di alta pressione dinamica in evoluzione verso le coste occidentali del vecchio continente. Fonte dati: http://www.wetter3.de

Il mutamento dei parametri fisici originari della massa d’aria in arrivo sulla nostra regione è riscontrabile nel radiosondaggio (23.02.2012 ore 00 UTC) della località francese di Nimes. Balza immediatamente all’occhio l’ampio differenziale tra la curva della temperatura e la curva della temperatura di rugiada a conferma del basso contenuto di umidità. Inoltre, il gradiente termico verticale 850/1000 hpa è quasi nullo (0,8°C) ed inserito in un contesto di inversione termica nei primi 1000 metri di altezza dal suolo, espressione di forte stabilità nei bassi strati atmosferici.

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Figura 2 – Caratteristiche fisiche della massa d’aria di matrice tropicale marittima che tendono a mutare in senso stabile sul territorio francese. Fonte dati: http://weather.uwyo.edu/upperair/sounding.html

L’avvezione calda sul versante padano dell’Appennino emiliano avviene per merito di una circolazione a scala regionale caratterizzata da curvatura anticiclonica in quota (500 hpa), in seno a correnti stabilizzanti occidentali/nordoccidentali, sul centro-nord Italia, a sua volta origine di un promontorio anticiclonico al suolo sul versante estero alpino, in timido ingresso da ovest-nordovest in Valpadana.

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Figura3 – Circolazione anticiclonica in quota sull’Italia. Fonte dati:  http://www.meteonetwork.it/

Per quanto riguarda l’area geografica parmense, i primi effetti di natura termica si avvertono pertanto in medio Appennino ed alta pianura a partire da ovest verso est nel corso della prima mattinata del 23.02.2012 per effetto dell’avvezione del gradiente termico orizzontale a 850 hpa in movimento dal settore nordoccidentale italiano verso la nostra regione. Inizialmente viene a crearsi una lieve inversione termica tra la bassa pianura ed il settore collinare dell’Appennino, successivamente rotta sia per effetto della radiazione solare sia per effetto della propagazione dell’onda di calore verso est-sudest. Temperature che si portano velocemente oltre le medie climatologiche di riferimento nell’arco delle 24 ore, dopo un prolungato periodo sottomedia iniziato con l’inizio del mese di febbraio 2012. Regime di isotermia o lieve inversione termica tra bassa pianura e collina che tende a permanere nelle ore notturne/mattutine. Anche a livello igrometrico l’aria mostra chiara tendenza ad essere maggiormente secca in collina rispetto alla sottostante pianura ove resiste uno strato maggiormente umido in prossimità del suolo. 

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Figura 4 – Avvezione calda a 850 hpa su nord Italia, in ingresso da ovest / nordovest. Fonte dati:  http://www.meteonetwork.it/


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Figura 5 – Interpolazione personale dati metar su linea immaginaria Brescia – Passo della Cisa


Autore: Lorenzo Smeraldi

Analisi Clima: Bando di reclutamento per Meteo-Reporter

Sei un appassionato meteo ? Ti piace descrivere le condizioni meteo della tua regione ? Scrivi già sul Nowcasting del Forum?
Allora abbiamo quello che fa per te !!!
Diventa METEO REPORTER ufficiale di Meteonetwork all'interno del gruppo di Analisi Clima

 

CERCHIAMO

 

numero 10 persone per ampliare il nostro organico con formula di volontariato*.

 

Si richiede

– Disponibilità

– Puntualità

– Affidabilità

– Spirito di iniziativa

– Conoscenza base dell'applicativo Microsoft Word

 

Le regioni che interessano il bando sono le seguenti:

– LOMBARDIA

– TRENTINO ALTO ADIGE

– FRIULI VENEZIA GIULIA

– EMILIA ROMAGNA

– MOLISE

– ABRUZZO

– CAMPANIA

– CALABRIA

– BASILICATA

– PUGLIA (escluso Salento)

 

Sarebbe auspicabile avere candidature provenienti dalle suddette regioni ma non costituisce parametro discriminatorio l'essere residente in regioni diverse.

 

La propria candidatura va inoltrata al responsabile di settore Analisi Clima (Cristina Cappelletto) all'indirizzo cristina.cappelletto@meteonetwork.it indicando:

 

Candidatura per Meteoreporter (nell’oggetto della mail)

Nome, Cognome, Età, Grado di istruzione

Conoscenze informatiche

E-mail e recapiti telefonici (indispensabili entrambi)

Nickname forum MNW (se applicabile)

È gradito un breve curriculum vitae.

 

Nella candidatura va inoltre citata l'autorizzazione al trattamento dei dati personali.

Non saranno ritenute valide le candidature mancanti di una o più informazioni richieste.

 

* Trattandosi di volontariato resta inteso che nulla è o sarà corrisposto quale compenso per la collaborazione svolta

Convegno a Gambettola (FC) – Meteorologia e mutamenti climatici

Giovedi 02 ottobre 2008 ore 20:45 – Serata dedicata ai fenomeni meteo violenti, protagonisti della serata il mitico Pierluigi Randi (Gigiometeo) e Niccolò Ubalducci (Nikodj) che ci racconteranno come e perchè si formano questi fenomeni e, soprattutto, come si cacciano dal vivo in perfetto stile da “Stormchaser”

Giovedi 09 ottobre 2008 ore 20:45 – Proiezione del film “An Inconvenient Truth, dal quale prenderà spunto un dibattito sulle presunte cause del cosiddetto “Global warming”, animeranno la serata i nostri Giovanni Tesauro (Gio) ed Alessandro Ceppi (Aleceppi) in compagnia dell'ospite principale Flavio Galbiati del Centro Epson meteo;

Sabato 11 ottobre 2008 – il tema principale sarà dedicato ai mutamenti climatici ed alla gestione delle risorse idriche, protagonista principale della giornata sarà il Col. Mario Giuliacci del Centro Epson Meteo, affiancato dall'Ing. Marco Mancini del Politencico di Milano e dal Presidente di Romagna Acque Dott.ssa Ariana Bocchini.
La giornata verrà suddivisa in due parti:

  • al mattino ci sarà un incontro degli alunni gambettolesi con il Col.Giuliacci, con il quale essi discuteranno un lavoro di ricerca che i ragazzi prepareranno in vista dell'appuntamento
  • al pomeriggio (ore 15:30) ci sarà la sessione aperta a tutta la cittadinanza con relativo dibattito sul tema principale

Per concludere degnamente gli incontri, sarà organizzata una edizione speciale delle ormai consueta Meteocena romagnola, per la quale aprirò presto un apposito thread, assieme naturalmente agli ospiti principali.

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Toscana: Gennaio 2012 – Statistica e Cronaca

Nella Regione Toscana le stazioni considerate nell’analisi sono 40, anche se seguendo i nostri canoni di validità possono essere considerate valide solo 13 stazioni per la temperatura e 14 stazioni per la pluviometria. Le stazioni toscane trasmettono dati dal 2003, pertanto verrà eseguito un confronto tra la media 2003-2011 e il Gennaio 2012.

Grafico1T

Come possiamo esaminare dal grafico relativo ai profili termici constatiamo come per quanto riguarda temperature minime e medie il mese sia risultato più freddo, di +2.8°C per quanto riguarda le minime, di +1.4°C per le temperature medie e lievemente più alte per quanto riguarda le temperature massime. Questo può essere spiegato dal predominio anticiclonico con frequenti inversioni termiche al mattino, ma con massime che sono risultate spesso sopra i valori medi mensili.

Riepilogo delle differenze tra i parametri:
Media T minime -2.8°C
Media T medie – 1,4,°C
Media T massime + 0,7°C
Estremo minimo -7,8°C
Estremo massimo +16,9°C

Grafico2T

Analizzando le stazioni valide, vediamo come la media più bassa delle minime sia stata registrata a Pratovecchio con -2,8°C, mentre la località con la temperatura media delle massime più alta spetta alla stazione di Roselle con +14,0°C.
Il picco di temperatura massima della regione è stato registrato a Roselle con +16,9°C, mentre il picco della minima di -7,8°C è stato registrato a Pratovecchio.

Grafico3T

Passiamo ai dati relativi alle precipitazioni: questo Gennaio sicuramente rispetta il trend prospettato nell'anno precedente risultando siccitoso. Una media di 23,7 mm contro i 109,5 mm della media precedente, con un’evidente riduzione del numero dei giorni con precipitazioni; a margine, anche l'evento più significativo in termini di quantitativo si ferma a 30,2 mm contro il record precedente di 63,2 mm.

Grafico4T

Rosignano Solvay (LI) questo mese ha registrato un accumulo complessivo di 44,8 (anche se in un sol giorno ha avuto l'accumulo record mensile con 30,8 mm) seguita da Loro Ciuffena (AR) con 38 mm. In questa stima pluviometrica come ben evidenziato dalla cronaca va tenuto conto della giornata del 31 Gennaio quando si sono realizzate le prime nevicate che sono poi continuate nei giorni successivi.

Grafico5T

Dal grafico dell'andamento annuale possiamo vedere che il 2012 evidenzia per quanto riguarda le massime un andamento altalenante col 2004 che a livello di medie delle temperature massime risulta il più caldo.
Questo gennaio risalta invece per le temperature minime che, pur non registrando grandi record, hanno avuto una media minima record, paragonabile al solo 2005.

Grafico6T

Il dato pluviometrico nel confronto pluriennale evidenzia infine che la tendenza ad un Gennaio siccitoso inizia già dal 2009, con dati in costante diminuzione. Questo mese poi ha registrato il record medio minimo di precipitazioni dal 2003 ad oggi.

Infine uno sguardo complessivo ai dati estremi registrati in regione già commentati in precedenza analizzando i singoli grafici.

Tabella1T

CRONACA METEO

1-5 Gennaio: i primi giorni di gennaio passano senza grossi sussulti: brevi precipitazioni il 2 Gennaio, minime mattutine piuttosto rigide, a parte la giornata del 2 Gennaio, il notevole calo barometrico con pressione che scende a 994 hPa partendo da oltre 1017 il 5 Gennaio.

6 Gennaio: giornata ventosa con punte di oltre 100 km/h sulla costa massese e superati i 120 km/h sui crinali appenninici. Nelle pedemontane prima si assiste ad un notevole abbassamento delle temperature minime, poi a causa del favonio un’impennata delle massime con temperature attorno ai +12 °C.

7-10 Gennaio: minime invernali, che nelle zone interne pianeggianti vanno sotto lo 0° C come ad esempio a Monsummano, con -2.4°C  o a Castelmartini  -4,7°C; le massime invece superano i +10°C. Brinate estese il 9 Gennaio e riferita addirittura galaverna a Campi Bisenzio.

Figura1T

Brina sulla spiaggia di Pietrasanta. Pubblicata dall' utente Skiri

10-11 Gennaio: inversione termica anche questa mattina con una temperatura segnalata all’Abetone di +2°C mentre in valle si ripetono le brinate. Nessuna fenomenologia e massime intorno ai +12 °C

12 Gennaio: cieli coperti e massime che stavolta restano basse intorno ai +10°C. Nessun fenomeno segnalato.

13 Gennaio: libeccio in entrata e minime che salgono improvvisamente. A Prato ad esempio la minima registrata è di +9°C.

14-15 Gennaio: si riprende sulla falsa riga dei giorni precedenti, con possenti inversioni termiche e conseguenti gelate in pianura e temperature sopra lo zero già in bassa collina. Nelle zone interne dell’aretino raggiunti anche i -7°C. Continua l’assenza di fenomenologia .

16-18 Gennaio: stessa falsa riga dei due giorni precedenti, quindi gelate mattutine (vicino a San Gimignano toccati -9,3°C) e massime gradevoli grazie al tempo soleggiato, con nessun fenomeno di rilievo. In questo periodo le minime mattutine davvero notevoli permettono anche di assistere ad un fenomeno alquanto raro, ovvero il ghiaccio sull’Arno.

19 Gennaio: minime più elevate a causa della copertura nuvolosa, ma pur sempre sotto zero in pianura. Si segnalano pioviggini in serata. In un mese privo di eventi anche questo fa notizia.

20 Gennaio: le precipitazioni in nottata interessano solo la Toscana centro-settentrionale, come ben evidenzia l’immagine satellitare. Tuttavia non vengono segnalati nuovi fenomeni durante al giornata.

Figura2T
Toscana meridionale saltata a causa per l'ombra imposta alle correnti occidentali dalla Corsica. Meteopalio

21 Gennaio: nella prima mattina nebbie imperversano sulla piana fiorentina, e temperature che si avvicinano allo 0° almeno nelle zone non urbane.

22-24 Gennaio: giornata dai connotati prettamente primaverili con massime di +16°C. Le temperature permangono alte anche nottetempo, tanto che il giorno successivo le minime risultano sopra la media. Stesse caratteristiche anche per la giornata del 24, anche se in realtà le minime tendono finalmente a diminuire.

25 Gennaio: minime che scendono nuovamente sotto lo zero in pianura. Questo mese al momento risulta assolutamente sopra media, con le massime spesso a due cifre tanto che fa notizia anche una massima di +9°C. In serata le temperature riscendono a picco.

26 Gennaio: minime abbondantemente sotto lo zero e gelate diffuse la mattina
Palazzo del per (AR): Temp min di – 10,6°C
Monterchi (AR): Temp min di – 9,9°C
Montespertoli (FI): Temp min di -8,2°C
Castelmartini Larciano (PT): Temp min di – 6,8°c
San Dalmazio Castelnuovo Val di Cecina (Pi) : Temp min di – 8,7°C
Le minime più basse si sono avute nell'aretino, nel fiorentino e nel pisano.

27 Gennaio: in Toscana cambia poco, ma ormai si profila una drastica inversione di tendenza. Da Est a grandi falcate irrompe aria fredda, ma ancora è presto per definirne il target. A margine si segnala la scossa di terremoto che ha come epicentro Parma e che viene avvertita in buona parte della Toscana.

28-29 Gennaio: le temperature tendono gradualmente a scendere, ma continua l’astinenza da precipitazioni. La tramontana comincia a farsi sentire dal 29 Gennaio.

30 Gennaio: ormai siamo alla vigilia dell’irruzione fredda. Come sempre in queste occasioni per la Toscana regna l’incertezza. Le condizioni per vedere la dama bianca sono da sempre legate a configurazioni bariche particolari e spesso è impossibile far contenti tutti in Toscana. Partono le prime allerte della protezione civile per la giornata del 31 Gennaio quando è comunque prevista neve.

31 Gennaio: le zone sottomonte si svegliano con un effetto favonico, quindi minime in rialzo visto le correnti da Nord-Est. Si parte un po’ ovunque con temperature minime sopra lo zero (ovviamente non in quota) e senza segnalazioni fino a metà giornata. Aprono le danze le segnalazioni da Livorno e da Montelupo e Montecatini, con i primi sfiocchettamenti, mentre a Pisa si tratta di precipitazioni liquide. Si tratta di episodi comunque coreografici senza accumuli se non in media collina dove le temperature sono già sotto lo zero, al contrario della pianura dove a metà giornata le temperature si assestano attorno ai +4°C. Gli effetti coreografici fanno posto ai primi accumuli nel tardo pomeriggio, quando anche le temperature declinano verso gli 0°C. Sono più penalizzate le province meridionali, che per il momento non hanno le condizioni per poter vedere precipitazioni solide visto il richiamo di correnti da Sud-Ovest (ed infatti San Gimignano a pochi km da San Miniato segnala pioggia). Dalla tarda serata cominciano gli accumuli un po’ su tutta la Toscana centro-settentrionale, prima a livello di bassa collina, poi anche in pianura. Ma il bello deve ancora arrivare… La nevicata più convincente a giudicare dalle immagini sembra quella di Lucca. Nevica anche sulla costa in serata, con immagini davvero inusuali ed infatti la costa livornese e la Versilia sono imbiancate.

Figura3T
Duke82 ci delizia con questa immagine dalla spiaggia di Marina di Carrara

Alle 20 sono le province settentrionali (che a parere dei LAM dovevano essere escluse) a parlare di accumuli, mentre altrove le nevicate, pur fitte non consentono accumuli degni di nota. Il vento in rinforzo da est fa pensare essenzialmente ad un immediato futuro con nevicate da sfondamento al più, e al limite di nevicate coreografiche. A risvegliare gli animi ci pensa Giorgioba, che come sempre prezioso ci regala un LAM del tutto imprevisto:

Figura4T
LAM precipitativo per la mezzanotte del 31 Gennaio

Figura5T
LAM precipitativo per le 6 del 1 Febbraio

I giochi sembrano aperti per buona parte della Toscana, fenomeni più importanti sembrano dover interessare le coste e l’immediato entroterra toscano. La bassa Valdarno comincia a muoversi con i primi accumuli documentati da foto, come del resto il pratese. La configurazione barica come al solito non è stata vista correttamente dai modelli, e questo è quello che si presenta in real time:

Figura6T
Configurazione barica al suolo

Praticamente solo Firenze per il momento sembra esclusa dalle precipitazioni nevose, in base alle segnalazioni che arrivano. Alle 22 la situazione si fa davvero “calda” perché da più località viene descritto un blizzard in atto, a Prato come a San Miniato, e cominciano le danze anche per il Sud della regione, anche se per il momento solo in quota di alta collina (Poppi). Dalla costa si spostano dei veri e propri muri di neve con temporali nevosi piuttosto inusuali per la nostra regione, almeno in pianura. Chi avesse voglia di vedere la situazione a Livorno potrebbe vedere questo video relativo alla partita Livorno-Varese: http://www3.varesenews.it/tv/?vid=2975

Credo che fenomeni come questi siano da mettere in videoteca per la violenza dell’evento.

Figura7T
Radar che testimonia la risalita di complessi perturbati sulla provincia di Livorno

Anche le province meridionali cominciano a segnalare accumuli. Ad esempio San Gimignano, anche se in alta collina:

Figura8T
San Gimignano con i primi accumuli. Pli909

Anche nel fiorentino ci sono “isole” fortunate come Impruneta:

Figura9T
Precipitazioni più convincenti e freddo hanno permesso i primi accumuli notturni anche a Impruneta. Luca Baroncini

Il vento da Est entra più deciso: dove nevica si registra un autentica tormenta di neve, sul Monte Cimone al momento -12°C con vento a 53 km/h. Temperatura percepita con il wind chill a ben -25 °C!

1 Febbraio: continua il nowcasting toscano, per cui si continua a far cronaca anche nel mese successivo.

Figura10T

Bella immagine radar che evidenzia la risalita di sistemi perturbati verso il Lazio e la Toscana

Ormai su tutta la piana fiorentina e pisana, sulla costa livornese e sul Valdarno è un autentico show. Resta esclusa da questo evento Pisa, che non vede accumuli. Significativo il commento di Apuano che metto per esteso:

Dopo poco più di 2 anni viene nuovamente riscritta la “storia” nivologica della Riviera Apuana. Evento che, almeno qui sulla costa apuana settentrionale, ha addirittura superato quello di poco più di 2 anni fa (il nevone del 18/19 Dicembre 2009), oltre ovviamente a superare l'evento del 1991 più tutti gli altri eventi nevosi minori! L'evento inoltre è tutt'ora in corso dato che continua a nevicare anche se più debolmente. Ho fatto un sacco di foto e di video per immortalare il fenomeno. Accumuli variabili tra i 7 ed i 10 cm fino in riva al mare! NEVE ininterrotta da ormai quasi 10 ore. A volte debole, a volte sotto forma di rovesci con picchi di snowrate da 24 cm/h. Evento secondo solamente a quello del Gennaio 1985 (dove qui sul mare fece circa 20 cm di neve, nevicando addirittura con temp di -4°C!). Tra le 23:50 circa e le 00:30 circa si sono avuti dei rovesci nevosi di un intensità notevole che in poco tempo hanno fatto salire l'accumulo nevoso al suolo di diversi cm. Successivamente, dopo le 00:30/00:45 la precipitazione nevosa è tornata di intensità debole o tutt'al più moderata. Vegetazione “piegata” sotto il peso della neve (sia gli alberi delle varie pinete cittadine, sia le palme dei viali a mare, sia i semplici cespugli di oleandro lungo le strade). Proprio dalle pinete si potevano udire distintamente dei secchi “CRACK” che accompagnavano appunto la rottura di alcuni rami troppo appesantiti dalla neve (neve che infatti era di tipo abbastanza consistente e pesante, tutt'altro che farinosa). Strade subito ricoperte da diversi cm di manto bianco e ovviamente slittamenti a go go di quasi tutte le auto circolanti (alcuni voluti, altri meno, come ad esempio quelli che finivano contro i paletti o sui marciapiedi ricoperti di neve… ma lasciamo perdere). Se tutta la neve presente al suolo dovesse gelare… addio! Penso però che una parte riesca comunque a fondere prima del gelo. Isolate raffiche di vento scuotono già di tanto in tanto gli alberi facendo franare la neve al suolo.. non so quanta ne resterà domattina, ma soprattutto domani sera.

Al contrario i giochi cominciano ad aprirsi per le province meridionali, quindi senese, aretino e grossetano. Sono inoltre in atto sfiocchettamenti da sfondamento anche nella piana fiorentina-pratese-pistoiese. A giudicare dalle segnalazioni mattutine si varia tra accumuli di 10 cm nelle province di PT, PO e Fi e anche a Livorno (terrazza Mascagni direttamente sul mare!) con punte di circa 25 cm nel Valdarno, ma nel contempo la situazione è in progresso nelle province meridionali; l’aretino orientale, a valutare dalle carte, ne potrebbe avere anche nei prossimi giorni.

Figura11T
San Gimignano imbiancata da circa 20 cm di neve

Figura12T
Macchina tipo del nivofilo… Accumulo nevoso di 25 cm a San Miniato. Rhcp85

Figura13T
L'albero dei nivofili… Questo è stato piantato ad Empoli. Carnby

Fa clamore anche la testimonianza di METEOPALIO finalmente contento (un  po’ come dire che Leopardi ha scritto una sceneggiatura per un film comico). Ne ha buoni motivi, visto i 25 cm di accumulo con nevicata ancora in atto come testimonia la foto sottostante.

Figura14T
La panchina tipo che tutti dovrebbero avere in giardino. Meteopalio

Ma anche in provincia di Arezzo fanno sul serio, come dimostra questa sequenza temporale nell’arco di due ore… E continua a nevicare, tanto che in un successivo intervento l’accumulo approssimativamente sale a 60 cm.

Figura15T
20 cm….

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…che passano a  40 cm in appena due ore a Pieve Santo Stefano! Alberto Cecchi

2 Febbraio: In Toscana si assiste a nuove nevicate che interessano le zone pre-appenniniche; una segnalazione arriva addirittura anche da Massa. Pur persistendo per diverse ore, le precipitazioni nevose nella parte settentrionale della regione non hanno comportato disagi e gli accumuli sono stati quantificati al massimo in 1-2 cm grazie alla preesistente neve e alle temperature che si sono mantenute attorno allo 0 anche nelle ore centrali della giornata. Neve coinvolge anche le zone interne della provincia di Pisa e a Livorno, e dal pomeriggio le nevicate sembrano essere anche più convincenti sulla piana fiorentina. A San Gimignano l’accumulo raggiunge ulteriori 5 cm. Nella zona del Chianti accumuli decisamente più interessanti con nevicate in atto.

Figura17T
San Gimignano sotto un intensa fase della nevicata del 2 Febbraio

Nella zona del Chianti accumuli decisamente più interessanti con nevicate in atto.

Figura18T
A Lamole, nei pressi di Greve in Chianti, questa è la situazione il 2 Febbraio. Luca Baroncini

Le temperature permangono sotto lo zero per tutta la giornata su buona parte della Toscana, escludendo solo le zone costiere e le isole dell’arcipelago, anche se la forte ventilazione impedisce di misurare minime eccezionali nonostante le termiche favorevoli registrate a 1.500 metri s.l.m..

3 Febbraio: si apre il nowcasting con segnalazioni di nevischio da Campi Bisenzio da Prato e da Poppi. Arrivano anche le prime minime degne di segnalazione come il -6,2°C ottenuto a San Gimignano. Il Buran comincia a farsi sentire sul serio anche in Toscana. Riprende a nevicare anche a Pieve di Santo Stefano che avevamo lasciato due giorni fa con 60 cm. La massima resta sotto lo zero anche a Livorno a confermare un evento epocale. In tarda serata ricomincia a nevicare su Firenze.

4 Febbraio:subito con le minime sotto lo zero anche se la copertura nuvolosa ha impedito di registrare temperature record. Anche al mattino continuano le segnalazioni di sficchettamenti coreografici sulla piana fiorentina.. Il Bisenzio è ghiacciato, con uno scenario che riporta alle menti i ricordi del mitico 1985.

Figura19T
L'inusuale spettacolo del Bisenzio ghiacciato. Ib81

Nevica nuovamente a Borgo San Lorenzo e nelle interne pedemontane. Impressionanti le foto che arrivano da Firenzuola relative agli accumuli degli ultimi giorni.

Figura20T
Nevicate abbondanti sul settore orientale della nostra regione. Turboappennino

5 Febbraio: sulla parte orientale della regione situazione di criticità con nevicate ancora in corso. Sfiocchetta a Borgo San Lorenzo (FI) con temperatura fissata a -6°C. Le massime superano la positività solo in alcune località della costa, anche se per esempio a Livorno la massima è stata di +0,8°C; altrove giornate di gelo.

Albedo fa un riassunto della situazione a questo punto nella sua Prato:
– 5 giorni con precipitazione nevosa, di cui 3 con accumulo (il 31 Gennaio, 1 e 2 Febbraio rispettivamente con 1, 9 e 1 cm. Totale: 11 cm)
– 5 giorni con minime sotto zero
– 2 giorni con massime sotto zero
– 6 giorni con massime sotto i +5°C
– 7 giorni consecutivi di tramontana superiore ai 15 nodi di media (massima raffica 37 nodi alle 19:36 del 1 Febbraio)
– Wind chill mai superiore ai – 7°C negli ultimi 4 giorni

A Poppi la minima è scesa a -7,1°C, a San Gimignano -6,6°C, e continua a nevicare sulla parte orientale dell’aretino toscano con accumuli che superano agevolmente il metro.

Autore:

Analisi Clima
Statistiche e grafici a cura di Cristina Cappelletto, commento grafici di Luigi Bellagamba
Cronaca meteo a cura di Luigi Bellagamba

RISPUNTA L’ANTICICLONE DELLE AZZORRE. MA PER QUANTO?

Diciamolo subito, per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio: l’Estate è oramai un ricordo. La rimonta anticiclonica non riuscirà a riportare le temperature sui valori dei giorni scorsi, le minime si manterranno su valori piuttosto bassi e solo nelle ore centrali del giorno riusciremo ad assaporare qualche sensazione dal retrogusto “estiveggiante”, in particolare nelle zone del Nord Italia e del versante tirrenico.

In queste regioni, al riparo dalla coda instabile della goccia fredda (che sposterà il suo centro di azione sulla Grecia), si potrà assaporare il lato più bello di Settembre, con temperature gradevoli e cieli al più sporcati da nubi alte che potrebbero comunque favorire tramonti da cartolina (Settembre è forse il mese che sa offrire i colori migliori).

Figura 1 – Situazione prevista per le ore 8 di Giovedì 22/09 

Figura_1

Nella giornata di venerdì, però, qualcosa cambierà. Il passaggio di una debole saccatura in quota, assieme ai valori di pressione al suolo non troppo elevati (mediamente attorno a 1.015 hPa) ed al flusso di correnti orientali al suolo, provocherà una recrudescenza dell’instabilità.

Figura 2 – Situazione prevista sull’Italia per le ore 20 di Venerdì 23/09

Figura_2

Le zone in cui l’instabilità si farà sentire dovrebbero essere quelle dell’Appennino centro-meridionale, che saranno interessate da temporali nelle ore centrali della giornata, e le coste del versante Adriatico (in particolare Medio e Basso Adriatico), ove sarà possibile lo sviluppo di temporali marittimi durante la notte e nelle prime ore del giorno. Qualche debole temporale si potrebbe sviluppare anche sulle Alpi centro-orientali.

Figura 3 – Precipitazioni previste nel pomeriggio di Venerdì 23/09

Figura_3

Figura 4 – Precipitazioni previste nelle prime ore di Sabato 24/09

Figura_4

La tendenza per domenica e per i primi giorni della settimana seguente vede un tentativo di rinforzo della struttura anticiclonica sul comparto europeo centrale e orientale come risposta alle oscillazioni sempre più decise della corrente a getto in aperto Atlantico.

Una simile evoluzione avrebbe da un lato l’effetto di chiudere nuovamente la porta alle incursioni atlantiche, ma dall’altro lato contribuirebbe a dare nuova linfa all’instabilità marittima sull’Italia meridionale (prima Basso Tirreno, poi Jonio e Basso Adriatico), mentre le regioni centro-settentrionali beneficerebbero maggiormente della copertura esercitata dall’anticiclone europeo.

Figura 5 – Situazione prevista per le ore 02 di Martedì 27/09

Figura_5_rev01

Provando a spingerci ancora più in là, i modelli continuano a mostrare dei movimenti interessanti nel comparto euro-atlantico; verso la fine del mese, i massimi di geopotenziale potrebbero essersi spostati sull’Europa settentrionale, complici i ripetuti affondi in Atlantico… A questo punto si aprirebbero scenari più movimentati per il comparto mediterraneo, ma per avere un quadro dettagliato di quelli che potrebbero essere gli sviluppi nella prima decade di Ottobre vi rimandiamo all’articolo di Andrea Rossi che uscirà nei prossimi giorni.

Luca Bargagna
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